|
|
luca995
|
sabato 8 gennaio 2011
|
"hereafter"- per continuare a credere
|
|
|
|
Hereafter. Tre storie che si intrecciano tra loro e con gli eventi del mondo. Nel corso del film trovano spazio lo tsunami e gli attentati di Londra e, nemmeno tanti velati, alcuni temi forti della nostra vita e della nostra società. Ho trovato questo film molto bello e toccante. con una bella trama e con un ritmo sempre incalzante. Ho dato cinque stelle al film, perchè lo'ho tovato molto potente, nel vero senso della parola.
|
|
|
[+] lascia un commento a luca995 »
[ - ] lascia un commento a luca995 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
meltdown
|
sabato 8 gennaio 2011
|
un eastwood insolitamente timido e introverso
|
|
|
|
diceva un comico "capisci di essere diventato famoso quando gli spettatori non ridono e credono che la colpa sia loro".
Ecco, dopo una impressionante fila di capolavori è lecito porsi la domanda se sia io a non aver capito Eastwood questa volta.
Cose belle del film (non necessariamente in ordine temporale o di bellezza):
- il modo come Matt Damon perde di vista la compagna di corso di cucina
- il volto della belga De France
- la scena dello tsunami e l'orsacchiotto galleggiante che la francese vede prima di "morire"
- il fatto che il bambino preferisca dormire con un letto vuoto a fianco dopo la perdita del fratellino
- l'interpretazione del bambino
Cose che non mi sono piaciute / non ho capito:
- il bisogno di insistere sulle caratteristiche fisiche dell'aldità
- la contrapposizione tra medium "seri" e ciarlatani
- l'incontro tra Damon e De France
- i messaggi dei morti ai parenti vivi
Lasciando a terra le problematiche sociali e si concentrandosi solo sugli aspetti più eterei e metafisici Eastwood perde in spessore ed incisività, il suo stile diventa più delicato e si fa quasi timidamente da parte per lasciare a noi spettatori il compito di dare un senso alla vita e alla morte, invitandoci a guardare dentro noi stessi.
[+]
diceva un comico "capisci di essere diventato famoso quando gli spettatori non ridono e credono che la colpa sia loro".
Ecco, dopo una impressionante fila di capolavori è lecito porsi la domanda se sia io a non aver capito Eastwood questa volta.
Cose belle del film (non necessariamente in ordine temporale o di bellezza):
- il modo come Matt Damon perde di vista la compagna di corso di cucina
- il volto della belga De France
- la scena dello tsunami e l'orsacchiotto galleggiante che la francese vede prima di "morire"
- il fatto che il bambino preferisca dormire con un letto vuoto a fianco dopo la perdita del fratellino
- l'interpretazione del bambino
Cose che non mi sono piaciute / non ho capito:
- il bisogno di insistere sulle caratteristiche fisiche dell'aldità
- la contrapposizione tra medium "seri" e ciarlatani
- l'incontro tra Damon e De France
- i messaggi dei morti ai parenti vivi
Lasciando a terra le problematiche sociali e si concentrandosi solo sugli aspetti più eterei e metafisici Eastwood perde in spessore ed incisività, il suo stile diventa più delicato e si fa quasi timidamente da parte per lasciare a noi spettatori il compito di dare un senso alla vita e alla morte, invitandoci a guardare dentro noi stessi. Non cambierete le vostre convinzioni dopo aver visto il film; se l'argomento non vi interessava prima di entrare in sala troverete il film deludente, altrimenti lo troverete interessantissimo.
[-]
[+] quello che non ho capito io...
