Anno | 2010 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA, Svezia, Gran Bretagna, Canada |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Michael Winterbottom |
Attori | Casey Affleck, Kate Hudson, Jessica Alba, Ned Beatty, Elias Koteas, Tom Bower Simon Baker, Bill Pullman, Noah Crawford, Matthew Maher, Debbi Tucker, Drew Nixon, Mila McCoy, Jeffrey Feingold, Brett Bower, Jon Bielich, Arletta Knight Fink, Caitlin Turner, Blake Lindsley, Rosa Pasquarella, Zach Josse, Michael Gibbons, Blake Brigham, Jay R. Ferguson, Liam Aiken, Brent Briscoe. |
Uscita | venerdì 26 novembre 2010 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,85 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 3 febbraio 2015
Il vicesceriffo Lou Ford è un pilastro nella comunità della sua cittadina nel Texas; paziente, gentile e benvoluto, almeno finché non inizia ad uccidere le persone. In Italia al Box Office The Killer Inside Me ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 315 mila euro e 145 mila euro nel primo weekend.
The Killer Inside Me è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Texas, primi anni '50. Lou Ford è il giovane sceriffo di una sperduta contea e, nonostante il salario basso e la prospettiva di una carriera non esaltante davanti a sé, non si risparmia in favori per la sua comunità. Quando su esplicita richiesta del più importante affarista della zona, Chester Conway, viene incaricato di sfrattare Joyce Lakeland, una prostituta che si intrattiene con il figlio del magnate, Lou si reca a casa della ragazza. Gli schiaffi e gli insulti con cui Joyce accoglie l'ingresso dello sceriffo, risvegliano in lui un'indole aggressiva da tempo sopita che lo porta a percuoterla e possederla brutalmente. Da quel momento, i due intraprendono una relazione a base di sesso e violenza sadomaso, finché Joyce non propone a Lou di ricattare il figlio di Conway. Ma Lou decide di modificare il progetto a suo piacimento.
Il vero American psycho non è uno yuppie dei rampanti anni Ottanta che abita in un attico dell'Upper East Side, ma uno sceriffo che amministra la legge nel profondo Texas dei prosperosi Fifties. Come Patrick Bateman, Lou Ford è una scheggia impazzita nella voluttà dei suoi tempi, che reagisce alla noia e alla frustrazione con la violenza più estrema e le più turpi perversioni. La somiglianza tra i due termina qui, perché se il romanzo di Bret Easton Ellis tende a dare una visione mostruosa ed esasperata della superficialità e del vacuo narcisismo dei nuovi ricchi, nel racconto originale "The Killer Inside Me" scritto da Jim Thompson nel 1952 (quindi antecedente di ben quarant'anni il romanzo di Easton Ellis) non c'è alcuna traccia di possibile speculazione pseudo-sociologica. È puro pulp. Come puramente pulp è anche la trasposizione di Michael Winterbottom, che, dopo essere divenuto uno dei registi più quotati nei festival internazionali con un cinema di denuncia sociale, fatto di una cruda ricerca del realismo, nella sua prima incursione americana mette da parte ogni presupposto ideologico e si concentra realmente sulla "polpa", sulla matericità della sua matrice letteraria.
Dal reale all'iperreale, il regista britannico si conferma un metteur en scène eclettico, ma anche cinico e talentuoso quanto basta per dare al suo film la patina vivida e i colori saturi della grafica dei Fifties. Il suo approccio alla sorgente letteraria è talmente filologico, che il suo film diviene una perfetta sintesi per immagini del romanzo di Jim Thompson, con tanto di titoli di testa fumettistici e colonna sonora a base di pezzi country-jazz. Si immerge talmente tanto nella mente contorta del suo protagonista, da costruire scene di violenza spietata e dirompente, tanto più insostenibili perché perpetrate sul corpo perfetto di Jessica Alba e su quello morbido e dolce di Kate Hudson.
The Killer Inside Me non si propone né come un nuovo capitolo del pulp citazionista e "tarantinato", né come una cavalcata nel neo-noir colto dei Coen. Winterbottom costruisce un universo letterario dove conta solo il piacere del racconto, e dove la violenza, non più finalizzata ad un progetto di ricerca sulle iniquità sociali o le violazioni dei diritti umani, viene utilizzata, piaccia o non piaccia, come forma e contenuto della cultura popolare. E la sua personale "operazione Grindhouse" affascina, turba e coinvolge come solo i grandi racconti sanno fare.
