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gigieppetto
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venerdì 28 gennaio 2011
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banalmente scontato e vuoto di significato
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due ore in cui ti aspetti continuamente che succeda qualcosa di significativo e di minimamente profondo. Un film che racconta storia di una banalit' deprimente e descritti con ancor peggiore originalit'. posso capire che non essa non sia tutto ma arrivare ad esultare quando il bambino viene sparato contro una macchina e` veramente indice di poco valore. Ogni episodio e` prevedibile e prima che una scena avvenga gia' sbadigli intuendo cosa sta per dire o fare; appena ti accorgi che sta avvenendo e lentamente ti rigiri sulla sedia lievemente infastidito; poi ti accorgi della musichetta triste di sottofondo in qualsiasi scena e ti viene da andartene a vedere un film vero. stavolta ha ciccato clint.
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due ore in cui ti aspetti continuamente che succeda qualcosa di significativo e di minimamente profondo. Un film che racconta storia di una banalit' deprimente e descritti con ancor peggiore originalit'. posso capire che non essa non sia tutto ma arrivare ad esultare quando il bambino viene sparato contro una macchina e` veramente indice di poco valore. Ogni episodio e` prevedibile e prima che una scena avvenga gia' sbadigli intuendo cosa sta per dire o fare; appena ti accorgi che sta avvenendo e lentamente ti rigiri sulla sedia lievemente infastidito; poi ti accorgi della musichetta triste di sottofondo in qualsiasi scena e ti viene da andartene a vedere un film vero. stavolta ha ciccato clint. tema straconsiderato affrontato con riflessioni da bambinetto. consigliato per l'insonnia.
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[+] la sensibilità non è da tutti........
(di marx66)
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(di gigieppetto)
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(di giovj)
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gordon pasha
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venerdì 28 gennaio 2011
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grande clint erede di sergio leone
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E' UN CLINT EASTWOOD CREPUSCOLARE MA è UN TRAMONTO OCEANICO...SI CHIEDE CON FEDE INUSITATA COSA C'E ALDILA' .. E QUANTO VALE L'OGGI RISPETTO A CIO' CHE TROVEREMO DOPO LA VITA. TRA FEDE E SPERANZA UNA STORIA D'AMORE ......UN GRANDE FILO ROSSO ..ATTRAVERSA LA SOLITUDINE DEI NS TEMPI.
GRANDE MATT DAMON CHE ATTRAVERSO DICKENS.E'MENTORE..DI UNA SENSIBILITA' A MOLTI PERDUTA ED E' IL FARO VERSO CUI OLTRE IL TEMPO SI VIAGGIA SOLO COL CUORE....
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diego p.
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venerdì 28 gennaio 2011
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l'aldilà visto con eleganza e curiosità
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HEREAFTER
Voto: 7/8
Il racconto dell'aldilà in questo film avviene attraverso tre storie completamente diverse che hanno però un comune denominatore: la morte.
Da una parte Marie una giornalista francese che scampata alla tragedia dello tsunam...i dovrà rivedere tutto nella sua vita, dall'altra Markus un bambino che alla perdita del fratello gemello cercherà risposte e conforto in ciarlatani e truffatori, poi c'è George Lonegan (Matt Damon) un sensitivo che non vuole più aver a che fare con il suo dono, dono che lui vede come una condanna, un fardello che gli impedisce di avere repporti normali con le persone.
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HEREAFTER
Voto: 7/8
Il racconto dell'aldilà in questo film avviene attraverso tre storie completamente diverse che hanno però un comune denominatore: la morte.
Da una parte Marie una giornalista francese che scampata alla tragedia dello tsunam...i dovrà rivedere tutto nella sua vita, dall'altra Markus un bambino che alla perdita del fratello gemello cercherà risposte e conforto in ciarlatani e truffatori, poi c'è George Lonegan (Matt Damon) un sensitivo che non vuole più aver a che fare con il suo dono, dono che lui vede come una condanna, un fardello che gli impedisce di avere repporti normali con le persone. Queste storie seppur distanti prima o poi si incroceranno dando una sfumatura cosi delicata e allo stesso cosi intima del mondo dell'aldilà, è un film che fa riflettere, come sempre accade negli ultimi film di Clint Eastwood, è un film che non si fa mettere fretta, al contrario, i toni del regista sono pacati nonostante debba alternare 3 storie, a volte la nostra abitudine, ai film in cui in 5 min accade di tutto, vorrebbe premere sull'acceleratore ma si perderebbe quell'essenza che Clint Eastwood ha voluto dare al film, molto simile alla seconda parte di The Million Dolalr Baby.
Come al solito la fotografia è stata affidata allo storico compagno di avventure di Eastwood: Tom Stern, che però questa volta non mi ha convinto molto.
La nomination all'oscar per gli effetti visivi sincermanete mi è sembrata un pò esagerata, sarà forse un contentino dell'Academy visto che non scorre molto buon sangue con il regista??
Contentino o no continuo a pensare che al momento Clint Eastwood sia fra i migliori registi Hollywodiani, un libertario progressista, come ama definirsi, che non ha alcuna paura di usare uno stile classico. (penso ad esempio a Flags Of Our Fathers).