(di qiovanni)
[ - ] quello che non ho capito io...
|
|
|
[+] lascia un commento a meltdown »
[ - ] lascia un commento a meltdown »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
patpat
|
sabato 8 gennaio 2011
|
flop!
|
|
|
|
Mi dispiace ma questo film è talmente lento che stento a credere che possa averlo diretto Clint Eastwood. Bocciato!
|
|
|
[+] lascia un commento a patpat »
[ - ] lascia un commento a patpat »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
milore
|
sabato 8 gennaio 2011
|
rimasto troppo aldiquà
|
|
|
|
La scena superba dello tsunami, la perdita di coscienza della protagonista che lascia spazio alla sua visione, illudono lo spettatore di trovarsi di fronte ad un capolavoro crescente nel ritmo ed affondante in profondità in un argomento che continua a rimanere la più grande inquietudine umana. Niente di tutto questo, purtroppo la lentezza con cui i protagonisti vivono la loro vita (seppure a tratti commovente e toccante), trascina il film con un ritmo cantilenante senza costrutto. Pochi superficiali e poco scenografici riferimenti ad un aldilà di cui in pratica non si parla per nulla, nessuna vera riflessione, nessuno spunto ad interrogarsi sul motivo per cui non circolano poche notizie sugli episodi premorte che sono studiati ormai da venti anni.
[+]
La scena superba dello tsunami, la perdita di coscienza della protagonista che lascia spazio alla sua visione, illudono lo spettatore di trovarsi di fronte ad un capolavoro crescente nel ritmo ed affondante in profondità in un argomento che continua a rimanere la più grande inquietudine umana. Niente di tutto questo, purtroppo la lentezza con cui i protagonisti vivono la loro vita (seppure a tratti commovente e toccante), trascina il film con un ritmo cantilenante senza costrutto. Pochi superficiali e poco scenografici riferimenti ad un aldilà di cui in pratica non si parla per nulla, nessuna vera riflessione, nessuno spunto ad interrogarsi sul motivo per cui non circolano poche notizie sugli episodi premorte che sono studiati ormai da venti anni.
La giornalista coinvolta in prima persona da tale esperienza è tiepidamente toccata dal fenomeno che più che illuminarla pare recarle danno, vista la carriera andata in fumo quando decide di raccontare ciò che ha vissuto scrivendo un libro...,si salverà in corner grazie all'aiuto di un editore che decide di pubblicarle l'opera. Marcus, perde il fratello gemello, con il quale condivideva la tragedia familiare di una madre tossica, si trova addirittura abbandonato dalla stessa ed inizia un percorso di penosa ricerca di qualcuno che possa aiutarlo a dare un senso alla morte del gemello, ricerca che termina quando finalmente incontra George, sensitivo in grado di contattare i defunti. A questo punto ci si aspetterebbe di trovare finalmente il senso profondo, il messaggio tanto atteso...ma George liquida Marcus con la descrizione del fratello, la descrizione di come sia riuscito a salvarlo dall'attentato tramite il berretto fatto volare di proposito, e gli comunica che ora sarà solo!...credo che Marcus lo avesse già capito! George perseguitato in passato e distrutto dal suo dono, continua a sottrarsi al suo "destino" per paura fino a quando finalmente incontra la giornalista e che succede alla fine del film? Si baciano. Insomma una trama non lascia il segno, non porta nulla di nuovo, e risulterebbe anacronistico a volerlo interpretare in chiave "new age".
E' bello da vedere ma pare più un film drammatico con un liento fine piuttosto banale, non di certo un capolavoro visto che è rimasto troppo "aldiquà".
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a milore »
[ - ] lascia un commento a milore »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giuli18
|
sabato 8 gennaio 2011
|
clint ci regala l'ennesimo capolavoro
|
|
|
|
Aspettavo con ansia l'uscita di quest'ultimo film di Eastwood, in un periodo in cui nelle sale vi è stato ben poco di interessante! E Clint non delude, regalandoci un ottimo film. di quelli densi di significato. Racconta tre distinte storie di persone che hanno avuto a che fare con la morte e che il destino riunirà insieme, Damon è stato fantastico, si è immedesimato nel ruolo del sensitivo perfettamente! Regia, sceneggiature e fotografia impeccabili come sempre, titolo che verrà ricordato a lungo. L'analisi della morte è il tema ricorrente del film, Clint ci lancia il suo messaggio, la sua idea dell'aldilà. Significante la scena finale quando Damon riesce ad avere un contatto Marie Lelay senza avere le sue terribili visioni.
