dydluca
|
lunedì 11 febbraio 2013
|
3+1
|
|
|
|
Ormai ci sono mille recensioni e,tutto sommato, la mia non si discosta da molte atre.
Anzi alla fine ne risulta una buona mediana.
Perchè 3+1?
Perchè onestamente il film è da 3 stelle che non è altro che la media della prima parte(4 stelle=assolutamente strepitosa)e della seconda(2 stelle=sfilaccciata).
Ma allora perchè ne ho aggiunta una?
Semplice!Perchè in vita mia,al cinema,non mi era mai capitato di ridere così di gusto per una scena/scenetta.
E mi riferisco semplicemente alla scena degli incappucciati quando devono fare l'attentato notturno!!
Dio,insieme a tutta la sala mi sono ritrovato quasi per terra dal ridere e con le lacrime agli occhi!!
Fantastica!Solo quella vale il biglietto!!!
Dopodichè mi accodo anch'io alla maggioranza:Waltz è strepitoso(ma molto merito va anche al doppiatore!!!).
[+]
Ormai ci sono mille recensioni e,tutto sommato, la mia non si discosta da molte atre.
Anzi alla fine ne risulta una buona mediana.
Perchè 3+1?
Perchè onestamente il film è da 3 stelle che non è altro che la media della prima parte(4 stelle=assolutamente strepitosa)e della seconda(2 stelle=sfilaccciata).
Ma allora perchè ne ho aggiunta una?
Semplice!Perchè in vita mia,al cinema,non mi era mai capitato di ridere così di gusto per una scena/scenetta.
E mi riferisco semplicemente alla scena degli incappucciati quando devono fare l'attentato notturno!!
Dio,insieme a tutta la sala mi sono ritrovato quasi per terra dal ridere e con le lacrime agli occhi!!
Fantastica!Solo quella vale il biglietto!!!
Dopodichè mi accodo anch'io alla maggioranza:Waltz è strepitoso(ma molto merito va anche al doppiatore!!!).
Le musiche sono bellissime(la chicca di Elisa non fa altro che elevare la colonna sonora).
La storia tutto sommato regge pure(a parte l'eccessivo splatter finale) e sempre tutto sommato non mi è dispiaciuto nemmeno Di Caprio.
Decisamente orribile il cameo di Tarantino(quei 5 minuti in cui compare sono il peggio e il brutto del film!).
Come sempre in finale do il mio consiglio:da vedere sapendo già cosa si va a vedere!Tarantino ha il suo stile,provocante,grottesco e molto splatter e non te le manda a dire...per amanti insomma!
[-]
[+] assurdo
(di lorelai7g)
[ - ] assurdo
[+] il suo 3 1
(di paolo salvaro)
[ - ] il suo 3 1
|
|
[+] lascia un commento a dydluca »
[ - ] lascia un commento a dydluca »
|
|
d'accordo? |
|
masaccio
|
lunedì 11 febbraio 2013
|
a tratti brillante, ma nel complesso non convince
|
|
|
|
Se questo film si fosse mantenuto al livello della prima ora per tutta la sua durata, sarebbe stato da quattro stelle: purtroppo, però, il brio e l'intelligenza della prima parte, merito soprattutto, ma non solo, della bella caratterizzazione del dottor Schultz, lasciano il passo a una storia inverosimile fino al ridicolo e a una mezz'ora conclusiva mal concepita e noiosa in maniera quasi punitiva. Perché i nostri eroi, pieni di quattrini come sono, non comprano direttamente Broomhilda invece di mettere in atto quell'assurda, rischiosissima pantomima? E che dire di Schultz, sempre lucido, freddo e spietato (per denaro non si fa problemi ad ammazzare un padre davanti al suo bambino) che perde la testa proprio quando la fortuna era tornata dalla loro parte? Di basso livello anche le scelte musicali, se si escludono, ovviamente, i classici presi da altre pellicole.
