antodame
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venerdì 21 gennaio 2011
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bello
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lilly becker
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venerdì 21 gennaio 2011
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una schifezza
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film terribile.....non c'è azione..nè storia....i dieci euro spesi peggio della mia vita....
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spike
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venerdì 21 gennaio 2011
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non il solito clint ma vale
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Non è immediato come i film precedenti, una seconda visione è consigliata, penso sia una di quelle pellicole che hanno il merito di crescere nel tempo e diventare cult.
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paoloviola
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giovedì 20 gennaio 2011
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il testamento di clint ?
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Forse a 80 anni ci si comincia a porre domande sempre più pressanti sul “dopo”, sarà per questo che il sempre più “classico “ Clint Eastwood gira un film su tre vite parallele che fatalmente vanno ad incrociarsi nel finale con i tre protagonisti il cui contatto a vari livelli con la morte cambierà la vita . Marie, giornalista famosa, in una sequenza iniziale veramente coinvolgente vive una esperienza di pre-morte durante lo tsunami in Tailandia durante la quale avrà visioni che rivoluzioneranno la sua vita, da quel momento in poi dedita alla conferma della esistenza di un aldilà.Marcus vive in simbiosi con il fratello gemello Jason, sua guida carismatica, la cui tragica scomparsa in un incidente seguita dall’abbandono della madre tossicodipendente getterà in una crisi totale.
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Forse a 80 anni ci si comincia a porre domande sempre più pressanti sul “dopo”, sarà per questo che il sempre più “classico “ Clint Eastwood gira un film su tre vite parallele che fatalmente vanno ad incrociarsi nel finale con i tre protagonisti il cui contatto a vari livelli con la morte cambierà la vita . Marie, giornalista famosa, in una sequenza iniziale veramente coinvolgente vive una esperienza di pre-morte durante lo tsunami in Tailandia durante la quale avrà visioni che rivoluzioneranno la sua vita, da quel momento in poi dedita alla conferma della esistenza di un aldilà.Marcus vive in simbiosi con il fratello gemello Jason, sua guida carismatica, la cui tragica scomparsa in un incidente seguita dall’abbandono della madre tossicodipendente getterà in una crisi totale. Marcus cercherà disperatamente qualcuno che possa metterlo in contatto con il fratellino scomparso. A questo punto George, ovvero Matt Damon, autore di una interpretazione straordinaria, funzionerà come racccordo tra tutti i personaggi, anche lui ha avuto una malattia che lo ha portato vicino alla morte, miracolosamente scampato è rimasto in possesso di un misterioso potere che gli permette tramite un contatto con le mani, di comunicare con i morti. Vedremo che questo potere sarà vissuto come una condanna a non avere una vita “normale”.
Eastwood ci presenta la morte in diversi modi, a causa di un cataclisma naturale , a causa delle tensioni sociali, per una malattia, per un incidente stradale, ci insegna a convivere con il dolore ed a intraprendere un cammino difficile che non viene superato se non con le diverse facce dell’amore, alla fine vedremo George che intenerito da Marcus, lo consolerà mettendolo in contatto con il fratello e verrà ricambiato dal bambino che gli darà la spinta decisiva per presentarsi a Marie, bellissimo sarà il bacio che George immagina con Marie, per la prima volta una visione del futuro e non di un passato di defunti.
L’esperienza estrema, sembra voler dire il regista, ci prova fino a farci rimanere “morti” anche se restiamo vivi, allora ci vuole uno scossa per “vivere” davvero e comprendere del bisogno di un amore, un amicizia, perché comunque da soli non ce la facciamo. Il film non annoia mai, ha il pregio di una scena iniziale veramente potente ( con la prima volta per Eastwood di importanti effetti speciali ) ed un finale magistrale con tanto di ripresa circolare della macchina da presa di leoniana memoria.
In mezzo a tanti complimenti qualche pecca si trova nella sceneggiatura del pur titolato Peter Morgan ( premio oscar per The Queen ) non sempre l’intreccio tra le vite dei protagonisti è perfetto ma nel complesso Hereafter rimane un ottimo film in cui la cifra poetica e stilistica dello ottuagenario, splendido regista, si sente tutta.
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oigres62
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giovedì 20 gennaio 2011
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confezione ineccepibile
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La storia di un ragazzo: un moderno "Oliver Twist". La storia di una giornalista: una odierna e cresciuta "Little Dorrit" a libri invertiti... prima ricchezza poi "povertà" ovvero, ai giorni nostri, prima fama e illuso amore poi insuccesso e vero amore. La storia di un sensitivo paradigma de' "Un uomo perseguitato e il patto col fantasma".
In questo omaggio a Charles Dickens, abbondantemente e didascalicamente citato, Ea(s)twood usa la tecnica di scioccare potentemente, mediante immagini ripescate dal repertorio mediatico dei nostri giorni - lo Tsunami nei luoghi di vacanza di noi occidentali, con buona pace di chi a stento ci vive, l'attentato di Londra e la realtà del sottoproletariato dei suoi sobborghi e la crisi economica del Bush-Welfare - per poter scuotere il sentire e preparare, per così dire, il letto ad un messaggio di pace e speranza eterna, nella miglior tradizione “dickensiana” salvandoci nel contempo da interrogativi un po’ più spinosi di cui i giorni nostri sono carichi.
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La storia di un ragazzo: un moderno "Oliver Twist". La storia di una giornalista: una odierna e cresciuta "Little Dorrit" a libri invertiti... prima ricchezza poi "povertà" ovvero, ai giorni nostri, prima fama e illuso amore poi insuccesso e vero amore. La storia di un sensitivo paradigma de' "Un uomo perseguitato e il patto col fantasma".
