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Giuseppe Addobbati

Giuseppe Addobbati è un attore croato, è nato il 31 dicembre 1909 a Makarska (Croazia) ed è morto il 4 gennaio 1986 all'età di 76 anni a Roma (Italia).

Chi è Giuseppe Addobbati?

A cura di Fabio Secchi Frau

Per gli addetti ai lavori e gli storici del cinema, soprattutto quelli specializzati in caratteristi, questa domanda suona un po' come un'eresia. Giuseppe Addobbati era un tipetto tutt'altro che sconosciuto nell'ambiente. Grande caratterista italiano, possedeva ottime e inaspettate carte recitative, come infatti fanno ben sospettare i numeri delle pellicole che formano la sua filmografia. Sardonico, bizzarro, satirico, pieno di ingaggi, non ha mai toppato, neanche quando era di fronte a B-movie italiani.
Debutta nella Cinecittà fascista con la pellicola Regina della Scala (1937) di Camillo Mastrocinque e Guido Salvini. È in quell'ambiente che riesce a muovere i primi passi, passando da una pellicola all'altra: Condottieri (1937), Giuseppe Verdi (1938), Le educande di Saint-Cyr (1939), Piccolo alpino (1940), Violette nei capelli (1942), Alfa Tau! (1942), L'angelo bianco (1943) e Incontri di notte (1943), sempre con piccoli ruoli da signorotto distinto o da nobile.
Molto amato da Guido Brignone e Giovacchino Forzano, recita accanto ad Amedeo Nazzari in Fedora (1942) poi, nel dopoguerra si impegnerà in titoli come Tutta la città canta (1945), La casa senza tempo (1945) e Il paese dei campanelli (1953) con una nascente Sophia Loren. Si specializza in melodrammi (Melodie immortali - Mascagni e Cento serenate), ma anche in pellicole horror nostrane come Il mostro dell'isola (1953) con Boris Karloff. Dopo aver recitato ne La romana (1955), è accanto a Audrey Hepburn, Henry Fonda e Vittorio Gassman nel ruolo di un servo in Guerra e pace (1956), ma anche nel florido cast de La dolce vita (1960) di Federico Fellini, con Marcello Mastroianni.
Sospeso fra peplum, film d'avventura e spaghetti western, prende il nome di John McDouglas con il quale reciterà in Solimano il conquistatore (1961), Ultimatum alla vita (1962), Tharus, figlio di Attila (1962), Le tre spade di Zorro (1963), I tre implacabili (1963), Giacobbe, l'uomo che lottò contro Dio (1963), L'ultimo gladiatore (1964), Il mostro dell'opera (1964), Cavalca e uccidi (1964), Un dollaro bucato (1965), Oklahoma John (1965). Mentre terrà il suo vero nome per la saga cinematografica di Maciste, per i film Marte, dio della guerra (1962), Venere imperiale (1963), Ursus nella terra di fuoco (1963), Il figlio del circo (1963), L'eroe di Babilonia (1963), I pirati della Malesia (1964), Una spada per l'impero (1965).
Richiestissimo, era in grado di dividersi in almeno tre set diversi ogni giorno, passando da Amanti dell'oltretomba (1965) con Barbara Steele a Colorado Charlie (1965), da Degueyo (1966) a Operazione paura (1966). Presenza fissa dei B-movie, dimostra di essere perfetto con la pistola in mano in film come: Tempo di massacro (1966), L'ultimo killer (1967), Con lui cavalca la morte (1967), Congiura di spie (1967), ...4...3...2...1... morte (1967) e Un uomo, un cavallo, una pistola (1967), dove per la sua carnagione scura e il viso particolarmente ruvido è ottimo nelle caratterizzazioni di personaggi messicani.
Dopo essere stato diretto da Mauro Bolognini in Arabella (1967), continua ad arricchire la sua filmografia di B-movie fino alla fine degli Anni Sessanta: Un buco in fronte (1968), Un killer per sua maestà (1968), Dio perdoni la mia pistola (1969), Colpo rovente (1969), La battaglia di El Alamein (1969), L'urlo dei giganti (1969) e Una sull'altra (1969).
Con l'arrivo degli Anni Settanta, Addobbati si fa interprete più intellettuale, lavorando per registi raffinati come Bernardo Bertolucci che lo dirigerà accanto a Stefania Sandrelli ne Il conformista (1970) all'interno del quale reciterà il ruolo del padre di Jean-Louis Trintignant, ma anche affianco ad attori come Klaus Kinski in Appuntamento col disonore (1970). Dopo Deserto di fuoco (1971), Roberto Rossellini lo vuole in due delle sue biografie televisive: Blaise Pascal (1971) e L'età di Cosimo de' Medici (1973). In seguito a Baciamo le mani (1973), è l'inserviente e cameriere del film di Liliana Cavani Il portiere di notte (1974), con Charlotte Rampling e Dirk Bogarde. Poi ritrova Amedeo Nazzari nella pellicola Alle origini della magia (1974), dove pure recita con James Mason.
Ritrova persino Henry Fonda in Mussolini ultimo atto (1974), affiancando anche Rod Steiger, poi concluderà la sua carriera con i mediocri: L'ossessa (1974), Il gatto dagli occhi di giada (1977) e Corse a perdicuore (1980), morendo nel 1986.

Ultimi film

Commedia, (Italia - 1980), 95 min.
Horror, (Italia - 1974), 92 min.
Drammatico, (Italia - 1973), 110 min.
Biografico, (Italia - 1971), 131 min.
Giallo, (Italia - 1971), 93 min.
Drammatico, (Italia - 1970), 116 min.
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