Romano, classe '84, profondi occhi verdi che fanno di lui un interprete affascinante e misterioso.
Studi e formazione
Luca Marinelli cresce con la convinzione di voler diventare un attore. Nel 2003, ancora prima di compiere 18 anni, segue un corso di sceneggiatura e recitazione con Guillermo Glanc. L'anno successivo si diploma presso il liceo classico "Cornelio Tacito succursale" di Roma e può così dedicarsi a tempo pieno alla sua passione. Riesce ad entrare all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" nella quale si diploma nel 2009.
La carriera a teatro
La sua carriera da artista comincia fin da piccolo con il doppiaggio, insieme al cugino, dei nipoti di Topolino Tip e Tap. È a partire dal 2006, tuttavia, che per Marinelli inizia la carriera di attore. Da quel momento conquista parti - spesso da protagonista - in varie rappresentazioni teatrali. Nel 2006 recita in "Amen" di Mario Alessandro Paolelli, mentre l'anno successivo lo troviamo in "Fedra's Love", diretto da Valentina Rosati. Nel 2008 per l'interprete romano arrivano ben sette partecipazioni, spesso per la direzione dalla stessa Rosati ("Tempo scaduto", "I blues", "I mostri di Fedra" e "Arianna a Nasso"). Seguono poi "Waterproof" di Valentino Villa, i "Monologhi" di Anna Marchesini e "I sette a Tebe" di Paolo Giuranna. Negli ultimi due anni collabora con Michele Monetta in "Fantasia arlecchina" (2009) e con Carlo Cecchi in "Sogno di una notte di mezz'estate" (2009/2010).
La televisione e il cinema
Gli impegni davanti la macchina da presa si concentrano prevalentemente nell'ultimo anno. Nel 2009, infatti, lo troviamo sia in veste di doppiatore in Closer (voce di Buzz) sia nel cast di Butta la luna 2, serie TV di successo diretta da Vittorio Sindoni e ispirata all'omonimo best seller di Maria Venturi.
Da La solitudine dei numeri primi al successo di Jeeg Robot
La grande occasione arriva per lui quando Saverio Costanzo lo chiama per interpretare la parte di Mattia, protagonista de La solitudine dei numeri primi (2010). Il lungometraggio - tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Giordano e presentato in concorso alla 67. Mostra del Cinema di Venezia - gli offre la possibilità di crescere personalmente e professionalmente, costringendolo però ad un importante lavoro sul corpo (Marinelli dichiarerà di essere ingrassato fino a raggiungere i 99 kili). Tre anni dopo lo troviamo ancora convincente protagonista, nella toccante commedia di Paolo Virzì Tutti i santi giorni. Continuerà a interpretare personaggi tormentati e inquieti nel film di Sorrentino La grande bellezza e soprattutto in Non essere cattivo di Claudio Caligari e in Lo chiamavano Jeeg Robot, lungometraggio d'esordio di Gabriele Mainetti grazie al quale vince il David di Donatello come miglior attore non protagonista.
Nel 2016 partecipa al film di
Andrea Molaioli Slam - Tutto per una ragazza, e poi recita accanto a Toni Servillo in Lasciati
andare, regia di Francesco Amato. Nel 2017 è protagonista del nuovo film di Fabio Mollo, Il
padre d'Italia, e anche del nuovo film dei fratelli Taviani Una questione privata (ancora
come protagonista assoluto), storia tratta dall'omonimo libro di Beppe Fenoglio ed ha
terminato le riprese del film Ricordi di Valerio Mieli. Nel 2017 veste i panni di Fabrizio De André in Fabrizio De Andrè - Principe libero.
Vincitore della Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile alla Mostra del Cinema 2019 grazie al film di Pietro Marcello Martin Eden, è candidato anche ai Nastri d'argento per lo stesso ruolo.
Nel 2020 interpreta il ruolo di Nicky nel film The Old Guard, prodotto e interpretato da Charlize Theron, ma anche quello di Diabolik nel film omonimo dei fratelli Manetti.
Nel 2022 è protagonista del film tratto dal libro premio Strega di Paolo Cognetti Le otto montagne, in concorso al Festival di Cannes.
Nel 2024 invece interpreta Mussolini nella serie tratta dal libro di Antonio Scurati M. Il figlio del secolo.