xquadro
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lunedì 2 gennaio 2012
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gli affetti e l'aldilà: finezza senza retorica
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Matt Damon, uno dei due protagonisti del film, sensitivo atipico che vive il suo 'dono' come una maledizione, ad un certo punto della storia ammette che conoscere tutto della persona che ti sta accanto può essere doloroso e tremendamente imbarazzante, al punto da non riuscire a sostenere la prospettiva di una vita comune. Clint Eastwood con 'Hereafter' si conferma un regista di grande sensibilità: ad ogni prova svela un altro tratto del suo talento e ha ormai raggiunto un livello di qualità e di finezza espressiva che i suoi film si possono acquisare a scatola chiusa. Con 'Hereafter' l'ex gelidissimo e spietatissimo Ispettore Callaghan arriva a misurarsi con un tema che appassiona filosofi e teologi, lettori di libri e riviste come le (tante) persone che vivono l'impatto con la morte colpiti nella sfera degli affetti e degli amori (anche inespressi) di una intera vita.
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Matt Damon, uno dei due protagonisti del film, sensitivo atipico che vive il suo 'dono' come una maledizione, ad un certo punto della storia ammette che conoscere tutto della persona che ti sta accanto può essere doloroso e tremendamente imbarazzante, al punto da non riuscire a sostenere la prospettiva di una vita comune. Clint Eastwood con 'Hereafter' si conferma un regista di grande sensibilità: ad ogni prova svela un altro tratto del suo talento e ha ormai raggiunto un livello di qualità e di finezza espressiva che i suoi film si possono acquisare a scatola chiusa. Con 'Hereafter' l'ex gelidissimo e spietatissimo Ispettore Callaghan arriva a misurarsi con un tema che appassiona filosofi e teologi, lettori di libri e riviste come le (tante) persone che vivono l'impatto con la morte colpiti nella sfera degli affetti e degli amori (anche inespressi) di una intera vita. Stupenda la scena iniziale che rivela un'ottima regia (lo tsunami visto dal di dentro è un'idea di sicuro effetto e molto ben realizzata), poi è tutto un susseguirsi di situazioni che riservano crescenti e convergenti elementi di interesse. Eastwood ha l'accortezza di non insinuarsi nelle pieghe di una diatriba che risulta ostica, in tutti i suoi risvolti, per gli stessi addetti ai lavori, ma riesce a raccontare sensazioni, delusioni, afflizioni e speranze senza eccedere nella retorica, rischio non secondario per una pellicola di questo tipo. La storia dei due bambini gemelli e della madre tossicodipendente è veramente toccante. Alla fine prevarranno amore ed empatia, coraggio e tenacia, umanità e pace. La vita reale è un po' meno ottimista di Eastwwod ma forse è proprio per questo motivo che risulta difficile sottrarsi al richiamo di certi film. Da non perdere.
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rossana94
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sabato 17 dicembre 2011
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bellissimo
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bellissimo film. da vedere assolutamente!!! un capolavoro unico!!!
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andrearome
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venerdì 16 dicembre 2011
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bel film
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Un film che inzia in sordina, lento e quasi noioso ma che con l'andare dei minuti diventa sempre più intrigante e appassionante!Trama molto toccante e come al solito Eastwood riesce a far trapelare e a farci vivere i sentimenti e l'emozioni dei personaggi!Assolutamente da vedere.
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tolfino
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giovedì 15 dicembre 2011
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davvero interessante
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Un Clint Eastwood che si cimenta in un campo non difficile da trattare ma nel quale di sicuro riesce a strappare la sufficienza. La domanda che tanti di noi si fanno e alla quale mai nessuno riuscirà a trovare una risposta. La morte e tutto quello che c'è dietro è il tema principale di questo film. a fargli da contorno i drammi che la stessa provoca nelle persone che la vedono o per propri occhi o per quelli delle persone care o chi addirittura per un dono. Insomma una pellicola non banale che deve essere guaurdata con molto attenzione per non cadere poi in commenti affrettati e che danno al regista il giusto giudizion per questa buona pellicola.
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niky6900
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venerdì 9 dicembre 2011
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un ottimo film
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Un ottimo film per una grande regia.
Ottima sceneggatura e cast sorprendente. Una buona trama, trasformata in un'ottima pellicola.
