77esima edizione del Festival del film Locarno, il programma dei 43 film genere drammatico. Locarno - 7/17 agosto 2024. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Una donna muta, vedova, con una figlia, per convenienza familiare deve sposare uno sconosciuto. Si trasferisce con lui in un'isola sperduta in Nuova Zelanda. Non le è concesso di suonare il piano, sua unica consolazione. Espandi ▽
Palma d'Oro, ex aequo, al Festival di Cannes. L'originale regista di Sweetie e Un angelo alla mia tavola debutta nel grande cinema ufficiale. Ciò comporta co-produzioni, grandi nomi, capitali cospicui e una storia di buona presa per il pubblico. Ma la Campion mantiene intatta la sua personalità di autrice. Ancora una volta la protagonista è una donna con problemi di comunicazione con gli altri. È muta, vedova con una figlia, e per convenienza familiare deve sposare uno sconosciuto. Si trasferisce con lui su un'isola sperduta in Nuova Zelanda. Recensione ❯
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Un'opera estremamente coraggiosa che segna un fondamentale passo. È un megafono per dare voce a chi la vede soffocare nel sangue. Drammatico, Iran2024. Durata 168 Minuti.
Un dramma che da familiare diviene sociale nell'Iran delle proteste giovanili di piazza. Espandi ▽
Amin ha finalmente ottenuto la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un'amica che viene gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l'arma che e stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova. Rasouluf realizza indubbiamente un film militante che fa del cinema un megafono per dare voce a coloro che la vedono soffocare nel sangue come accadeva nella seconda metà del secolo scorso. Porta sullo schermo l’oppressione quotidiana, e la supposta necessità del compromesso che le nuove generazioni non vogliono più accettare. Il cinema tout court (non solo quello iraniano) fa con questo film un fondamentale passo avanti nella fusione tra denuncia e sua rappresentazione sullo schermo. Recensione ❯
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I pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figli vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Espandi ▽
Luigi XVI e Maria Antonietta vengono condotti alla Tour du Temple dove verranno rinchiusi in attesa del processo che poi li condurrà alla morte. Lo scorrere dei giorni fa emergere i diversi atteggiamenti nei confronti di quanto sta accadendo evidenziando i caratteri di ognuno. L'attesa di una fine ineluttabile letta indagando su ruoli pubblici e psicologie individuali. Recensione ❯
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Welles nella parte di un avventuriero senza prospettive che si trova a salvare la Hayworth da alcuni teppisti. Viene assunto dalla donna come guardaspalle tuttofare e si trova a viaggiare per il mondo su un magnifico jacht. Espandi ▽
Welles nella parte di un avventuriero senza prospettive che si trova a salvare la Hayworth da alcuni teppisti. Viene assunto dalla donna come guardaspalle tuttofare e si trova a viaggiare per il mondo su un magnifico jacht. A bordo ci sono personaggi molto strani, a cominciare dal marito della donna, grande e ambiguo avvocato. L'avventuriero si trova ben presto al centro di un intrigo del quale dovrà essere la vittima. Alla fine tutti i complotti vengono al pettine. Per tutti. Film minore di Welles, che forse aveva bisogno di soldi. Il sapore è quello del tradizionale noir con tanto di voce narrante in prima persona. Recensione ❯
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Due sorelle stanno per cambiare casa e nel frattempo riallacciano i rapporti con il padre. Espandi ▽
Lima, anni Novanta. Aurora e Lucia sono due sorelle peruviane che stanno per partire per il Minnesota insieme alla madre. Ricompare il padre, che a lungo non si è occupato di loro. L'idea del viaggio imminente porta scompiglio nella vita di tutti. Quando toccherà alle ragazze far emergere le proprie verità tutto sembrerà crollare, specie in un Paese in cui vigono coprifuoco e punizioni rigide per chi non lo rispetta. Ma la famiglia si dimostrerà più forte di tutto.
È uno di quei film che si svela e si fa amare poco a poco, Reinas. Terzo lungometraggio diretto dalla regista Klauida Reynicke, è ambientato nella capitale del Perù all'inizio degli anni Novanta. La storia si sviluppa da subito come una tragicommedia familiare, con al centro due sorelle.
