Durante le proteste in Serbia, un ragazzo trova la forza di affrontare la madre, portavoce del partito che vuole contrastare. Espandi ▽
Un buon film che sa coniugare magnificamente la sua anima politica con quella narrativa e personale. Stefan è travolto da un triplice vortice: gli squilibri politici e le rivoluzioni studentesche, cosa che volente o nolente lo assorbe (in realtà la cosa con il progredire del film lo coinvolgerà sempre di più). In secondo luogo, il suo cambiamento adolescenziale: da ragazzino sente di dover diventare uomo, ma la situazione gli impedisce di prendersi il tempo di cui avrebbe bisogno per fare certe scelte formative. Infine, il crollo del mito materno. Con l’austerità delle immagini e con una chiarezza narrativa invidiabile, ma che lascia spazio anche a seconde letture, il regista ci confeziona un’opera personale, che non si perde nei suoi deliri e che lancia un messaggio politico preciso.