Le vie del Cinema a Milano, il programma dei 33 film. Milano - 19/27 settembre 2024. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Il dramma di alcune famiglie che affrontano la rivoluzione in Romania del 1989. Espandi ▽
Il 20 dicembre 1989 la Romania è sull'orlo della rivoluzione. Le strade sono piene di dimostrazioni, gli studenti deridono il regime con l'arte e gli spettacoli di capodanno glorificano Ceausescu. Eppure, nel disagio delle loro case senza riscaldamento, le famiglie sono alle prese con conflitti personali e con l'onnipresente polizia segreta. Sei vite apparentemente scollegate s'intersecano in modi inaspettati. Mentre le tensioni raggiungono il punto di ebollizione, le unisce un momento esplosivo che culmina nella drammatica caduta di Ceausescu e del regime comunista. Recensione ❯
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Una tredicenne è decisa a dare una svolta al suo futuro. Espandi ▽
La tredicenne Marcielle vive sull'isola di Marajó, nel cuore della foresta amazzonica. Prigioniera della rassegnazione della madre e, al tempo stesso, incoraggiata dalla fuga idealizzata della sorella maggiore, inizia a capire che il futuro non ha granché da riservarle. Determinata a cambiare il suo destino, decide di affrontare il sistema violento che governa la sua famiglia e le donne della sua comunità. Recensione ❯
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Dag Johan Hauguerud conclude la sua trilogia sulle relazioni, offrendo ai personaggi spazio per raccontarsi. Drammatico, Norvegia2024. Durata 119 Minuti.
Nuovo capitolo della trilogia che esplora la sessualità, il desiderio e la trasgressione nella società nordica moderna. Espandi ▽
Tor è un infermiere che utilizza spesso un traghetto per procurarsi incontri occasionali con uomini. Marianne è la dottoressa del suo reparto che ha, nei confronti delle relazioni con l’altro sesso, un atteggiamento che la sua migliore amica mette in discussione.
Dag Johan Hauguerud conclude la trilogia sulle relazioni con un film che affronta aspetti diversi del rapporto amoroso. La regia si avvicina ai personaggi offrendo ad ognuno lo spazio per raccontarsi in un film in cui i dialoghi hanno una forte presenza e lo fa mostrando come ognuno finisca con il cercare un proprio significato alla parola amore senza che a questo sentimento ci si possa permettere di dare regole rigide e valide una volta per tutte. Recensione ❯
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Una storia ispirata a fatti realmente accaduti su un finto sopravvissuto allo sterminio nazista. Espandi ▽
Enric Marco si racconta da decenni come un ex prigioniero del campo di sterminio nazista di Flossenbürg. Peccato che uno storico lo smaschererà: tutto quello che ha raccontato finora è assolutamente falso. Non c’è nulla di più attuale di un film sulla mitomania e la mistificazione della realtà. Il film in fondo racconta molto della nostra contemporaneità e dell’umanità (o disumanità) che siamo diventati: incapaci di accettare la mediocrità delle nostre vite, costruiamo identità fittizie (sui social, specialmente) a cui finiamo per credere noi stessi. La contraffazione è proprio metafora del tempo in cui viviamo, e i registi di questo film lo mostrano apertamente, disseminando dubbi ad arte fino all’ultimo, confondendo dimensione pubblica e privata, realtà e artefatto, e servendosi di un attore dalla bravura impressionante, che sa tenere il pubblico incollato a uno schermo a interrogarsi. Recensione ❯
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Un padre e un figlio si ritrovano a combattere per la sopravvivenza tra natura. Espandi ▽
Dopo la morte della madre, Rein si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi per immergersi nella natura, meditare e lavorare come maestro di snowboard. La tranquillità termina quando il padre invadente gli fa visita. Gijs è l'indiscusso protagonista di un'escursione sugli sci con Rein e i suoi amici. Sa essere affascinante con tutti ed inizia a flirtare con Laura, la nuova fidanzata del figlio. Non passa molto tempo, prima che Rein ne abbia abbastanza. Trascina il padre lontano dal gruppo e i due continuano la loro escursione da soli. La tensione è palpabile. Gijs si sente sempre più a disagio su un terreno così ripido e pericoloso, ma Rein si spinge fino alla cima, ignorando le suppliche del padre di tornare giù. Improvvisamente, la natura si scatena violentemente, trasformando la loro meschina lotta per il dominio, in una prova di sopravvivenza in piena regola. Recensione ❯
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Un documentario intimo che affronta le relazioni sentimentali (e non) di un triangolo amoroso. Espandi ▽
In Cina, l'adulterio dilagante ha dato origine a una nuova industria dedicata ad aiutare le coppie a restare sposate nonostante l'infedeltà. Wang Zhenxi fa parte di questa professione in crescita, una "mistress dispeller" che viene assunta per mantenere i vincoli del matrimonio (e interrompere le relazioni extraconiugali) con qualsiasi mezzo necessario. Il film segue un caso reale di infedeltà in evoluzione mentre l'insegnante Wang tenta di riportare una coppia fuori dall'orlo della crisi, offrendo un accesso sorprendentemente intimo a vite private solitamente nascoste. Recensione ❯
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Un uomo torna sulla spiaggia dove anni prima aveva incontrato sua moglie. Espandi ▽
Accompagnato dall'amico Miyata, Sano torna a Izu, una località balneare del Giappone dove cinque anni prima si era innamorato della moglie Nagi. Recensione ❯
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L'ampia narrazione della presa di coscienza di una donna e di un Paese che vive ancora con le sue contraddizioni. Drammatico, Francia, Tunisia, Italia, Qatar2024. Durata 123 Minuti.
