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Il caso li ha uniti fin dal primo vagito. L'amore è sempre una questione di predestinazione? Espandi ▽
Minnie e Quinn hanno diverse cose in comune, senza saperlo. A partire dal primo vagito: sono nati lo stesso giorno nello stesso ospedale. Si rincontrano trent'anni dopo, a una festa di compleanno, e scatta l'intesa. Problemi ne hanno entrambi, anche se lui è diventato un imprenditore benestante e lei ha una serie di difficoltà economiche, tanto che rischia di perdere la sua pasticceria. Ma certe persone sono predestinate, non solo a trovarsi, ma anche a innamorarsi e stare insieme.
Una favola sentimentale che trova la sua parte più interessante nella descrizione del disagio economico, per il resto si allinea alle tante rom com già viste e riviste.
Quando va sul sociale e assume un imprevisto tono dolente il film sembra finalmente diventare interessante, specie quando sfiora temi come le rispettive difficoltà quotidiane personali, la malattia, i traumi, le madri a confronto sull'aborto. Purtroppo però finisce per prendere una piega deprimente. Recensione ❯
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Un'assistente di produzione sta girovagando per Bucarest per portare a termine un lavoro. Espandi ▽
In quel di Bucarest, la vita quotidiana di Angela è fatta di lavoro sottopagato, divisa tra mille incarichi per sbarcare il lunario, risolvere beghe personali, e condurre una prolungata campagna social con il suo alter ego "maschile" che fa la parodia degli influencer alla Andrew Tate. Per conto di una società austriaca scandaglia la città alla ricerca di testimonianze di infortuni sul lavoro da includere in un video aziendale: uno di essi, Ovidiu, finirà per causare problemi che richiedono l'intervento di una direttrice marketing che è la pronipote di Goethe.
Dopo l'Orso d'oro a Berlino nel 2021 per Sesso sfortunato o follie porno, l'autore più iconoclasta del cinema rumeno alza ulteriormente l'asticella con uno stupefacente caleidoscopio di denuncia sociale, satira grottesca e manipolazione visiva.
Jude offre il ritratto definitivo di una Bucarest esausta e perennemente sull'orlo di una crisi di nervi. È una versione contemporanea, arrabbiata e al tempo stesso esilarante dell'"Ulisse" di Joyce, aggiornata all'era del digitale. Recensione ❯
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Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo. La storia è uguale e contraria e lo spettacolo è assicurato. Azione, Avventura, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ridley Scott torna a dirigere un film ambientato nell'Antica Roma, dopo lo straordinario successo de Il gladiatore, di cui questo film è il sequel. Espandi ▽
Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell'Impero. La vittoria nei combattimenti può fare di Annone un uomo libero, ma tutto ciò a cui il giovane sembra aspirare è la vendetta nei confronti del generale Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di Arishat, sua amata sposa.
Ventiquattro anni dopo l'exploit de Il gladiatore, Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo (ma in verità il suolo è quello di Malta e del Marocco) per raccontare una storia uguale e contraria: non un grande generale che diventa schiavo, dunque, ma viceversa.
Introdotto impropriamente come un sognatore, il personaggio interpretato da Paul Mescal appare in realtà più disilluso del suo predecessore, e si direbbe sacrificarsi per il bene comune per mancanza di alternative, essendo rimasto l'unico sobrio in un mondo di politicanti ubriacati dalla sete del proprio tornaconto. Recensione ❯
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Eastwood non smette di cercare la verità, la guarda in faccia e dirige un'ode al ragionevole dubbio. Drammatico, USA2024. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Espandi ▽
Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?
Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un'immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell'invisibile, dell'evidente e del nascosto.
Forse è questo il testamento di Eastwood, essere sempre stato dove non te lo aspetti: dietro la porta che si apre sul mistero insondabile della coscienza umana, dentro un epilogo che si gioca sui soli volti di un attore e di un'attrice, nella conclusione (?) struggente di una filmografia che non ha mai smesso di guardarsi in faccia. Recensione ❯
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Un concerto che mette in luce la personalità sfaccettata ed eclettica dei Talking Heads. Commedia musicale, USA1984. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nel dicembre 1983 i Talking Heads si esibiscono al Pantages Theater di Hollywood. Jonathan Demme riprende il concerto e lo trasforma in un evento cinematografico. Espandi ▽
Nel dicembre 1983 i Talking Heads si esibiscono al Pantages Theater di Hollywood. Jonathan Demme riprende il concerto e lo trasforma in un evento cinematografico (è il primo film musicale a impiegare la registrazione digitale in presa diretta) dove le canzoni della band newyorkese si fondono a una scenografia sviluppata in movimento. David Byrne è il primo a entrare in scena. Sul palco spoglio del teatro, con tanto di quinta in vista, il leader delle teste parlanti accende uno stereo portatile e armato di chitarra dà inizio allo show. Brano dopo brano si uniscono gli altri componenti della band che aggiungono, uno alla volta, il proprio tocco lasciando che la musica, da prima primordiale, aumenti di potenza e groove.
