giampaolo di iorio
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sabato 2 febbraio 2013
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“la pistola più veloce del sud”
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1858, Texas. Il cacciatore di taglie King Schultz(Waltz), libera Django(Foxx) dal suo padrone affinchè questi lo porti dai fratelli Brittle, sulla quale pende una taglia. In seguito ad un patto, Django farà coppia con Schultz come cacciatore di taglie e quest'ultimo lo aiuterà poi a ritrovare sua moglie Broomhilda(Washington). Dopo aver passato l'inverno a uccidere e a incassare grosse taglie Django e Schultz scoprono che Brhoomhilda è nella tenuta di Candyland, di proprietà del cattivissimo Calvin Candie(Di Caprio). A quel punto non resta che andare a Candyland e trovare Broomhilda, ma non sarà facile in quanto Candie e Stephen(Jackson), il suo schiavo più fedele, non glielo permetteranno.
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1858, Texas. Il cacciatore di taglie King Schultz(Waltz), libera Django(Foxx) dal suo padrone affinchè questi lo porti dai fratelli Brittle, sulla quale pende una taglia. In seguito ad un patto, Django farà coppia con Schultz come cacciatore di taglie e quest'ultimo lo aiuterà poi a ritrovare sua moglie Broomhilda(Washington). Dopo aver passato l'inverno a uccidere e a incassare grosse taglie Django e Schultz scoprono che Brhoomhilda è nella tenuta di Candyland, di proprietà del cattivissimo Calvin Candie(Di Caprio). A quel punto non resta che andare a Candyland e trovare Broomhilda, ma non sarà facile in quanto Candie e Stephen(Jackson), il suo schiavo più fedele, non glielo permetteranno.
Tarantino è sempre stato un'ammiratore dello spaghetti-western, e in particolare dei tre sergio: Corbucci, Leone e Sollima. Non a caso "Django Unchained" è un omaggio al "Django" di Corbucci del 1966. Gli elementi che caratterizzano da sempre i film di Tarantino ci sono tutti, a partire dallo splatter, forse in questa pellicola più che nelle precedenti. Oltre allo splatter ci sono molte sequenze che rimandano al western classico e come in tutti i suoi film, la scelta della colonna sonora è azzeccatissima, con artisti come Morricone, Bacalov, James Brown e 2Pac. "Django Unchained" è il film più lungo di Tarantino, ben 165 minuti, che risultano però godibili in quanto la sceneggiatura regge bene e l'ultima mezz'ora del film è puro spettacolo. Tuttavia, al contrario dei capolavori precedenti(Kill Bill, Bastardi senza gloria), l'interprete femminile(Washington) ha una certa rilevanza solo all'interno della trama ma nel film si vede molto poco.
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andrea88
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sabato 2 febbraio 2013
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lo "spaghetti western" torna sul grande schermo
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Beh, cosa aggiungere a quanto già detto da tutti? il film è l'ennesimo capolavoro di Tarantino, che omaggia il genere "spaghetti western" con un lungometraggio dal ritmo serrato che ti fa innamorare già dai primi minuti. dalle inquadrature, alla colonna sonora, tutto in questo film ricorda i maestri del western all'italiana come Leone e Corbucci. Come nei precedenti lavori, anche in questo film Tarantino dimostra tutta la sua bravura come regista, intrappolando lo spettatore dentro lo schermo. L'interpretazione di tutti, e dico tutti gli attori è magistrale. questa pellicola non racconta solo una storia, ti porta in un mondo, un mondo di schiavitù, di violenza, di amore, di vendetta... Da vedere.
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raptus
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venerdì 1 febbraio 2013
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un nome una garanzia tarantino
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Bello, molto bello, anzi bellissimo.
Godibilissimo, scorrevole, 150 minuti e non accorgersi che il tempo passa.
Christopher Waltz da Oscar, Di Caprio magistrale, il cameo Tarantino godibilissimo.
E Jamie Foxx da applausi a scena aperta.
Saro' di parte, ma amo questo regista.
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moeren
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venerdì 1 febbraio 2013
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semplicemente geniale!
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Tarantino è un genio! Gran bel film, personaggi delineati in modo perfetto, dialoghi stupendi (non so la traduzione italiana perchè l'ho visto in lingua originale), giusta e continua tensione, riferimenti da inizio a dopo i titoli di coda, originali scene comiche (quella dei cappucci è da antologia!) attori giusti.
