aldo rein
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sabato 9 aprile 2011
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film mediocre che tratta il tema superficialmente
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Film mediocre che tratta il tema solo superficialmente... Che delusione Clint! Per tutta la durata si ha la sensazione di essere davanti a una commedia. Assolutamente patetico e inutile il personaggio della Howard. Nonostante il coraggio del film sia apprezzabile non è sicuramente sicuramente fra i migliori di Eastwood.
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tumau
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martedì 29 marzo 2011
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senza risposte
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Un Film che affronta il mistero del aldilà. Credo però che s l’obiettivo era quello di suscitare dubbi e domande sulla vita dopo la morte ( se non risposte ) non abbi a ottenuto nessun cambiamento.
Invece Eastwood dimostra una grande capacità di indagare sui sentimenti meno conosciuti , sulle sofferenze a cui non si da conto , che si considerano minori.
E’ un film sulle assenze e su quel senso di abbandono che si prova a volte senza saper bene come e perché. I tre protagonisti si sentono tutti abbandonati. Il piccolo gemello, dal fratello da cui dipendeva , la giornalista dall'uomo della sua vita, il sensitivo dal fratello offuscato dal denaro.
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Un Film che affronta il mistero del aldilà. Credo però che s l’obiettivo era quello di suscitare dubbi e domande sulla vita dopo la morte ( se non risposte ) non abbi a ottenuto nessun cambiamento.
Invece Eastwood dimostra una grande capacità di indagare sui sentimenti meno conosciuti , sulle sofferenze a cui non si da conto , che si considerano minori.
E’ un film sulle assenze e su quel senso di abbandono che si prova a volte senza saper bene come e perché. I tre protagonisti si sentono tutti abbandonati. Il piccolo gemello, dal fratello da cui dipendeva , la giornalista dall'uomo della sua vita, il sensitivo dal fratello offuscato dal denaro.
In particolare Matt Demon ( il sensitivo ) è sfiancato dalla somma di attese , aspettative e dalla immensità di dolori che deve ascoltare e che deve condividere ( perché chi ha un dolore ha bisogno di partecipazione e chi ascolta DEVE partecipare ). Ho pensato a chi per mestiere o vocazione ascolta le sofferenze di chi ha un decesso ( confessori , psicanalisti e anche se pur sembra profano dirlo , i titolari delle onoranze funebri ) chi si trovano a dover ascoltare e farsi carico perlomeno di una piccola parte di dolore di chi ha davanti .
Può spezzare deglutire continuamente il dolore degli altri.
Come avviene appunto a Matt Demon che rifiuta il suo “talento” ( riesce a contattare i morti ) , se ne sente incatenato e soffocato. Sa che conoscere segreti e intimità di chi ti sta vicino dcava un inesorabile fosso di pudori ed imbarazzi.
Un ottimo film sulla morte che insegna ad amare la vita
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carlo's dè
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lunedì 14 marzo 2011
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film da guardare se non si sà cosa fare
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Hereafter : tanto ne ho sentito parlare e come sempre sentita la solita inattendibile e controllata critica cinematografica ho visto finalmente questo film.
..Devo essere sincero mi aspettavo un'ottimo film Clint Eastwood mi dava enormi garanzie ma dopo la visione son rimasto deluso, il film narra la storia di tre persone che in eventi diversi hanno avuto a che fare con la morte. Il protagonista principale (Matt Demon) ha il dono di potersi mettere in contatto con "l'altro mondo" ovvero parla con i defunti e sente quello che dicono. In francia Marie una giornalista di successo è sopravvissuta a uno tzunami dalla quale e scampata alla morte per annegamento, tale esperienza sconvolge le sue sicurezze terrene e tenta di trovare delle risposte.
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Hereafter : tanto ne ho sentito parlare e come sempre sentita la solita inattendibile e controllata critica cinematografica ho visto finalmente questo film.
..Devo essere sincero mi aspettavo un'ottimo film Clint Eastwood mi dava enormi garanzie ma dopo la visione son rimasto deluso, il film narra la storia di tre persone che in eventi diversi hanno avuto a che fare con la morte. Il protagonista principale (Matt Demon) ha il dono di potersi mettere in contatto con "l'altro mondo" ovvero parla con i defunti e sente quello che dicono. In francia Marie una giornalista di successo è sopravvissuta a uno tzunami dalla quale e scampata alla morte per annegamento, tale esperienza sconvolge le sue sicurezze terrene e tenta di trovare delle risposte. Poi cè Marcus che perde il suo amatissimo fratello gemello accausa di un un'incidente stradale. L'intrecio di queste storie parallele ha un punto d'incontro alla fiera del libro di Londra dove i tre personaggi si incontreranno...(poi da qui guardatevi il film xchè non ha senso che vi dica come andrà..)
