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writer58
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giovedì 6 gennaio 2011
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un buon film di un grande regista...
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Si vede la mano di un grande dietro la cinepresa. Le tre vicende narrate (la giornalista francese che sopravvive allo Tsunami, rappresentato in modo straordinariamente realistico ed efficace, il sensitivo che non vuole "esercitare" e che vive il suo dono come una condanna, Il ragazzino che perde il fratello e la madre tossicodipendente) sono raccontate con uno stile pulito e intenso, incatenano l'attenzione degli spettatori e creano connessioni di senso tra i protagonisti, in bilico (fuor di metafora) tra la vita e la morte. La materia trattata è controversa (l'esistenza di un aldilà dopo la morte) e si prestava a cadute di stile o alla proposizione di un polpettone mistico-metafisico, ma Eastwood aggira brillantemente questi rischi e ci propone un esercizio filmico nitido e appassionante.
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Si vede la mano di un grande dietro la cinepresa. Le tre vicende narrate (la giornalista francese che sopravvive allo Tsunami, rappresentato in modo straordinariamente realistico ed efficace, il sensitivo che non vuole "esercitare" e che vive il suo dono come una condanna, Il ragazzino che perde il fratello e la madre tossicodipendente) sono raccontate con uno stile pulito e intenso, incatenano l'attenzione degli spettatori e creano connessioni di senso tra i protagonisti, in bilico (fuor di metafora) tra la vita e la morte. La materia trattata è controversa (l'esistenza di un aldilà dopo la morte) e si prestava a cadute di stile o alla proposizione di un polpettone mistico-metafisico, ma Eastwood aggira brillantemente questi rischi e ci propone un esercizio filmico nitido e appassionante.
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mirror
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giovedì 6 gennaio 2011
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imperdibile
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che Clint sia un maestro ormai e risaputo, ma quando tratta argomenti "scomodi" alla società consumista e iperazionalista certo a molti può non piacere... ma tantè questo film è imperdibile e non solo per la scena capolavoro dello tsunami; tutto il film è una finestra aperta verso una realtà che facciamo finta non esiste ma davanti a cui prima o poi dovremo fare i conti
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morpheusgm
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giovedì 6 gennaio 2011
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imparare a leggere le pieghe della vita.
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Un film pulito, corretto, emozionale ed umano. Regia perfetta nel dislocare le emozioni nelle tre storie (sicuramente quella del bambino la migliore) e nel sapere ottenere il massimo dagli attori. Damon calibrato e mai eccessivo. Nel complesso un film utile per interpretare gli avvenimenti della vita che possono aiutarti a capire quale sia la tua strada, la via da seguire. Quando si riceve un dono bisogna saperne leggere l'utilizzo! Nota negativissima è la scelta della distribuzione Warner Bros Italia: da impiccare. Ci sono intere parti della pellicola recitate in francese carenti assolutamente dei sottotitoli questo risulta assai dispiacevole in quanto lo spettatore o è poliglotta o non capisce come mai uno dei protagonista ha cambiamento a seguito di un avvenimento drammatico.
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Un film pulito, corretto, emozionale ed umano. Regia perfetta nel dislocare le emozioni nelle tre storie (sicuramente quella del bambino la migliore) e nel sapere ottenere il massimo dagli attori. Damon calibrato e mai eccessivo. Nel complesso un film utile per interpretare gli avvenimenti della vita che possono aiutarti a capire quale sia la tua strada, la via da seguire. Quando si riceve un dono bisogna saperne leggere l'utilizzo! Nota negativissima è la scelta della distribuzione Warner Bros Italia: da impiccare. Ci sono intere parti della pellicola recitate in francese carenti assolutamente dei sottotitoli questo risulta assai dispiacevole in quanto lo spettatore o è poliglotta o non capisce come mai uno dei protagonista ha cambiamento a seguito di un avvenimento drammatico. Mi dico ma alla Warner mancano i soldi per due sottotitoli. Anche Zalone li ha inseriti nell'ultima pellicola. Già in Invictus ed in Gran Torino (nemmeno una didascalia sulla canzone di chiusura della pellicola) la Warner aveva toppato!!!
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jens80
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giovedì 6 gennaio 2011
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cosa c'è aldilà della vita?