Una ragazza ha l'occasione di cambiare vita. Ma il destino si mette di traverso. Espandi ▽
Aya ha quasi trent’ann è sopravvissuta a un incidente ma creduta morta, Aya trova inaspettatamente l’occasione per fuggire. Raggiunta Tunisi, affronta con coraggio una nuova vita con una nuova identità, ma non riesce in realtà a sfuggire al suo destino. Ispirata da un fatto di cronaca avvenuto dopo la rivoluzione del 2011, la vicenda porta dentro le contraddizioni della nuova società tunisina, finalmente libera dal giogo del dittatore Ben Ali ma ancora immersa in un clima d’oppressione e corruzione. Aïcha è la storia di una presa di coscienza, di un corpo che trova il coraggio di mostrarsi, di una società che trova la forza di ribellarsi. Lo stile è come da copione piano e classico, la narrazione ampia e meccanica nei suoi colpi di scena. Recensione ❯
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La storia di un cavaliere mongolo si reiventa come performer, Espandi ▽
I paesaggi di una Mongolia stepposa e invernale fanno da sfondo alla storia di Saina,
mandriano alle prese con condizioni climatiche ed economiche che rendono sempre più
insostenibile il suo lavoro e la sua esistenza. Quello della regista Xiaoxuan Jiang è un percorso classico nel cinema d’autore contemporaneo:
lavori notevoli nel cortometraggio, sviluppo di progetti nei lab dei festival internazionali, e infine
un ritorno al luogo natale come spunto per il film d’esordio. La Mongolia, ritratta in un dramma
delicato sulla resilienza, appare quindi filtrata da una prospettiva che si interroga sui
compromessi necessari nella vita; lavoro e passione, persistenza e pragmatismo, autentica
appartenenza e rappresentazione spettacolare. Recensione ❯
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La storia di una donna in cerca di riscatto. Espandi ▽
La storia di una giovane donna la cui nonna la spinge a candidarsi per un'opportunità di lavoro in una nuova tenuta di golf in fase di sviluppo sulle montagne. Recensione ❯
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Un ragazzo si ritrova coinvolto in una serie di eventi che mettono a rischio la sua vita. Espandi ▽
Ryusuke Yoshii accumula una piccola fortuna rivendendo in rete, a prezzo maggiorato, merci di varia natura. Dopo che Yoshii si licenzia dal lavoro regolare in fabbrica e si trasferisce fuori Tokyo per avere più spazio, cominciano a moltiplicarsi episodi minacciosi ai suoi danni.Quel che accade intorno a Yoshii simboleggia un fenomeno globale e dolorosamente contemporaneo: l’amplificazione del rancore e la frustrazione di assistere quotidianamente al successo altrui, il sovradimensionamento di drammi privati, trasformati in tragedie. Mali tipici dell’uso (e abuso) dei social network, che Kurosawa tratta allo stesso modo in cui un tempo girava storie di fantasmi o di pandemie da virus. Maestro del paradosso, Kurosawa esaspera le caratterizzazioni dei personaggi, rendendoli dei simulacri, drenati di ogni energia vitale o residuo di umanità. Recensione ❯
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La conclusione della trilogia che ha messo al centro del racconto la Cina rurale. Espandi ▽
Conclusione della monumentale opera documentaristica in tre parti di Wang Bing sulle condizioni di lavoro nei laboratori tessili di Zhili, questo epilogo si differenzia dai due film precedenti per come si svolge in larga parte lontano dall’ossessiva e intensa routine descritta così meticolosamente nelle varie ore di girato del regista. In un’abbondanza di ritratti familiari e scene di calda ritualità, Wang Bing apre una finestra più ampia sul grande affresco umano della Cina rurale, offrendo una coda inaspettata ed emotivamente soddisfacente alla raccolta di materiale da lui effettuata tra il 2014 e il 2019. Con urgenza e pragmatismo, la galassia umana che Wang Bing si è ripromesso di mappare fa del suo meglio per tenere insieme un paradosso socio-economico dai contorni sconvolgenti. Recensione ❯
