Un'opera prima che mostra le radici culturali del regista e riflette sul tema della genitorialità. Drammatico, Mongolia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia sull'infanzia e la genitorialità, ambientata tra gli incantevoli paesaggi della Mongolia. Espandi ▽
Tulgaa è da tempo andato a vivere in città lasciando il villaggio nella campagna della Mongolia. Una telefonata lo avverte che il patrigno sta per morire e lui lo raggiunge. Dopo il decesso mantiene la promessa fattagli di portare a termine il lavoro di fienagione. Nei campi lo raggiungerà Tuntuulei, un ragazzino decenne che vive con i nonni. I due, poco a poco, impareranno a conoscersi.
Amarsaikhan Baljinnyam, alla sua opera prima, offre l'occasione di conoscere nel profondo un mondo che raramente compare sui nostri schermi.
Baljinnyam, grazie ai due personaggi protagonisti, riesce a mostrare la propria terra e le sue radici culturali ma anche a riflettere sul tema della genitorialità. Lo spettatore è portato a chiedersi che cosa ne sarà del rapporto sempre più strettamente affettivo tra i due. La risposta che Baljinnyam ci dà non è di tipo consolatorio perché vuole lasciarci uno spazio di lettura libera. Cosa accadrà dopo lo decideremo noi. Recensione ❯
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Il crepuscolo del maestro sviscerato con classe da una regia sofisticata e un'interpretazione spiazzante. Biografico, Gran Bretagna2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'elettrizzante ritratto di Salvador Dalì, una delle figure più iconiche del XX secolo, la cui esistenza fu caratterizzata fino alla fine da un irresistibile mix di genio e sregolatezza. Espandi ▽
Una meravigliosa istantanea degli anni ’70 che mette al centro un Dalì crepuscolare sospeso tra pulsioni di morte, malattia e nodi irrisolti. Costretto a dipingere solo per finanziare il suo trimalcionico stile di vita, Mary Harron mette in scena un Dalì sul viale del tramonto, che cerca di aggrapparsi con tutte le sue forze all’amata moglie, ma dalla quale riceve solo tradimenti e rancore. Gli anni ’70 sono poi per Dalì un punto di non ritorno soprattutto per la sua carriera: quel limite tra uomo e personaggio, diventato via via sempre più labile, veniva percepito dal pubblico di allora come una tendenza dell’artista ad accartocciarsi su sé stesso, a diventare irrimediabilmente una sorta di figura caricaturale. Tutte le scelte stilistiche, dalla colonna sonora, alle scenografie, passando per i costumi e i dettagli, sono sofisticatamente azzeccate e del tutto estasianti. Recensione ❯
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Qualche buona idea alla base ma non basta. Il film di Michael B. Jordan è troppo prevedibile. Drammatico, Sportivo - USA2023. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il terzo capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre, osannato e mai dimenticato Rocky. Espandi ▽
Adonis è prossimo a ritirarsi, gli manca solo di vincere un ultimo incontro per uscire di scena nel modo più glorioso e poi dedicarsi alla famiglia. Quando però Adonis incontra Damian, detto Dame, suo vecchio amico dei giorni in cui viveva in una casa famiglia, realizza di avere con lui un debito da pagare. Damian infatti era andato in galera nel corso di una rissa che proprio lui aveva scatenato. Damian sembra chiedere l'impossibile: un incontro di pugilato per il titolo dei pesi massimi, ma del resto lo stesso Adonis aveva avuto una analoga chance, quindi come potrà dirgli di no?
Michael B. Jordan è protagonista e pure regista di Creed III, dove dimostra una buona mano e qualche idea, ma non bastano a salvare un film di ottundente prevedibilità.