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Un operaio (George - americano) con poteri soprannaturali, una giornalista (Marie - francese) all'apice della carriera scampata per miracolo alla morte, un ragazzo (Marcus - inglese) appena dodicenne che nella perdita del fratello gemello ha perso le sue poche certezze. Il nuovo film di Eastwood ruota intorno a questi tre personaggi, così diversi per età, estrazione sociale e ambientazione, ma uniti da esperienze sul filo tra la vita e la morte. Il primo ha avuto un passato da sensitivo che vuole lasciarsi alle spalle ma che inesorabilmente lo rincorre e che gli rende difficili i rapporti con il prossimo, con l'altro sesso e ancor di più con se stesso. La giornalista scampata allo tsunami, non trova nessuno nell'ambiente lavorativo, tanto meno nel suo compagno, che saprà assecondarla nella sua ricerca su cosa c'è dopo la morte e su cosa lei ha vissuto in quei momenti, che così profondamente l'hanno segnata.
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Un operaio (George - americano) con poteri soprannaturali, una giornalista (Marie - francese) all'apice della carriera scampata per miracolo alla morte, un ragazzo (Marcus - inglese) appena dodicenne che nella perdita del fratello gemello ha perso le sue poche certezze. Il nuovo film di Eastwood ruota intorno a questi tre personaggi, così diversi per età, estrazione sociale e ambientazione, ma uniti da esperienze sul filo tra la vita e la morte. Il primo ha avuto un passato da sensitivo che vuole lasciarsi alle spalle ma che inesorabilmente lo rincorre e che gli rende difficili i rapporti con il prossimo, con l'altro sesso e ancor di più con se stesso. La giornalista scampata allo tsunami, non trova nessuno nell'ambiente lavorativo, tanto meno nel suo compagno, che saprà assecondarla nella sua ricerca su cosa c'è dopo la morte e su cosa lei ha vissuto in quei momenti, che così profondamente l'hanno segnata. Infine Marcus, che ricorda moltissimo (esteticamente e caratterialmente) il ragazzo di "Un mondo Perfetto", è alla ricerca disperata di qualcuno che lo metta in contatto con l'adorato fratello, per avere risposta alle tante domande sulla morte che lo tormentano, ma che si imbatterà in continuazione in ciarlatani e venditori di fumo. Fino a quando la passione per i romanzi di Dickens di George e la presentazione del nuovo libro di Marie, porteranno i tre a intrecciare le loro vite e le loro inquetudini a Londra.
Le due ore abbondanti del film scorrono velocemente, merito di una sapiente regia (l'ispettore Callaghan come il buon vino invecchia con il passare degli anni), tra momenti di grande cinema che il regista americano ci regala. Dalle scene apocalittiche dello tsunami in indonesia, che prendono lo spettatore direttamente al petto, ai momenti di suspense che un Matt Damon ormai in gran sintonia con il regista, ci regala nelle sue sedute.
Il film riesce a parlarci della "linea sottile", che c'è tra la vita e la morte senza cadere nel retorico e nel già visto, merito anche di tre protagonisti pienamente a segno nei propri ruoli, tanto da immedesimarci noi nei loro tormenti e nelle loro angosce.
Non possiamo quindi far altro che augurare lunga vita al regista di "Gran Torino", sperando che nel prossimo film si lasci una parte per lui, per regalarci ancora quegli sguardi di ghiaccio che ci accompagnano sin da quando eravamo bambini e che valgono davvero il prezzo del biglietto.
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marv89
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giovedì 6 gennaio 2011
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quando il cinema si trasforma in arte
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Sergio Leone diceva di lui: " Mi piace Clint Eastwood perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza cappello" una frase che andava quasi a denigrare la figura del Clint attore sottolineando la carenza di emozione e spessore che il suo personaggio emanava. Oggi nel 2011 Eastwood è un Regista ottantenne con la R maiuscola che ci ha regalato lungometraggi indimenticabili da inserire di diritto nella storia ultracentenaria della pellicola, dei lavori che abbondano di quelle caratteristiche che Leone non vedeva nell'attore.