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nigel mansell
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venerdì 11 novembre 2011
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un altro capolavoro di eastwwod
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Per un ultimo pudore non metto le cinque stelle ma lo meriterebbe. Regia come al solito perfetta ed impeccabile, oramai Eastwood è veramente nella storia del cinema. Chi lo sa, forse nella famosa battuta di Leone delle sole due espressioni di Eastwood come attore, con il cappello o senza, c'era un forse un tentativo per sminuire quello che forse aveva intuito sarebbe diventato un ingombrante rivale.
Il tema è particolare ed è affrontato nel giusto modo senza dare facili ricette e spiegazioni.
Ottimi gli attori, la De France sempre ottima e bellissima, ma anche Damon, che a pelle non mi sta molto simpatico, devo riconoscere che ha reso un interpretazione asciutta e priva di fronzoli, molto reale.
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aragorn82
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giovedì 10 novembre 2011
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una storia suggestiva
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Esiste qualcosa dopo la morte? Una speranza a cui pensano tutti, almeno una volta nella vita.
I protagonisti di questo film, in modo diverso sono testimoni di un esperienza nell'aldilà che va oltre la comprensione umana.
Clint Eastwood ci coinvolge e ci emoziona ancora una volta grazie ad una storia suggestiva che cerca anzi che ha bisogno di risposte.
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taxidriver
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venerdì 4 novembre 2011
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oltre la morte
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Clint ci stupisce ancora una volta. Dopo Gran Torino, realizza un altro grande film, addirittura superiore a quest'ultimo. Lo sguardo di Eastwood, pur essendo quasi totalmente descrittivo e privo di moralismi, riesce ad essere penetrante e allo stesso tempo delicato più di qualsiasi lezione morale. Cinema scarno ed essenziale, narrato con maestria e grandissimo pathos. A Clint bastano poche inquadrature azzeccate, sguardi emblematici, dialoghi brevi, sequenze disposte ad arte, per essere profondo come pochi. Ma l'intreccio fra le storie, i personaggi, i luoghi, coinvolge e stupisce, nonostante Clint non cerchi a tutti i costi l'effetto-shock, la suspence; eppure nel film succedono cose enormi, gravi, spaventose.
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Clint ci stupisce ancora una volta. Dopo Gran Torino, realizza un altro grande film, addirittura superiore a quest'ultimo. Lo sguardo di Eastwood, pur essendo quasi totalmente descrittivo e privo di moralismi, riesce ad essere penetrante e allo stesso tempo delicato più di qualsiasi lezione morale. Cinema scarno ed essenziale, narrato con maestria e grandissimo pathos. A Clint bastano poche inquadrature azzeccate, sguardi emblematici, dialoghi brevi, sequenze disposte ad arte, per essere profondo come pochi. Ma l'intreccio fra le storie, i personaggi, i luoghi, coinvolge e stupisce, nonostante Clint non cerchi a tutti i costi l'effetto-shock, la suspence; eppure nel film succedono cose enormi, gravi, spaventose. Ma non perde mai la bussola, e riesce ogni volta a trasformare il dramma, a elaborare il lutto dei personaggi insieme allo spettatore. Forse perchè nell'aldilà c'è un'altra vita, come sa bene il bravissimo Matt Damon, e come ha potuto constatare personalmente anche Cècile De France. Ma ne siamo così sicuri, poi? oppure, forse, alle persone basta crederlo, basta credere che da qualche parte i loro cari defunti siano ancora in vita.
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peppe.simeone
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domenica 9 ottobre 2011
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leggerezza in stile eastwood
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sicuramente non il suo miglior film, ma comunque un ottimo film. incredibile la capacità dell'eterno clint di essere "leggero" nel trattare temi "pesanti", ed in questo caso "pesantissimi"! una riflessione sulla morte, l'ennessima di uno degli artisti più geniali della storia del cinema. toccante, mai banale, mai scontato. l'inizio catastrofico e definitivo viene esorcizzato da un finale perfetto in cui non vi è una "fine" ma un nuovo "inizio" pieno di speranza.
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francesco morelli
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domenica 25 settembre 2011
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il commento di francesco morelli
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beh diciamo che Clint Eastwood ha fatto sapere alle persone che la morte era cosi e a me questo film mi è piaciuto molto.
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