marezia
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lunedì 10 gennaio 2011
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p.s.
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E dimenticavo un'altra considerazione: la sequenza dello tsunami dimostra QUANTO CHI SI PROSTRA DAVANTI AL DIO 3D NON CAPISCA UN'EMERITA CIPPA. Una ECCELLENTE regia può fare miracoli...
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il cinefilo
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domenica 9 gennaio 2011
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noioso fiasco firmato clint eastwood
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Personalmente sono rimasto piuttosto allibito davanti a questo film che mi ha lasciato francamente deluso rispetto a ciò che mi sarei potuto aspettare da un maestro come questo regista che è stato uno dei pochissimi a fare del cinema degli ultimi anni un autentica arte in controtendenza alle solite cretinate hollywoodiane.
L'aspetto che mi ha destato numerosi dubbi(almeno al sottoscritto)non è lo stile con cui viene raccontata la storia e in cui si riconosce subito la mano del vecchio e abile C.Eastwood che descrive magistralmente il corso degli eventi(pur trattandosi di una delle sue pochissime opere che possono veramente definirsi noiose)bensì la sceneggiatura di Peter Morgan che mescola con troppa facilità soprannaturale e spiritualismo,religione e ateismo(l'incontro tra la giornalista e la famosa dottoressa non è per niente convincente),problematiche sociali e filosofia,vita e morte finendo per inabissarsi in un"minestrone"dove il rischio di non capire più un accidente di niente circa le motivazioni dove il regista vuole andare a parare è piuttosto elevato.
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Personalmente sono rimasto piuttosto allibito davanti a questo film che mi ha lasciato francamente deluso rispetto a ciò che mi sarei potuto aspettare da un maestro come questo regista che è stato uno dei pochissimi a fare del cinema degli ultimi anni un autentica arte in controtendenza alle solite cretinate hollywoodiane.
L'aspetto che mi ha destato numerosi dubbi(almeno al sottoscritto)non è lo stile con cui viene raccontata la storia e in cui si riconosce subito la mano del vecchio e abile C.Eastwood che descrive magistralmente il corso degli eventi(pur trattandosi di una delle sue pochissime opere che possono veramente definirsi noiose)bensì la sceneggiatura di Peter Morgan che mescola con troppa facilità soprannaturale e spiritualismo,religione e ateismo(l'incontro tra la giornalista e la famosa dottoressa non è per niente convincente),problematiche sociali e filosofia,vita e morte finendo per inabissarsi in un"minestrone"dove il rischio di non capire più un accidente di niente circa le motivazioni dove il regista vuole andare a parare è piuttosto elevato.
La morte che,per definizione,è la"protagonista"assoluta del film è sempre stata una delle principali ossessioni del vecchio Clint(se non,addirittura,quella più sfruttata in assoluto)il quale ha avuto modo di affrontare quest'argomento in"pietre miliari"assai più riuscite e"realistiche"come MILLION DOLLAR BABY(applicato all'universo del pugilato),MYSTIC RIVER o CHANGELING diversissimi tra loro per vicende personali dei protagonisti e,addirittura,quadro storico generale(mi riferisco al terzo film da me citato).
La contrapposizione tra la vita e la morte non possiede la potenza emotiva e l'efficacia che mi sarei potuto attendere ma,al contrario,prevale un ritmo pesantemente sonnambolico(la lentezza a volte è un pregio ma in altre invece no)e contro cui nemmeno il mediocre Matt Damon può fare nulla...mi dispiace ma non me la sento di assegnare un voto che superi le due stelle malgrado la recensione entusiasta del commentatore di MYMOVIES.
P.S:sottoporro il film a una seconda,e forse anche terza,visione in base alla quale esiste la possibilità che il sottoscritto decida di modificare voto e giudizio.
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(di weach)
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volpao
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domenica 9 gennaio 2011
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di nuovo un grande capolavoro!!!
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Film potenstissimo, stupendo e imperdibile sia per i fans di Clint Eastwood che non! Il regista riesce a comunicare la sua immagine e riflessione sull'aldilà in un modo incredibilmente diretto e chiaro che arriva immediatamente allo spettatore. La narrazione è ben scorrevole e la storia estremamente interessante (non è un film d'azione quindi non è una cosa scontata!!) Mi ha molto colpito anche l'effetto sugli spettatori che erano nella sala, molte persone son rimaste sedute qualche minuto al termine della proiezione...come per realizzare bene quello che si è appena visto! Un'esperienza bellissima! Clint Eastwood si rincoferma a mio parere un vero artista! Grazie Clint!!
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dovi88
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domenica 9 gennaio 2011
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pacco incredibile
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Dire che questo film sia una truffa è dir poco, non siamo riusciti a vedere neanche tutto il secondo tempo, ho rischiato di addormentarmi più di una volta , non andate a vederlo per nessun motivo, noioso, senza dialoghi interessanti, privo di una vera trama, basato sul nulla , L'unica cosa bella è il trailer che potete vedere su youtube gratuitamente!!!!!
[+] bene
(di davecor)
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yoricca
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domenica 9 gennaio 2011
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fan di clint
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Delicato, bello, non si lancia in ipotesi drammatiche o consolatorie.
Godibile proprio perchè non ti impone una soluzione ma lascia solo il discreto e lieve suggerimento di una possibilità.
Bravo Clint, che non delude mai....
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joker_ale
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domenica 9 gennaio 2011
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una delusione totale!!! ke schifo!!!
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clint eastwood mi ha veramente deluso con sto film che a fatto veramente pena mi sono annoiato per 2 ore togliendo i 20 minuti iniziali che forse sono stati i più belli ma il resto un vero SCHIFO!!!! meglio che clint eastwood vada a rivedere il suo capolavoro gran torino invece di pensare a ste schifezze!
