giuli18
|
sabato 8 gennaio 2011
|
clint ci regala l'ennesimo capolavoro
|
|
|
|
Aspettavo con ansia l'uscita di quest'ultimo film di Eastwood, in un periodo in cui nelle sale vi è stato ben poco di interessante! E Clint non delude, regalandoci un ottimo film. di quelli densi di significato. Racconta tre distinte storie di persone che hanno avuto a che fare con la morte e che il destino riunirà insieme, Damon è stato fantastico, si è immedesimato nel ruolo del sensitivo perfettamente! Regia, sceneggiature e fotografia impeccabili come sempre, titolo che verrà ricordato a lungo. L'analisi della morte è il tema ricorrente del film, Clint ci lancia il suo messaggio, la sua idea dell'aldilà. Significante la scena finale quando Damon riesce ad avere un contatto Marie Lelay senza avere le sue terribili visioni.
[+]
Aspettavo con ansia l'uscita di quest'ultimo film di Eastwood, in un periodo in cui nelle sale vi è stato ben poco di interessante! E Clint non delude, regalandoci un ottimo film. di quelli densi di significato. Racconta tre distinte storie di persone che hanno avuto a che fare con la morte e che il destino riunirà insieme, Damon è stato fantastico, si è immedesimato nel ruolo del sensitivo perfettamente! Regia, sceneggiature e fotografia impeccabili come sempre, titolo che verrà ricordato a lungo. L'analisi della morte è il tema ricorrente del film, Clint ci lancia il suo messaggio, la sua idea dell'aldilà. Significante la scena finale quando Damon riesce ad avere un contatto Marie Lelay senza avere le sue terribili visioni. Consiglio vivamente a tutti di vederlo, non aspettatevi di vedere sangue e scene tragiche (se non i primi 5 minuti dello Tsunami), entrate in sala e sedetevi, rilassatevi e gustatevi questo filmone!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giuli18 »
[ - ] lascia un commento a giuli18 »
|
|
d'accordo? |
|
pipay
|
sabato 8 gennaio 2011
|
la vita, sempre la vita
|
|
|
|
Clint Eastwood, in questo film, si è addentrato in un vero e proprio "campo minato" che ha portato spesso al completo insuccesso film e registi di ogni paese. Ma Clint è Clint. E solo lui poteva affrontare senza cedimenti, senza retorica e senza esiti ridicoli o discutibili problematiche riguardanti l'aldilà, le percezioni extrasensoriali, le visioni, il mistero della vita dopo la vita. Il film, infatti, nelle diverse sfumature rimane sempre perfettamente ancorato alla realtà, ai fatti concreti che possono anche sconvolgere un'esistenza, con la consapevolezza che l'uomo cerca sempre una spiegazione irrazionale e anche trascendente. E a questa spesso si aggrappa per sopravvivere, a prescindere dalla religione, a prescindere dal credere o non credere.
[+]
Clint Eastwood, in questo film, si è addentrato in un vero e proprio "campo minato" che ha portato spesso al completo insuccesso film e registi di ogni paese. Ma Clint è Clint. E solo lui poteva affrontare senza cedimenti, senza retorica e senza esiti ridicoli o discutibili problematiche riguardanti l'aldilà, le percezioni extrasensoriali, le visioni, il mistero della vita dopo la vita. Il film, infatti, nelle diverse sfumature rimane sempre perfettamente ancorato alla realtà, ai fatti concreti che possono anche sconvolgere un'esistenza, con la consapevolezza che l'uomo cerca sempre una spiegazione irrazionale e anche trascendente. E a questa spesso si aggrappa per sopravvivere, a prescindere dalla religione, a prescindere dal credere o non credere. Film concreto, dunque, diretto con mano ferma e in modo eccellente. Ottimo anche il commento musicale, dello stesso Eastwood (anche se certi passaggi, magnifici, al pianoforte, ricalcano fortemente brani classici già sentiti). "Hereafter" è la conferma - se mai ce ne fosse bisogno - che ogni film di Clint Eastwood ci arricchisce e ci rimane nel cuore e nella mente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pipay »
[ - ] lascia un commento a pipay »
|
|
d'accordo? |
|
nino pell.
