Anno | 1998 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Spike Lee |
Attori | Denzel Washington, Ray Allen, Milla Jovovich, Rosario Dawson, Hill Harper Zelda Harris, Ned Beatty, Jim Brown, Joseph Lyle Taylor, Bill Nunn, Michele Shay, Thomas Jefferson Byrd, Roger Guenveur Smith, Lonette McKee, John Turturro. |
Uscita | mercoledì 21 ottobre 1998 |
Tag | Da vedere 1998 |
Distribuzione | Mikado Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 14 settembre 2015
C'è una nuova grandissima, promessa del basket. "He got game, il ragazzo ha talento" dicono di lui veri campioni come Michael Jordan e Charlie Barkley... Al Box Office Usa He Got Game ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 16,7 milioni di dollari e 7,6 milioni di dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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C'è una nuova grandissima, promessa del basket. "He got game, il ragazzo ha talento" dicono di lui veri campioni come Michael Jordan e Charlie Barkley dell'Nba. Dunque comincia una vera asta per accaparrarselo, senza esclusione di colpi. La chiave di tutto è il padre del ragazzo, in prigione per aver, incidentalmente, ucciso la madre. Un politico progetta di vincere l'asta facendo liberare il padre, che peraltro, il giovane detesta. Buona prova di tutti. Con Lee a perfetto agio essendo un grande appassionato di pallacanestro. Il gioco naturalmente è anche lo strumento per altre dialettiche, compresa quella generazionale.
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Jake, condannato per l’omicidio della moglie, sta scontando i restanti anni della sua lunga detenzione in una prigione dello stato di New York. Convocato dal direttore del carcere, Jake sarà testimone di un’allettante proposta: suo figlio, Jesus, astro nascente del basket, a due mesi dal diploma e ad una settimana dalla scelta del college, deve essere persuaso nello scegliere la [...] Vai alla recensione »
He Got Game è un film centrale, perché caratterizzato da tematiche ricorrenti del cinema di Spike Lee all’interno di una linearità formale molto semplice, come quasi tutta la sua opera; è con questo film però che, alla fine degli anni novanta, il regista di Atlanta spicca il grande salto commerciale passando definitivamente da stimato cineasta, perlopiù [...] Vai alla recensione »
Tra i film diretti da Spike Lee, che ho visto sinora, metto “He got game” tra i due migliori insieme, e un pelino sotto, a “La 25ª ora”. Il film racconta due sentimenti: la passione per il basket e il rapporto padre figlio. L’amore genuino per la pallacanestro traspare da tutta la pellicola. Le sequenze che aprono il film, accompagnando i titoli di testa, sono [...] Vai alla recensione »
he got game è un film sul basket che però può piacere anche ai non appassionati poichè non perla dello sport in sè e per sè ma usa trama di stampo sportivo per descrivere uno sportivo alle prese con le molte insidie della vita... grande ray sarai sempre il più forte!!
Certo è che, quando si tratta di problematiche giovanili dei neri, redenzione, rabbia, rancore, povertà, occasioni mancate e occasioni presentate, il vecchio Spike sa sempre quali tasti schiacciare per ottenere il meglio dalla storia. E' vero che si parla tanto, e alla lunga forse ad alcuni gli sbadigli possono uscire (diritto inviolabile non si discute.
ottimo film....mi è piaciuto molto anche a me che nn adoro il Basket....Un interpretazione di Denzel che se nn meritavo l'oscar...almeno un Golden globe...film bello e interessante che nn annoia mai...da vedere assolutamente
uno dei film piu' belli che abbia mai visto lee grande regia WASHINGTON magistrale mi ha colpito al cuore
Rimbalza, si ferma, si libra in aria, finisce nel canestro. E vola nei cieli di tutta l’America. La palla da «basket è come poesia in movimento». In magiche, eleganti soluzioni visive, è protagonista di “He Got Game“ di Spike Lee; insieme a un sincopato e avvincente sonoro, che pone in contrasto i brani rap dei Public Enemy e le musiche orchestrali di Aaron Copland.
Ci sa davvero fare, il giovane studente di colore Jesus: è un asso del basket, il più bravo fra gli studenti liceali Usa. He got game, come recita il titolo del film di Spike Lee: “Ha talento da vendere”. Solo che se ne sono accorti in tanti, e tutti lo vogliono convincere a “fare la cosa giusta” (per loro), ovvero a scegliere “quella” determinata Università oppure “quella” squadra Nba.
Cinema morale: questo fa, da sempre, Spike Lee. Sono appunto morali tanto le sue storie che i suoi personaggi. Eppure, non è in primo luogo una moralità di contenuto che segna Fà la cosa giusta (1989), Mo’ Better Blues (1990), Jungle Fever (1991), Malcolm X (1992), Clockers (1995), Girl 6 (1996), Bus (In viaggio) (1997). Piuttosto, si tratta d’una moralità di sguardo: una dichiarata, evidente immediatezza [...] Vai alla recensione »