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(di davecor)
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birbo
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domenica 9 gennaio 2011
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che occasione persa !!
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al di là dei continui richiami pubblicitari ( Virgin, Bluberry, Google, Youtube ecc ) certo non piacevoli, è INCREDIBILE come il film si dilunghi in parti inutili ( la lettura notturna di libri, la scuola di cucinam i lunghi dialoghi in francese su cose superflue ecc) mentre nel finale lo spettatore non sente una sola parola della Lettera di Damon alla scrittrice francese e non una parola sui loro dialoghi. INCREDIBILE
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filmicus
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domenica 9 gennaio 2011
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l'al di la' ma anche d'ora in poi.
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La parola che da il titolo al film è, in inglese ma anche in francese,un sostantivo ed un avverbio: l'al di la' e d'ora in poi. Questo è il film. Non va visto solo come interrogativo sulla morte ma anche e soprattutto come una domanda: come continuare a vivere. Il film è un'opera di pregio e resiste a critiche: non va visto come esercitazione filosofica o riflessione amara sulla condizione umana. 'E prodotto di un artista che sa parlare alla mente ed all'animo dello spettatore: come tale omaggio alla vita, alla creatività, all'impegno. Il regista ha un'età in cui potrebbe permettersi una lunga ed ininterrotta vacanza in una paradisiaca villa californiana: continua invece a lavorare, a vivere dicendo ed insegnando cose.
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La parola che da il titolo al film è, in inglese ma anche in francese,un sostantivo ed un avverbio: l'al di la' e d'ora in poi. Questo è il film. Non va visto solo come interrogativo sulla morte ma anche e soprattutto come una domanda: come continuare a vivere. Il film è un'opera di pregio e resiste a critiche: non va visto come esercitazione filosofica o riflessione amara sulla condizione umana. 'E prodotto di un artista che sa parlare alla mente ed all'animo dello spettatore: come tale omaggio alla vita, alla creatività, all'impegno. Il regista ha un'età in cui potrebbe permettersi una lunga ed ininterrotta vacanza in una paradisiaca villa californiana: continua invece a lavorare, a vivere dicendo ed insegnando cose. Ci ricorda un grande italiano Benedetto Croce che continuando a studiare ed a scrivere in età avanzata diceva: non ci faremo cogliere dalla morte con le mani in mano. Il regista lancia il suo monito: proprio perchè l'uomo si interroga da sempre sul significato della morte deve cercare di vivere e di vivere nel modo più dignitoso. Il monito parte dalle grandi capitali europee ed americane, dai territori del benessere, dai luoghi in cui anche i disadattati ed i lavoratori licenziati hanno cultura e macchine nuove. Territori in cui il pensiero della morte, le inadeguate risposte,anche religiose, ed il conseguente disperato ricorso a sensitivi (e ciarlatani) possono agevolmente affermarsi e prevalere. Circoscrivendo in modo così rigoroso il contesto forse il regista ci vuole dire anche che il mondo è più grande: lo stesso tema in altri continenti, alle prese con terribili problemi che affliggono gran parte, se non tutta, la popolazione sarebbe stato trattato diversamente. Piace pensare che questa potrebbe essere una delle prossime opere di questo grande ed amato artista.
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anthony73
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domenica 9 gennaio 2011
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critica
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Sono andato a vederlo ma non mi e' piaciuto anche un po',noioso ,sottotitolato per parecchi minuti,.....
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tritono
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domenica 9 gennaio 2011
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film gradevole ma non convincente.
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Il film è diretto con mano sicura e leggera. Forse un tantino di autocompiacimento ha condotto Eastwood a tralasciare quel meticoloso lavoro di lima
che gli ha procurato tanta ammirazione nella serie straordinaria degli ultimi film. Ma la pellicola nel complesso è gradevole, anche se più "commovente" che "emozionante" La spiritual story contenuta non porta da nessuna parte: né ad una pur opinabile adesione a vaghi concetti come aldilà, premonizioni,visioni, né ad una vera risoluzione di questi vecchi cliché verso una interpretazione esistenziale e psicologica. Il regista (o forse sarebbe più giusto dire lo sceneggiatore) resta con il piede in due staffe, costringendo lo spettatore bendisposto ad assolverlo con una forzosa interpretazione in chiave simbolica.
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Il film è diretto con mano sicura e leggera. Forse un tantino di autocompiacimento ha condotto Eastwood a tralasciare quel meticoloso lavoro di lima
che gli ha procurato tanta ammirazione nella serie straordinaria degli ultimi film. Ma la pellicola nel complesso è gradevole, anche se più "commovente" che "emozionante" La spiritual story contenuta non porta da nessuna parte: né ad una pur opinabile adesione a vaghi concetti come aldilà, premonizioni,visioni, né ad una vera risoluzione di questi vecchi cliché verso una interpretazione esistenziale e psicologica. Il regista (o forse sarebbe più giusto dire lo sceneggiatore) resta con il piede in due staffe, costringendo lo spettatore bendisposto ad assolverlo con una forzosa interpretazione in chiave simbolica. Notevolissima la scena dello tsunami e alcune piccole chicche, come la descrizione piuttosto ironica del clima morale dell'emittente televisiva dove lavora una delle protagoniste (con il suo direttore-compagno ben dipinto come un tipo di progressista chic cui in realtà interessano solo gli ascolti). Bella la storia dei gemelli.
Appunto sulla musica: nei titoli si legge "Music by C. Eastwood" che avrà pur scritto qualche (modesto) commento musicale, che però è abbondantemente mixato alle note straordinarie del Concerto n. 2 di Rackmaninov (questo pero è solo riconosciuto verso la fine dei titoli, quelli che scorrono quando la sala è vuota).
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