[+]
Aspettavo con ansia l'uscita di quest'ultimo film di Eastwood, in un periodo in cui nelle sale vi è stato ben poco di interessante! E Clint non delude, regalandoci un ottimo film. di quelli densi di significato. Racconta tre distinte storie di persone che hanno avuto a che fare con la morte e che il destino riunirà insieme, Damon è stato fantastico, si è immedesimato nel ruolo del sensitivo perfettamente! Regia, sceneggiature e fotografia impeccabili come sempre, titolo che verrà ricordato a lungo. L'analisi della morte è il tema ricorrente del film, Clint ci lancia il suo messaggio, la sua idea dell'aldilà. Significante la scena finale quando Damon riesce ad avere un contatto Marie Lelay senza avere le sue terribili visioni. Consiglio vivamente a tutti di vederlo, non aspettatevi di vedere sangue e scene tragiche (se non i primi 5 minuti dello Tsunami), entrate in sala e sedetevi, rilassatevi e gustatevi questo filmone!
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giuli18 »
[ - ] lascia un commento a giuli18 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
pipay
|
sabato 8 gennaio 2011
|
la vita, sempre la vita
|
|
|
|
Clint Eastwood, in questo film, si è addentrato in un vero e proprio "campo minato" che ha portato spesso al completo insuccesso film e registi di ogni paese. Ma Clint è Clint. E solo lui poteva affrontare senza cedimenti, senza retorica e senza esiti ridicoli o discutibili problematiche riguardanti l'aldilà, le percezioni extrasensoriali, le visioni, il mistero della vita dopo la vita. Il film, infatti, nelle diverse sfumature rimane sempre perfettamente ancorato alla realtà, ai fatti concreti che possono anche sconvolgere un'esistenza, con la consapevolezza che l'uomo cerca sempre una spiegazione irrazionale e anche trascendente. E a questa spesso si aggrappa per sopravvivere, a prescindere dalla religione, a prescindere dal credere o non credere.
[+]
Clint Eastwood, in questo film, si è addentrato in un vero e proprio "campo minato" che ha portato spesso al completo insuccesso film e registi di ogni paese. Ma Clint è Clint. E solo lui poteva affrontare senza cedimenti, senza retorica e senza esiti ridicoli o discutibili problematiche riguardanti l'aldilà, le percezioni extrasensoriali, le visioni, il mistero della vita dopo la vita. Il film, infatti, nelle diverse sfumature rimane sempre perfettamente ancorato alla realtà, ai fatti concreti che possono anche sconvolgere un'esistenza, con la consapevolezza che l'uomo cerca sempre una spiegazione irrazionale e anche trascendente. E a questa spesso si aggrappa per sopravvivere, a prescindere dalla religione, a prescindere dal credere o non credere. Film concreto, dunque, diretto con mano ferma e in modo eccellente. Ottimo anche il commento musicale, dello stesso Eastwood (anche se certi passaggi, magnifici, al pianoforte, ricalcano fortemente brani classici già sentiti). "Hereafter" è la conferma - se mai ce ne fosse bisogno - che ogni film di Clint Eastwood ci arricchisce e ci rimane nel cuore e nella mente.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a pipay »
[ - ] lascia un commento a pipay »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
nino pell.