Da non dimenticare anche il messaggio che passa e che secondo me mostra la schiavitù statunitense dell'epoca, da un altro punto di vista, unico e particolare come sono tutte le opere di questo magnifico regista.
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doc steve
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venerdì 1 febbraio 2013
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la "d" e' muta bifolco
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Tarantino non delude mai, anche se molti suoi fan sono fissati con Pulp Fiction e le Iene e quindi non capiscono un film simile, senza dubbio questo e' certamente uno dei migliori che ha realizzato.
E' l'amore per il cinema che si vede nei suoi film, la cura per ogni dettaglio sotto ogni aspetto, davvero fantastico.
E' inutile spendere troppe parole sulla regia, sulla recitazioni, i personaggi....e' tutto perfetto. Intenso ma anche divertente.
T. prende un genere, lo stravolge, lo rimette insieme e poi ci aggiunge del suo.
L'ironia, li' dove in "bastardi senza gloria" Waltz era un tedesco cacciatore di ebrei, qui e' l'unico che ha una visione moderna di uguaglianza.
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Tarantino non delude mai, anche se molti suoi fan sono fissati con Pulp Fiction e le Iene e quindi non capiscono un film simile, senza dubbio questo e' certamente uno dei migliori che ha realizzato.
E' l'amore per il cinema che si vede nei suoi film, la cura per ogni dettaglio sotto ogni aspetto, davvero fantastico.
E' inutile spendere troppe parole sulla regia, sulla recitazioni, i personaggi....e' tutto perfetto. Intenso ma anche divertente.
T. prende un genere, lo stravolge, lo rimette insieme e poi ci aggiunge del suo.
L'ironia, li' dove in "bastardi senza gloria" Waltz era un tedesco cacciatore di ebrei, qui e' l'unico che ha una visione moderna di uguaglianza.
Cosi come e' il primo film che tratta la discriminazione razziale senza retorica moralista, c'e' lo schiavismo ma non ti viene posto in maniera tale da farti pesare moralmente la sua presenza, c'e' e basta e spesso usato anche per situazioni comiche.
E' un film che va visto, non c'e' altro da dire
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dicertoincerto
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giovedì 31 gennaio 2013
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se spendere o no, 3 ore con django
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sono andato a vedere Django. Non mi è piaciuto per niente (e pertanto mi sento di consigliarlo caldamente, in genere i film che mi disgustano hanno un ampio successo di pubblico). E' un rivoltante splatter prevedibile, con recitazione decente soltanto di di caprio e foxx, mentre non so se è il doppiaggio, trovo irritante la forzatura di accento del dentista-bountykiller. Le musiche sono splendide, però, valgono il prezzo del biglietto. Ma non occorre andare al cinema per sentirle, ci sono alternative. E' un incrocio tra spartacus e la notte dei morti viventi, salvo che la regia è peggiore. Franco Nero fa tenerezza. Consiglio a tutti di vederlo, piacerà tantissimo.
[+] incompetente cinefilo!
(di andrea giostra)
[ - ] incompetente cinefilo!
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(di 7urs1)
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ennas
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giovedì 31 gennaio 2013
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piccolo omaggio a tarantino
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Non sono fan di Tarantino : non amando le scene grandguignolesche non ho visto gli altri suoi film e per rimanere in compagnia di amici ho visto “Django Unchained” . Chiedo scusa dell’incursione profana ai “tarantiniani doc” che entrano da esperti nel merito della sua opera, ma il film mi è piaciuto e mi va di esprimerlo.
Ho trovato la storia dello schiavo nero Django liberato dal “dentista” tedesco per condurlo a caccia di taglie un film in cui comico e drammatico convivono in un mix di smagliante abilità filmica.
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Non sono fan di Tarantino : non amando le scene grandguignolesche non ho visto gli altri suoi film e per rimanere in compagnia di amici ho visto “Django Unchained” . Chiedo scusa dell’incursione profana ai “tarantiniani doc” che entrano da esperti nel merito della sua opera, ma il film mi è piaciuto e mi va di esprimerlo.
Ho trovato la storia dello schiavo nero Django liberato dal “dentista” tedesco per condurlo a caccia di taglie un film in cui comico e drammatico convivono in un mix di smagliante abilità filmica.