Discutibile anche l'interpretazione di Jonathan Majors, che sfoggia un fisico impressionante e sicuramente è meglio di Florian Munteanu nei panni del figlio di Ivan Drago dello scorso capitolo (e poco ci voleva), ma rimane un attore interlocutorio. A volte funziona come maschera grottesca ma qui non aiuta una scrittura già di suo farraginosa. Recensione ❯
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Un sequel coraggioso, creativo e divertente, con una morale parafilosofica che fa riflettere. Animazione, USA2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il gatto con gli stivali ha già bruciato una delle sue nove vite. Riuscirà a vivere altre avventure? Espandi ▽
Il Gatto con gli Stivali ha appena scoperto di aver esaurito otto delle sue nove vite, e ha incontrato un Lupo Cattivo che gli ricorda come, a questo giro, anche lui dovrà morire. Dunque Gatto va alla caccia di una stella caduta nella Foresta Oscura che possa esaudire il suo più grande desiderio: ripristinare le numerose vite perdute. Ma non è il solo ad avere una grande aspirazione esistenziale, ci sono anche Kitty Zampe di Velluto, Riccioli d'Oro e i tre Orsi e Jack Horner. In una gara di velocità per assicurarsi la Stella dei Desideri tutti i personaggi dovranno rivalutare le loro priorità.
Il gatto con gi stivali 2 - L'ultimo desiderio, un decennio dopo il primo spin-off su uno dei personaggi più divertenti di Shrek (nonché uno dei personaggi più noti delle favole popolari) compie parecchi atti temerari.
L'opera fa ridere di gusto, anche grazie a insolite scelte di doppiaggio che comprendono l'incongruente (ma spassosa) inflessione dialettale di Riccioli d'Oro e i tre Orsi. In buona sostanza il film è un sequel coraggioso e creativo che aggiunge cura formale, scelte interpretative inaspettate e una morale parafilosofica al suo predecessore, spingendolo un bel passo più avanti. Recensione ❯
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Una commedia sociale deliziosa, mai retorica e sempre in equilibrio tra leggerezza e dramma. Commedia, Francia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia con François Cluzet e Audrey Lamy dove la cucina risolleva gli animi e accende una speranza sul futuro. Espandi ▽
Parte come fiaba buonista il nuovo film di Louis Julien-Petit, già autore e regista di Le invisibili sul tema della disobbedienza civile. Se lì lo sfratto di un centro di accoglienza per donne provocava per reazione l’apertura di uno sportello clandestino, qui la minaccia di rimpatri forzati fa scattare la voglia di dedicarsi fino in fondo a questi ragazzi migranti, volenterosi e pieni di entusiasmo, fino a esporli mediaticamente durante un reality di cucina. François Cluzet e Audrey Lamy fanno il resto, confermandosi interpreti d’eccezione che nei panni del supervisor dei ragazzi l’uno, e della chef militante l’altra, sanno convincere e farsi ben volere. Merito di una commedia sociale veramente deliziosa, calmierata nei toni e con una punta di denuncia notevole, mai retorica e sempre sul filo dell’equilibrio narrativo tra toni leggeri e drammatici. La fiaba cede progressivamente il passo a uno sguardo più allargato sul dramma contemporaneo dei rimpatri forzati e La Brigade si rivela in grado di restituire a chi guarda tanto la lievità dell’intrattenimento quanto l’urgenza della riflessione. Recensione ❯
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Un blockbuster che alterna passaggi godibili ad altri deludenti. Con una chiusura che piacerà ai fan. Azione, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l'universo come "The Marvels". Espandi ▽
Un antico bracciale viene ritrovato dalla nuova Supremor Dar-Benn degli alieni Kree, che intende farne uso per salvare il proprio pianeta Hala. Il ritrovamento causa anche un varco nello spazio che Monica Rambeau, per conto della SABER ossia la divisione spaziale diretta da Nick Fury, si reca a esaminare con i propri poteri. Lo stesso fa Carol Danvers, alias Captain Marvel, dall'altro lato della galassia. Le due, entrambe dotate di abilità connesse allo spettro elettromagnetico e alla luce, scoprono che i propri poteri si sono "intrecciati" a quelli della giovane Kamala Khan, alias Miss Marvel.
Un espediente da pura commedia obbliga le tre supereroine di The Marvels a collaborare, ma il tono è più adatto a un'avventura della televisiva Miss Marvel che non all'epica degli Avengers, che hanno fatto la fortuna dell'Universo Marvel Cinematografico.