Film inconcludente,inlogico,crudele, mal recitato.La trama e' mediocre come lo e' l'intero film.Voto 5
C'è l' Oklahoma, quello delle highway desolate e i tralicci spettrali, e ci sono i bamboccioni fifties a tinte sature di un' America periferica dove una camicia sgualcita è il peccato da raccontare al pastore. E sarebbe tutto fermo lì tra una pompa di benzina appesa nel nulla, e l'unico locale del posto dove ti affacci per una omelette, come [...] Vai alla recensione »
Più che un affascinante vice sceriffo, il protagonista sembra un seminarista col cappello da texano, Bravo ragazzo, posato, col sorriso un po' trattenuto, disponibile e, assassino. Il film é il racconto, la descrizione di come sotto le apparenze della normalità possa esserci, covare la più dura perversione, l'omicidio premeditato, vissuto stimolando perversi piaceri e apparentemente senza sensi di [...] Vai alla recensione »
Un giovane poliziotto proveniente da un'infanzia difficile, dove giovanissimo violenta una bambina, trova soddisfazione nei rapporti sessuali solo se conditi da brutale violenza. Violenza che poi sfocia in una serie di omicidi brutali. Non c'è un vero movento per uccidere queste persone, tranne il piacere di una mente criminale. Il film è fortemente violento, ma credibile [...] Vai alla recensione »
Una storia basata su corpi discinti, violenze brutali e sangue in un Texas bigotto dove un giovane vicesceriffo reagisce alla noia dell'etichetta immergendosi nel brivido della violenza. Anni '50, Central City. A Lou Ford (Casey Affleck) il compito di far visita a Joyce Lakeland (Jessica Alba), giovane prostituta che si è stabilita nella periferia della città, per decidere [...] Vai alla recensione »
Propone le ultime nefande gesta di un poliziotto che si riscopre depravato e assassino occasionale (dunque non un serial killer). Il ritmo è il ritmo interiore del protagonista, Il tenore è quello del vuoto interiore totale dell'assassino, fortemente contrapposto alle varie scale di genuinità dei personaggi circostanti, anch'esse vagamente stilizzate e vacue.
Un apostrofo all'inutilità e alla banale vita dell'america centrotexana, film emblema della mancanza di valori e povertà intellettuale di quella degrata realtà. Il nostro regista Bergmaniano, che si mise in luce con pellicole quali Jude(1996) o In This World (2002), gira con maestria un piccolo capolavoro. Anni 50', il buon giovane sceriffo Lou Ford ( Affleck) trascorre [...] Vai alla recensione »
Il poco onesto sceriffo Lou Ford (Affleck) riceve in cambio di una lauta compensa l'ordine da un magnate delle costrizioni di sfrattare una prostituta che ha tra i suoi clienti il figlio. L'uomo dopo una breve colluttazione con la donna si fa "prendere la mano", passando dalla cortesia al masochismo con sesso spinto. L'incontro con Joyce, la prostituta (Alba) risveglia nell'uomo [...] Vai alla recensione »
Abbiamo visto The Killer Inside Me regia di Michael Winterbottom. The Killer Inside Me è tratto dall’omonimo romanzo “ pulp “ di Jim Thompson, pubblicato nel 1952 ( in Italia è stato pubblicato nella collana Il Giallo Mondadori, col titolo La belva che è dentro di me nel 1970, poi nel 1993 nella collana Omnibus Mondadori col titolo Vite in gioco e infine nel [...] Vai alla recensione »
Trasposizione del romanzo del ’52 di Jim Thompson ambientata negli stessi anni ’50, plastificati e appiattiti dallo sguardo e la gestione dei tempi di Winterbottom. La figura del serial killer, vice sceriffo freddamente dedito ad efferatezze, è incarnata dai tratti fastidiosamente regolari di Casey Affleck, dalla sua espressione di linoleum occasionalmente tagliata dal sorriso del [...] Vai alla recensione »
Il film ha un buon ritmo, ottima la sceneggiatura e con molti colpi di scena. Grande elogio alla bellezza di Jessica alba, stupenda nel ruolo della prostituta con mise da mozzafiato. Affleck è bravissimo nel ruolo di pacifico poliziotto con un passato che lo farà impazzire. La storia è torbida e violenta, ed ha il sapore degli anni 50 americani, dove, nelle piccole cittadine, non succedeva quasi [...] Vai alla recensione »
Il film entra poco nel cuore della vicenda che narra quindi lo spettatore non trova una ragione o una traccia per seguire la trama, e purtroppo il tutto resta molto sospeso e lacunoso scorrendo troppo veloce verso il finale che direi anche troppo prevedibile.
