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Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. Espandi ▽
La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri… Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili. Recensione ❯
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Una giovane insegnante dà alla luce sua figlia mentre è detenuta in un carcere, specchio di un paese e campo d'analisi psicologica. Espandi ▽
Una storia della maternità nella più terribile delle circostanze, 3000 Nights fa di una prigione una metafora della Palestina sotto occupazione. Esplora come la prigionìa modella l'interazione complessa tra resilienza, empatia e manipolazione psicologica. Recensione ❯
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Una coppia indiana è preoccupata del futuro che potrebbe dare al figlio in arrivo. Espandi ▽
Somi è incinta del suo secondo figlio. Insieme a suo marito si prepara per questa nuova fase della loro genitorialità. Significa che loro figlio deve andare a scuola, ma come nell'India contemporanea, dove persone come loro sono cittadini di terzo grado, è un obbiettivo difficile. E il processo burocratico non aiuta. Recensione ❯
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Makbul Mubarak ha avuto un sogno premonitore, e questo sogno è Autobiography – Il ragazzo e il generale. Eppure non si tratta di sogni e visioni che costruiscono una premonizione, no. Sta tutto nel titolo, Autobiography, che è un’idra a tre teste ardua da sbrogliare e spurgare dal suo veleno: la prima autobiografia è quella di Mubarak stesso; la seconda autobiografia è quella di tutta la famiglia di Mubarak che per decenni ha lavorato come “civil servants” nelle istituzioni guidate da Suharto, sempre leale al regime e non al popolo di cui faceva parte; la terza autobiografia è quella dell’intera nazione, che nasce con Suharto e sempre con Suharto sembra destinata a morire, visto che dopo la deposizione del ’98 e il passaggio a miglior vita del generale nel 2008, poco è cambiato in Indonesia, sempre attraversata dai fantasmi della dittatura. Autobiography non è una premonizione ma un avvertimento. Recensione ❯
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Il film si svolge in Chiatura, Georgia, una volta fiorente città mineraria che ha fornito al mondo il 50% del miglior manganese di produzione mondiale. Una visione surreale di una città fantasma, post-apocalittica, e dei suoi diversi abitanti. Le vite, i sogni e i destini dei personaggi si snodano tra le grandi rovine di monumenti architettoniche e tecnologici sovietici una volta "gloriosi" ad oggi in stato di semi-abbandono. Recensione ❯
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Una coppa lascia Beirut per trasferirsi tra le montagne. Espandi ▽
Una coppia decide di lasciare l'inquinamento tossico della loro città natale di Beirut, sperando di costruire un'esistenza utopica in una casa incontaminata tra le montagne. Recensione ❯
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Alcuni ex prigionieri palestinesi raccontano le loro esperienze e i trami a cui sono stati sottoposti durante la detenzione in Israele. Espandi ▽
Un gruppo di ex prigionieri palestinesi racconta le proprie esperienze nelle carceri israeliane, ciò che hanno vissuto e il modo in cui stanno provando a superare i traumi. Centinaia di migliaia di palestinesi, tuttavia, hanno vissuto e vivono tuttora situazioni simili: qual è l'impatto che queste esperienze avranno sulla società nel lungo periodo? Recensione ❯
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Un film fondato sul terreno della costruzione del sentimento che non mancherà di suscitare contrasti. Thriller, USA, Gran Bretagna, Qatar2012. Durata 130 Minuti.
