La storia di una famiglia ebrea ultra ortodossa. Espandi ▽
Elio De Angelis è il proprietario di una masseria ricevuta in eredità dal padre che aveva intrecciato un legame di reciproca stima con un gruppo di ebrei ultra-ortodossi di Aix-Le-Bains. Costoro giungono ogni anno per acquistare dei cedri che debbono essere perfetti per poter essere usati in una cerimonia religiosa specifica. Tra di loro c'è la giovane Esther che sta iniziando a non sopportare più le restrizioni che la comunità le impone.
Stéphane Freiss alla sua opera prima affronta con coraggio, ma anche con sensibilità, il tema dell'ortodossia religiosa affiancandolo a quello del legame ancestrale con la terra.
Scamarcio disegna l'immagine di un uomo che aiuta, passo dopo passo e senza un progetto strategicamente definito, una giovane donna ad iniziare un percorso che la porti davvero verso una vita piena e non vincolata da una miriade di precetti che finiscono con lo spegnerle, invece che ravvivarla, la fede in Dio. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il rapporto tra creatività e ricerca del successo. Espandi ▽
111 ragazzi dai 16 ai 25 anni si presentano alle audizioni di un nuovo spettacolo che debutterà al Teatro Sistina di Roma. Hanno talento, determinazione e hanno tutti lo stesso sogno: diventare artisti di successo. Vengono scelti in nove ma l'emozione dura poco perché i ruoli disponibili sono soltanto quattro. Inizia così per loro una settimana di audizioni e prove senza sosta, una settimana per dimostrare al cinico regista James D'Onofrio chi davvero merita di far parte dello show. Canteranno fino a perdere la voce e balleranno fino allo sfinimento. Si sfideranno, saranno rivali, ma anche amici e complici nel percorso che li condurrà alla realizzazione del loro più grande desiderio. Qualunque cosa accadrà, le loro vite cambieranno per sempre. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il cinema di Guadagnino si espone in una forma matura, mai così lucida. E la violenza incontra l'amore assoluto. Drammatico, Horror - Italia, USA2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo film che Guadagnino gira in America, un teen d'autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis. Espandi ▽
Verso la metà degli anni 80, Maren vive con il padre in Virginia ed è un'adolescente come tante. La sua vera natura costringe però il padre ad abbandonarla e a lasciarla al suo destino. Rimasta sola, Maren parte alla ricerca della madre che non ha mai conosciuto e lungo il tragitto conosce persone come lei, vagabondi ed emarginati nella società americana dell'era Reagan, tra cui Lee, di poco più grande, sbandato e affascinante, con il quale Maren prosegue il suo viaggio. Stato dopo stato, dal Maryland al Nebraska, incontro dopo incontro, Maren e Lee trovano la propria strada, incerti e spaventati di fronte all'irrompere del desiderio che li guida. Primo film in terra americana per Luca Guadagnino, che attraversa le grandi pianure del Midwest per seguire la dolce deriva di due dropout divisi fra la necessità di accettare la propria natura e la paura di combatterla. Il cinema del regista, è qui esposto in una forma matura, fin troppo ragionata, mai così lucida. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un docu-film non scontato che restituisce una visione viva, in movimento, delle opere di Botticelli. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Espandi ▽
Ci sono due opere d’arte che vivono nell’immaginario collettivo di tutti. Questo “tutti” non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un’idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della “Primavera” (1477-1482) e della “Nascita di Venere” (1485) del Botticelli, due opere “cult” della storia dell’arte e dell’Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze - La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere - che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Wharol e Giosetta Fioroni - ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d’esempio di quel periodo storico. Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un figlio e un padre cercano di ricostruire l'amore e la vicinanza che avevano perduto. Espandi ▽
Da tempo Tommaso non vede suo padre Renato, che vive in un ranch isolato da tutti. In quel ranch Tommaso è cresciuto insieme alla sorella Viola, ma da giovani adulti se ne sono allontanati, mentre il padre è rimasto lì a gestire una rustica scuola di equitazione, sempre più scorbutico e avulso dalla civiltà. La madre di Tommaso ha da tempo lasciato alle spalle la famiglia per circondarsi di fidanzati improbabili, e Renato ha cresciuto i due figli con l'intento di farli diventare "più forti di lui". Ora Tommaso viene richiamato al ranch per aiutare il padre a domare un "cavallo matto" che Renato considera il suo veicolo di riscatto. Ma per il figlio quel cavallo è solo un'altra delle scommesse perse in partenza da quel genitore burbero e dispotico.