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Sergio Leone diceva di lui: " Mi piace Clint Eastwood perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza cappello" una frase che andava quasi a denigrare la figura del Clint attore sottolineando la carenza di emozione e spessore che il suo personaggio emanava. Oggi nel 2011 Eastwood è un Regista ottantenne con la R maiuscola che ci ha regalato lungometraggi indimenticabili da inserire di diritto nella storia ultracentenaria della pellicola, dei lavori che abbondano di quelle caratteristiche che Leone non vedeva nell'attore. La sua storia cinematografica è un crescendo continuo, i suoi film migliorano con il tempo come il buon vino, quel tempo che ha reso l'uomo sempre più emotivo, riflessivo, amante dell'essenza delle cose e non più dell'apparenza. Quando un uomo sulla soglia degli ottanta anni ha una mente come quella di Eastwood non può non filosofeggiare su quello che è il tema centrale della vita: la morte. Hereafter è molto più di un film, è arte...la visione innalza lo spirito umano, si ha l'impressione di lievitare in mondo parallelo, di vagare tra i meandri dei personaggi senza però perdere di vista la realtà che è molto più vicina di quanto si possa immaginare. Il tema centrale è la morte, un tema che non viene analizzato e trattato con insistenza ma con ponderatezza e naturalità non si scende mai nel banale e non si sale mai nel filosofico, è proprio questa la grandezza del film il suo essere naturale. L'uomo può rapportarsi in tre diversi modi con la morte: cercando di fuggire da essa vivendola quotidianamente, cercandola dopo averla vissuta per un attimo, cercando risposte dopo averla subita personalmente con la morte di un caro...tre casistiche reali rese tali da avvenimenti vissuti direttamente e indirettamente dall'uomo: un incidente stradale, lo tsunami, incidente in metropolitana niente di più vicino alla quotidianità. La domanda è: esiste l'hereafter? e se esiste cos'è?cosa ci attende? La risposta non la conosce neanche chi lo vive quotidianamente e ne vuole fuggire, allora da cosa fugge? perchè chi lo ha vissuto cerca risposte? tutti interrogativi che quando vengono fuori rovinano la vita: quella lavorativa della giornalista quella sentimentale del sensitivo e la giovinezza del ragazzo. Eastwood quindi non da risposte ma ci fornisce la soluzione: guardare avanti, guardare al futuro come fa George che immagina il bacio, lasciarsi alle spalle il passato. Significativa è una frase del film: "La vita non è vita se hai a che fare con la morte". Il film della maturità per il regista americano, grazie Clint, grazie per quello che ci hai dato.
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[+] clint, ci aspettavamo di più
(di cannabbal)
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[+] ma quale sigaro?
(di marv89)
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eldiabloaaa
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giovedì 6 gennaio 2011
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mediocre e forse troppo
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Film piatto noiso a metà tra lo sbadiglio ed il sonno.
Una sensazione che ti lascia è quella di essere stato derubato
da clint ai tempi del suo west.
Consigliato Assolutamente No.
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eldiabloaaa
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giovedì 6 gennaio 2011
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la morte del cinema
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Delusione totale. Questa volta Clint, il dollaro non l'ha bucato.
Film monotono, trama piatta a metà tra lo sbadiglio e il sonno.
L'inizio, che sembra lo spezzone di un altro film, fa ben sperare, come del resto il
trailer, poi l'oblio.
Analiticamente il film non offre spunti non accende interrogativi al termine
non ti lascia nulla, forse un pò come la morte. Una sensazione forse però l'avverti,
la potrei descrivere come quella sensazione che provi quando ti hanno appena derubato
del portafoglio, ma poco male perchè c'erano pochi soldi dentro ed i documenti e la carta di credito li porti in un'altra tasca.
Consigliato Assolutamente NO.NO.NO.
[+] no no noooooooooooo
(di lilly becker)
[ - ] no no noooooooooooo
[+] hereafter
(di piotre)
[ - ] hereafter
[+] è vero
(di queen-lizard)
[ - ] è vero
[+] mi sembri esagerato!
(di nee.cola)
[ - ] mi sembri esagerato!
[+] d'accordissimo
(di claudio the bassist)
[ - ] d'accordissimo
[+] forse
(di megamike)
[ - ] forse
[+] sono d'accordo...
