enrimaso
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lunedì 29 giugno 2015
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lunga vita a nolan!
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Interstellar a molta critica non è piaciuto: troppi buchi neri nell'odissea interstellare di Nolan. Così era stato per Inception e per la trilogia del Cavaliere Oscuro.
Eppure, con questo film, Nolan si conferma come il nuovo Spielberg: forse, uno dei pochi cineasta del nuovo Millennio capace di realizzare filmoni di puro entertainment proponendo uno stile personale ed originale e contribuendo ad arricchire il linguaggio cinematografico classico.
Da questo punto di vista, Interstellar è un film magnifico e ambizioso, chiaramente imperfetto (troppo audace la sceneggiatura che - in alcuni salti spazio-temporali - mette a dura prova l'attenzione dello spettatore), ma da vedere a rivedere.
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ciotla
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lunedì 22 giugno 2015
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nolan stupefacente anche in questa regia
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Film di straordinaria fattura, il cast è di prima scelta ma poco influisce una volta entrati nel wormhole. Da quel momento in poi la storia decolla e con essa anche le capacità scenografiche e registiche del Grande Nolan.
Nel susseguirsi di complessi eventi, il regista, riesce comunque nell'intento di seguire una logica semplice ed efficace che via via permette allo spettatore di non avere punti interrogativi alla fine del lungometraggio.
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willparry
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venerdì 29 maggio 2015
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the nolan space center
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Come già anticipato dalla recensione di MyMovies, Christopher Nolan non è solo un regista ma un “ingegnere cinematografico”. Ho sempre apprezzato moltissimo la sua capacità di gestire una storia complicatissima ed estremamente poco lineare che comunque, inevitabilmente, arriva ad un finale nitido, chiaro e determinato. Interstellar è proprio questo: una complicatezza notevolissima. Un film che esige che le nostre capacità di concentrazione siano mobilitate totalmente. La “filosofia” di Nolan, proprio per questa ragione, è basata sulla conoscenza, sul risultato; il finale dei suoi film è come l’esito della una missione spaziale: il frutto della mobilitazione di enormi risorse tecnologiche, umane e finanziare (come la conquista dello spazio e della Luna) arriva ad una conclusione semplice ma il cammino per arrivarci è lungo e complesso.
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Come già anticipato dalla recensione di MyMovies, Christopher Nolan non è solo un regista ma un “ingegnere cinematografico”. Ho sempre apprezzato moltissimo la sua capacità di gestire una storia complicatissima ed estremamente poco lineare che comunque, inevitabilmente, arriva ad un finale nitido, chiaro e determinato. Interstellar è proprio questo: una complicatezza notevolissima. Un film che esige che le nostre capacità di concentrazione siano mobilitate totalmente. La “filosofia” di Nolan, proprio per questa ragione, è basata sulla conoscenza, sul risultato; il finale dei suoi film è come l’esito della una missione spaziale: il frutto della mobilitazione di enormi risorse tecnologiche, umane e finanziare (come la conquista dello spazio e della Luna) arriva ad una conclusione semplice ma il cammino per arrivarci è lungo e complesso. E’ un modo di vedere le cose e il cinema molto diverso dall’enigmaticità di Kubrick ma, a mio parere, non rappresenta un difetto come dicono, a torto, molte persone. E’ un punto di forza. Le caratteristiche tecnico-artistiche del film sono di altissima qualità e fattura. Ottima la colonna sonora di Hans Zimmer, elegantissima e sofisticata la qualità degli effetti speciali e della fotografia. Buona la sceneggiatura (dico così perché pur essendo molto amabile non mi aspettavo dialoghi alla Quentin Tarantino). Pur non essendo un fisico, il film, da un punto di vista strettamente scientifico, mi sembra accurato. Molto interessante l’incipit che presenta una sorta di mondo post-apocalittico mai visto prima: la distruzione è molto “sottile”. Essa non solo è presentata come semplice “mancanza di cibo” o semplicemente come una civiltà che è regredita ad una cultura contadina molto vicina a noi nel tempo; è anche una distruzione “spirituale” della persone che non credono più nella scienza e nella storia passata: tutto ben rappresentato dal fatto che nelle scuole si insegnava che le missioni Apollo furono una cospirazione. Ottima è anche la raffigurazione delle leggi astrofisiche che, pensandoci bene, a volte, mettono più loro alla prova la nostra razionalità che i complicati pensieri religiosi (vedi il padre che, nel film, a causa della relatività dello spazio-tempo, si ritrova ad essere più giovane della figlia e molte altre cose che non voglio spoilerare!!!!!). Molto interessante il tema dell’amore. Esso può apparire banale, ma, secondo il regista, l’amore non ha solo una finzione sociale. Non è stato “inventato” dagli esseri umani, è quasi come una legge fisica, in questo caso indefinibile e irrazionale, che riesce, quasi come la gravità, ad influenzare le persone trascendendo lo spazio e il tempo. Sono molto belle e raffinatissime le citazioni delle altre opere di fantascienza presenti nel film: spero solo di averle colte tutte!!! Per concludere posso solo dire: GREAT MOVIE!!!!
