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#Cinemadays, tutto il cinema a 3 euro

Dal 12 al 15 ottobre.
di Gabriele Niola


lunedì 12 ottobre 2015 - News

Sono 22 i film tra cui scegliere nei 4 giorni in cui tutti gli spettacoli costano solo 3 euro. #Cinemadays torna anche quest'anno a proporre la promozione a tappeto del cinema e lo fa in un periodo tra i più fertili. In sala si trovano alcuni dei film migliori della stagione, una selezione ampia per generi, target e gusti con alcune sorprese non male. Il costo di soli 3 euro è la scusa perfetta per sperimentare film che sovvertono il pregiudizio che facilmente si potrebbe avere su di loro.
Le sale che aderiscono all'iniziativa sono tantissime (quasi tutte) ma l'elenco completo è reperibile sul sito della manifestazione. Noi vi abbiamo diviso i film per categorie con l'intenzione di consigliare ad ognuno quello più adatto.

Animazione pensata per bambini ma che poi interessa gli adulti
- Hotel Transylvania 2
C'è ancora un cinema che a modo suo fa pedagogia. Genndy Tartakovsky, sebbene si muova in un grande studio e realizzi film dagli incassi grandissimi, continua a pensare al pubblico che dietro una storia di fantasia cerca la realtà. Si parla del mondo degli umani e quello dei "mostri" ma in realtà il tema del secondo film di Hotel Transylvania è ancora la convivenza di diverse etnie nella stessa famiglia. Se prima la figlia di Dracula si innamorava di un diverso, cioè di un umano, scatenando l'ira del padre conservatore, adesso i due hanno un figlio. Crescerlo da uomo o da vampiro? Sperare che sia come se stessi o accettarne la natura mista?

- Inside out
È il campione del gradimento, forse il film più amato della stagione ed a buona ragione. Pensato per i bambini ma amato dagli adulti che non riescono a spiegarsi come una storia così matura e complessa sia comprensibile anche da chi non ha una vita dietro di sè, il nuovo lungometraggio Pixar è un film per tutti in un'accezione nuova. Non livella il proprio significato verso il minimo comun denominatore, così da essere comprensibile da chiunque ma al contrario è talmente ricco di spunti da sussurrare qualcosa di esclusivo ad ogni singolo spettatore.

- Minions
La corazzata invincibile. Erano dei personaggi marginali in Cattivissimo me e nel suo sequel, qui hanno guadagnato il proscenio. Sono i figli diretti dell'animazione dei Looney Tunes, ma anche di Tom e Jerry e Gatto Silvestro, non amano seguire la logica e funzionano senza bisogno di parole. Minions è stato un fenomeno capace di catturare nei bambini la risata irresistibile e primitiva, quella da colpo in testa.

- Il bambino che scoprì il mondo
Tra lo sperimentale e il colorato, l'autoriale e il sofisticato, non è certo il cartone per tutti ma solo per chi vuole realmente qualcosa di diverso. La storia è molto semplice, un bambino dopo la morte del padre gira per scoprire il resto del mondo, dai colori al grigiore. È il viaggio come espediente per mettere in scena la varietà dell'esistente su un canovaccio bianco e tramite tratti stilizzati.

Commedie sofisticate, semplici o solo romantiche
- Lo stagista inaspettato
Di inaspettato qui c'è solo l'esito. La commedia della terza età con Robert De Niro che interpreta un, paradossalmente anziano, stagista al servizio di una giovane CEO di società da internet, è finalmente un film carino, dolce e divertente, non la solita carezza stantia o pacca sulla spalla del pubblico anziano. Lo stagista inaspettato non punta ad un pubblico solo ma a tutti quelli che cercano un film leggerissimo e realizzato come si deve.

- Poli Opposti
Alle volte c'è solo bisogno di una commedia romantica e non c'è niente come la commedia sofisticata, quella delle litigate, delle coppie apparentemente inconciliabili che invece a furia di scontrarsi e di farsi la guerra scoprono di amarsi. Questa volta ci provano Luca Argentero e Sarah Felberbaum, il primo consulente familiare, la seconda avvocato divorzista, diretti da Max Croci.