|
sabato 8 gennaio 2011
|
ottimo clint eastwood, straordinario il pubblico
|
|
|
|
Questo mio intervento non riguarda il mio commento su questo ultimo straordinario film di Clint Eastwood (come accade normalmente per logica), ma bensì per complimentarmi con le eccellenti impressioni di voi appassionati di Cinema le cui recensioni sono state opportunamente selezionate da questo sito di Mymovies per essere poi inserite nella sezione PUBBLICO". A voi tutti rivolgo un sentito grazie per l'abnegazione, per i commenti e per le belle parole che avete usato per descrivere questo film caratterizzato da una bellezza introspettiva sicuramente fuori dal comune. Avevo intenzione di scrivere anch'io un commento, ma sono sincero col dire che la vostra bravura, la vostra minuziosa precisione nel mettere in evidenza i diversi dettagli del film, mi hanno fatto ritenere inutile ogni eventuale ispirazione aggiuntiva.
[+]
Questo mio intervento non riguarda il mio commento su questo ultimo straordinario film di Clint Eastwood (come accade normalmente per logica), ma bensì per complimentarmi con le eccellenti impressioni di voi appassionati di Cinema le cui recensioni sono state opportunamente selezionate da questo sito di Mymovies per essere poi inserite nella sezione PUBBLICO". A voi tutti rivolgo un sentito grazie per l'abnegazione, per i commenti e per le belle parole che avete usato per descrivere questo film caratterizzato da una bellezza introspettiva sicuramente fuori dal comune. Avevo intenzione di scrivere anch'io un commento, ma sono sincero col dire che la vostra bravura, la vostra minuziosa precisione nel mettere in evidenza i diversi dettagli del film, mi hanno fatto ritenere inutile ogni eventuale ispirazione aggiuntiva. Da grande appassionato di film concludo col mio immancabile dettaglio che puntualizzo solo con i film che mi sono più piaciuti: non vedo l'ora che questo film esca in DVD per aggiungerlo nella mia collezione. Ancora un grazie a voi.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a nino pell. »
[ - ] lascia un commento a nino pell. »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
malignetto
|
sabato 8 gennaio 2011
|
lento, lentissimo... ed il finale?
|
|
|
|
Film, molto lento. Gli spunti interessanti non vengono approfonditi ed il film semplicemente si conclude in modo inappropriato, non fornendo alcun dato....
|
|
|
[+] lascia un commento a malignetto »
[ - ] lascia un commento a malignetto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marcookie
|
sabato 8 gennaio 2011
|
un filo debole... che conduce questo film
|
|
|
|
Premetto che sono un grandissimo fan di Clint. Ma questa volta non sono uscito dalla sala soddisfatto.
Sicuramente il film è contraddistinto da una regia impeccabile e pulita e da una fotografia all'altezza, ma che a mio avviso non esalta e non supporta la trama (PS: sono fotografo).
La trama invece, anche se molto lucida e in qualche modo coerente, è piuttosto debole questa volta, prevedibile forse. Ok che ho visto il film con la mia ragazza (che forse è l'unica sensitiva in quanto azzecca gli avvenimenti ad ogni film), ma tutto era in qualche modo scontato; dalla morte del bambino, passando per lo sconvolgimento psicologico religioso della giornalista, l'incontro di tutti nel finale e l'approccio dei protagonisti.
[+]
Premetto che sono un grandissimo fan di Clint. Ma questa volta non sono uscito dalla sala soddisfatto.
Sicuramente il film è contraddistinto da una regia impeccabile e pulita e da una fotografia all'altezza, ma che a mio avviso non esalta e non supporta la trama (PS: sono fotografo).
La trama invece, anche se molto lucida e in qualche modo coerente, è piuttosto debole questa volta, prevedibile forse. Ok che ho visto il film con la mia ragazza (che forse è l'unica sensitiva in quanto azzecca gli avvenimenti ad ogni film), ma tutto era in qualche modo scontato; dalla morte del bambino, passando per lo sconvolgimento psicologico religioso della giornalista, l'incontro di tutti nel finale e l'approccio dei protagonisti.