In questo omaggio a Charles Dickens, abbondantemente e didascalicamente citato, Ea(s)twood usa la tecnica di scioccare potentemente, mediante immagini ripescate dal repertorio mediatico dei nostri giorni - lo Tsunami nei luoghi di vacanza di noi occidentali, con buona pace di chi a stento ci vive, l'attentato di Londra e la realtà del sottoproletariato dei suoi sobborghi e la crisi economica del Bush-Welfare - per poter scuotere il sentire e preparare, per così dire, il letto ad un messaggio di pace e speranza eterna, nella miglior tradizione “dickensiana” salvandoci nel contempo da interrogativi un po’ più spinosi di cui i giorni nostri sono carichi. Un "Canto di Natale" - i fantasmi che ci ammoniscono e ci rassicurano - ben confezionato: non per niente Eastwood si è formato alla scuola di Sergio Leone della cui poetica esistenziale però non v’è traccia in questo "lavoro" a differenza di altri passati come Million Dollar Baby etc.
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patty
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giovedì 20 gennaio 2011
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*_*
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Mi è piaciuto tanto, perchè credo fortemente che sia quello l'aldilà...ho provato anch'io le sensazioni della scrittrice e mi ha molto emozionato, poi Matt damon è bravissimo davvero...lo vorrei rivedere! *_*
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lamagicav
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giovedì 20 gennaio 2011
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decisamente una noia pazzesca!
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ORRENDO. Una noia fuori di misura,tant'è che all'intervallo ho detto "andiamo via?", inoltre la tipa di fianco a me si è addormentata ben 3 volte... -.-' Poi oh, 3 storie differenti che si intrecciano nell'ultimo quarto d'ora! Su 2 ore e 10 (circa), il succo della storia viene condensato in un quarto d'ora per di più in maniera frettolosa e senza alcun dettaglio o spiegazione. Puah. Delusione Clint :(
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wbgraphic
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giovedì 20 gennaio 2011
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raccontare la vita attraverso la morte
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E già bello il titolo, che nasconde quel che e cosi difficile da dire, dire che siamo soli, cosi bisognosi di empatia, mendicanti soggiogati dalle apparenze, eppure non è sempre stato cosi, ma oggi ecco il grido di Eastwood, a 80 anni si e consapevoli del prezioso dono che ci viene fatto, di quanto dimentichiamo le opportunità che abbiamo. Con poesia e delicatezza Clint ci parla della morte, per parlarci della vita, ormai siamo cosi oberati da emozioni forti che ci vengono dai media che non riusciamo più a empatizare con chi ci è vicino, con chi desideriamo.
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E già bello il titolo, che nasconde quel che e cosi difficile da dire, dire che siamo soli, cosi bisognosi di empatia, mendicanti soggiogati dalle apparenze, eppure non è sempre stato cosi, ma oggi ecco il grido di Eastwood, a 80 anni si e consapevoli del prezioso dono che ci viene fatto, di quanto dimentichiamo le opportunità che abbiamo. Con poesia e delicatezza Clint ci parla della morte, per parlarci della vita, ormai siamo cosi oberati da emozioni forti che ci vengono dai media che non riusciamo più a empatizare con chi ci è vicino, con chi desideriamo. Le drammatiche solitudine dei personaggi, non determinate da un cliche, ma ognuna da una diversa e unica realtà, I personaggi , tutti giovani vengono prematuramente a contatto con la morte, ognuno in modo diverso, e violento, crudele, ma è solo cosi che Clint ci puo scuoter per aprire gli occhi ai protagonisti, urlando con voce lieve un messaggio che diverrà chiaro solo con gli anni, ma che se ascoltato prima accrescerà quello che unico è proprio a tutta la razza degli uomini. Clint riesce a abbracciarci ricordarci di ricercare negli altri la comprensione della nostra Umanità il vero senso della nostra partecipazione a questo tempo. Eastwood come un padre, o come un filosofo ci sfiora elegantemente con immagini, dosate elegantemente per penetrare, la furia a cui siamo sottoposti di una realtà cosi terribilmente cruda è inumana, prendendoci per mano come un saggio nonno ci racconta la favola della vita, catturando la nostra attenzione attraverso le nostra primitive insicurezze. Grazie Clint Walter Buonfino Se badi bene, la maggior parte della vita ci sfugge nel male, una gran parte nel non fare nulla, tutta quanta nel fare altro da quello che dovremmo. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo e alla sua giornata, e si renda conto com'egli muoia giorno per giorno ? (Seneca)3 a.c.
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steel71
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giovedì 20 gennaio 2011
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chiamarlo film e' un parolone!!!
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Mamma mia che noia!!!Inizia molto bene ma diventa subito lentissimo.Assolutamente da non vedere;CREDETEMI
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maripare
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giovedì 20 gennaio 2011
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tenero eastwood
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l'impronta di Eastwood si sente e si vede! La tenerezza e il rispetto per il prossimo e' palpabile come palpabile e' l'avvertimento di stare alla larga da quelli che speculano sul dolore degli esseri umani! Bravo Clint,con i tuoi film non mi deludi mai.DAMON e' bravissimo nella sua parte di fragilita' umana,l'unica cosa che non capisco:perche' parlare per tutto il film in francese?O forse renderlo piu' reale? Comunque la scena che mi ha colpito moltissimo e' stata qquella dello tsunami!!il regista e' stato bravissimo.
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