[+]
Se questo film si fosse mantenuto al livello della prima ora per tutta la sua durata, sarebbe stato da quattro stelle: purtroppo, però, il brio e l'intelligenza della prima parte, merito soprattutto, ma non solo, della bella caratterizzazione del dottor Schultz, lasciano il passo a una storia inverosimile fino al ridicolo e a una mezz'ora conclusiva mal concepita e noiosa in maniera quasi punitiva. Perché i nostri eroi, pieni di quattrini come sono, non comprano direttamente Broomhilda invece di mettere in atto quell'assurda, rischiosissima pantomima? E che dire di Schultz, sempre lucido, freddo e spietato (per denaro non si fa problemi ad ammazzare un padre davanti al suo bambino) che perde la testa proprio quando la fortuna era tornata dalla loro parte? Di basso livello anche le scelte musicali, se si escludono, ovviamente, i classici presi da altre pellicole. Ottimi tutti gli attori — solo Foxx non è perfettamente in parte. Qualcuno ha esaltato la fotografia: ahinoi, la fotografia è un accessorio, ovvero rende migliore un'opera già bella, ma non può alzare il livello d'una storia mediocre. Il talento di Tarantino non è in discussione, ma qui manca di disciplina e chiarezza d'idee. Per concludere, un film deludente, lodato a sproposito da molti, a riprova che al giorno d'oggi, in questa società di tifosi da stadio semianalfabeti, si è disposti a ingollare di tutto pur di esaltare i propri beniamini. A chi mai dovrebbe interessare un po' d'obiettività?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a masaccio »
[ - ] lascia un commento a masaccio »
|
|
d'accordo? |
|
burton99
|
domenica 10 febbraio 2013
|
trionfo del "tarantiniano" tra vendetta e sangue
|
|
|
|
Una serie di pietre dove si muovono alcuni schiavi sotto il sole cocente. Fra questi, c'è Django. Diventato uomo libero dopo un siparietto pseudo - splatter del dottor King Schultz, lo aiuta a fare il cacciatore di taglie ma ha in testa solo la vendetta e l'adorata moglie Broomhilda, venduta come schiava chissà dove nel Texas.
La sceneggiatura è da sempre (soprattutto nei dialoghi e nelle continue citazioni e rimandi, travestiti da trovate ingegnose), un grande piacere se scritta da Quentin Tarantino. Un ometto curioso che ci regala uno spettacolo che di spaghetti - western ha poco (solo il labile confine tra il bene e il male), ma di Tarantino - western ha tutto (il sangue, le esplosioni, il piacere ossessivo per il bel dialogo e per i personaggi estremi e fuori dal comune), e ci lascia anche un suo cameo (ma che dico, un vero e proprio piccolo ruolo), per fare capire che questo è probabilmente un vero "film della vita" per lui.
[+]
Una serie di pietre dove si muovono alcuni schiavi sotto il sole cocente. Fra questi, c'è Django. Diventato uomo libero dopo un siparietto pseudo - splatter del dottor King Schultz, lo aiuta a fare il cacciatore di taglie ma ha in testa solo la vendetta e l'adorata moglie Broomhilda, venduta come schiava chissà dove nel Texas.
La sceneggiatura è da sempre (soprattutto nei dialoghi e nelle continue citazioni e rimandi, travestiti da trovate ingegnose), un grande piacere se scritta da Quentin Tarantino. Un ometto curioso che ci regala uno spettacolo che di spaghetti - western ha poco (solo il labile confine tra il bene e il male), ma di Tarantino - western ha tutto (il sangue, le esplosioni, il piacere ossessivo per il bel dialogo e per i personaggi estremi e fuori dal comune), e ci lascia anche un suo cameo (ma che dico, un vero e proprio piccolo ruolo), per fare capire che questo è probabilmente un vero "film della vita" per lui. E poi, parlando di colori, c'è una costante rosso - bianco (in uno dei più chiari esempi sangue sulle piante di cotone).
Cosa aggiungere? Alcune menzioni attoriali. Christoph Waltz e Leonardo DiCaprio i migliori, bravo Jamie Foxx e discreta Kerry Washington (sarà che aveva una piccola parte).