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marx821966
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giovedì 21 maggio 2015
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nolan non sbaglia un colpo
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Ragazzi che film! Sono un appassionato di fantascienza....credevo che il livello di "2001","Blade Runner","Gravity", la saga di "Alien" (soprattutto i primi 3) etc... fosse impossibile da raggiungere.....ma Nolan, ancora una volta stupisce.
Dalla sceneggiatura, gli attori, gli effetti etc. Nolan ci regala un'altra perla della sua collezione di capolavori e si conferma regista eclettico dalla tecnica sopraffina.
Matthew McConaughey ad altissimo livello e anche gli altri attori non sono da meno.....che dire......SEMPLICEMENTE M E R A V I G L I O S O!!!!!!!!!!!!!!!
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kronos
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giovedì 21 maggio 2015
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di tutto di più
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Dopo aver firmato il capolavoro "The Prestige", il cui script era tratto da un romanzo preesistente, Nolan è in preda a una sorta di bulimia filmica che lo porta ogni volta a tentar di superare, in complessità narrativa e suggestioni visive, i migliori esiti d'inizio carriera.
L'ambizione, appunto, è quella del prestigiatore che vuol dare sempre qualcosa in più al suo pubblico, tentando d'esorcizzare il rischio dell'assuefazione o del già visto.
Ma il troppo stroppia, specialmente se ci si vuol improvvisare sceneggiatori su progetti che richiederebbero una capacità di controllo che solo i migliori specialisti al mondo possiedono.
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Dopo aver firmato il capolavoro "The Prestige", il cui script era tratto da un romanzo preesistente, Nolan è in preda a una sorta di bulimia filmica che lo porta ogni volta a tentar di superare, in complessità narrativa e suggestioni visive, i migliori esiti d'inizio carriera.
L'ambizione, appunto, è quella del prestigiatore che vuol dare sempre qualcosa in più al suo pubblico, tentando d'esorcizzare il rischio dell'assuefazione o del già visto.
Ma il troppo stroppia, specialmente se ci si vuol improvvisare sceneggiatori su progetti che richiederebbero una capacità di controllo che solo i migliori specialisti al mondo possiedono.
Il risultato è che i lavori recenti in cui Nolan ha avuto carta bianca dagli studios ("Inception" oltre che il qui presente "Interstellar") risultano essere dei mastodontici di tutto di più filmici, ambiziosi ma confusi.
Quello che vorrebbere essere il "2001 odissea nello spazio" del terzo millennio, è un film tonitruante nel montaggio, nella colonna sonora, nell'incessante accumularsi di trame e sottotrame, nella ricerca ad ogni costo dell'epico e del meraviglioso, ma che alla fine lascia poco, a parte la stanchezza.
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nicola1
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giovedì 14 maggio 2015
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finché c'è birra c'è speranza.
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Sono molto indeciso su quante stelle dargli. Due forse sono poche ma tre sono decisamente troppe. Mai avuto la Nolanmania grazie a Dio, e questo film ne è un’ulteriore conferma. I tre Batman tanto decantati li trovo ai livelli delle ragazzate di Abrams e Bay. Inception confusionario a dismisura, va bene invece con Prestige e Memento. Su questo, che dire, così così. Da apprezzare il rigore scientifico che è stato dato sia allo script che alle scelte visive. Ma dall’altra parte invece certi passaggi di sceneggiatura sono di una banalità incredibile tanto che avvolte ti sembra di star a guardare uno schizofrenico montaggio tra un documentario di Discovery Channel e una soap opera.
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Sono molto indeciso su quante stelle dargli. Due forse sono poche ma tre sono decisamente troppe. Mai avuto la Nolanmania grazie a Dio, e questo film ne è un’ulteriore conferma. I tre Batman tanto decantati li trovo ai livelli delle ragazzate di Abrams e Bay. Inception confusionario a dismisura, va bene invece con Prestige e Memento. Su questo, che dire, così così. Da apprezzare il rigore scientifico che è stato dato sia allo script che alle scelte visive. Ma dall’altra parte invece certi passaggi di sceneggiatura sono di una banalità incredibile tanto che avvolte ti sembra di star a guardare uno schizofrenico montaggio tra un documentario di Discovery Channel e una soap opera. Tralasciando tutto l’aspetto campestre che pervade gran parte del film (stanno morendo di fame ma la classica birra sulla veranda col discorso virile tra suocero e genero nel classico stile hollywoodiano non manca) se da una parte i discorsi sul viaggio nello spazio e gli inevitabili riscontri con le teorie di Einstein (mai trattati dal cinema di fantascienza) sono molto godibili, dall’altra, quelli della Hathaway, che l’amore è la prima forza dirompente del creato, sono di una banalità che neanche i programmi tv pomeridiani avrebbero mai enunciato. Le battutine (o le spie) comiche dei robot sono insopportabili. Se volevano creare un anti-HAL9000 hanno toppato alla grande. Va bene che in un film ci vuole pathos ma senza esagerare! Sono stati scoperti fino ad ora circa 2000 pianeti extrasolari, hanno scelto proprio tre intorno ad un buco nero? Il cattivo Damon è addirittura inguardabile. Poteva essere approfondito molto di più e molto meglio gli sfasamenti temporali, non tanto quello con il rincontro con la figlia vecchia ma quello col loro compagno sull’astronave dopo 23 anni. Niente da dire sull’aspetto tecnico del film, begli effetti speciali tra miniature e il digitale, forse dopo Inception, Nolan ha imparato che una sovrabbondanza di azione frenetica non è il massimo nel montaggio. L’apparente lentezza di questo giova di gran lunga. Un appunto per i critici: smettetela di tirare in ballo 2001 (l’avete fatto anche per Gravity e non era proprio il caso) Un appunto per chi crede che questo film sia un capolavoro: andatevi a guardare quel piccolo gioiello che è Moon.