E' molto difficile inserire il soprannaturale in un film, spacciandolo per reale. Se non serve a supportare qualcosa, qualche idea, lo trovo ridicolo e triviale: in più riprese durante la proiezione mi sono sentito quasi imbarazzato dalla banalità degli avvenimenti (diciamo che la mia visione dell'aldilà è molto scientifica, ma credo sia quella corretta).
Questo elemento soprannaturale non è quindi riuscito ad aggiungere forza a ciò che il film vuole trasmettere: la solitudine di un uomo con un dono speciale? il trauma vissuto dopo aver rischiato la vita? la dura vita familiare di un povero ragazzino?
Giudizio finale: debole.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a marcookie »
[ - ] lascia un commento a marcookie »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
sergiofi
|
sabato 8 gennaio 2011
|
tre storie coinvolgenti
|
|
|
|
Clint Eastwood non si accontenta mai. Ci regale l’ennesima emozione, una nuova magistrale prova di cinema. Intreccia sullo schermo tre storie. La giornalista parigina bella e famosa, all’apice del successo e della carriera. Il giovane uomo americano prigioniero di un dono che vive come una condanna, nella triste solitudine di San Francisco. Il bambino londinese che perde tragicamente il gemello, con il quale condivideva una madre tossica.
Il denominatore comune che lega queste tre vite apparentemente disuguali è l’esperienza diretta e indiretta della morte, che segna ciascuno dei protagonisti. Il tema dell’aldilà è solo il pretesto per raccontarci con stile impeccabile e grande senso di partecipazione la mestizia esistenziale di Marie, George e Marcus.
[+]
Clint Eastwood non si accontenta mai. Ci regale l’ennesima emozione, una nuova magistrale prova di cinema. Intreccia sullo schermo tre storie. La giornalista parigina bella e famosa, all’apice del successo e della carriera. Il giovane uomo americano prigioniero di un dono che vive come una condanna, nella triste solitudine di San Francisco. Il bambino londinese che perde tragicamente il gemello, con il quale condivideva una madre tossica.
Il denominatore comune che lega queste tre vite apparentemente disuguali è l’esperienza diretta e indiretta della morte, che segna ciascuno dei protagonisti. Il tema dell’aldilà è solo il pretesto per raccontarci con stile impeccabile e grande senso di partecipazione la mestizia esistenziale di Marie, George e Marcus. Per introdurci attraverso le loro storie in altre storie collaterali, tratteggiate con altrettanta sapienza. Per fotografare i mali del nostro tempo (lo tsunami che in un attimo cancella uomini e cose, le bombe nella metropolitana di Londra, la superficialità sulla quale si basano certe invidiate carriere, il dramma della droga e dell’affidamento).
Eastwood procede alternando tocchi lievi e pugni nello stomaco, perché così è la vita. Il grande Clint ci regala sequenze indimenticabili nel loro nitore, all’altezza di un regista ottantenne con la voglia di fare di un trentenne. Il più grande regista vivente, a questo punto. Non gli interessa inoltrarsi su quanto ci attende dopo la morte, non è questo il tema appena sfiorato del film. Vuole solo raccontarci tre percorsi, prenderci per mano e invitarci ad affrontare i problemi della vita che ci è dato vivere.
Le tre storie alla fine si intrecceranno, in un finale salvifico che a qualcuno potrebbe far storcere il naso. Niente di tutto questo. Il miele non è nelle corde di Eastwood, spietato narratore di esistenze sempre in bilico. E però uscire dalla sala dopo essere stati inchiodati per due ore alla poltrona senza perdere una battuta e avere ancora negli occhi l’immagine di George che vede finalmente se stesso baciare Marie, dopo anni di torbide visioni vissuti in disperata solitudine, è qualcosa che riscalda il cuore. Grazie ancora, vecchio ineguagliabile Clint.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a sergiofi »
[ - ] lascia un commento a sergiofi »
|
|
d'accordo? |
|
|
|