|
sabato 8 gennaio 2011
|
ottimo clint eastwood, straordinario il pubblico
|
|
|
|
Questo mio intervento non riguarda il mio commento su questo ultimo straordinario film di Clint Eastwood (come accade normalmente per logica), ma bensì per complimentarmi con le eccellenti impressioni di voi appassionati di Cinema le cui recensioni sono state opportunamente selezionate da questo sito di Mymovies per essere poi inserite nella sezione PUBBLICO". A voi tutti rivolgo un sentito grazie per l'abnegazione, per i commenti e per le belle parole che avete usato per descrivere questo film caratterizzato da una bellezza introspettiva sicuramente fuori dal comune. Avevo intenzione di scrivere anch'io un commento, ma sono sincero col dire che la vostra bravura, la vostra minuziosa precisione nel mettere in evidenza i diversi dettagli del film, mi hanno fatto ritenere inutile ogni eventuale ispirazione aggiuntiva.
[+]
Questo mio intervento non riguarda il mio commento su questo ultimo straordinario film di Clint Eastwood (come accade normalmente per logica), ma bensì per complimentarmi con le eccellenti impressioni di voi appassionati di Cinema le cui recensioni sono state opportunamente selezionate da questo sito di Mymovies per essere poi inserite nella sezione PUBBLICO". A voi tutti rivolgo un sentito grazie per l'abnegazione, per i commenti e per le belle parole che avete usato per descrivere questo film caratterizzato da una bellezza introspettiva sicuramente fuori dal comune. Avevo intenzione di scrivere anch'io un commento, ma sono sincero col dire che la vostra bravura, la vostra minuziosa precisione nel mettere in evidenza i diversi dettagli del film, mi hanno fatto ritenere inutile ogni eventuale ispirazione aggiuntiva. Da grande appassionato di film concludo col mio immancabile dettaglio che puntualizzo solo con i film che mi sono più piaciuti: non vedo l'ora che questo film esca in DVD per aggiungerlo nella mia collezione. Ancora un grazie a voi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
malignetto
|
sabato 8 gennaio 2011
|
lento, lentissimo... ed il finale?
|
|
|
|
Film, molto lento. Gli spunti interessanti non vengono approfonditi ed il film semplicemente si conclude in modo inappropriato, non fornendo alcun dato....
|
|
[+] lascia un commento a malignetto »
[ - ] lascia un commento a malignetto »
|
|
d'accordo? |
|
marcookie
|
sabato 8 gennaio 2011
|
un filo debole... che conduce questo film
|
|
|
|
Premetto che sono un grandissimo fan di Clint. Ma questa volta non sono uscito dalla sala soddisfatto.
Sicuramente il film è contraddistinto da una regia impeccabile e pulita e da una fotografia all'altezza, ma che a mio avviso non esalta e non supporta la trama (PS: sono fotografo).
La trama invece, anche se molto lucida e in qualche modo coerente, è piuttosto debole questa volta, prevedibile forse. Ok che ho visto il film con la mia ragazza (che forse è l'unica sensitiva in quanto azzecca gli avvenimenti ad ogni film), ma tutto era in qualche modo scontato; dalla morte del bambino, passando per lo sconvolgimento psicologico religioso della giornalista, l'incontro di tutti nel finale e l'approccio dei protagonisti.
[+]
Premetto che sono un grandissimo fan di Clint. Ma questa volta non sono uscito dalla sala soddisfatto.
Sicuramente il film è contraddistinto da una regia impeccabile e pulita e da una fotografia all'altezza, ma che a mio avviso non esalta e non supporta la trama (PS: sono fotografo).