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no_data
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sabato 9 maggio 2015
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ma quale "vivacità narrativa"?
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Vivacità narrativa? Ma se nella prima ora non succede quasi nulla!
Il ritmo scorre talmente lento che per poco non mi addormentavo... e poi scarsa attenzione ai dettagli, caratterizzazione dei personaggi appena sufficiente, ragionamenti privi di logica...
Insomma l'avrete capito: sono abbastanza deluso.
In definitiva un film discreto che si salva solo grazie alla qualità della fotografia.
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aldamar
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martedì 5 maggio 2015
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interche???
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A mio avviso film TROPPO sopravvalutato,sceneggiatura?,chi l'ha scritta topo gigio?,io di certo non faccio l'attore,ma anche in questo film....,ma per favore a parte Matt Damon,il resto non c'entra un cazzo con questa pellicola a dir poco Noiosa!,in quasi 3 ore di film,parlano di quarta dimensione pianeti inesistenti buchi neri,mi sa che il buco nero e' nel cervello del regista!,mi aspettavo MOLTO di piu' da Cristopher Nolan,autore di 3 bellissimi Batman,e dallo spettacolare The Prestige,per non parlare di Memento,a mio avviso e' un impareggiabile buco nell'acqua,Fantascienza?,ma dove?.....
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fortesque
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venerdì 1 maggio 2015
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perché così tanto lodato?
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Film di fantascienza appena discreto, che mette così tanta carne al fuoco al punto di scadere spesso nel banale e persino annoiare.
Certo alcuni aspetti sono belli, come la rappresentazione delle idee ispiratrici della relatività, o il ruolo della NASA. Però una sconnessione e una incoerenza attraversano tutto il film. Le spiegazioni scientifiche che sfidano il ridicolo, procedono senza mai tentennamenti per flash scollegati tra loro: l’equazione! Turbolenza gravitazionale! Dati quantistici! Insomma non si può trattare quella che sarebbe la scoperta scientifica più importante di ogni tempo quasi come se fosse ovvia, fredda e marginale. E poi per fare cosa? per dare spazio a inutili personaggi secondari e a dei dialoghi stucchevoli sull’amore, amore che peraltro viene grottescamente appiccicato alla fisica.
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Film di fantascienza appena discreto, che mette così tanta carne al fuoco al punto di scadere spesso nel banale e persino annoiare.
Certo alcuni aspetti sono belli, come la rappresentazione delle idee ispiratrici della relatività, o il ruolo della NASA. Però una sconnessione e una incoerenza attraversano tutto il film. Le spiegazioni scientifiche che sfidano il ridicolo, procedono senza mai tentennamenti per flash scollegati tra loro: l’equazione! Turbolenza gravitazionale! Dati quantistici! Insomma non si può trattare quella che sarebbe la scoperta scientifica più importante di ogni tempo quasi come se fosse ovvia, fredda e marginale. E poi per fare cosa? per dare spazio a inutili personaggi secondari e a dei dialoghi stucchevoli sull’amore, amore che peraltro viene grottescamente appiccicato alla fisica.
Inoltre sulla Terra ci viene narrato di una umanità fragile e all’estinzione, sembrerebbe per una fantomatica sabbia assassina (!), e poi di contro esce dal cilindro l’umanità onnipotente dei viaggi interstellari, di colonizzazioni in altre galassie, di robot auto-riconfiguranti più intelligenti di Einstein etc. Ecco direi che è per lunghi tratti un fantasy mascherato, mi ha ricordato talvolta l’armadio delle cronache di Narnia. La colonna sonora invadente e ipnotizzante è stata il colpo di grazia.
Insomma trovo Interstellar distante anni luce dalla robustezza di capolavori come Avatar. Nolan secondo me è più per i fumetti (geniale) che per la fantascienza.
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no_data
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mercoledì 29 aprile 2015
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coinvolgente
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Film molto interessante, coinvolgente sin dalla prima scena, bella storia che fà riflettere ... attori molto bravi... ti tiene inchiodato allo schermo fino alla fine con colpi di scena... è un viaggio che capisci solo alla fine, non semplice ma molto interessante ... ottimo spunto per riflettere ... consiglio la visione!
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