Stop Making Sense è considerato a oggi uno dei migliori esempi di film concerto insieme a L'ultimo valzer firmato da Martin Scorsese.
Il pubblico è lasciato ai margini fino alle battute finali, quando l'inquadratura si posa sulle espressioni degli astanti lasciando che si intraveda l'estasi per un concerto dove, al di là del titolo, tutto ha senso e tutto torna. Recensione ❯
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Buone interpretazioni e un'abile regia per un film che sceglie però una strada troppo conservatrice. Drammatico, Italia2024. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Ispirato alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. Espandi ▽
A causa di un lavaggio sbagliato, i pantaloni rossi che Teresa, la madre di Andrea, aveva regalato al figlio si erano tinti di rosa. Andrea decise di indossarli ugualmente, senza pensare alle reazioni dei suoi compagni di scuola, che però arrivarono in maniera violenta e continuativa, culminando con l'apertura di una pagina Facebook chiamata appunto IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA. Teresa Manes scoprì l'esistenza della pagina solo dopo la morte del figlio.
La vicenda di Andrea ha rappresentato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne. Teresa Manes in seguito al tragico evento ha dedicato la sua vita a spiegare alle scuole di ogni grado, il pericoloso uso che a volte si fa delle parole arrivando a scrivere un libro "Andrea, Oltre il Pantalone Rosa" (edito da Graus) e giungendo fino al Quirinale dove, il 27 dicembre 2021, il Presidente Sergio Mattarella le ha conferito l'onorificenza di Cavaliere. Recensione ❯
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Un film divertentissimo con una dark side molto oscura, in cui Baker non perde la sua cifra autoriale. Drammatico, USA2024. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Anora, una giovane prostituta di Brooklyn, ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa il figlio di un oligarca. Espandi ▽
Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan invita a casa sua, e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unico di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vega e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo, e mandano una piccola “squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese , che tuttavia non dimentica di avere un cuore e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Con Anora il regista americano Sean Baker si cimenta con la “broad comedy” stile Una notte da leoni (indicativo il passaggio a Las Vegas) e la concitazione dei film dei fratelli Safdie, ma mantiene uno stile indie personale e un piglio autoriale riscontrabili in regia, scrittura e montaggio, tutti peraltro firmati personalmente da Baker, che è anche direttore di casting per il suo film: e il cast è responsabile di una parte importante della sua riuscita. Anora è un film divertentissimo ma con una dark side molto oscura, e accompagna il talento multiforme di Sean Baker nel suo passaggio ad un’accessibilità da grande pubblico, senza per questo fargli perdere la propria cifra autoriale e indipendente. Recensione ❯
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Un eccezionale film di animazione adatto a tutti. Un'universale ode alla solidarietà e alla cooperazione. Animazione, Belgio, Lettonia, Francia2024. Durata 84 Minuti.