È la famiglia che conta, in quest'opera evidentemente autobiografica, che riflette tanto sui legami affettivi quanto sulla sfida del cambiamento. E che arriva persino a commuovere nel finale, quando mani nelle mani si ricorda il segreto per farcela, nella vita, restando uniti: «Con i piedi a terra e guardando il cielo nulla è impossibile». Recensione ❯
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La storia segue Rita, sette anni, e suo fratello Lolo, cinque, figli di una famiglia operaia, mentre l'intero Paese impazzisce per gli Europei di calcio, con la Spagna ai quarti di finale. Espandi ▽
Siviglia, 1984. In una calda estate con il sottofondo della nazionale spagnola impegnata negli Europei di calcio, la piccola Rita, sette anni, si affaccia alla vita e scruta con aria indagatrice il mondo che la circonda: in particolare il fratellino Lolo, verso cui è già molto protettiva, e i genitori, con la mamma Mari che si dà da fare in casa e deve subire le ire di un marito tassista dagli istinti violenti. Il debutto alla regia di Paz Vega è una sorpresa: un affresco familiare e di infanzia dal grande acume emotivo e dalla straordinaria tenerezza, culminante in un lavoro di altissimo livello con gli attori bambini. Vega include un messaggio di forte denuncia sulla violenza di genere, portandola su terreni non lontani dal fenomeno nostrano di C’è ancora domani, ma la sua chiave più indovinata è tutta nella prospettiva ad altezza bambino, intima e veritiera, fatta di piccoli gesti e grandi scoperte quotidiane, e che scalda il cuore di chiunque abbia in mente l’esperienza di essere figlio o genitore. Recensione ❯
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Una donna parte per cercare il marito scomparso. Espandi ▽
In un villaggio dell'Himalaya, una donna incinta si trova a prendere il controllo della situazione dopo la scomparsa improvvisa del marito. Con il cognato monaco, cerca l'uomo nella natura selvaggia, svelando la scoperta di sé lungo il viaggio. Recensione ❯
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Un cinema impegnato che riflette sulla maternità di una donna divisa tra la lotta alla dittatura e il figlio. Drammatico, Francia, Belgio, Messico2024.
Un'attivista deve scegliere tra la causa che combatte e la maternità. Espandi ▽
Guatemala 1976. Maria è una militante della resistenza al regime ed è costretta, dopo che il proprio compagno è stato assassinato, a prendere una decisione. Per continuare la lotta deve abbandonare Marcos, il figlio neonato, e fuggire in Messico. Sarà la nonna ad occuparsene. Quando, dieci anni dopo, le sembrerà possibile tenere Marcos con sé non tutto sarà semplice.
Partendo da elementi autobiografici Cèsar Diaz descrive con partecipazione i dilemmi che affronta una madre che non vuole, nonostante tutto, rinunciare ad esserlo.
È interessante vedere come Diaz, che è anche sceneggiatore del film, abbia mostrato come anche in ambito rivoluzionario e progressista le istanze materne vengano messe, seppure con valide motivazioni, in secondo piano. Maria, che in Messico ha trovato una copertura lavorando nella redazione di un periodico, 'deve' lasciare che il bambino le venga nuovamente tolto e sia inviato a Cuba, Bejo riesce a offrire al personaggio tutte le tensioni ideali e affettive che creano un inevitabile contrasto interiore. Recensione ❯
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Una giovane donna vive in un contesto che la vuole operaia e sottoposta. Lei però decide di cercare la propria voce. Espandi ▽
In un paesino montuoso dell’Irpinia, una giovane donna vive un’esistenza riservata. Le fanno compagnia un gatto e alcuni parenti, ma il grosso delle sue giornate si snoda attraverso il lavoro ripetitivo in una fabbrica per la concia delle pelli. Un giorno, vedendo in aria il drone utilizzato per le riprese durante una festa di comunione, le viene un’idea che possa metterla in contatto telefonico con una presenza inaccessibile. È l’inizio di un rapporto sempre più assiduo, su cui entrambe le parti proiettano ciò che desiderano.
Per la seconda volta strappati alla loro attività di documentaristi dopo Il cratere del 2017, Silvia Luzi e Luca Bellino nel frattempo non hanno mai smesso di raccontare il reale; con Luce però cercano un altro modo di integrarlo alla finzione, stavolta con un film unicamente intimista e ancorato alla presenza di Marianna Fontana. Recensione ❯
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La storia di un uomo senza più memoria alla ricerca di un vecchio amore di gioventù. Espandi ▽
Professore di etnomusicologia, Gian si affaccia ormai alla terza età e viene tradito dalla memoria. A volte non riconosce Miriam, sua figlia, che è venuta a vivere con lui assieme al figlioletto Elyas, e tenta perfino il suicidio. Vedendolo perso nei frammenti di un passato che non riesce più a tenere insieme, Miriam gli consegna un diario da lui scritto in gioventù, raccontando l'incontro con il suo primo amore, Leila. Dal fatidico incontro fino all'appuntamento che i due ragazzi si erano dati in Tunisia per rivedersi, Gian deve ripercorrere le tappe di quell'amore per ritrovare se stesso.