Il film è quasi una commedia Clint ha fatto un buco nell'acqua scene monotone e finale scontato. Della morte o meglio della vita dopo la morte non si hanno tracce ne risposte o per lo meno non è il classico film che possa far riflettere.Ho trovato il film molto commerciale già questo non mi piace.Penso sia un'occasione mancata.
Il film ci fà vedere la morte nella vita cose che purtroppo già conosciamo mentre parla solo di striscio della vita dopo la morte cose che in un film che tratta della morte vorresti vedere. Brava l'attrice francese Cecile de France che interpreta Marie ,deludente Clint Eastwood.
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(di iohovistocosechevoiumani)
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criticoafondo
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domenica 6 marzo 2011
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la morte è un problema della vita
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Molti dei critici delusi sono afflitti da un errore di fondo. Che il film, parlando della morte, abbia avuto la pretesa di parlare del dopo morte, un assurdo che già Epicuro aveva voluto sconfessare. Appare ovvio che noi non possiamo contemporaemente essere in vita e vivere una esperienza del dopo- morte. In verità il grande regista ha voluto parlare del mistero della morte, morte intesa come limite e problema della vita. Infatti solo i ciechi non vedono che il film parla della vita e delle cose che la rendono degna di essere vissuta. Il paradiso, bello che sia, può attendere.
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aurotron
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domenica 6 marzo 2011
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critica
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Salve a tutti non mi spiace ma questo film non lo consiglio all'inizio sembrava fosse un bel film attraverso le prima scene ma po......un film indeciso su tutti i fronti. cambierei proprio la frase scomsigliatissimo ...tenendo presennte che l'attore Matt Damon a me piace tantissimo probabilmente nel film i Guardiani del Destino che uscirà a breve da quello che si è visto nel trailer deve essere interessante!!
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dado1987
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martedì 1 marzo 2011
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il paranormale è defunto.
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Tre storie parallele: un sensitivo che riesce ad entrare in contatto con i defunti, una giornalista francese che ha vissuto un'esperienza di quasi morte, ed un bambino inglese a cui è morto il fratello gemello. Fondamentalmente non succede niente, Hereafter invece che essere uno tsunami è un esile sassolino lasciato cadere in un bicchiere mezzo vuoto.
Forse per poter apprezzare meglio questo film, bisognerebbe essere dei credenti in qualsiasi religione, per tutti gli altri con gli occhi aperti questo film sembrerà realistico come Harry Potter, Superman o i Puffi. Infatti non viene spiegato niente sull'aldilà, d'altronde non riescono a dimostrarne l'esistenza nel mondo reale, figuriamoci in un mondo di finzione.
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Tre storie parallele: un sensitivo che riesce ad entrare in contatto con i defunti, una giornalista francese che ha vissuto un'esperienza di quasi morte, ed un bambino inglese a cui è morto il fratello gemello. Fondamentalmente non succede niente, Hereafter invece che essere uno tsunami è un esile sassolino lasciato cadere in un bicchiere mezzo vuoto.
Forse per poter apprezzare meglio questo film, bisognerebbe essere dei credenti in qualsiasi religione, per tutti gli altri con gli occhi aperti questo film sembrerà realistico come Harry Potter, Superman o i Puffi. Infatti non viene spiegato niente sull'aldilà, d'altronde non riescono a dimostrarne l'esistenza nel mondo reale, figuriamoci in un mondo di finzione...
Film di cui se ne poteva tranquillamente fare a meno, un passo falso del grandissimo Clint, Hereafter è decisamente sotto la media dei suoi film. Il paranormale ha veramente rotto le scatole, non porta niente di nuovo, ma sempre la stessa minestra riscaldata, che barba!
Voto 4,5
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angelo umana
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lunedì 28 febbraio 2011
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non è bene sapere tutto dell'altro
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Sembrava voler essere un film sulla vita oltre la vita. Gli indizi c’erano tutti perché non si parla d’altro tra i protagonisti nelle tre città che appaiono stupende, San Francisco Parigi e Londra, ed anche perché Clint Eastwood nella sua maturità ci ha abituato a riflettere su grandi temi della vita e della morte (l’eutanasia in Million Dollar Baby e l’accoglienza in Gran Torino). Invece era un film sull’amore o così voglio credere: quando alla fine del film Matt Damon sogna il bacio di Cécile De France (splendido sorriso anche 10 anni dopo il bellissimo “Un po’ per caso e un po’ per desiderio” o Fauteuils d’orchestre), ne stringe la mano ed è ormai amore, si prova un po’ di delusione, dopo aver girato attorno al grande tema si tratta “solo” di ricerca d’amore.