La trama invece, anche se molto lucida e in qualche modo coerente, è piuttosto debole questa volta, prevedibile forse. Ok che ho visto il film con la mia ragazza (che forse è l'unica sensitiva in quanto azzecca gli avvenimenti ad ogni film), ma tutto era in qualche modo scontato; dalla morte del bambino, passando per lo sconvolgimento psicologico religioso della giornalista, l'incontro di tutti nel finale e l'approccio dei protagonisti.
E' molto difficile inserire il soprannaturale in un film, spacciandolo per reale. Se non serve a supportare qualcosa, qualche idea, lo trovo ridicolo e triviale: in più riprese durante la proiezione mi sono sentito quasi imbarazzato dalla banalità degli avvenimenti (diciamo che la mia visione dell'aldilà è molto scientifica, ma credo sia quella corretta).
Questo elemento soprannaturale non è quindi riuscito ad aggiungere forza a ciò che il film vuole trasmettere: la solitudine di un uomo con un dono speciale? il trauma vissuto dopo aver rischiato la vita? la dura vita familiare di un povero ragazzino?
Giudizio finale: debole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marcookie »
[ - ] lascia un commento a marcookie »
|
|
d'accordo? |
|
sergiofi
|
sabato 8 gennaio 2011
|
tre storie coinvolgenti
|
|
|
|
Clint Eastwood non si accontenta mai. Ci regale l’ennesima emozione, una nuova magistrale prova di cinema. Intreccia sullo schermo tre storie. La giornalista parigina bella e famosa, all’apice del successo e della carriera. Il giovane uomo americano prigioniero di un dono che vive come una condanna, nella triste solitudine di San Francisco. Il bambino londinese che perde tragicamente il gemello, con il quale condivideva una madre tossica.
Il denominatore comune che lega queste tre vite apparentemente disuguali è l’esperienza diretta e indiretta della morte, che segna ciascuno dei protagonisti. Il tema dell’aldilà è solo il pretesto per raccontarci con stile impeccabile e grande senso di partecipazione la mestizia esistenziale di Marie, George e Marcus.
[+]
Clint Eastwood non si accontenta mai. Ci regale l’ennesima emozione, una nuova magistrale prova di cinema. Intreccia sullo schermo tre storie. La giornalista parigina bella e famosa, all’apice del successo e della carriera. Il giovane uomo americano prigioniero di un dono che vive come una condanna, nella triste solitudine di San Francisco. Il bambino londinese che perde tragicamente il gemello, con il quale condivideva una madre tossica.
Il denominatore comune che lega queste tre vite apparentemente disuguali è l’esperienza diretta e indiretta della morte, che segna ciascuno dei protagonisti. Il tema dell’aldilà è solo il pretesto per raccontarci con stile impeccabile e grande senso di partecipazione la mestizia esistenziale di Marie, George e Marcus. Per introdurci attraverso le loro storie in altre storie collaterali, tratteggiate con altrettanta sapienza. Per fotografare i mali del nostro tempo (lo tsunami che in un attimo cancella uomini e cose, le bombe nella metropolitana di Londra, la superficialità sulla quale si basano certe invidiate carriere, il dramma della droga e dell’affidamento).
Eastwood procede alternando tocchi lievi e pugni nello stomaco, perché così è la vita. Il grande Clint ci regala sequenze indimenticabili nel loro nitore, all’altezza di un regista ottantenne con la voglia di fare di un trentenne. Il più grande regista vivente, a questo punto. Non gli interessa inoltrarsi su quanto ci attende dopo la morte, non è questo il tema appena sfiorato del film. Vuole solo raccontarci tre percorsi, prenderci per mano e invitarci ad affrontare i problemi della vita che ci è dato vivere.