Film d'amore nel senso più profondo del termine, il primo lungometraggio di Sara Fgaier pone il sentimento amoroso come base di tutto, non solo del rapporto con l'altro ma come mappa di noi stessi.
L'idea del film è avvolgerci nella percezione sfuggente del Gian di Andrea Renzi, che è giocoforza ossessiva e limitata perché quel rapporto è l'unica cosa a cui può aggrapparsi nel tentativo di non scivolare nell'oblio. Fgaier lo segue con convinzione, dimostrando di avere una sua voce autoriale che non aspetta altro di evolversi e prendere il volo. Recensione ❯
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Per fare amicizia, Maria si unisce a una scuola per modelle molto ambigua. Espandi ▽
Marija ha tredici anni, un problema alla gamba dalla nascita che la costringe a zoppicare, e una vita priva di sbocchi in un paesino rurale della Lituania. Incontra però la coetanea Kristina, il cui sogno è diventare modella: insieme le due si lasceranno incuriosire da una scuola che promette di insegnare loro il mestiere di modelle. L’esordio alla regia della giovane Saule Bliuvaite è di quelli che lasciano il segno. Con uno stile viscerale ma accattivante, Bliuvaite racconta del rapporto tra delle giovani donne e il loro corpo quando quest’ultimo rappresenta l’unica speranza di un destino diverso, portandole ad abusare di se stesse in nome di un ideale fraudolento. Seppur lucido e mai indulgente, il trattamento che la regista fa del materiale non scade mai nello scabroso o nel cinico, lasciando alle due brave interpreti Vesta Matulyte e Ieva Rupeikaite lo spazio per esprimersi come individui a tutto tondo. È un esordio ad effetto da parte di una giovane autrice con esperienza di prima mano nella materia, e capace di essere sufficientemente ammiccante in termini di stile da farsi notare a livello internazionale. Recensione ❯
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Un'esperta di arti marziali viene assunta da una ricca famiglia giordana dai tratti inquietanti. Espandi ▽
L'ex artista marziale Sarah lascia l'Austria per addestrare tre sorelle di una ricca famiglia giordana. Quello che inizialmente sembra un lavoro da sogno diventa presto inquietante: le giovani donne sono tagliate fuori dal mondo esterno e sotto costante sorveglianza. Lo sport non sembra interessarle. Allora perché Sarah è stata assunta? Recensione ❯
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Hong ritrova Kim Min-hee in un'opera corposa che parla di teatro, rappresentazione, e del tempo che scorre. Drammatico, Corea del sud2024. Durata 111 Minuti.
Un'università femminile si trova a dover mettere in scena un piccolo spettacollo. Per la regia, Jeonim, che lavora in facoltà, pensa a suo zio, che è stato un attore e regista prima di diventare libraio. Espandi ▽
Per l’occasione di un festival teatrale, un’università femminile si trova a dover mettere in scena un piccolo spettacolo, ma il regista prescelto è stato appena allontanato per avere avuto delle relazioni inappropriate con le studentesse. Jeonim, che lavora in facoltà, pensa allora a suo zio, che non sente da parecchio ma che è stato un attore e regista prima di diventare libraio. L’uomo accetta con piacere e inizia a lavorare con le attrici, avvicinandosi nel frattempo anche a una professoressa collega di Jeonim, che da subito si confessa grande ammiratrice del suo lavoro. In un’opera più corposa e dall’impianto più tradizionale rispetto alle ultime, Hong ritrova Kim Min-hee e parla di teatro e rappresentazione, così come di malefatte e indiscrezioni del passato che inesorabilmente portano conseguenze. Kim Min-hee è messa perlopiù in una condizione reattiva, di testimone. Più spensierato è Kwon Hae-hyo, forse in una delle sue migliori incarnazioni al servizio di Hong, e che rappresenta la chiave attraverso cui By the stream parla del tempo che scorre. Recensione ❯
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Una scrittrice indaga sul caso di una donna che ha annegato i suoi due gemelli. Espandi ▽
María, una neo mamma e scrittrice, è paralizzata dal caso inquietante di una donna che ha annegato i suoi gemelli neonati. Le vicende la spingono in una riflessione attraverso le complessità della maternità. Recensione ❯
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La storia di una ragazza in missione tra la profondità della giungla amazzonica. Espandi ▽
Rebecca è una ragazza guaritrice la cui fama la porta in missione per suo padre Lawrence Byrne nel profondo della giungla amazzonica. Rebecca e Byrne sono trascinati in un conflitto crescente. Recensione ❯
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