- La vita è facile ad occhi chiusi
A volte capita che un film straniero sia come quelli italiani. La vita è facile ad occhi chiusi somiglia ai film italiani degli anni '90. C'è un'ambientazione passata (per essere precisi il 1967 quando John Lennon andò in Almeria a girare Come ho vinto la guerra), c'è il viaggio di un gruppo di outsider dalla vita e l'idea di poter trovare insieme la forza di ribellarsi a tutti i diversi tipi di "sistemi" che opprimono le loro vite. Tutto alla ricerca di John Lennon.

- Woman in Gold
Il successo di Philomena qualche anno fa ha dimostrato le potenzialità delle storie in cui un'anziana protagonista, coriacea ma a modo suo ingenua, si batte per rimettere a posto il proprio passato, aiutata da un uomo più giovane e ugualmente determinato. Anche Woman in Gold è un film di duetti tra Ryan Reynolds e Helen Mirren, coppia stravagante presa da una storia vera che si mette contro lo stato austriaco per riparare ad un torto dei nazisti e dare ad un'anziana signora quello che le spetta.

- Fuck You, Prof!
Viene da dove meno ce l'aspettiamo questa commedia scorrettissima, dalla Germania. Il concept già funziona: un ex galeotto per riprendersi i soldi di un colpo deve scavare un tunnel sotto un liceo, motivo per il quale si spaccia per professore. Si trova quindi a che fare con gli esseri più fastidiosi, insostenibili e irritanti: gli studenti. E risolve le cose con i metodi cui la vita l'ha abituato. Decisamente per chi ha voglia di qualcosa di diverso e un po' meno ingessato del solito.

- Rosso Mille Miglia
Ci sono due persone che possono amare Rosso Mille Miglia: chi ha un debole per le storielle d'amore e chi è appassionato di auto d'epoca. Se ci fosse qualcuno innamorato d'entrambi troverebbe uno dei suoi film preferiti di sempre in questa commedia dal cast insospettabile: Fabio Troiano e Martina Stella.

Cinema di genere, labirinti, corse e colpi di pistola
- Maze Runner - La fuga
Seguito del film che due anni fa aveva gettato una luce diversa sul teen movie di fantascienza moderno. Non solo guarda, come molti altri film, agli elementi vincenti di Hunger Games, ma la saga di Maze Runner ha anche un po' di gusto per la suspense e la costruzione di una storia piena di misteri in più.

- Black Mass - L'ultimo gangster
Johnny Depp è Jimmy Bulger, il gangster degli anni '70. Questa è la sinossi in due parole. Amanti di Depp, amanti del crime movie d'epoca o anche solo amanti del cinema di gangster sono gli spettatori prediletti di una storia che vuole nuotare nelle acque di Scorsese e al tempo stesso trovare una sua identità per raccontare una figura del crimine veramente esistita.

- Suburra
È il film più atteso da qualsiasi amante del nuovo poliziesco italiano. Da Romanzo Criminale a Gomorra (le serie tv), passando per ACAB, Stefano Sollima si è costruito un'identità solida e una fiducia incrollabile da parte degli spettatori. Ora prende di petto la cronaca vera (dietro c'è un libro scritto a 4 mani da De Cataldo e Bonini) con il consueto amore per il cinema di genere, le sparatorie, le minacce, i caratteri eccessivi e con la sua consueta capacità di costruire scenari plausibili, luoghi di crimine e violenza reali e concreti.

- Reversal - La fuga è solo l'inizio
Il B-movie come dovrebbero essere fatti sempre. Rapido, asciutto, con un inizio folgorante (una donna tenuta prigioniera da chissà quanto si libera ma invece di scappare decide di liberare le altre nella sua condizione) che ci mette tutto un film di vendetta e ribellione ai carcerieri per scoprire le proprie carte fino in fondo e dichiarare la propria appartenenza. Duro, puro, pieno di violenza e senza sconti per nessuno. Astenersi impressionabili.