Brado è il nome del ranch di Renato, ma potrebbe essere anche il soprannome di Kim Rossi Stuart, regista e cosceneggiatore (qui con Massimo Gaudioso): quella qualità indomabile è sempre stata un suo pregio come artista perché gli impedisce di appiattirsi sui luoghi comuni di tanto cinema italiano.
Tutto il cast è all'altezza delle ambizioni di Rossi Stuart: a cominciare da Saul Nanni (il cui nome appare nei titoli di testa prima di quello del regista-attore), sempre credibile nel ruolo sofferto di Tommaso. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il capitolo più riuscito della saga per il respiro narrativo più ampio e l'infantile e coinvolgente entusiasmo. Commedia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Terzo capitolo della saga che vede i protagonisti viaggiare nel tempo. Espandi ▽
“Pijamose la Gioconda”. Suonava così il grido di battaglia di Moreno alla fine di Ritorno al crimine, secondo capitolo della trilogia che già annunciava l’ambientazione negli anni della Seconda Guerra Mondiale. L’omaggio cinefilo alla saga di Zemeckis di Ritorno al futuro era già evidente. Ma C’era una volta il crimine si avvicina soprattutto a Non ci resta che piangere nel modo in cui i protagonisti si trovano in una dimensione da cui non riescono ad uscire e nella quale, gradualmente, riescono ad ambientarsi. Questo terzo capitolo ha un respiro più ampio e complesso, guarda a forme di ‘commedia all’italiana’ del passato (la ‘guerra’ di Mario Monicelli e Luigi Comencini) ma mostra anche l’impossibilità oggi, da parte del cinema italiano, di farla rivivere. Non trova la purezza del gioco di Benigni e Troisi, ma recupera l’infantile entusiasmo davanti a celebri figure storiche: il servizio fotografico a Mussolini e la partita a scopa con Sandro Pertini che nell’immaginario anticipa quella sull’aereo al ritorno dalla vittoria dei Mondiali di calcio in Spagna nel 1982 (anno che ricollega proprio a Non ci resta che il crimine) sono alcune delle intuizioni più azzeccate. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'ode al saper vivere femminile, quasi un musical dalle tinte sfumate. Biografico, Italia, Belgio2022. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di Chiara cambia quando decide di scappare di casa e raggiungere l'amico Francesco. Espandi ▽
1211. Chiara, ragazza di buona famiglia, decide di lasciare la casa del padre per seguire il percorso di Francesco d'Assisi, obbedendo alla regola di castità e di rinuncia ai beni materiali. Inizia così per lei una vita di preghiera, di servizio e di comunità, accanto a fratelli e sorelle, presso il monastero di San Damiano. A poco a poco Chiara emerge come una figura guida per le consorelle, opera miracoli senza nemmeno rendersene conto e raccoglie un seguito sempre crescente, che sfocerà nella creazione di un ordine sancito dal Papa. Ma non tutto sarà lineare e semplice, perché Chiara è una donna, e ad una donna molto di ciò che è consentito ad un uomo, ad esempio Francesco, è invece ostacolato.
Come nel caso dei precedenti Nico, 1988 e Miss Marx, la regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli affronta una figura femminile centrale giustapponendola alla sua epoca e contestualizzandola all'interno della società patriarcale.