Al di là dei problemi del brand, il film di per sé ha una durata insolitamente ridotta, e alterna passaggi godibili - anche se pure ruffiani con gran presenza di gattini - ad altri invece deludenti. Le cose più rilevanti e probabilmente più gradite ai fan The Marvels le offre in chiusura, nell'epilogo e nella consueta scena durante i titoli di coda. Recensione ❯
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Una commedia romantica sul valore del tempo con un buon interprete e un ottimo montaggio. Commedia, Italia, Bulgaria2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un ragazzo che non voleva dormire. Espandi ▽
Luca è ossessionato dal pensiero di non vivere appieno le sue giornate, incatenato a ripetere ogni giorno ciò che odia di più: dormire. Infatti per lui il sonno è solo una perdita di tempo, e dunque il suo desiderio più grande sarebbe quello di non dover addormentarsi mai. Finché una fattucchiera non lo accontenta, e Luca si ritrova ad avere a disposizione giornate da 24 ore che può sfruttare fino in fondo: il che però, per un ragazzo di 21 anni che sta sprecando la sua vita fra videogame e discoteche, si rivelare estenuante. Che cosa farà una volta esauriti i binge watching di tutte le serie possibili e una volta infranti tutti i record alla play station? Un'indicazione gli arriva dalla giovane bibliotecaria Roberta, di cui è innamorato fin da quando lei l'ha baciato a dieci anni, e che è tutto il contrario di lui: studiosa, seria, altruista e gran lavoratrice.
La trama è di quelle che Hollywood ama, un paradosso surreale creato per dare una lezione di vita agli spettatori.
E buonanotte è tratto dall'opera omonima dello youtuber Daniele Doesn't Matter, che cofirma soggetto e sceneggiatura insieme al regista del film, Massimo Cappelli (del team di sceneggiatura fanno parte anche Agostino Di Febo e Federico Alotto), ed è una commedia romantica sul valore del tempo e su come dovrebbe essere utilizzato per perseguire valori e obiettivi nobili, invece che bruciato all'altare del divertimento narcisistico e autoreferenziale. Recensione ❯
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Una storia di riscatto che introduce un maggior approfondimento psicologico. La soddisfazione dei più piccoli è garantita. Animazione, USA2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il sequel di Paw Patrol - Il film, incentrato sulla piccola eroina Skye, è una storia che si apre alle potenzialità dei super poteri. Espandi ▽
Ad Adventure City arriva una nuova minaccia: la scienziata Victoria Vance (guai a chiamarla pazza però) vuole attirare un meteorite per studiarne le potenzialità. Questo finisce sulla sede della Paw Patrol, ma l'apparente distruzione nasconde un segreto: i cristalli contenuti nel meteorite conferiscono ai cuccioli dei superpoteri, grazie ai quali potranno sventare i piani di Vance in combutta con il redivivo sindaco Humdinger.
Rispetto al film precedente, Paw Patrol: Il Super Film accenna qualche spunto narrativo che provi timidamente a uscire dal rigido pattern degli episodi della serie tv. Il dramma vissuto da Skye e quello di Liberty, unici due personaggi femminili della supersquadra canina, introduce una sfumatura malinconica e di maggiore approfondimento psicologico.
L'unico giudice credibile è chi appartiene al target designato dell'operazione e la soddisfazione dei più piccoli è più che garantita. Rideranno meno del solito, ma la sensazione è preservata. Recensione ❯
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Un appassionato omaggio che non tradisce lo spirito della saga e tiene incollati allo schermo dall'inizio alla fine. Horror, Thriller - USA2022. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ancora altri misteri nella città di Ghostface. Espandi ▽
“Sta succedendo di nuovo”. Così Linus chiama Sidney per farla tornare a Woodsboro. Scream è un sequel a tutti gli effetti. Manca solo il numero 5 sul titolo anche se vuole farsi definire un “requel” (reboot-slash-sequel). Lo spirito dei quattro film diretti da Craven è rimasto intatto. Il nuovo Scream da una parte è un omaggio al grande regista scomparso nel 2015 e un’operazione nostalgia proprio come Ghostbusters: Legacy soprattutto nel momento in cui fa rientrare in campo David Arquette, Neve Campbell e Courteney Cox. Dall’altra è un ritorno all’horror anni ’90 con quella commistione tra azione, terrore e ironia nella presa in giro del franchise del film nel film Stab. Tra lame conficcate in gola e inquietanti visioni dal passato, Scream è l’esempio di quello che un horror deve fare: tiene incollati allo schermo senza pause e fa saltare dalla sedia. Recensione ❯
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Adattamento di 'The Boogeyman' di Stephen King. Espandi ▽
La studentessa liceale Sadie Harper e la sua sorellina Sawyer vivono un momento delicato. La mamma è morta da poco e il babbo psichiatra, Will, è piuttosto affettivamente assente, non sembra avere tempo e attenzione sufficienti per loro, preso com’è dal suo dolore e dalle sue problematiche. Un certo Lester Billings compare all’improvviso a casa di Will chiedendogli disperatamente aiuto. Nonostante non abbia un appuntamento, Will lo ascolta, ma capisce ben presto che non è lucido: parla di qualcosa di mostruoso che gli ha ucciso i tre figli, anche se tutti sospettano che li abbia uccisi lui. Appartatosi per chiamare la polizia, Will perde di vista Billings che muore proprio in casa sua, apparentemente suicida, trovato da Sadie, tornata anzitempo a casa dal scuola. Morendo, il paziente sembra aver liberato nella casa un’entità malefica che si nasconde nei pertugi oscuri, pronto a uscirne per terrorizzare le sue vittime. Sawyer è la prima a rendersene conto, ma nessuno le crede. Per la famiglia Harper i guai sono appena cominciati e sono serissimi.