Le tre storie alla fine si intrecceranno, in un finale salvifico che a qualcuno potrebbe far storcere il naso. Niente di tutto questo. Il miele non è nelle corde di Eastwood, spietato narratore di esistenze sempre in bilico. E però uscire dalla sala dopo essere stati inchiodati per due ore alla poltrona senza perdere una battuta e avere ancora negli occhi l’immagine di George che vede finalmente se stesso baciare Marie, dopo anni di torbide visioni vissuti in disperata solitudine, è qualcosa che riscalda il cuore. Grazie ancora, vecchio ineguagliabile Clint.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sergiofi »
[ - ] lascia un commento a sergiofi »
|
|
d'accordo? |
|
davidestanzione
|
sabato 8 gennaio 2011
|
clint, ancora lui. classico e moderno. al di là.
|
|
|
|
Non é un thriller, l'ultimo film di Clint Eastwood, non nell'accezione comune. Certo, se riconduciamo il termine alla radice inglese del verbo "to thrill" ("emozionare") probabilmente ci avviciniamo con più esattezza alla matrice profonda, intima e "grezza", dell'ultima perla eastwoodiana. Precisazione d'obbligo, sì, ma inutile. Perché Eastwood si conferma ancora una volta al di là. Dei generi, delle etichette, delle mode. Lui, Clint, (oggi) maestro assoluto e transgenere, la moda la seguiva (da giovane), eccome. Ma ora, giunto all'apice della maturità espressiva, ha come l'esigenza di sondare nuovi angoli di cinema, nuove pieghettature emozionali, nuove storie disposte a viaggiare sul confine sfumato e nebuloso tra vita e non vita.
[+]
Non é un thriller, l'ultimo film di Clint Eastwood, non nell'accezione comune. Certo, se riconduciamo il termine alla radice inglese del verbo "to thrill" ("emozionare") probabilmente ci avviciniamo con più esattezza alla matrice profonda, intima e "grezza", dell'ultima perla eastwoodiana. Precisazione d'obbligo, sì, ma inutile. Perché Eastwood si conferma ancora una volta al di là. Dei generi, delle etichette, delle mode. Lui, Clint, (oggi) maestro assoluto e transgenere, la moda la seguiva (da giovane), eccome. Ma ora, giunto all'apice della maturità espressiva, ha come l'esigenza di sondare nuovi angoli di cinema, nuove pieghettature emozionali, nuove storie disposte a viaggiare sul confine sfumato e nebuloso tra vita e non vita. Tre distinte città (Londra, Parigi e soprattutto San Francisco, il selvaggio borgo natio di Clint) a incorniciare e includere tre personaggi diversi per estrazione ma uguali e intimamente vicini per astrazione (ultraterrena): il dodicenne Marcus, che ha perso il gemello Jason per una tragica fatalità; la giornalista francese Marie (la belga Cecile de France, col cognome a presagirne il ruolo nel film della consacrazione extraeuropea), scampata allo tsunami del 2004; e il sensitivo riluttante Matt Damon, che vive il suo "dono" come una condanna e gli preferisce un placida malretribuzione operaia. Tre fantasmi dickensiani, distanti dal pragmatismo umano e dal "materialismo tragico" shakesperiano, accomunati da un'unica comune, riecheggiante esperienza: il contatto con l'al di là, col post mortem, col dopo di qui, a voler riprodurre i misteriosi e magnetici effluvi del titolo originale. Eastwood sceglie l'intreccio corale scritto da Peter Morgan per travalicare l'ultimo grande limite della sua carriera. E lo fa con l'accorata discrezione di un intimismo che da un po' di tempo a questa parte lo caratterizza. Non si lascia sedurre dalla smaccata e talvolta grossolana coralità contemporanea (Arriaga, Inarritu, il P.T. Anderson di Magnolia) e riannoda i fili dell'intreccio solo alla fine, con austero rigore e immenso tatto, emotivo, attoriale, autoriale. I suoi occhi azzurri scoloriti dal tempo ma rilucenti di sconfinata sensibilità sembrano essere l'involucro propizio e più adatto, per l'annidamento di una simile storia, in cui l'umanità pistolera e sanguigna di un tempo sfuma, per lasciar posto ai dubbi, alle ombre grigiastre, agli interrogativi sfuggenti che ci accomunano (tutti). Domande a