Un gatto deve provare a superare la paura dell'acqua. Espandi ▽
In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l'arrivo di un'inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca, insieme a un variopinto gruppo di animali. Tra paesaggi di abbagliante bellezza e pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l'unione è la loro vera forza. Recensione ❯
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Un viaggio onirico pieno di passione e sofferta vitalità e una dichiarazione d'amore di Placido verso Pirandello. Drammatico, Italia2024. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l'umanità, le passioni, le ossessioni e l'esistenza più segreta intrappolata fra l'amore dirompente e impossibile per Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa follia della moglie Antonietta Portulano. Espandi ▽
Il film indaga l'universo emotivo di Luigi Pirandello, un uomo con un legame conflittuale con i figli, un rapporto controverso con il fascismo e il sogno di un amore assoluto. Emozioni e colpi di scena in un racconto appassionante che si dipana fra Roma, la Stoccolma dei Nobel, la Berlino dei cabaret e di Kurt Weill, la Sicilia arretrata degli zolfatari e degli arcaici paesaggi, la bellezza incantata della Milano di inizio Novecento, l'America che ne consacra il genio a Hollywood e a Broadway, con l'intento di restituire allo spettatore il ritratto autentico e vivido, il tormento e la forza di un artista immenso. Recensione ❯
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Brillante e vigoroso, convince il nuovo episodio della sfrenata saga splatter. Horror, USA2024. Durata 125 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il terzo capitolo della saga horror slasher firmata Damien Leone. Espandi ▽
Cinque anni sono passati dai fatti raccontati nell'episodio precedente. Sienna viene ospitata dagli zii per le festività natalizie. Suo fratello Jonathan, nel frattempo, cerca di dimenticare i traumi del passato dedicandosi agli studi universitari. Solo che il famigerato Art il clown, benché decapitato da Sienna alla fine del film precedente, non è morto e, ripristinata la sua integrità fisica, è pronto a colpire di nuovo in compagnia della demente Victoria, per l'occasione liberata dal manicomio criminale nel quale era rinchiusa. Sienna si ritroverà quindi ancora di fronte alla sua crudele nemesi in un percorso pavimentato di sangue e morti.
Dopo il vivace secondo episodio che, nel raccontare la lotta senza quartiere tra la predestinata Sienna e il clown diabolico, aveva cercato di introdurre, senza approfondirlo troppo, un legame tra i due personaggi attraverso i disegni del defunto padre della ragazza, questo terzo capitolo della saga di Art il clown ci dà un altro po' della stessa cosa.
Damien Leone dirige con la consueta brillantezza e vigoria dando al suo pubblico di riferimento lo spettacolo sanguinario che si attende, grazie anche alla buona resa degli effetti speciali. Recensione ❯
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Un film divertente - con qualche gag di troppo - e adatto a tutta la famiglia. Animazione, Avventura - USA, Canada, Gran Bretagna2024. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Porky e Daffy si lanciano in una corsa per salvare il mondo, garantendo tutte le divertenti gag e le caratteristiche immagini animate che hanno reso i Looney Tunes così iconici e amati. Espandi ▽
Dick the Pig e Daffy Duck sono amici intimi fin da bambini e sono stati insieme nella buona e nella cattiva sorte. Ma ora devono affrontare la sfida più grande. Qualcosa si è schiantato contro la loro casa e da allora si è formato un enorme buco nel soffitto.
E poi c'è la strana melma che hanno scoperto. In ogni caso è chiaro: servono soldi, urgentemente e in misura considerevole. Non solo devono riparare il danno, ma devono anche trattare con un'ispettrice che insiste affinché tutti i difetti vengano eliminati, altrimenti la casa verrà confiscata. Decidono di trovarsi un lavoro ma ogni volta tutto va storto e vengono licenziati. Quando incontrano Petunia Pig, lei trova loro un lavoro presso la fabbrica di gomme da masticare ma proprio con quelle ha inizio quella che potrebbe essere un'invasione da parte degli alieni.
Qui sta quello che costituisce un po' il problema di un film peraltro divertente e adatto a tutta la famiglia. Dilatare in 90 minuti le sintesi spesso fulminanti del passato non è un'impresa facile. Ci si sono messi in undici sul versante della sceneggiatura e questo un po' si sente nella sovrabbondanza di gag che in più di un'occasione esplodono come le bolle delle gomme da masticare che stanno al centro dell'azione ma senza poi amalgamarsi con il contesto. Recensione ❯
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Un'opera lucida e sensibile che illumina il problema della ricostruzione di un'identità postcoloniale. Documentario, Francia, Senegal, Benin2024. Durata 67 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film che segue il processo di restituzione da parte dello stato francese di opere d'arte provenienti da quello che è oggi lo stato del Benin. Espandi ▽
Lucido e compatto nell’esecuzione, Dahomey conferma l’enorme talento di Mati Diop affrontando lo spinoso tema delle relazioni postcoloniali e in particolare la restituzione delle opere d’arte trafugate nel corso dei secoli dai paesi e dalle culture originali. In poco più di un’ora di durata, Diop filma un diario del processo di riconsegna delle 26 opere che scende nel dettaglio - dalla classificazione e imballaggio delle statue a una carrellata sulle persone che sono ad accoglierle all’arrivo - e al tempo stesso eleva il dibattito verso questioni più ampie. Lieve e ricco di sensibilità, il documentario illumina il problema senza limitarsi al didatticismo: un’opera essenziale per tutte le culture impegnate nella formulazione di un’identità postcoloniale, e anche per quelle che il processo non lo hanno ancora avviato. Recensione ❯
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Un film che mescola commedia, azione, storia di amicizia e fiaba natalizia. Azione, Avventura, Commedia - USA2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione per salvare il Natale è iniziata. Espandi ▽
Babbo Natale - nome in codice: Uno Rosso - viene rapito da un commando nel suo mondo nascosto sotto una cupola al Polo Nord. La sua guardia del corpo e capo della sicurezza, per liberarlo e per salvare il Natale ormai alle porte, si dovrà alleare con un super hacker che potrebbe conoscere l'identità di chi ha organizzato il rapimento e quindi del luogo in cui si trova Babbo Natale.