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Una normale giornata nella vita di un povero e sfortunato ragazzo di città che lavora sotto il sole cocente dell'estate essiccando e salando i pomodori Espandi ▽
Eyüp è andato in bancarotta e ora deve lasciare Smirne e tornare a Siverek. Con l'aiuto dell'amico Ali inizia a lavorare in un campo dove fa essiccare i pomodori sotto il sole cocente insieme agli abitanti del villaggio. Eyüp è frustrato per non aver ricevuto la paga in tempo. Per gli altri quel giorno tutto fila tranquillo: gli abitanti del villaggio vanno avanti con il lavoro tra l'allegria generale, mentre sembra che il caposquadra Hemme, che ha problemi a dormire a causa delle mosche, tema che il lavoro non sarà finito in tempo. Eyüp ricorda a Hemme la paga giornaliera, ma Hemme gli dice di levarsi dai piedi. Eyüp prova rabbia e disperazione. Hemme torna indietro per calmare le acque ma Eyüp lo fissa con rabbia. Infastidito dal quell'atteggiamento Hemme insulta Eyüp che a sua volta perde il controllo e cerca di aggredire Hemme, quando intervengono Ali e altri lavoratori a fermarlo. Eyüp sale in moto e lascia il campo di pomodori. Per strada la moto gli si rompe due volte e di lì a poco riceve una chiamata dal suo collega Nevzat. Si arrabbia ancora di più per quello che sente e decide di uccidere Hemme. Sapendo di non poter tornare al campo con la moto rotta decide di andare in città per prenderne in prestito un'altra. Ma in città inizia a gironzolare tra la rabbia e la disperazione che gli si alternano nell'anima. Con l'arrivo del tramonto il suo desiderio di uccidere Hemme diminuisce, perché per tutto il giorno senza rendersene conto è stato distratto dagli abitanti del paese e ha trovato il tempo di contemplare ciò che lo circonda, raffreddando i suoi sentimenti. Recensione ❯
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Co-scritto e montato da Jafar Panahi, il dramma di una donna coraggiosa che sfida il potere. Espandi ▽
In Iran, l'insegnante di danza in pensione Tarlan è testimone di un omicidio da parte di un'importante figura governativa. Quando la polizia si rifiuta di indagare sul crimine, Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o rischiare la sua reputazione e il suo sostentamento nella ricerca della giustizia. Recensione ❯
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Il viaggio di un uomo attraverso l'Estremo Oriente e della sua fidanzata che cerca di raggiungerlo. Espandi ▽
Miguel Gomes ha contribuito in maniera determinante a rendere una materia sempre più fluida la commistione di cinema documentario e di finzione. Grand Tour continua un discorso personale e lo porta in Estremo Oriente: la componente di finzione è ambientata nel passato ma è evidentemente girata nel presente, spesso in interni, anche a causa del lockdown da Covid-19. La suggestiva monocromia della fotografia e l’utilizzo di tecniche come l’iris rimandano però a un’epoca lontana del cinematografo. A rappresentare gli esterni sono invece immagini catturate da Gomes durante viaggi recenti in quei luoghi e il montaggio di vecchio e nuovo, bianco e nero e colore, documentario e finzione provoca l’effetto ossimorico desiderato dall’autore. Un effetto complessivo straniante, agevolato da un ritmo lento e suadente e dall’immersione in una vegetazione lussureggiante che culla lo spettatore in uno stato semi-onirico.Forse è cinema per iniziati, ma vale la pena provare ad avvicinarsi al culto del regista portoghese per poterlo apprezzare appieno. Recensione ❯
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