cui Eastwood ovviamente non risponde ma che si limita a suscitare, lasciando che sia un ragazzino (Marcus) a scuotere la testa al suo posto dinanzi a un monitor e proiettando i suoi fantasmi dickensiani in un futuro non meglio definito ma di sicuro interrogativo, risoluto più che risolutivo. Eastwood minore? No. Il corso di cucina italiana può sembrare un pallido omaggio leoniano e far incrostare un arcaico sorriso di circostanza sulle labbra di qualcuno, ma provate a guardare l'uso delle luci che non ha nulla da invidiare a Million Dollar Baby o a Mystic River, la naturalezza di molti ciak zero, la scena in cui il sensitivo Damon incontra il piccolo Marcus: una sequenza impeccabile per costruzione dell'inquadratura (quei volti, illuminati a metà) e memorabile tanto quanto lo tsunami ricreato digitalmente dalla Scanline VFX. L'ambientazione francese appare sì sballottata rispetto ai canoni paesaggisti eastwoodiani ma é tratteggiata con verità e decoro, oltre che sottotitolata alla maniera di Lettere da Iwo Jima. Eastwood è l’ultimo, immenso baluardo di un cinema classico cui si sovrappone con disarmante naturalezza il moderno. E lo sapevamo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a davidestanzione »
[ - ] lascia un commento a davidestanzione »
|
|
d'accordo? |
|
ralf89
|
sabato 8 gennaio 2011
|
finalmente
|
|
|
|
La visione di Hereafter personalmente mi ha fatto esprimere un solo commento:finalmente!Non ne potevo più di film idioti e grazie a questo regalo di Natale di Clint posso affermare che ancora il cinema è vivo...Sì perchè non se ne può più di vedere film di registi debuttanti da 4 soldi che non sanno nemmeno il significato della parola film ma sanno solo cosa vende e cosa piace!In questo film è trattato un argomento abbastanza commerciale ma viene trattato con una maestria tale che elimina la banalità che ci si poteva aspettare...Non è un film ai livelli di Mystic River ma è sicuramente un film godibile, sicuramente sarà uno dei migliori 10 dell'anno!Matt Damon si conferma un attore propenso a film impegnati e
[+]
La visione di Hereafter personalmente mi ha fatto esprimere un solo commento:finalmente!Non ne potevo più di film idioti e grazie a questo regalo di Natale di Clint posso affermare che ancora il cinema è vivo...Sì perchè non se ne può più di vedere film di registi debuttanti da 4 soldi che non sanno nemmeno il significato della parola film ma sanno solo cosa vende e cosa piace!In questo film è trattato un argomento abbastanza commerciale ma viene trattato con una maestria tale che elimina la banalità che ci si poteva aspettare...Non è un film ai livelli di Mystic River ma è sicuramente un film godibile, sicuramente sarà uno dei migliori 10 dell'anno!Matt Damon si conferma un attore propenso a film impegnati e Spielberg ribadisce ancora il proprio fiuto visto che di questo film ha fatto da produttore!Di certo senza Clint e pochi altri il cinema resterebbe solo un dolce ricordo!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralf89 »
[ - ] lascia un commento a ralf89 »
|
|
d'accordo? |
|
simo 87
|
sabato 8 gennaio 2011
|
clint non convince fino in fondo
|
|
|
|
Ho sempre detto questo: Clint è come il vino...più invecchia e più diventa buono. Lo dimostrano i suoi ultimi film (dopo aver vinto l'oscar) Changeling, Gran Torino e Invictus. Anche quest'ultimo Hereafter ci regala delle autentiche perle del cinema: la scena dello tsunami è realistica e coinvolgente...senza precedenti! E sicuramente farà storia. Ora io sono appen tornato a casa dopo averlo visto quindi vi darò un parere a caldo su "un aspetto" di questo che film che ha Molto da dire. Hereafter tramite il bambino Marcus affronta una delle domande che più stanno a cuore all'uomo: "what happens when we die?". Sinceramente a me preme molto...e penso che sia "difficile" rispondere. E-PARENTESI-non so come fanno certe persone (come un personaggio del film) a dire a cuor leggero che dopo c'è il nulla, il vuoto (vero margherita hack??).