E, fidatevi, il divieto non c'è, ma alcune scene sono per stomaci forti. Veramente. Buona visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a burton99 »
[ - ] lascia un commento a burton99 »
|
|
d'accordo? |
|
chiarialessandro
|
domenica 10 febbraio 2013
|
concentrato di cinema
|
|
|
|
Un primo tempo in cui ci viene mostrata l’antologia della parodia a cui fa seguito una seconda parte inaspettata e spiazzante perché ci mostra il volto classico del western d’autore (aggiungendo pure qualche incursione nello splatter, ovviamente sempre d’autore). Memorabilia: la scena del Ku Klux Klan. Accoppiamento musica – scene centrato alla perfezione: vedi la stessa scena del KKK e quella della fuga di Django con la moglie. Calorosamente consigliato a tutti gli appassionati di cinema. Potrebbe forse essere consigliato anche ai non appassionati perché, dopo averlo ammirato, potrebbero pure appassionarsi.
|
|
[+] lascia un commento a chiarialessandro »
[ - ] lascia un commento a chiarialessandro »
|
|
d'accordo? |
|
pietro bassi
|
domenica 10 febbraio 2013
|
django
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a pietro bassi »
[ - ] lascia un commento a pietro bassi »
|
|
d'accordo? |
|
andrea lade
|
domenica 10 febbraio 2013
|
voto: 8
|
|
|
|
Django Unchained è un ottimo film, e rientra a pieno titolo nella categoria dei “filmoni” che in ogni stagione fanno notizia e vengono visti da un pubblico di cinefili e non. L’ultimo di Tarantino ha fatto discutere sia per la bellezza che è quasi universalmente riconosciuta, che per una contestata superficialità nello sviluppo della storia, in particolare nella descrizione della schiavitù.
Ma perché Django ha funzionato così tanto, perché questo successo così globale? Recensioni, pubblico , botteghino, critici più o meno ufficiali, sono tutti abbastanza concordi nel descrivere il film con ottimi giudizi.
[+]
Django Unchained è un ottimo film, e rientra a pieno titolo nella categoria dei “filmoni” che in ogni stagione fanno notizia e vengono visti da un pubblico di cinefili e non. L’ultimo di Tarantino ha fatto discutere sia per la bellezza che è quasi universalmente riconosciuta, che per una contestata superficialità nello sviluppo della storia, in particolare nella descrizione della schiavitù.
Ma perché Django ha funzionato così tanto, perché questo successo così globale? Recensioni, pubblico , botteghino, critici più o meno ufficiali, sono tutti abbastanza concordi nel descrivere il film con ottimi giudizi.
Tutto inizia dai titoli di testa, che da soli costituiscono per me uno dei momenti più interessanti del film: le immagini ci trasportano in un paesaggio da Montagne rocciose; sembra di stare in Colorado o in Texas (anche se il film è stato girato in California ). Impreziosito da un tema iniziale di Luis Bacalov , il film si apre con gli stessi caratteri tipografici del Django datato 1965 di Corbucci e ambientazioni alla Sergio Leone; gli omaggi al cinema nostrano sono evidenti in tutti i passaggi principali e troviamo riferimenti nella mimica espressiva degli attori, nelle zoomate immediate “all’italiana” ( osservate l’introduzione del perfido Candie interpretato da Di Caprio), nella canzone di Elisa, nell’apparizione di Franco Nero senza contare le scene qua e là che ricordano vecchie interpretazioni di Giuliano Gemma. Ogni cultore dell’italo-western sarà sicuramente soddisfatto, anche perché il film è stato girato con la tecnica della lente anamorfica che comprime le immagini in larghezza, così come da tradizione: il risultato è evidente sin dalla prima mezz’ora e devo ammettere che alcuni momenti sono tecnicamente perfetti, come l'arrivo dei due protagonisti nella tenuta di Candieland, o il già citato incipit.
