36ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 9 film genere cortometraggio. Torino - 23 novembre/1 dicembre 2018. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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"Noi utopici siamo felici / Tutto questo durerà per sempre". Documentario, Cortometraggio - USA, Malta2014. Durata 24 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una canzone folk e un rito pagano, una marcia religiosa e un tempio riflesso. Il blu del mare ci avvolge, siamo felici, nonostante stiamo tutti per sprofondare lentamente. Espandi ▽
Tra l'invocazione di Platone al continente perduto di Atlantide nel 360 a.C. e la risurrezione del mito grazie alla fantascienza anni Settanta, un ritratto documentario di Utopia, isola mai esistita (o forse esistente da sempre) sotto i nostri piedi fin troppo mortali. Canzoni popolari e riti pagani, marce religiose e templi riflessi nell'acqua. E tutt'attorno il mare. Anche se stiamo lentamente affondando, siamo felici e contenti... Recensione ❯
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Un viaggio tra mondo sensibile e realtà spirituale attraverso le pagine del diario di una veggente di Smirne. Espandi ▽
Pagine dal diario di una veggente di Smirne degli anni Settanta, temuta dalla gente come il demone turco Gulyabani, abusata dal padre, rapita da un bandito. Keltek fa di lei lo spettro di un rapporto empatico tra storia e uomo, mondo sensibile e realtà spirituale, luce e ombra, effetti ottici e immagini di repertorio. Dopo Meteorlar, mezz'ora di cinema senza confini da uno dei grandi registi dei prossimi anni. Recensione ❯
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Una riflessione su globalizzazione, capitalismo, mutamenti climatici e speranza di mondi nuovi. Espandi ▽
Drexciya è una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati delle donne incinte che venivano buttate a mare dagli schiavisti durante la traversata dell'Atlantico. Drexciya è un duo techno di Detroit la cui musica accompagna una riflessione su globalizzazione, capitalismo, mutamenti climatici e speranza di mondi nuovi. Recensione ❯
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Un cortometraggio sull'acqua e sui suoi abitanti Espandi ▽
Immersioni e pozzi di luce. C'è poesia nel ballo silenzioso dell'acqua e del suo popolo, mentre dall'altra parte del vetro, delle ombre osservano. «Comment tu as fermé les yeux ? Tu ne sais pas que dans l'eau on voit celui qu'on aime?» L'Atalante, Jean Vigo Recensione ❯
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I droni riprendono e ci mostrano quello che non possiamo vedere della centrale nucleare di Fukushima. Espandi ▽
A Fukushima, le viscere della centrale nucleare tengono a distanza gli esseri umani. Solo droni, robot e gru possono avvicinarsi. Questi macchinari riprendono quello che noi non possiamo più vedere. Recensione ❯
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«Siamo già tutti sirene, solo che ancora non lo sappiamo». Timothy Morton Espandi ▽
Siamo in una base sottomarina della Guerra Fredda abbandonata, presso Olavsvern, in Norvegia, dove i radio-telescopi registrano velocissime onde quasar. Emilija Škarnulyte ci offre una raffigurazione cosmica di una delle più antiche figure mitologiche: la sirena. Un cortometraggio in cui uomo, natura e macchina sono uniti a formare un ritratto di un possibile futuro post-umano. Recensione ❯
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«Oggi gli uomini e le balene si trovano nello stesso schieramento. Ogni balena che muore ci trasmette come una profezia, l'immagine della nostra propria morte». Espandi ▽
Cortometraggio che rappresenta la balena come testimone dei disequilibri fra l'uomo e la natura. Chris Marker e Mario Ruspoli realizzano questo film alla vigilia della firma di una convenzione che avrebbe dovuto far cessare il massacro delle balene. Recensione ❯
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La performance audio-visiva dell'artista israeliano Lawrence Abu Hamdan, che registra e raccoglie una serie di prove di orrori avvenuti. Espandi ▽
Il pensiero, il suono, la parola: quale confine può contenere la verità? Quale barriera può nascondere un orrore? In un mondo che innalza muri a difesa degli stati, l'artista israeliano Lawrence Abu Hamdan intreccia in uno studio di registrazione interferenze sonore e rapporti legali sulla violazione dei diritti umani. Recensione ❯
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Il mondo e le forme mutevoli dell'esistenza visti attraverso i gesti e i ricordi ormai confusi di un'anziana artista. Espandi ▽
Il mondo, la sua memoria, le forme cangianti della coscienza e le dinamiche percettive della realtà: partendo dall'assenza a se stessa di una anziana donna, l'artista tailandese riflette sulla narrazione della realtà come fosse una fiaba sul respiro esistenziale delle cose. Recensione ❯
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