La figura del Boogeyman, in sostanza l’uomo nero della favolistica, è stata più volte evocata sullo schermo. All’origine di questo nuovo film c’è però un breve racconto di Stephen King proveniente dalla famosa raccolta A volte ritornano, già più volte trasposto sullo schermo sotto la forma di cortometraggio.
Come capita normalmente con i racconti brevi, nell’adattamento a lungometraggio si rende necessario aggiungere così tanta sostanza narrativa che alla fine del racconto originario resta solo lo spunto. Anche stavolta è più o meno così, con risultati non sempre convincenti perché diverse delle svolte narrative sembrano digressioni utili soprattutto a fare minutaggio. Recensione ❯
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Un percorso di formazione che ha i contorni della fiaba e che alterna spintoni a prove di volo. Drammatico, Italia2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Benedetta ha 15 anni e porta un grande peso, che le ha gettato addosso senza nemmeno rendersene conto una madre che voleva fare la ballerina e adesso fa la casalinga suo malgrado. Davanti a casa di Benedetta c’è un campo dove crescono i papaveri ma la ragazza lo attraversa tutti i giorni senza vederne l’orizzonte. Un giorno in quel campo appare un gruppo di giostranti, e fra loro c’è Amanda, “colei che deve essere amata”: un nome che si è scelta quando ha deciso di non sembrare più un uomo. Per Benedetta, Amanda sarà l’invito ad aprirsi a quella vita cui fino a quel momento credeva di non meritare l’accesso.
Dopo il suo esordio con Palazzo di giustizia, Chiara Bellosi si cimenta con un racconto di formazione, volutamente dissestato e scomposto, che procede a spintoni e che porta lo spettatore ad allargare lentamente il proprio raggio di visione di pari passo con lo sguardo della regista. La bellissima performance degli attori protagonisti riesce a spiccare attraverso una scelta registica che mira a concentrarsi sulla totalità degli insiemi e dei rapporti piuttosto che sui dettagli anatomici dei personaggi. Recensione ❯
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Una storia di amicizia tra un buffo topolino e un gattino in cerca del proprio posto nel mondo. Espandi ▽
Vincent è un gatto rosso che non sa niente del mondo perché è nato su grande nave merci sempre in viaggio. Un giorno, durante una tempesta, cade in acqua e finisce su un’isola deserta dove conosce Maurice, un topolino esperto d’arte che sogna di rosicchiare le opere d’arte più famose. Per una serie di rocamboleschi eventi i due finiscono nuovamente alla deriva ma vengono fortunosamente ripescati da una nave merci russa che li trasporta al museo dell’hermitage. Qui Vincent si unirà a una compagine di gatti che si occupano di difendere le opere d’arte e si ritroverà a fare il doppio gioco per impedire, da una parte, che Maurice rovini i quadri e, dall’altra, che l’amico roditore sia scoperto e divorato dagli spietati felini. La tensione salirà alle stelle con l’arrivo al museo della Gioconda di Da Vinci, riuscirà Maurice a trattenersi per poter salvare la sua amicizia con Vincent? Diretto da Vasiliy Rovenskiy, Maurice - Un topolino al museo è un film pensato per i più piccoli che riflette sull’amicizia e sull’arte, ma che non diverte fino in fondo. Dialoghi e situazioni non spingono mai veramente l’acceleratore sulla componente comica, cosa che avrebbe reso il film generalmente più godibile. Ciò non toglie comunque la nobiltà di intenti nel concepire un film pensato per i più piccoli che sia allo stesso tempo intrattenente ed educativa, senza risultare fuorviante e senza scivolare nel paternalismo. Recensione ❯