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Sembrava voler essere un film sulla vita oltre la vita. Gli indizi c’erano tutti perché non si parla d’altro tra i protagonisti nelle tre città che appaiono stupende, San Francisco Parigi e Londra, ed anche perché Clint Eastwood nella sua maturità ci ha abituato a riflettere su grandi temi della vita e della morte (l’eutanasia in Million Dollar Baby e l’accoglienza in Gran Torino). Invece era un film sull’amore o così voglio credere: quando alla fine del film Matt Damon sogna il bacio di Cécile De France (splendido sorriso anche 10 anni dopo il bellissimo “Un po’ per caso e un po’ per desiderio” o Fauteuils d’orchestre), ne stringe la mano ed è ormai amore, si prova un po’ di delusione, dopo aver girato attorno al grande tema si tratta “solo” di ricerca d’amore. Quella sarà la prima volta in cui il protagonista toccando mani altrui non vedrà più piombargli addosso le immagini dei defunti di chi gli si rivolge, l’amore lo ha “guarito”, quasi banalmente era solo questo che gli occorreva e che occorre a tutti.
Lo ritrova anche il bambino protagonista, è l’amore di sua mamma, che i servizi sociali gli avevano allontanato perché alcolizzata. Tramite il sensitivo Matt Damon, ha saputo che il suo fratello gemello a cui molto si appoggiava, morto in un incidente poco tempo prima, vuole che egli cresca, che diventi grande senza più il suo aiuto. Piccola nota: la visione della stazione Charing Cross della “tube” londinese, dove l’anima del fratello gli ha fatto evitare la carneficina delle bombe del 2005, porta al ricordo di uno dei più bei film del 2010, London River.
C’è pure l’amore per la buona tavola in un corso di cucina italiana a San Francisco, dove Matt conosce una partecipante che potrebbe essere un amore ma non lo diventa perché “non è sempre bene sapere tutto dell’altro”.
Il lungo “giro” sul tema della vita oltre la morte, reso suggestivo nell’arco delle due ore, induce a pensare alla paura che abbiamo della morte, cerchiamo di sapere com’è, cosa c’è di là, eppure siamo soli davanti ad essa, nulla ci può evitare quel passaggio. In realtà la parte interessante non è il dopo, è il prima, la vita stessa, gioie e dolori, e l’amore che ci fa superare quella paura.
E’ un film ordinato, accurato, riflessivo, “stimola ma non eccita” come la maturità di Eastwood. Si sentono spesso dei tuoni come di tempeste incombenti, rumori inquietanti, forse è inquietante solo il rumore delle città e un regista “silenzioso” ce lo fa notare.
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vipera gentile
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lunedì 21 febbraio 2011
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il paradiso
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Molto bello l'argomento che sicuramente è sentito da tutti. Mi ha colpito la visione di Paradiso descritto come "fico" dal gemello deceduto e visto da Marie come un ambiente candito, con delle figure immobili; a tutta prima l'avevo scambiato con l'ospedale. Credo che il regista avrebbe potuto rappresentarlo meglio. Centrati i personaggi, deliziosa la giornalista.
Discreto.
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zanchil
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venerdì 18 febbraio 2011
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parziale delusione
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Io sono d'accordo con chi non lo definisce un capolavoro, il film non decolla e alla fine ti chiedi cosa sia successo di tanto eclatante da farlo considerare un capolavoro assoluto come avevo letto da tante parti.
Certo il film fa riflettere su cosa ci sia dopo la morte e lo mette in scena in maniera piuttosto classica e prevedibile ma su questo non voglio sindacare perchè ognuno può immaginare l'aldilà come preferisce, tuttavia non siamo certo al livello degli ultimi film che il grande Clint ci ha abituati a vedere: Million Dollar Baby o il dittico dulla guerra con Lettere da Iwo Jima e Flags of oun fathers.
Sono stato parzialmente deluso dalle aspettative.
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Io sono d'accordo con chi non lo definisce un capolavoro, il film non decolla e alla fine ti chiedi cosa sia successo di tanto eclatante da farlo considerare un capolavoro assoluto come avevo letto da tante parti.
Certo il film fa riflettere su cosa ci sia dopo la morte e lo mette in scena in maniera piuttosto classica e prevedibile ma su questo non voglio sindacare perchè ognuno può immaginare l'aldilà come preferisce, tuttavia non siamo certo al livello degli ultimi film che il grande Clint ci ha abituati a vedere: Million Dollar Baby o il dittico dulla guerra con Lettere da Iwo Jima e Flags of oun fathers.
Sono stato parzialmente deluso dalle aspettative.
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kingarras
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giovedì 17 febbraio 2011
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che superficiale...
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Se il film non fosse di Clint Eastwood credo che sarebbe stato un flop totale... Affronta il tema della morte senza dire assolutamente niente... Il personaggio interpretato da Matt Damon (uno dei miei attori preferiti) mi sembra abbastanza mal riuscito (direi abbastanza ridicolo ma non voglio esagerare...). Anche invictus, prima di questo, mi era sembrato un film piuttosto noioso e banale, ma questo è peggio: è proprio vuoto di contenuti. Si salva la storia dei due fratelli, che è abbastanza commuovente, e comunque in generale il film è vedibile (anche se privo di grandi emozioni e di trovate geniali). Peccato, Clint resta comunque un mito!
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