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Brigitte: leggenda di ottant'anni

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto l'attrice Brigitte Bardot.
Brigitte Bardot (89 anni) 28 settembre 1934, Parigi (Francia) - Bilancia.

sabato 13 settembre 2014 - Focus

La Francia si prepara al giubileo di Brigitte Bardot, la "francese" per eccellenza. Il 28 settembre compirà ottant'anni. Brigitte è tutto. Ne ha avuto il tempo, il corpo, le occasioni, l'intelligenza. È e ha fatto tutto. Tanto che non è possibile, in questa sede offrire un'istantanea generale. Occorrono delle scelte. "Tutto" significa modello, simbolo, mito, Paese. Amata da tanti, in tutti i sensi. Riconosciuta da tutti, di tutti i target. Ispirazione di artisti e scrittori di vertice. Chiacchierata per scelte politicamente poco corrette e per ogni tipo di scandalo. Ma lei ha sorpassato tutto. E senza neppure trattenere la sua bellezza frequentando questo o quel chirurgo. Brigitte adesso è una bellissima vecchia. È un'ottantenne. Per contro-analogia mi viene in mente una sua coetanea Sophia (alla quale MYmovies.it dedica una rassegna in streaming dei suoi film indimenticabili su MYMOVIESLIVE!), che diventerà ottuagenaria otto giorni prima di Brigitte. Ebbene la Loren continua a tenere le copertine, con ampio decolleté, e davvero tiene schiacciata la sua vera età. Forse la schiaccia troppo, ottant'anni sono tanti. Ho detto coetanea. Il cinema ha proposto davvero molte donne, dive-divine nate in quegli anni, un arco breve. Andando a ritroso. Un anno prima, nel '33, era nata Kim Novak: bionda statica, astratta e distratta, ma le bastava essere bella. Del '32 era Elizabeth Taylor. Longeva coi 52 anni di cinema. Da bambina sexy a conquistatrice dai rapinosi occhi viola a seduttrice che non fa prigionieri. Del 1929 erano Grace Kelly e Audrey Hepburn. La prima era, sullo schermo e di fatto, una principessa, tanto da infondere qualche apprensione perché potevi solo guardarla, dal basso. La seconda era un gioiellino da proteggere, con un erotismo da cercare e forse trovare. I suoi amori erano uomini con trent'anni più di lei: Bogart, Cooper, Astaire, Grant...
Il 1926 è l'anno che brilla, potente e a intermittenza, perché il primo giugno di quell'anno nasceva Norma Jean, in arte Marilyn Monroe. Le si addicono gli aggettivi detti sopra per la francese, oltre alla cifra di sortilegio, all'erotismo fisico e metafisico che ne ha fatto la donna del mondo ovunque e nei tempi. Ma Brigitte portava, - qui devo parlarne al passato - nella sua dotazione, un surplus: era francese. Significa quel quanto difficile da spiegare che possiedono certe categorie, chiamiamole così, francesi. Come a dire "sono meglio di te e di chiunque".
Un richiamo: Scott Fitzgerald nell'ultimo suo romanzo incompiuto, "Gli ultimi fuochi", ambientato nel mondo del cinema, fa dire a un produttore che le attrici francesi hanno un'intensità particolare, un erotismo che le americane non hanno. Era una bella legittimazione. Ripresa poi da Hollywood, ma senza esagerare. Bardot era talmente Bardot che gli americani la ritenevano un corpo e un nome non trasferibili in altri modelli. Così fecero un film Dear Brigitte (Erasmo il lentigginoso, il deprimente titolo italiano) dove un bambino si innamora del poster della Bardot, perde l'appetito, non studia più, rimane muto sul letto a fissare il poster. Finché il padre, James Stewart, decide di portarlo a Parigi a conoscere l'originale. Con una certa apprensione lascia solo il bambino con Brigitte. Erasmo ha toccato il suo sogno, sarà felice per tutta la vita. La Bardot non era proprio personaggio da bambini, eppure il suo primo marito Roger Vadim la accostò ai maschietti un po' più grandi, dimostrando un simpatico e spregiudicato umorismo. Quando disse che sua moglie oltre a tante qualità ne aveva anche una terapeutica, curando i foruncoli di milioni di adolescenti. Nel 1956 Vadim la diresse in un film magari non perfetto ma... con B.B. Il titolo era Et Dieu... créa la femme, da noi Piace a troppi. Brigitte indossava un vestito rosso... stretto. Uno scandalo per allora. Ma quel vestito, e il corpo che c'era dentro, divennero una delle estetiche più provocanti di quegli anni, dove per i corpi, ai cineasti occorreva molta prudenza. In quel film Brigitte è una moglie (quasi) bambina, ma è troppo assediata -il titolo appunto- e lei concede quelle grazie che sarebbero state uno spreco dispensate solo nel letto coniugale. Era talmente leggera e sorridente Brigitte, che legittimò il tradimento. Se sei così bella sorpassi morale e convenzioni. Alla fine è un gioco che porta tante felicità, non una sola.
Morale e convenzioni: Bardot la magnifica le sorpassa ancora. Che il volto e il corpo siano quelli che devono essere adesso, a nulla ostano. Perché lei è B.B., parigina.

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