Pessimo! violenza gratuita e banalità onnipresenti in questo film. Se cercate un'altro Zodiac, avete proprio sbagliato film.
Il ritmo del film, che procede con voce fuori campo, innestando una sorta di narrazione che guida lo spettatore, è un elemento abbastanza efficace. Così come alcune inquadrature riuscite e (poche) scene da non buttar via. Però il film, nel complesso non è un granché: è piuttosto deludente. Scusate (so che non è molto corretto) se vado dritto al finale, ma vorrei segnalare una "caduta" o dabbenaggine [...] Vai alla recensione »
Negativo,la cosa che odio di più in un film sono la violenza gratuita e la banalità. Davvero pessimo, se cercate un'altro Zodiac, avete proprio sbagliato film.
Un film dove se qualcuno lo volesse raccontare, parlerebbe di una ed un'unica cosa, il massacro che subisce il personaggio interpretato da Jessica Alba, che rimane impresso per tutti i 109 minuti. Se provate ad immaginare il film senza quella scena "GIRATA IN QUELLA MANIERA" vi rimane poco e nulla perchè è proprio quello che crea nello spettatore, quell'ansia di successivi colpi di scena, che purtroppo [...] Vai alla recensione »
Film riuscito a metà. Bello, ma non troppo. Discutibile, ma non troppo. Certo, la materia era spinosa. Ma forse, proprio per questo un giudizio in sospeso rappresenta un mezzo fallimento.
di solito faccio recensioni lunghe e articolate per i film che lo meritano.ecco perche questa sarà breve...mi affascinava vederlo, visto che su mymovies al pubblico è quotato 4,2! non capisco il motivo di questo punteggio. Partiamo col dire che la scena in cui casey affleck ammazza jesssica Alba è disgustante, di una violenza estrema,(meglio evitarla di vedere).
Vado subito al sodo e anche con poche parole sono rimasto deluso e non poco da questo film......uno dei peggiori film visti nella mia vita senza senso....
Film insulso che non merita neppure il tempo per scriverne due righe Mi stupisce solo che abbia ricevuto pareri positivi... mah!
Ho sentito dire da Bertarelli che non è adatto a chi non sopporta la violenza perché ne contiente tanta e particolare. Chi l'ha visto può dirmi di che si tratta in concreto? Grazie.
sceneggiatura non molto scorrevole sopratutto all'inizio,ma poi tutti i tasselli combaciano,non esaltante ma fattibile,buona la recitazione e dentro il personaggio affleck
Ottima la regia, la scenneggiatura e l'interpretazione di tutti gli attori. L'ambientazione e la ricostruzione degli anni 50 sono rese magnificamente da ogni piccolo dettaglio quale un abito, una musica, un arredamento.. Non ci sono compiacimenti, disperate analisi psicologiche, tutto è dannatamente reale e sbattuto in faccia allo spettatore nella sua totale crudeltà.
Sarebbe una bella consolazione credere che Lou Ford, col cappello da cowboy, raggiunga la macchina, trascinato solo dall’indolenza dei suoi passi. Sarebbe una bella consolazione pensare che la maschera della sua faccia nasconda, sotto la pelle, l’efflorescenza bubbonica della borghesia americana…con le sue radici oscure….
Il poco onesto sceriffo Lou Ford (Affleck) riceve in cambio di una lauta compensa l'ordine da un magnate delle costrizioni di sfrattare una prostituta che ha tra i suoi clienti il figlio. L'uomo dopo una breve colluttazione con la donna si fa "prendere la mano", passando dalla cortesia al masochismo con sesso spinto. L'incontro con Joyce, la prostituta (Alba) risveglia nell'uomo [...] Vai alla recensione »
Signori questo è un film dove la violenza insana la fa da padrone. Per quanto ne possano parlar male di questo film secondo me rimane il dato eggettivo che le recitazioni e le ambientazioni sono ottime . Film che merita
Se Massimiliano Morelli fosse all'ascolto e fosse lui ad illuminarmi sarebbe meglio perché ha scritto UNA BOMBA. STRAORDINARIA.
Svelto e intelligente, una piccola perla cinematografica e una vacanza per il buon senso, per il politically correct. Si gode la narrazione disinvolta e lucida nella sua pazzia che recita feroce individualismo. Nessuna morale, sguardo attento sui fatti e indulghenza verso personaggi al minimo.
Film particolare, non certo da buttare, ma molto molto caotico. In alcuni tratti la trama si fa un po articolata e la lentezza dello scorrere delle cose fa si che ci si incarti un po su ciò che accade. Non male l'attore protagonista, per il resto film del quale si poteva fare tranquillamente a meno.