La storia in sé, non ci giro intorno, è di una semplicità disarmante, tuttavia il Django tarantiniano ha il pregio di non essere mai noioso pur durando quasi 3 ore: la storia non certo colpisce per il suo sviluppo narrativo, e anzi il finale a lieto fine può disturbare anche i fan più accaniti, però funziona perché Tarantino non dà tregua al pubblico con una sceneggiatura avvincente e velocissima; il regista comunica con la cinepresa come il bambinone che appare nella vita reale, sviluppa il tema della vendetta in modo forse ingenuo, ma sicuramente efficace, senza troppi sofismi.
Il riscatto sociale in Pulp Fiction, o l’evoluzione di questo sentimento in un rancore covato per tutta una vita che darà lo spunto per la realizzazione di Bastardi Senza Gloria, qui in realtà ha una radice molto più semplice perché Django è testimone di un sentimento storico che tutti conosciamo e che non ha bisogno di interpretazioni. Django non è un personaggio in evoluzione e la sua motivazione è sempre una, non conosce contaminazioni ideologiche. Complice di questo temperamento prevedibile è l’interpretazione monoespressiva di Jamie Fox volutamente sotto le righe. L’attore è stato criticato per la sua prova un po’ granitica, ma mi sento di poter asserire con tutta sicurezza che tale performance è stata frutto di una ricerca per caratterizzare una personalità marcata da uno schiavismo duramente subito. Gli altri attori invece sono tutti indiscutibilmente in forma, anche se Di Caprio mi è sembrato, come spesso accade, troppo istrionico. Di Caprio, che sicuramente non è tra i miei attori preferiti certo non è famoso per la sua sobrietà delle sue performances e qui appare veramente un po’ esagerato. Una menzione a parte per Samuel L. Jackson, il capo della servitù, il “negriero negro”, la spia convertita che ci fornisce un ulteriore elemento per comprendere la schiavitù di quel periodo.
Ma la firma del regista sono le immagini più crude, quelle splatter che fanno della violenza la grammatica di base dei suoi film. Le scene sono mostrate in chiave totalmente realistica: frustate a sangue perché delle uova sono cadute a terra, frustate mortali per vendicarsi di un negriero, la fornace per chi tenta di scappare, il combattimento all’ultimo “occhio” fra i mandingo, o ancora peggio uno schiavo che viene sbranato da feroci cani perché non serve a nulla sotto gli occhi ancor più feroci di un eclettico Di Caprio.
Non voglio svelare altri particolari, perchè questo è un film che va visto al cinema e non studiato sulle centianaia di recensioni che girano su internet. Non è però il capolavoro tanto atteso perché l’opera d’arte ha una fattura originale, ha un tratto memorabile e in “Django senza catene” è evidente un assemblaggio di elementi già visti. Artigiano questa volta, ma non geniale. I fan di Tarantino ameranno la sua firma inconfondibile , mentre i suoi detrattori lo considereranno un fumettone splatter. E per tutti gli altri? Beh, sarete voi a dircelo; sono sicuro che vi piacerà, anche se dopo qualche giorno non vi rimarrà nulla e molto probabilmente sarà dimenticato con il tempo.
[-]
[+] ...
(di superkilobaid)
[ - ] ...
|
|
[+] lascia un commento a andrea lade »
[ - ] lascia un commento a andrea lade »
|
|
d'accordo? |
|
killbillvol2
|
sabato 9 febbraio 2013
|
django unchained
|
|
|
|
Giunto al suo ottavo film in vent'anni, dopo aver dato prova del suo meglio nel fantastico Bastardi Senza Gloria, si cimenta per la prima volta nel genere che da sempre dichiara apertamente di adorare: il western e il suo sottogenere all'italiana, lo spaghetti-western. E lo fa in gran stile, con un budget di 100 milioni di dollari, che è riuscito facilmente a riguadagnare con l'enorme successo del film, e questi soldi sono andati a buon fine. Non è un western nel senso più stretto della parola, anche solo per il fatto che non è ambientato nel west America ma nel Sud durante la Schavitù, due anni prima della guerra civile, come ci informa fin da subito una dedascalia, dando continuamente un luogo ben precisato all'azione.