Si susseguono nel film immagini affascinanti che anche nello spettatore meno edotto e coinvolto dallo stile del regista evocano frammenti d’arte non solo del cinema, ad es. le scene del ritorno dal funerale di Candie mi hanno ricordato il teatro d’ombre, altre come il cammino ondeggiante degli schiavi nel bosco, famose coreografie di danza ( dalla scheda biografica di Tarantino leggo che il regista ha soggiornato e lavorato ad Amsterdam dove fino al 1999 è stato direttore del Netherlands Dance Theatre Jiri Kylian un mostro sacro della danza moderna, celebre per le opere tratte da danze aborigene, forse il regista ha visto i suoi lavori). Queste ed altre scene, da rimandi a paesaggi classici dei film western a famosi kolossal storici. Occorre una geniale fantasia e cultura delle arti visive per rendere in un tutto armonico queste diverse anime dello spettacolo come in questo film.
Altro modo originale riguarda la resa dei personaggi: dal protagonista ai caratteristi sono delineati in maniera netta con grande bravura degli attori. La regia li inquadra splendidamente: ad es. Django il “negro a cavallo”, scandaloso in quel contesto, in alcune riprese sembra un gigante. Originale anche la sua tuta di raso bluette : il dipinto di Thomas Gainsborough “ Boy in blue” che secondo alcuni commentatori sarebbe l’immagine ispiratrice del costume di Django, si trova alla Huntington Art Gallery di S. Marino in California, paese che ricorda S. Marino in Italia anche nello stemma ed il paese è stato anche luogo di riprese di diversi film e serial televisivi famosi.
L’ineffabile dott. Schultz ,con il suo stile elegante, il suo eloquio da gentiluomo ottocentesco e la sua ironia dissacrante è un personaggio irresistibile reso in maniera fantastica dall’attore che lo impersona ( un Christop Waltz da premio). Anche lui indossa un impeccabile soprabito carrick ( dall’inizio alla metà dell’800 imperversò fra i dandy europei ) le cui mantelline sovrapposte svolazzano durante le sue scorribande). Il suo carretto con molare penzolante, cassaforte prima e bomba esplosiva dopo,è un pezzo da museo del cinema.
Il cinico Candie (un bravissimo Di Caprio) così odioso che più odioso non si può –“ non ho potuto resistere”, esclama Schultz morente che ha premuto il grilletto contro il candido fiore che ornava la lussuosa giacca di Candie- un vero “cattivo” al quadrato.
Il registro comico-drammatico non banalizza l’atrocità della schiavitù che viene mostrata nella sua inumana crudeltà. Ho distolto lo sguardo durante gli spargimenti di sangue troppo copiosi, che non apprezzo ( rivendico i miei tabù ) ciononostante ho trovato il film molto godibile : grazie Mr. Tarantino per questo film che ha lo smalto del puro grande cinema. Assolutamente da vedere.
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owlofminerva
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giovedì 31 gennaio 2013
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un cow boy nero su un ronzino
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Due ore e tre quarti scorrono veloci tra fiotti di sangue, battute ironiche e grottesche, inquadrature di sguardi eloquenti, personaggi caricaturali e le musiche di Morricone.[+]
Due ore e tre quarti scorrono veloci tra fiotti di sangue, battute ironiche e grottesche, inquadrature di sguardi eloquenti, personaggi caricaturali e le musiche di Morricone. Quentin Tarantino riesuma lo spaghetti western.
Un cast formidabile si compone di un irriconoscibile Samuel L. Jackson che veste i panni di Stephen, un odioso e perfido maggiordomo nero convinto di essere "bianco" e reale padrone di Candyland, la fattoria dello schiavista Leonardo Di Caprio. Esilarante l'interpretazione di Christoph Waltz, il mentore di Django che con il suo parlare forbito ed erudito spiazza i cowboy , a effetto (esplosivo) la comparsa di Quentin Tarantino e ciliegina sulla torta quella di Franco Nero, l'originale Django del film omonimo diretto da Corbucci nel 1966.
Come regista comanda, la violenza permea l'intera pellicola e diventa insopportabile nelle scene di tortura, più crudeli dello splatter. I bianchi sguinzagliano i cani contro gli schiavi che tentano la fuga, chiudono le donne in una cassa di metallo, arroventata dal sole, per punirle, le frustano, le sfregiano, ne fanno oggetto di comodo, cose da prestare per una notte. La parola negro, usata e abusata nei dialoghi, rende ancora più violento un contesto storico (1858) in cui è centrale il tema della schiavitù e del razzismo, che viene sviscerato nella tortura fisica proposta senza freni e riscattato innalzando un eroe nero su un ronzino.