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Thelma è sconvolta quando suo figlio dodicenne Louis viene investito da un tir e entra in coma. Trova poi la
lista dei desideri che il bambino aveva scritto sul suo diario. Espandi ▽
Thelma e Louis sono tutto l’uno per l’altra: lei madre single rimasta incinta a diciassette anni, lui ragazzo di dodici che non ha mai conosciuto il padre. Un giorno il ragazzo viene investito da un furgone. Inizia così il viaggio, immobile, di Louis, che in coma da un letto di ospedale cerca di rimanere attaccato alla vita. E si avvia anche il viaggio di Thelma, on the road, risoluta a portare a termine le “10 cose da fare prima della fine del mondo” che ha trovato vergate in un quaderno del figlio. Il film si gioca sulla voglia e la capacità di riscatto di Thelma. La partitura letteraria è evidente ma la costruzione filmica si perde in una poca incisività emotiva, un tentativo di far passare ad ogni costo il positive mindset e una sorta di costante orientalismo nel dipingere i luoghi e le comunità più disparate. La svolta finale, però, ridà un minimo di direzione al tutto. Recensione ❯
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La storia di un uomo che, cresciuto senza un padre, è diventato il padre di tutti i suoi cittadini. Espandi ▽
Francesco Giuffrida è un bambino nella Sicilia degli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale. Il padre è partito per l'America per mantenere da lontano la famiglia, la madre lo manda in collegio e suo fratello Antonio in seminario. Il bambino sopravvive ai tedeschi e alle bombe e arriva a frequentare l'università, ma pochi esami prima della laurea rimane folgorato dalla prospettiva di entrare in politica. Con il sostegno della Democrazia Cristiana diventerà sindaco del paese, efficiente e amatissimo. Ma il partito vuole da lui un gesto che significherebbe una genuflessione ad interessi più grandi.
Lo stile del racconto, sia in scrittura che in regia, corrisponde bene al contenuto, improntato alla cura e al rigore: ambienti e costumi sono ricostruiti con credibilità, la regia è nitida ed essenziale, mai intenta a chiamare attenzione su se stessa, e gli attori recitano con partecipazione sincera.
C'è un'onestà di fondo in questa storia che ha il sapore del tempo andato e che fa venire la voglia di ritrovare una vocazione al servizio pubblico. Recensione ❯
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Emma Thompson brilla in una commedia sulla sex positivity dai ritmi serrati e dall'animo tenero e divertente. Commedia, Gran Bretagna2022. Durata 97 Minuti.
Un'insegnante in pensione, vedova, si rivolge a un'agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande. Tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa. Espandi ▽
Commedia brillante a sfondo sessuale che non disdegna un livello più profondo di analisi psicologica attorno ai temi di identità e sviluppo di sé, Good luck to you, Leo Grande diverte e coinvolge grazie ai dialoghi vivaci e serrati, magistralmente condotti da una Emma Thompson in grande spolvero che si ritaglia un ruolo memorabile. Spesso si parla di prove d’attore “coraggiose”, e in particolare quella di Thompson non può non considerarsi tale, per quanto il termine sia trito. Nel mettersi letteralmente a nudo davanti a uno specchio, l’attrice si fa carico del peso di conversazioni scomode non solo sulla sessualità, ma sul corpo delle donne, in particolare di una certa età, e di come e quanto esso possa mostrarsi. La regista Sophie Hyde asseconda il tutto con una visione fresca e contemporanea della “sex positivity”, e una messa in scena pulita ed essenziale che lascia ampio spazio all’esercizio teatrale tra i due protagonisti. Recensione ❯
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