PARTE I Sono rimasto insieme sconvolto, stupito, deluso, appagato, disgustato, meravigliato da questo film. Non era come me lo aspettavo...pensavo che fosse un compatto neo-noir, un omaggio a questo grande genere che nella sua corrente "pura" è morto nei '60. Invece no. E' un film insieme folle, assurdo, insensato, intellettuale, mediocre, affascinante, bellissimo.
3 stelle e mezzo ad un lavoro molto originale e ben realizzato. Eccellente il cast e meravigliosa la Alba. La follia di un serial killer vista in prima persona in un passato non troppo lontano nella campagna americana. Da vedere ma non adatto a tutti.
PARTE II E' incatalogabile, più nero del noir, più malato di un torture porn, folle come un Lynch... Il critico che lo ha stroncato per "La repubblica" non lo ha compreso, è evidente, ne ha criticato la frettolosità senza capire lo scopo di essa... Questo film è un criticabilissimo CAPOLAVORO. Ed è un film nuovo, un film che ha qualcosa [...] Vai alla recensione »
Anche l'orrore diventa rétro. Da quando gli horror sono diventati un consumo di massa (una volta erano minoritari e sovversivi), una certa frangia del cinema d'autore coniuga choc e nostalgia in cerca di etichette "culturali". È il caso del violentissimo The Killer Inside Me che Michael Winterbottom ha tratto dal romanzo omonimo di Jim Thompson (Fanucci) mantenendo l'ambientazione originale.
Director Michael Winterbottom's film starring Casey Affleck lacks insight and irony but not gratuitous violence. Michael Winterbottom's "The Killer Inside Me," starring Casey Affleck as a small-town deputy sheriff with a big-time psychosis, is little more than torture porn tricked out in art-house finery. That is the bigger crime here. Killers, particularly of the sociopathic strain of Affleck's [...] Vai alla recensione »
"The killer inside me" è un bel film mancato, la brutta copia di un possibile capolavoro. Insomma, le basi erano perfette. Un magnifico romanzo di Jim Thompson. Una storia potente e simbolica, il progressivo impazzimento di Lou Ford, gentile e amato vice sceriffo di una piccola cittadina che scende uno a uno i gironi della malattia mentale fino a diventare un serial killer.
Texas, polverosa e borghese cittadina in un anno qualsiasi dei Cinquanta. Lou Ford (Casey Affleck) è un vicesceriffo dalla faccia pulita, uno tranquillo, che tratta bene i colleghi ed evita le rogne. Un ragazzo qualsiasi, insomma, tanto comune da farci sprofondare - sin dall'inizio della pellicola - in una specie di pigro vuoto emotivo. Fino al momento in cui il vuoto si fa buio, e cattivo.
Casey Affleck has sex with Jessica Alba and Kate Hudson. Not together. This isn't that kind of movie. It's far more disturbing, since Affleck spanks, bites, beats and punches each lady senseless with his gloved fists. They seem to love the guy anyway. "Don't worry, sweetheart," he murmurs, "it'll be over soon."For this, the film's British director, Michael Winterbottom (A Mighty Heart, 24 Hour Party [...] Vai alla recensione »
Réalisateur prolixe connu pour papillonner de genre en genre Michael Winterbottom s'est attelé à l'adaptation d'un roman de Jim Thompson dont la violence choqua lors de sa parution en 1952. Fidèle au contexte du livre – une petite ville du Texas, dans les années 1950, qui ne résonne guère avec l'état actuel du monde –, le film l'est aussi à son parti pris narratif qui consiste à raconter à la première [...] Vai alla recensione »
Nel Texas degli anni Cinquanta ancora non si premette a ogni arresto la formula: «Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei». Qui tutto è viscido di petrolio e di sesso mercenario. Il solo amore sincero e condiviso è per il dollaro. The Killer inside me (L'assassino che è in me) è un romanzo di Jim Thompson. Lo portò sullo schermo Burt Kennedy nel 1976.
Michael Winterbottom, inglese, può fare film belli (come il recente Genova) e film bruttissimi. Killer Inside Me, da un romanzo di Jim Thompson, appartiene alla seconda categoria. La trama intricatissima, da noir, ci porta negli anni '40 esegue le peripezie di Lou Ford, professione sceriffo, assassino psicopatico a tempo perso. È un soggetto che Peckinpah o Aldrich avrebbero padroneggiato, ma che qui [...] Vai alla recensione »