Mira Nair, dopo il cortometraggio del film collettivo 11 settembre 2001, torna ad affrontare le conseguenze di quella tragedia. Espandi ▽
Mentre infuriano le proteste studentesche a Lahore, il giovane professore pakistano Changez Khan (Riz Ahmed) e il giornalista Bobby Lincoln (Liev Schreiber) dialogano di fronte a una tazza di tè. Changez, laureato a Princeton, racconta a Lincoln del suo passato come brillante analista finanziario a Wall Street. Gli parla dello sfavillante futuro che vedeva davanti a sé e della meravigliosa e sofisticata Erica (Kate Hudson), con cui stava per condividere la vita. Ma poi l'11 settembre cambia tutto. Le condizioni si trasformano drammaticamente, e il suo stesso nome e il suo viso lo rendono un potenziale sospetto. Recensione ❯
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Joseph Kabila viene eletto per la terza volta in Congo. Ma il movimento di opposizione scatena una vera e propria resistenza. Espandi ▽
Nel gennaio del 2015, il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila, grazie a un emendamento costituzionale viene eletto per la terza volta. Questo documentario mostra le proteste di quel periodo e segue tre protagonisti della resistenza. Ben, che vive in esilio a New York, segue il consiglio dei suoi compatrioti in esilio e decide di unirsi alla lotta in Congo. Jean Marie, appena uscita di prigione, continua la sua campagna pubblica per la libertà del suo paese ed è perseguitata dai servizi segreti. Christian combatte imperturbabile nelle strade di Kinshasa, anche dopo che l'ex primo ministro Etienne Tshisekedi - sul quale l'opposizione aveva riposto le proprie speranze - muore e il movimento sembra paralizzato. La domanda principale resta: la resistenza deve continuare ad essere non violenta o, se necessario, è corretto usare la forza? Recensione ❯
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Shideh apprende da un vicino di casa superstizioso che un missile inesploso potrebbe evocare un djinn, spirito malevolo che viaggia nel vento. Espandi ▽
Teheran, 1988. Shideh vive in mezzo al caos della guerra Iran-Iraq. Accusata di sovversione e registrata nella lista nera dal collegio medico, si ritrova in uno stato di malessere e confusione. Mentre il marito è in guerra un missile colpisce il loro condominio e da quel momento una forza soprannaturale cercherà di possedere Dorsa, la loro giovane figlia. Recensione ❯
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Una storia di resilienza politica quanto di empowerment femminile: quello che può trasformare uno chador in un mantello da supereroina. Drammatico, Tunisia, Francia, Svezia, Norvegia, Libano, Qatar, Svizzera2017. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane studentessa esce di casa per godersi una serata in discoteca ma le succede qualcosa di orribile. Espandi ▽
Tunisi ai giorni nostri. Miriam ha 21 anni e una gran voglia di festeggiare: ha organizzato un party dove incrocia lo sguardo con Yussef. I due escono insieme nella notte stellata, ma nella scena successiva Miriam è in fuga, terrorizzata, e ha addosso i segni di una violenza appena subita. La bella e le bestie narra l'odissea di una ragazza che deve denunciare una violenza sessuale in un Paese che vorrebbe dirsi liberato, ma in realtà conserva una mentalità autoritaria e maschilista. I registi si circondano di molte donne per calare lo spettatore in un incubo specificatamente femminile, ma non commettono l'errore di escludere il pubblico maschile. Si delineano figure che oscillano tra l’empatia verso la ragazza e l’obbedienza alla mentalità retrograda dominante. Recensione ❯
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Namir è un regista francese di origine egiziana. Un giorno, in Egitto, guarda insieme alla madre un video sull'apparizione della Vergine Maria. La madre, come milioni di altri copti, vede la Vergine sullo schermo mentre Namir non vede proprio niente. Scettico, Namir ritorna in Egitto per fare un film su queste bizzarre apparizioni. Recensione ❯
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Con la sua macchina fotografica, Abdallah Al-Khatib racconta le atrocità della guerra. Espandi ▽
In seguito alla rivoluzione siriana, alla periferia di Damasco, il distretto di Yarmouk viene trasformato dal 2013 al 2015 dal regime di Assad in un campo per i rifugiati palestinesi, il più consistente al mondo. Ridotti in uno stato di cattività, privati dei diritti basilari, gli assediati possono solo resistere, chiedere la fine del blocco e sperare nel cibo e nei beni di prima necessità che le Nazioni Unite si sforzano di fornire loro. Umm Mahmoud, madre del regista, presta assistenza medica agli anziani e si lascia filmare dal figlio Abdallah, alle prese con il suo film d’esordio. Un’opera povera di mezzi e ricca di energie, che cerca insieme di non far dimenticare un clamoroso sopruso e reagire con tutta la positività residua alla protervia dell’assedio.
Una disumanità reale, quasi tangibile, che non lascia spazio ad alcuna ellissi o allusione: l’immagine della fame nei volti scavati, l’assistenza sanitaria negata che riverbera nelle braccia livide di una donna anziana, il lutto di chi piange le vittime. Con dignità e amara evidenza, il film denuncia l’ipocrisia e l’inerzia degli Stati nella risoluzione della crisi. Recensione ❯
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Un lavoro di estrema forza che ci insegna a conoscere un'altra tragedia. Documentario, Germania, Siria, Libano, Qatar2017. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Talal Derki ritorna in patria dove ottiene la fiducia di una famiglia di islamisti radicali, condividendo la loro quotidianità per oltre due anni. Espandi ▽
Al-Nusra, braccio siriano di Al-Qaeda. Abu Osama combatte il regime credendo fermamente nella legge della Sharia e vive con la sua famiglia, i cui figli sono avviati verso l'estremismo islamico. Talal Derki ha passato due anni fingendo di essere un sostenitore della jihad per seguire da vicino le dinamiche di una padre che educa i propri figli alla guerra, riuscendo a entrare all'interno di un mondo inaccessibile, un orrore a noi quasi sconosciuto e incomprensibile. Recensione ❯
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