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Ned Beatty

Ned Beatty (Ned Thomas Beatty). Data di nascita 6 luglio 1937 a Louisville, Kentucky (USA) ed è morto il 13 giugno 2021 all'età di 83 anni a Los Angeles, California (USA).

Mai rifiutare un ruolo

A cura di Fabio Secchi Frau

Forse uno degli attori più impegnati di Hollywood (almeno questo è quello che scrive VARIETY su di lui), nonostante abbia iniziato la sua carriera cinematografica tardivamente e già quando era un uomo con moglie e figli. Un volto che sembra rubato al Leone Codardo del musical Il Mago di Oz e che ha interpretato nei primi anni della sua carriera davanti alla cinepresa proprio parti di obesi uomini timorosi, stupidi e comuni. Un lavoro da caratterista che gli ha portato molta fortuna e che, a quasi settant'anni suonati, gli ha permesso di indossare il primo ruolo cattivo di una lunga filmografia, costituita principalmente da blockbusters. Seppure sia un ruolo semplicemente vocale, visto che dietro quel sorriso bonario e quegli occhietti piccoli, si nasconde l'antagonista della pellicola digitale Toy Story 3, ovvero l'orsetto di peluche Lotso. Lui che per anni si è ritrovato a essere la spalla di veri cattivi come Lex Luthor (Superman e sequel), finalmente diventa cattivo sul serio... e perfino Luthor sembra essere niente al suo confronto! Profumato da una nomination all'Oscar (per Quinto potere) che non si è trasformata in una statuetta, ha folgorato Hollywood grazie a una pellicola che è diventata un cult: Un tranquillo week-end di paura (basata sul romanzo di James Dickey), all'interno della quale ha vestito i panni del sodomizzato cittadino Bobby, in una scena da brivido nonostante si siano superate di gran lunga l'atrocità da grande schermo.

Il teatro
Nato il 6 luglio 1937 nel lontano Kentucky, Ned Beatty è figlio di Margaret Fortney e Charles William Beatty. Cresciuto con una sorella e suo fratello, prima di diventare attore, nel 1947, ha un primo approccio con la musica come cantante in cori gospel e quartetti. Si esibisce principalmente nelle chiese locali, ma durante la sua carriera gli è stato possibile cantare anche nelle università, per esempio alla Transylvania University di Lexington. Dopo aver frequentato la Eastern High School, decide di buttarsi immediatamente nel mondo dello spettacolo (al quale si era già avvicinato all'età di 10 anni entrando nel Barter Theater di Abingdon) e, nel 1956, a soli 19 anni, appare in "Wilderness Road", uno spettacolo storico portato in giro durante tutti gli Anni Sessanta. Entrerà poi in altre compagnie teatrali (Erin Playhouse, Playhouse Theater, Arena Stage Company, Clarksville Little Theater), fino a fondare lui stesso, in tempi recenti, una propria compagnia teatrale, la Actors Theater of Louisville. Fra le sue performances più riuscite si ricordano quella di Willy Loman nel dramma di Arthur Miller "Morte di un commesso viaggiatore" (1966) e quello di Big Daddy Pollitt in "La gatta sul tetto che scotta" di Tennessee Williams, accanto a Brendan Fraser e Frances O'Connor, poi ripreso anche a Londra, nel 2003-2004 con Jason Patric e Ashley Judd.

L'esordio in Un tranquillo week-end di paura
Scoperto assieme a Ronny Cox da John Boorman, viene invitato a partecipare a un provino per film. L'audizione va bene e Beatty si trova a indossare il panni dell'inetto e goffo Bobby, che viene stuprato in Un tranquillo week-end di paura (1972), accanto a Jon Voight e Burt Reynolds. Non fu certo un esordio facile, dovette prendere lezioni di canoa e litigava spesso con l'antipatico Billy Redden, che proprio non riusciva a sopportare a pelle. Fu proprio la scena dello stupro omosessuale, che fra l'altro venne improvvisata da Ned Beatty, a renderlo famoso, soprattutto quando Bill McKinney gli urla di strillare come un maiale. Mai il cinema ha potuto sopportare una scena peggiore. Il film divenne un cult e Ned Beatty passò da nessuno a star.

L'amicizia con Burt Reynolds
Ma il film gli portò non solo benefici professionali, ma anche umani. Legò tantissimo con Burt Reynolds, diventando il suo migliore amico. Sette sono i film che legano questa coppia che sancisce, pellicola dopo pellicola, il loro fraterno sentimento di amicizia: McKlusty metà uomo metà odio (1973); Un uomo da buttare (1975); Gator (1976) dove lo stesso Reynolds lo dirige; Stroker Ace (1983); la commedia Cambio marito (1988) con Kathleen Turner e il giallo del defunto scrittore e sceneggiatore Michael Crichton Il corpo del reato (1989).