Commedia, film d'azione, storia di amicizia, fiaba natalizia, Uno Rosso, diretto dal figlio d'arte Jake Kasdan, mette un po' da parte la figura di Babbo Natale per raccontare una storia di amicizia e di riconciliazione familiare.
La ricercata magia del Natale difficilmente si può respirare in un film ipertecnologico dove il mondo fantastico è relegato pressoché solo alle renne che, peraltro, sono quasi le uniche femmine – vengono apostrofate come «ragazze» – di uno dei film più maschili degli ultimi tempi se escludiamo la marginalità della moglie di Babbo Natale (Bonnie Hunt) e i personaggi interpretati da Lucy Liu che non sfugge al suo stereotipo delle arti marziali e da una sottoutilizzata Kiernan Shipka. Recensione ❯
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L'ultimo film del periodo 'americano' di Wenders. Un'opera molto riuscita. Drammatico, USA1984. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Travis (Stanton) ricompare dopo quattro anni di volontario isolamento e cerca di ricostruire i rapporti col figlioletto che quasi non conosce e con la moglie (Kinski) della quale ha completamente perso le tracce. Espandi ▽
Travis viene ritrovato dal fratello Walt dopo una lunga assenza e ricondotto a Los Angeles. Qui rivede il figlio Alex che vive con gli zii dopo la separazione dei genitori. Inizialmente i due fanno fatica a comunicare ma poi la situazione cambia fino al punto di decidere di andare insieme a cercare la madre e moglie Jane a Houston. Lì Travis scoprirà che la donna lavora in un peep-show.
Wenders racconta una storia di amori (paterno, filiale, coniugale) con tutte le loro difficoltà, con dei vetri a separare gli individui ma anche con un forte desiderio di ritrovarsi. Per poi magari riprendere un percorso interiore a cui gli altri non hanno accesso. La fotografia di Robby Müller e la chitarra tormentata di Ry Cooder contribuiscono in modo determinante alla riuscita del film che vinse la Palma d'Oro a Cannes Recensione ❯
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Coppola dirige con coraggio il seguito di un capolavoro. Grandi interpretazioni di De Niro e Pacino. Drammatico, USA1974. Durata 185 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Le origini e l'evoluzione di Don Vito Corleone, diventato ricco e potente grazie allo sfruttamento dei giochi d'azzardo e della prostituzione. Espandi ▽
Dopo la morte di Don Vito Corleone suo figlio Michael ha preso in mano le redini della famiglia. Il suo rapporto con un boss della mafia ebraica, Hyman Roth, gli aliena il sostegno di uno dei suoi luogotenenti, Frankie Pentangeli. Sfuggito ad un attentato nella sua abitazione, Michael inizia a sospettare di Roth e a pensare che all'interno del gruppo dei suoi più intimi collaboratori o della cerchia familiare ci sia un traditore.
Nel passato, Vito Corleone arriva a New York dopo l'uccisione dei genitori all'inizio del secolo scorso. Lo ritroviamo adulto con un lavoro onesto da cui verrà fatto licenziare dal boss del quartiere. Da quel momento inizierà la sua ascesa nel mondo della criminalità.
Coppola affronta il secondo (e non definitivo) capitolo della saga de Il Padrino con la consapevolezza di dover dare seguito a un capolavoro.
Per cercare al contempo di dare continuità alla narrazione ma anche di distanziarsi da essa decide in pratica di assumersi il rischio di girare due film alternando le vicende dell'uno e dell'altro. Lo fa avvalendosi della prestazione di due grandi interpreti dei quali sa sfruttare le doti: Al Pacino e Robert De Niro. Recensione ❯
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