[+]
Ho sempre detto questo: Clint è come il vino...più invecchia e più diventa buono. Lo dimostrano i suoi ultimi film (dopo aver vinto l'oscar) Changeling, Gran Torino e Invictus. Anche quest'ultimo Hereafter ci regala delle autentiche perle del cinema: la scena dello tsunami è realistica e coinvolgente...senza precedenti! E sicuramente farà storia. Ora io sono appen tornato a casa dopo averlo visto quindi vi darò un parere a caldo su "un aspetto" di questo che film che ha Molto da dire. Hereafter tramite il bambino Marcus affronta una delle domande che più stanno a cuore all'uomo: "what happens when we die?". Sinceramente a me preme molto...e penso che sia "difficile" rispondere. E-PARENTESI-non so come fanno certe persone (come un personaggio del film) a dire a cuor leggero che dopo c'è il nulla, il vuoto (vero margherita hack??)... Comunque, a mio parere, Clint mette in scena benissimo queste domande strazianti ma non convince nel tentativo di risposta...ammetto di essere un tipo scettico! Ditemi voi... Ma nella realtà nuda e cruda il suo film Sig. Eastwood ci può soddisfare?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simo 87 »
[ - ] lascia un commento a simo 87 »
|
|
d'accordo? |
|
simo 87
|
sabato 8 gennaio 2011
|
clint non convince fino in fondo
|
|
|
|
Ho sempre detto questo: Clint è come il vino...più invecchia e più diventa buono. Lo dimostrano i suoi ultimi film (dopo aver vinto l'oscar) Changeling, Gran Torino e Invictus. Anche quest'ultimo Hereafter ci regala delle autentiche perle del cinema: la scena dello tsunami è realistica e coinvolgente...senza precedenti! E sicuramente farà storia.
Ora io sono appen tornato a casa dopo averlo visto quindi vi darò un parere a caldo su "un aspetto" di questo che film che ha Molto da dire. Hereafter tramite il bambino Marcus affronta una delle domande che più stanno a cuore all'uomo: "what happens when we die?". Sinceramente a me preme molto...e penso che sia "difficile" rispondere. E-PARENTESI-non so come fanno certe persone (come un personaggio del film) a dire a cuor leggero che dopo c'è il nulla, il vuoto (vero margherita hack??).
[+]
Ho sempre detto questo: Clint è come il vino...più invecchia e più diventa buono. Lo dimostrano i suoi ultimi film (dopo aver vinto l'oscar) Changeling, Gran Torino e Invictus. Anche quest'ultimo Hereafter ci regala delle autentiche perle del cinema: la scena dello tsunami è realistica e coinvolgente...senza precedenti! E sicuramente farà storia.
Ora io sono appen tornato a casa dopo averlo visto quindi vi darò un parere a caldo su "un aspetto" di questo che film che ha Molto da dire. Hereafter tramite il bambino Marcus affronta una delle domande che più stanno a cuore all'uomo: "what happens when we die?". Sinceramente a me preme molto...e penso che sia "difficile" rispondere. E-PARENTESI-non so come fanno certe persone (come un personaggio del film) a dire a cuor leggero che dopo c'è il nulla, il vuoto (vero margherita hack??)...
Comunque, a mio parere, Clint mette in scena benissimo queste domande strazianti ma non convince nel tentativo di risposta...ammetto di essere un tipo scettico! Ditemi voi...
Ma nella realtà nuda e cruda il suo film Sig. Eastwood ci può soddisfare?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simo 87 »
[ - ] lascia un commento a simo 87 »
|
|
d'accordo? |
|
|