Melancholia |
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Un film di Lars von Trier.
Con Charlotte Gainsbourg, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgård, Alexander Skarsgård.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Danimarca, Svezia, Francia, Germania 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 21 ottobre 2011.
MYMONETRO
Melancholia
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I Maya o della diciannovesima buca.di flavia58Feedback: 246 | altri commenti e recensioni di flavia58 |
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mercoledì 9 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nessuno sfugga al fascino dell'argomento armageddon : d'altronde dai Maya ci giunge previsione che stiamo per scomparire, come pianeta e come umanità...Se il big crash ci annienterà, ognuno si troverà a dover affrontare la propria personalissima morte e l'evento globale si frantumerà in una miriade di schegge di atteggiamenti personali, reali focus della pellicola. Decisamente prolisso, la prima parte è dedicata a Justine, creatura fortissima e fragilissima, professionista brillante, profonda e sensitiva, e proprio per tali mitivi costantemente borderline con la depressione. Ma la "melancholia" che la pervade non è depressione tout-court, è umor nero, volontà di distacco dai valori "terreni", per quanto Justine venga travolta da languidezza fisica e desiderio di estraneazione. Anima complessa e saggia che pare racchiudere la comprensione di arcane conoscenze,vive un rapporto di profondo intendimento con la natura ed il cosmo e con il mondo ancora innocente dell'infanzia ma rifugge i canoni classici della convivenza civile della èlite cui appartiene. Il suo guardare all'esistenza senza maschere e convenzioni la conduce inesorabilmente al distacco da tutto ciò che è ovvio, normale, formale e soprettutto dalle aspettative altrui. Alter ego di Justine è la madre, grembo di inossidabile cinismo e profondo disprezzo delle convenzioni. Le atmosfere ed i rapporti crudi rimandano alla memoria delle pellicole di Bergman, a "Sussurri e grida", permeate delle algide interrelazioni nordeuropee. Il matrimonio di Justine è organizzato maniacalmente dalla sorella Claire,come estremo tentativo di riagganciarla ad una "vita normale". Claire, cui è dedicata la parte seconda, è invece il prototipo di moglie-madre-crocerossina, tutta equilibrio e dedizione, pìetas ed organizzazione. Regina del suo castello, cui è annesso un curatissimo campo di golf a diciotto buche, orgoglio del marito "straricco", positivo amateur di astronomici misteri ed esecutore di calcoli astronomicamente sbagliati. Si insiste sulle diciotto buche del campo : ma sarà l'apparire della svolazzante diciannovesima bandierina ad annunciare l'ingresso dell'imponderabile nel fluire della pellicola. Tuttavia è in Claire che cresce l'angoscia per Melancholia, pianeta che teme possa deviare dai calcoli la sua avanzata ed impattare con la Terra in un'immane disintegrazione. La seconda parte è decisamente più dinamica e godibile, anche per l'apporto si scenografie ed effetti ammiccanti e suggestivi, che tanto rammentano l'ineguagliata "Odissea nello spazio". Il messaggio che pare passare è chiaro : l'atteggiamento filosofico più corretto verso la morte è nutrito di abbandono all'ineluttabile ma anche ad un melanconico senso di appartenenza al cosmo., laddove al contrario, l'attaccamento alle "cose terrene" appare fuorviante e destabilizzante.
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