[+]
Giunto al suo ottavo film in vent'anni, dopo aver dato prova del suo meglio nel fantastico Bastardi Senza Gloria, si cimenta per la prima volta nel genere che da sempre dichiara apertamente di adorare: il western e il suo sottogenere all'italiana, lo spaghetti-western. E lo fa in gran stile, con un budget di 100 milioni di dollari, che è riuscito facilmente a riguadagnare con l'enorme successo del film, e questi soldi sono andati a buon fine. Non è un western nel senso più stretto della parola, anche solo per il fatto che non è ambientato nel west America ma nel Sud durante la Schavitù, due anni prima della guerra civile, come ci informa fin da subito una dedascalia, dando continuamente un luogo ben precisato all'azione. Un altro elemento che lo discosta dai classici western, che di norma non avevano una locazione precisa, e anche per il fatto che il Biondo e tutti i personaggi di Clint Eastwood sono senza nome, misteriosi, molte volte senza scrupoli, il protagonista di Tarantino, invece, ha un nome, e lo mette anche in evidenza direttamente nel titolo: Django Unchained. Il titolo è ispirato al film di Sergio Corbucci Django del 1966 interpretato da Franco Nero, che qua si ritaglia un divertente cameo, e dopo il successo di quel Django ne furono fatti moltissimi altri che includevano il nome di questo eroe, anche se di fatto non c'entravano niente con il personaggio di Franco Nero. E il Django di Tarantino appartiene a questa categoria. Infatti, Jamie Foxx non è nient'altro che uno schiavo liberato da un cacciatore di taglie tedesco che se ne serve per trovare i fratelli Brittle... Finita la missione, Django vuole recuperare sua moglie, finita tra le grinfie di un sadico latifondista interpretato da Di Caprio. Unchained significa letterelmente "senza catene/s-catenato", ma più che il protagonista, e il regista e sceneggiatore ad essere scatenato, e lo fa con tutte le idee geniali che gli vengono in mente in una prima parte (più o meno un ora e un quarto di film) eccezionale, e questa prima parte è in assoluto il miglior film da Q.T. Poi entra in scena il personaggio di DiCaprio, e con lui l'azione si sposta dall'esterno all'interno, ed entrano in gioco i formidabili dialoghi che hanno reso famoso il regista, mostrando un gruppo di persone che cenano, con gli attori che cercano in ogni modo di superare se stessi, senza mai annoiare. E negli ultimi dieci minuti, nei quali il regista si "concede" un cameo che non faceva dai tempi delle Iene, tutto ritorna all'esterno, fino alla resa dei conti finale, che vale il film insieme alla geniale scena del KKK. E' diverso e simile alla precedente opera di Tarantino, con la quale forse non regge il confronto, ma rimane un film spettacolare, intrattenimento puro, che tiene incollati alla poltrona per due ore e tre quarti che passano fin troppo velocemente. Il montaggio di Fred Raskin è più che soddisfacente dopo la scomparsa della montatrice del regista Sally Menke, incluso quello sonoro, con dei brani a dir poco fantastici, che vanno dalle famose colonne sonore di dei classici Western a Jim Croce, fino alla nuova canzone di Elisa, scritta apposta da Ennio Morricone per il film. Non può essere dimenticato, che ciò sia un bene o un male è lo spettatore a deciderlo, e neanche confuso con un qualsiasi altro film. Per finire gli attori sono tutti fantastici, da Jamie Foxx a Christoph Waltz che DEVE vincere di nuovo e subito un altro Oscar, fino a Samuel L. Jackson invecchiato ma bravissimo, mentre l'unico che non soddisfa appieno è l'unica vera star del film, ovvero Di Caprio, che nononostante abbia dato una grande interpretazione, diventa troppo caricaturale e diminuisce di credibilità, e la Washington fa quello che deve fare: la donzella in pericolo, che non c'entra niente con le Bad Girls alle quali ci aveva abituato Quentin, come la Beatrix Kiddo di Kill Bill o il gruppo di Grindhaouse A Prova di Morte, ma è Broomhilda, in attesa che il suo Sigfrido la venga a salvare. E Sigfrido la salva nel modo migliore possibile e immaginabile, come solo Tarantino poteva immaginarsi.