Tutto comincia quando il cacciatore di taglie tedesco Schultz libera lo schiavo nero e gli chiede di aiutarlo a individuare tre fratelli ricercati che lui conosce perché lavoravano nella piantagione in cui era prigioniero. Inizia un rapporto di complicità fra i due uomini che è un viaggio di emancipazione per Django, deciso a ritrovare la bella Broomhilda, la moglie venduta e finita in una piantagione del Mississippi.
Alle scene di violenza si alternano scene di humour puro. Ai limiti del grottesco la scena in cui il gruppo di uomini bianchi a cavallo, con cappuccio in testa e bastoni infuocati, facendosi palesemente beffe del Ku Klux Klan, avvia uno scontro di dialoghi, che rassomiglia a una riunione di condominio, sui buchi per gli occhi fatti male, nei cappucci, dalla moglie di uno di loro, che offeso gira le spalle e se ne va; per arrivare alla scena della resa dei conti, in cui Django a tutti i neri suggerisce di allontanarsi dai bianchi. Non tu Stephen, sei esattamente dove devi stare. Esuberante l'esecuzione della sorella Candy. Django chiede alla sua domestica Cora di salutarla. Arrivederci Miss Lara e bam con un colpo di pistola viene risucchiata all'indietro e scompare dalla visuale.
Insomma una buona sintesi di cinica schiettezza e solidarietà, una pellicola che racconta in modo efficace, con uno stile eccessivo, tipicamente tarantiniano, i mali della schiavitù e diventa un'arma per denunciare la mercificazione della carne umana.
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jackotime
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giovedì 31 gennaio 2013
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django unchained:foxx e dicaprio da oscar
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E' tanto tempo che Tarantino non sforna un capolavoro simile...l'ultimo secondo me è stato Pulp Fiction.
Questo film entra di diritto nell'olimpo dei capolavori,anche la violenza e l'eccessivo sangue tipici di Tarantino,legavano benissimo ed anche il linguaggio attuale inserito però nel 1868 è stata una bella trovata come gli occhiali da sole che a quell'epoca non esistevano.
Non errori,ma particolari voluti dal regista.
Un DiCaprio fenomenale nella scena del teschio e un Jamie Foxx che gli varrebbe un altro oscar!
FANTASTICO!!!!
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gertrude
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mercoledì 30 gennaio 2013
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pros and cons
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BELLISSIMO per:
- dialoghi apparentemente fuori luogo ma allo stesso tempo quotidiani e ironici (es. dialogo incappuciati), molto "tarantinieschi" direi;
- Christoph Waltz, assolutamente fantastico e divertente dentista;
- colonna sonora ( es. pezzo rap "100 Black Coffins" );
- il riscatto dello schiavo come tematica di fondo;
- l'uso spropositato della parola "negro" (secondo me questo film vince il record)
UN PO' MENO per:
- schizzi di sangue improbabili, quando in nessuno spaghetti-western che si rispetti se ne vede neanche l'ombra;
- durata eccessiva per lo sviluppo della trama;
- Di Caprio (sempre bellissimo) nel ruolo di cattivo mi ha intrigato poco (forse colpa del doppiaggio, magari la voce originale rendeva di più)
TOTALE:
Vale proprio la pena di vederlo al cinema, in prima serata, magari il giorno in cui c'è lo sconto universitari :-) anche se il migliore film di tarantino rimane un altro.
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BELLISSIMO per:
- dialoghi apparentemente fuori luogo ma allo stesso tempo quotidiani e ironici (es. dialogo incappuciati), molto "tarantinieschi" direi;
- Christoph Waltz, assolutamente fantastico e divertente dentista;
- colonna sonora ( es. pezzo rap "100 Black Coffins" );
- il riscatto dello schiavo come tematica di fondo;
- l'uso spropositato della parola "negro" (secondo me questo film vince il record)
UN PO' MENO per:
- schizzi di sangue improbabili, quando in nessuno spaghetti-western che si rispetti se ne vede neanche l'ombra;
- durata eccessiva per lo sviluppo della trama;
- Di Caprio (sempre bellissimo) nel ruolo di cattivo mi ha intrigato poco (forse colpa del doppiaggio, magari la voce originale rendeva di più)
TOTALE:
Vale proprio la pena di vederlo al cinema, in prima serata, magari il giorno in cui c'è lo sconto universitari :-) anche se il migliore film di tarantino rimane un altro.
In ogni caso il prossimo film da vedere è "Django" di Corbucci.
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