Un buon Matt Damon che dopo Invictus torna a lavorare con Eastwood, e non ha caso fra le sue migliori interpretazioni che vanno oltre all'essere un bel biondino, complimenti per Frankie McLaren, interpretante il bambino che subisce la peridta del fratello, davvero un ottimo debutto.
Film che consiglio a tutti coloro che non hanno fretta e non cercano per forza risposte dal cinema!
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tiamaster
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giovedì 27 gennaio 2011
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come mai non vi piace??
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propio non capisco queste critiche negative!!!come è possibile criticare questo film?insomma ci sono tre stelle e mezzo da parte del pubblico in quelle orribili bidonate di saw,e qui in un film cosi bello solo tre?! proprio non capisco............
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(di alexia62)
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marezia
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giovedì 27 gennaio 2011
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come prima... e meglio di prima
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Alludo alla mia prima recensione che ho promesso avrei perfezionato e dico che non solo la prima impressione era quella giusta ma la seconda visione ha dimostrato che avevo e quindi HO RAGIONE. Pellicola equilibrata e VIVISSIMA che conferma LA CLASSE di Eastwood il quale, forse appressandosi alla dipartita, riflette in modo LAICO sul famoso aldilà partendo però dall'aldiquà ed è questo che forse ha disorientato i più. Peggio per loro!
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irene84
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mercoledì 26 gennaio 2011
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clint,che delusione!
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irene84
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mercoledì 26 gennaio 2011
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clint,che delusione!
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La cosa che non ho fatto altro che chiedermi dall'inizio fino alla fne del film è stata:"vediamo,mi piace o non mi piace?". I giorni a venire ho scoperto che molti come me si sono fatti questa domanda.Il fatto è che da Eastwood uno scivolone del genere proprio non ci se lo aspetta, e si resta tutto il tempo del film a cercare di farsi piacere quella storia inutile, sconclusionata, con un paranormale portato all'eccesso e con un finale alla Ghost.E proprio Ghost sembrava! Gli attori sono molto bravi, ma la storia non regge. Mi ha fatto subito ripensare all'Esorcista: tutti noi ci siamo chiesti il motivo per cui il regista non avesse potuto giocare con il paranormale e basta, oscillare tra il vero-non vero, senza dovere a tutti i costi aggiungere particolari splatter come il vomito verde,che hanno contribuito a rendere il film un horror di serie b.
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La cosa che non ho fatto altro che chiedermi dall'inizio fino alla fne del film è stata:"vediamo,mi piace o non mi piace?". I giorni a venire ho scoperto che molti come me si sono fatti questa domanda.Il fatto è che da Eastwood uno scivolone del genere proprio non ci se lo aspetta, e si resta tutto il tempo del film a cercare di farsi piacere quella storia inutile, sconclusionata, con un paranormale portato all'eccesso e con un finale alla Ghost.E proprio Ghost sembrava! Gli attori sono molto bravi, ma la storia non regge. Mi ha fatto subito ripensare all'Esorcista: tutti noi ci siamo chiesti il motivo per cui il regista non avesse potuto giocare con il paranormale e basta, oscillare tra il vero-non vero, senza dovere a tutti i costi aggiungere particolari splatter come il vomito verde,che hanno contribuito a rendere il film un horror di serie b. Lo stesso vale per Clint: era proprio necessario farci passare l'Aldilà come qualcosa di reale e spaziabile? Non bastava presentarci solo delle percezioni, dei punti di vista di gente che affronta la morte? Una delusione.
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razer
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mercoledì 26 gennaio 2011
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un film che vale....
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argomento difficilissimo presentato in modo Vero...
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lucamocine
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martedì 25 gennaio 2011
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la solitudine dell'essere vivente
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Beata solitudo. Nasciamo soli, moriamo soli e spesso nella nostra breve esperienza di vita siamo soli anche quando intorno a noi c'è tanta gente. Il buon Eastwood anche questa volta sfiora il capolavoro. Tre anime "viventi" cercano di sconfiggere l'angoscia della loro solitudine cercando conforto e soprattutto risposte a ciò che ogni giorno tutti diamo per scontato: la vita. Per ciascuno di loro l'incipit è doloroso: ciascuno dei protagonisti deve avvicinarsi molto alla morte, per assurdo viverla, per poi cercare il proprio senso della vita. Allora i nostri 3 protagonisti si mettono alla ricerca di risposte in assoluta solitudine.
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Beata solitudo. Nasciamo soli, moriamo soli e spesso nella nostra breve esperienza di vita siamo soli anche quando intorno a noi c'è tanta gente. Il buon Eastwood anche questa volta sfiora il capolavoro. Tre anime "viventi" cercano di sconfiggere l'angoscia della loro solitudine cercando conforto e soprattutto risposte a ciò che ogni giorno tutti diamo per scontato: la vita. Per ciascuno di loro l'incipit è doloroso: ciascuno dei protagonisti deve avvicinarsi molto alla morte, per assurdo viverla, per poi cercare il proprio senso della vita. Allora i nostri 3 protagonisti si mettono alla ricerca di risposte in assoluta solitudine. La risposta arriva, e per tutti e tre è la stessa: l'angoscia di vita che li attanaglia viene sconfitta dalla consapevolezza della propria solitudine. In questa consapevolezza raggiungere la felicità.
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