[-]
[+] correzione
(di killbillvol2)
[ - ] correzione
|
|
[+] lascia un commento a killbillvol2 »
[ - ] lascia un commento a killbillvol2 »
|
|
d'accordo? |
|
mrgm1221
|
sabato 9 febbraio 2013
|
ritorno ai western col tocco di tarantino
|
|
|
|
Premetto che non mi attirava molto questo film, credendo che fosse noioso e cercasse di rievocare quei vecchi tempi di Sergio Leone, ma già dopo le prime scene, all'apparizione dello stravagante sempre dalle buone maniere dotto Schulz, ho capito che non avrei visto un film privo di capacità di infondere sensazioni, senza potersi ben immedesimare ma seguendo la storia con un certo distacco. Che dire, colpisce la descrizione dell'epoca e l'ambiente, colpiscono gli attori, e non si può non commentare il classico tocco che delinea Tarantino: il sangue. Tuttavia, ad eccezione forse dell'ultima "battaglia", nel quale forse ha esuberato, il plasma non appesantisce troppo le scene, ed compare in modo abbastanza relistico.
[+]
Premetto che non mi attirava molto questo film, credendo che fosse noioso e cercasse di rievocare quei vecchi tempi di Sergio Leone, ma già dopo le prime scene, all'apparizione dello stravagante sempre dalle buone maniere dotto Schulz, ho capito che non avrei visto un film privo di capacità di infondere sensazioni, senza potersi ben immedesimare ma seguendo la storia con un certo distacco. Che dire, colpisce la descrizione dell'epoca e l'ambiente, colpiscono gli attori, e non si può non commentare il classico tocco che delinea Tarantino: il sangue. Tuttavia, ad eccezione forse dell'ultima "battaglia", nel quale forse ha esuberato, il plasma non appesantisce troppo le scene, ed compare in modo abbastanza relistico. Le scene comiche, vedi il dilemma del cappuccio bianco, sono la ciliegina sulla torta. Ancora una volta il signor Quentin ha creato un capolavoro, uno film che unisce i western all'italiana con l'originalità e l'attualità, che sopratutto negli USA può insegnare, o ravvivare la memoria, di una grande battaglia, quella contro la schiavitù. Bel lavoro!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mrgm1221 »
[ - ] lascia un commento a mrgm1221 »
|
|
d'accordo? |
|
valeve
|
sabato 9 febbraio 2013
|
bellissimo ma...
|
|
|
|
sono andata a vederlo perchè non c'era altro che mi interessasse di più.
E' un film impeccabile (ritmo, fotografia, colonna sonora, interpretazioni), divertente e mai noioso, nonostante la lunghezza (ma perchè adesso i film non possono durare meno di due ore, arrivando spesso quasi alle tre ore?).
Però non è un film che parli all'anima, che ti dica qualcosa che ti aiuti a vivere, che ti scaldi il cuore.
Rimane un bel western in chiave moderna ma nulla più.
|
|
[+] lascia un commento a valeve »
[ - ] lascia un commento a valeve »
|
|
d'accordo? |
|
valeve
|
sabato 9 febbraio 2013
|
bellissimo ma...
|
|
|
|
sono andata a vederlo perchè non c'era altro che mi interessasse di più.
E' un film impeccabile (ritmo, fotografia, colonna sonora, interpretazioni), divertente e mai noioso, nonostante la lunghezza (ma perchè adesso i film non possono durare meno di due ore, arrivando spesso quasi alle tre ore?).
Però non è un film che parli all'anima, che ti dica qualcosa che ti aiuti a vivere, che ti scaldi il cuore.
Rimane un bel western in chiave moderna ma nulla più.
|
|
[+] lascia un commento a valeve »
[ - ] lascia un commento a valeve »
|
|
d'accordo? |
|
|