Nicchiarelli fa di Chiara quasi un musical, tutto sommato più vicino a Fratello sole, sorella luna (del quale però, per scelta, non ha la leggerezza) nella descrizione di una letizia tranquilla che a un film rivoluzionario come era stato all'epoca Jesus Christ Superstar, e resta un'ode al saper vivere femminile "sole ma insieme". Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un genuino, sincero e semi-artigianale racconto d'avventura, che funziona a pieno e ad ogni livello. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è tratto dall'omonima graphic novel di Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Espandi ▽
Balcani, 1992. Arrivati nel villaggio di Yorvolak, il comandante Kurjak e i suoi uomini arrivano trovano tutti gli abitanti trucidati in modo brutale da un nemico senza nome né volto. Decidono così di accamparsi nel villaggio per scoprire cosa davvero sia successo, ma l’unica soluzione sembra essere quella di chiamare un dampyr, che nelle leggende balcaniche è il figlio di un vampiro e di un’umana… Frutto di un lavoro a più teste con Brandon Box e Eagle Pictures, Dampyr è la prima, vera, incursione cinematografica della Bonelli interamente seguita passo dopo passo dall’editore milanese, che ancora pronta a digrignare i denti davanti ai passi falsi del passato – sì, il Dylan Dog di Kevin Munroe –, stavolta ha fatto le cose con la cura e l’attenzione che ha sempre riversato su ogni singola pagina a fumetti: budget da 15 milioni di dollari, set in Romania, cast internazionale e girato in inglese. Il risultato è un film che funziona a pieno e ad ogni livello, e se lo fa è perché riesce nel suo intento di essere una copia non conforme della saga a fumetti, prendendo quel molto di cinematografico che già c’era per adattarlo e lasciarlo vibrare in questa sua nuova forma. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il ritratto umanamente complesso di Torregiani, commerciante entrato nel mirino della Storia. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo libro di Alberto Torregiani che racconta le sue vicende autobiografiche. Espandi ▽
Ero in guerra e non lo sapevo trae ispirazione dal libro autobiografico di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi: Alberto è il figlio adottivo di Pierluigi uscito da quell’esperienza profondamente segnato nel corpo e nello spirito, e racconta la vicenda di un uomo che si trasforma con spaventosa rapidità in un morituro. Il suo rifiuto di collocarsi nel ruolo di vittima è raccontato come un peccato di hybris, e la sua storia ha i contorni della tragedia greca, ma è anche calata in un momento storico di generale conflitto e perdita di senno: e la fotografia (di Paolo Bellan) è cupa come i tempi che racconta. limiti di Ero in guerra ma non lo sapevo sono di varia natura: l’eccessivo didascalismo in una sceneggiatura troppo attenta a camminare sulle uova; una messinscena che sembra ispirarsi al poliziottesco anni Settanta e al western (vedi la musica “morriconiana”) ma invece ricorda da vicino i codici dello sceneggiato televisivo; l’accento milanese fluttuante di Francesco Montanari che incarna Torregiani con partecipazione ma anche un certo manierismo; una ricostruzione d’ambiente eccessivamente impostata. Ciò che invece funziona è la caratterizzazione di Torregiani non come “eroe borghese” ma come bastian contrario insofferente e indisciplinato, in questo più anarcoide che “uomo d’ordine”. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Espandi ▽
Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La coppia Marchioni-Ferrara funziona ed è credibile. L'esordio alla regia di Moro è un invito a non arrendersi mai. Drammatico, Italia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cantautore Fabrizio Moro esordisce nella regia cinematografica insieme ad Alessio De Leonardis. Espandi ▽
Roma 1999. Giorgio è un giovane pugile che è in attesa dell'incontro che potrebbe cambiare la sua vita facendolo entrare nel mondo del professionismo. Ad allenarlo è Massimo che vede in lui la realizzazione di un sogno a cui ha rinunciato per farsi una famiglia. Su Giorgio pesa però il passato con una figura paterna controversa che ha lasciato a lui e alla madre un debito che la malavita reclama. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una commedia agile e garbata che mantiene una dimensione retrò, nello stile di Lillo e Greg. Commedia, Italia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una storia che parla di tecniche di seduzione, di vero amore, di frasi da rimorchio che non funzionano mai e del coraggio di essere se stessi in un mondo che dà così tanta importanza alla bellezza. Espandi ▽