Film da festival, dai grandi autori ai palati esigenti
- The Lobster
È uno dei rari casi in cui l'autore stesso (Giorgos Lanthimos, stella del cinema greco adesso dotato di finanziamenti internazionali) non sa come etichettare il proprio film. Si ride ma non è una commedia, la storia è ambientata nel futuro ma non è fantascienza, il tema è l'amore ma non è un film romantico. Di certo The Lobster punta a raccontare qualcosa di mai sentito (in un hotel dove vengono condotti a forza tutti i single (chi, in due mesi, non trova l'anima gemella viene trasformato in un animale a sua scelta), per parlare di quello che viviamo davvero. La cosa più difficile di tutte fatta con la sofisticazione maggiore.

- Much Loved
Viene dritto da Cannes e si muove sul terreno spinoso della prostituzione e la vita delle donne in Marocco. Dove inizia lo sfruttamento e finiscono i diritti individuali. Ovviamente l'approdo in sala è sospinto da polemiche infinite nel proprio paese che confermano l'importanza e l'esigenza di trattare questi temi, ovvero l'ingerenza del giudizio comune sulle scelte individuali e lo sfruttamento ipocrita del corpo femminile di notte al chiuso, quando di giorno all'aria aperta viene coperto.

- Janis
Materiali inediti, immagini, canzoni e tantissime testimonianze, lo sforzo è di ricostruire la figura di Janis Joplin per chi ne ha amato la musica e per chi è appassionato di quello che la cultura californiana produceva alla fine degli anni '60.

- La fabbrica del rock
Nella musica rock ci sono i grandi volti, i nomi altisonanti e le star indiscusse ma poi i dischi sono fatti anche e soprattutto da altri strumentisti. Bassisiti, batteristi e chitarristi "turnisti", pagati a sessione di registrazione, che nessuno ha mai raccontato ma che di fatto hanno creato il suono dei dischi più famosi e amati di sempre, mercenari della musica rock che venivano dalla musica classica se non dal jazz, operai a volte straordinari che il documentario di Denny Tedesco racconta.

Drammatico, ci si può anche commuovere
- Padri e figlie
I toni sono fortissimi, i colori accesi e i sentimenti devastanti, nel nuovo film americano di Gabriele Muccino c'è lo struggimento dei dolori da tragedia. La lotta contro la malattia, il contrasto contro chi vuole separare un padre vedovo dalla sua unica figlia e poi le conseguenze di tutto questo nella vita adulta della bambina. Senza mezzi termini Muccino lavora con i pennelli grossi, mai di fino ma con la foga e la potenza che lo caratterizzano.

- Life
C'è stato un momento in cui James Dean non era ancora il divo che è rimasto nell'immaginario collettivo, ma uno in cui era però già chiaro che lo sarebbe diventato; in quei giorni fece un servizio fotografico per la rivista Life che uscì in edicola il giorno prima della prima di La valle dell'Eden. Dentro questa piccola finestra è ambientato il film di Anton Corbijn, opera raffinata e ricercata sul James Dean non raccontato, che ricostruisce un'epoca e un tormento affiancando al divo il fotografo che l'ha immortalato in quei giorni.

- Leone nel basilico
Senza fuggire dalla realtà ma iniettando nella vita quotidiana solo quel po' di fantasia necessaria ad animarla per il cinema, Leone Pompucci gira un film fieramente nostalgico, per chi del cinema non ha smesso di amare il passato. Due giorni nella vita di Maria, donna ormai non più giovane rimasta ai margini di tutto per un carattere intrattabile, a cui viene affidato un neonato da una madre incapace di curarlo. Due giorni per capire cosa fare, salvarlo o salvarsi.

- The Program
La storia di Lance Armstrong riassunta per il cinema da Stephen Frears non è solo un film per amanti del ciclismo o appassionati della clamorosa ascesa e caduta del campione americano, ma un'opera difficile e complicata sul bisogno di vincere, un film di sport davvero sui generis, uno dei pochi in cui il protagonista è anche il villain.

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