(di maria elena)
[ - ] sono d'accordo...
[+] forse non era il tuo genere
(di sandavi)
[ - ] forse non era il tuo genere
[+] ci ha stese
(di trafficlight)
[ - ] ci ha stese
[+] io amo clint eastwood
(di oblivion7is)
[ - ] io amo clint eastwood
[+] riflettici un attimo
(di giorpost)
[ - ] riflettici un attimo
[+] per apprezzarlo ci vuole un pò di sensibilità
(di bernardo_9)
[ - ] per apprezzarlo ci vuole un pò di sensibilità
[+] ascolta il consiglio di federico frusciante
(di killbillvol2)
[ - ] ascolta il consiglio di federico frusciante
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eldiabloaaa
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giovedì 6 gennaio 2011
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con questo film il cinema potrebbe morire
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Film deludente che inganna le aspettative preannunciate dal trailer.
Visione monotona, trama piatta ai limite dello sbadiglio. Un tema cosi
importante come la morte nel film viene lavorato con insufficienza, la mediocrità
regna sovrana in tutti gli aspetti del film.
L'inizio, ha i connotati dei classici film di Hollywood di recente generazione, a quel punto ti aspetti che si aprano le vie a chissà quale intuito geniale del regista, poi scopri che il film lentamente ed inesorabilmente ti sta uccidendo di noia.
Una sensazione però te la lascia una volta uscito dalla sala, simile a quella sensazione che provi quando ti hanno appena derubato, mi riferisco al prezzo pagato per aver occupato la poltrona per circa 2h:10', sono indeciso se definirla furto o sequestro di persona.
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Film deludente che inganna le aspettative preannunciate dal trailer.
Visione monotona, trama piatta ai limite dello sbadiglio. Un tema cosi
importante come la morte nel film viene lavorato con insufficienza, la mediocrità
regna sovrana in tutti gli aspetti del film.
L'inizio, ha i connotati dei classici film di Hollywood di recente generazione, a quel punto ti aspetti che si aprano le vie a chissà quale intuito geniale del regista, poi scopri che il film lentamente ed inesorabilmente ti sta uccidendo di noia.
Una sensazione però te la lascia una volta uscito dalla sala, simile a quella sensazione che provi quando ti hanno appena derubato, mi riferisco al prezzo pagato per aver occupato la poltrona per circa 2h:10', sono indeciso se definirla furto o sequestro di persona.
Consigliato Assolutamente No.
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roga.g
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giovedì 6 gennaio 2011
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80 anni per un altro capolavoro
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La vita è fato o scelte individuali , si può guidare il destino o quello che deve accadere è già scritto ?. Clint si pone non solo la domanda "cosa c'è dopo? " ma anche quella se i nostri percorsi sono tracciati o liberi di essre percorsi in base alle nostre scelte . La scena del cappellino che cadendo salva la vita del ragazzo è l'emblema di queste domande. Clint confeziona un gioiello di opera , con qualche leggera sbavatura, ma in questo momento rasenta la perfezione peri come devono essere fatti i film . Domande sospese a cui ognuno di noi deve dare soluzione. La sofferenza che tempra gli animi e che rende il nostro compito su questa terra produttivo.
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La vita è fato o scelte individuali , si può guidare il destino o quello che deve accadere è già scritto ?. Clint si pone non solo la domanda "cosa c'è dopo? " ma anche quella se i nostri percorsi sono tracciati o liberi di essre percorsi in base alle nostre scelte . La scena del cappellino che cadendo salva la vita del ragazzo è l'emblema di queste domande. Clint confeziona un gioiello di opera , con qualche leggera sbavatura, ma in questo momento rasenta la perfezione peri come devono essere fatti i film . Domande sospese a cui ognuno di noi deve dare soluzione. La sofferenza che tempra gli animi e che rende il nostro compito su questa terra produttivo. Si vive per progradire spiritualmente , nel bene e nel male. Amore e sofferenza , felicità e disperazione, in questo capolavoro di opera. Ad maiora
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matteo montanari
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giovedì 6 gennaio 2011
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hereafter
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Semplicemente spettacolare! Clint Eastwood non si sbaglia mai eh?
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