Alla loro seconda prova come registi dopo D.N.A - Decisamente Non Adatti, Lillo e Greg uniscono le forze con Eros Puglielli e confezionano una commedia piena di invenzioni visive, costruita sulla fisicità buffa di Lillo e su una serie di gag verbali tipiche del duo protagonista. Come sempre la comicità di Lillo e Greg mantiene una misura di garbo e una ricercatezza superiore a quella della maggior parte delle commedie italiane contemporanee, navigando con una certa agilità le acque pericolose della political correctness e surfando sul body shaming, sui rapporti fra uomini e donne, sulle filosofie esoteriche e su molti luoghi comuni. Purtroppo però Gli idoli delle donne non raggiunge quell’escalation comica che dovrebbe diventare irresistibile, e l’aver affiancato a Lillo e Greg due trentenni nel team di sceneggiatura, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, non ha contribuito in maniera sufficiente a svecchiare una comicità che ha bisogno di trovare nuova linfa vitale nell’agganciarsi alla contemporaneità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Faenza trova un protagonista a cui dover "restituire qualcosa" e lo fa in un film pieno di speranza. Drammatico, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una madre e un figlio vengono divisi dalla guerra. Si ritrovano e iniziano una nuova vita in America. Espandi ▽
Mario ha 5 anni, un padre fascista inviato in Libia e una madre americana che non ama il regime e cerca di opporvisi. Quando la donna viene arrestata dai fascisti il bambino, finisce con il trovarsi per strada. A guerra terminata in maniera del tutto inattesa ritrova la madre che lo porta con sé negli Stati Uniti in una comunità di quaccheri che si chiama "Hill of Vision". I problemi per lui non sono terminati perché il percorso di integrazione non si presenta per nulla semplice. In un susseguirsi di vicende che avrebbero dell'incredibile se non fossero invece tutte vere e documentate si comprende come la parola speranza non sia un contenitore vuoto utilizzato solo dai cosiddetti buonisti ma possa invece trovare una sua concretezza almeno nella vite dei singoli. Faenza torna ora sul tema delle modalità ed asperità del crescere trovando in Mario Capecchi un protagonista a cui dover, come avvenne per quel film, "restituire qualcosa" di una infanzia e adolescenza vissute nella precarietà economica e morale più assolute. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Black comedy che racconta in modo cinico, ironico e scorretto, ma anche con molto sentimento, la storia di una famiglia che gestisce un'impresa di onoranze funebri. Espandi ▽
I cassamortari è il terzo film da regista di Claudio Amendola, autore del soggetto insieme a Francesca Neri e coautore della sceneggiatura con Roberto Iannone, Kissy Dugan e la collaborazione di Luigi Di Capua, e rappresenta un altro tassello in una filmografia davvero anomala, dopo La mossa del pinguino e Il permesso - 48 ore fuori. Mosca bianca nel panorama cinematografico italiano contemporaneo, I cassamortari ha il coraggio, e il pregio, di affrontare di petto due argomenti scomodi: la morte e il corpo come oggetto di sfruttamento mediatico. E la crudeltà con cui questi argomenti vengono trattati non esclude una pietas per chi, immerso nella nostra cultura dell’esibizione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, è agito prima ancora di agire: la temerarietà di Amendola, nel panorama asfittico della commedia italiana attuale, merita di essere premiata a prescindere. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia di un uomo che, cresciuto senza un padre, è diventato il padre di tutti i suoi cittadini. Espandi ▽
Francesco Giuffrida è un bambino nella Sicilia degli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale. Il padre è partito per l'America per mantenere da lontano la famiglia, la madre lo manda in collegio e suo fratello Antonio in seminario. Il bambino sopravvive ai tedeschi e alle bombe e arriva a frequentare l'università, ma pochi esami prima della laurea rimane folgorato dalla prospettiva di entrare in politica. Con il sostegno della Democrazia Cristiana diventerà sindaco del paese, efficiente e amatissimo. Ma il partito vuole da lui un gesto che significherebbe una genuflessione ad interessi più grandi.
Lo stile del racconto, sia in scrittura che in regia, corrisponde bene al contenuto, improntato alla cura e al rigore: ambienti e costumi sono ricostruiti con credibilità, la regia è nitida ed essenziale, mai intenta a chiamare attenzione su se stessa, e gli attori recitano con partecipazione sincera.
C'è un'onestà di fondo in questa storia che ha il sapore del tempo andato e che fa venire la voglia di ritrovare una vocazione al servizio pubblico. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.