La candidatura all'Oscar per Quinto potere
Come detto prima, la carriera cinematografica di Ned Beatty parte dalla serie A come spalla e caratterista accanto a grandissimi attori hollywoodiani di primo piano. È diretto da John Huston in L'uomo dai setti capestri (1972) con Paul Newman, Anthony Perkins e Ava Gardner - replicando con Huston in La saggezza nel sangue (1979) - ed è accanto a un giovanissimo Jeff Bridges nell'automobilistico Il diavolo del volante (1973). Per ben due volte viene scelto come attore da Robert Altman che lo vuole prima in Nashville (1975) e poi, ad anni di distanza, nel divertente La fortuna di Cookie (1999) con Glenn Close. Lavora accanto a John Cassavetes in Mikey e Nicky (1976) e quasi sfiora l'Oscar come miglior attore non protagonista per Quinto potere (1976) con Peter Finch, William Holden Robert Duvall e Faye Dunaway. Si vanterà di aver lavorato un solo giorno sul set di questo film e di essere stato candidato dall'Academy solo per questo! Non rifiuterà mai un lavoro. Passerà da Tutti gli uomini del Presidente (1976) con Dustin Hoffman e Robert Redford all'horror L'esorcista II - L'eretico (1977) con Richard Burton e Max von Sydow, poi avrà il ruolo dell'assistente di Lex Luthor (Gene Hackman) in Superman (1978) con Glenn Ford e Marlon Brando e Superman II (1980) con Terence Stamp, lavorerà con Charlton Heston al drammatico Salvate il Gray Lady (1978) e sarà diretto da un giovane Steven Spielberg in 1941 Allarme a Hollywood (1979), insieme ad attori di varie nazionalità del calibro di Christopher Lee, Toshiro Mifune e John Belushi. A completare la sua filmografia arrivano: The American Success Company (1980) ancora con Jeff Bridges; Due sotto il divano (1980) con Walter Matthau; Giocattolo a ore (1982); Il quarto protocollo (1987) con Michael Caine; Midnight Crossing (1988) ancora con Faye Dunaway; Tennessee Nights (1989) con Rod Steiger; Doppio inferno (1989) con Dennis Hopper; Il mistero di Jo Locke, Il mistero di Jo Locke, Il sosia e Miss Britannia 1958 (1991), per il quale sarà nominato al Golden Globe come miglior attore non protagonista; Doppia anima (1992) con Meg Ryan; La giusta causa (1995) con Sean Connery; He Got Game (1998) di Spike Lee con Denzel Washington; Life (1999) con Eddie Murphy e quella che è considerata la sua peggior performances di sempre, quella dello sceriffo Abe McConnell in Where the Red Fern Grows (2003) con Kris Kristofferson. Ormai invecchiato, Beatty lavora più di rado, ma sempre con la stessa energia: La guerra di Charlie Wilson (2007) con Tom Hanks e Julia Roberts, L'occhio del ciclone - In the electric mist (2008) di Bertrand Tavernier e The Killer Inside Me (2010).

La voce dell'orso di peluche Lotso
Rimane agli allori il suo doppiaggio dell'orso di peluche Lotso, crudele pupazzo dell'asilo di Sunnyside in Toy Story 3 - La grande fuga (2010), al quale ha dato una cadenza tipica del quartiere del Bronx (in Italia la voce è quella dell'impareggiabile Riccardo Garrone). Sempre in quanto a doppiaggio ha prestato la voce a Tortoise John in Rango.

La carriera nel piccolo schermo
Molte le sue apparizioni sul piccolo schermo (Una famiglia americana, Il tenente Kojak, Storie del vecchio West, MASH, A tutte le auto della polizia, Hunter, Hawaii squadra cinque zero, Agenzia Rockford, Le strade di San Francisco, Celebrity, La signora in giallo, Alfred Hitchcock presenta, Autostop per il cielo, Cuori al Golden Palace, Pappa e ciccia, CSI - Scena del crimine, Law & Order - I due volti della giustizia), poche quelle in cui ha avuto un ruolo di notevole importanza e qui è necessario citare Homicide - Life on the Street (1993-1995), dove ha vestito i panni del detective Stanley Bolander, detto "The Big man" e Streets of Laredo (1995), dove invece era il giudice Roy Bean. Stesso discorso per i film tv, fra i quali citiamo: Friendly Fire (1979), che gli è valsa la sua prima candidatura agli Emmy Awards; Tutti figli di Dio (1980); La tragedia della Guyana (1980); La ballata di Gregorio Cortez (1982); Una donna di nome Golda (1982) con Ingrid Bergman; Chi ha ucciso Sherlock Holmes? (1984); Last Train Home (1990), seconda nomination agli Emmy; Illusioni (1992); Libertà di reato (1992) e I viaggi di Gulliver (1996).

Sposato quattro volte e padre di otto figli
Ned Beatty è stato sposato quattro volte e ha ben otto figli. La prima volta con Walta Abbott, dal 1959 al 1968, unione che è stata coronata dalla nascita dei primi quattro figli, ma che si è poi conclusa con un divorzio. Divorzio con cui si è conclusa anche la sua unione matrimoniale con l'attrice Belinda Beatty (1971-1979), madre di altri due dei suoi figli, e con Dorothy Tinker Lindsey (1979-1998), madre di altri due figli. L'ultima e attuale moglie è Sandra Johnson, sposata il 20 novembre 1999.

Ultimi film

Documentario, (USA - 2012), 89 min.
Animazione, (USA - 2011), 107 min.
Drammatico, (USA - 2011), 105 min.

I film più famosi

Azione, (USA - 2007), 124 min.
Animazione, (USA - 2011), 107 min.
Giallo, (USA - 1995), 102 min.
Drammatico, (USA - 1976), 121 min.
Avventura, (USA - 1978), 143 min.
Drammatico, (USA - 1998), 134 min.
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