Un figlio e un padre cercano di ricostruire l'amore e la vicinanza che avevano perduto. Espandi ▽
Da tempo Tommaso non vede suo padre Renato, che vive in un ranch isolato da tutti. In quel ranch Tommaso è cresciuto insieme alla sorella Viola, ma da giovani adulti se ne sono allontanati, mentre il padre è rimasto lì a gestire una rustica scuola di equitazione, sempre più scorbutico e avulso dalla civiltà. La madre di Tommaso ha da tempo lasciato alle spalle la famiglia per circondarsi di fidanzati improbabili, e Renato ha cresciuto i due figli con l'intento di farli diventare "più forti di lui". Ora Tommaso viene richiamato al ranch per aiutare il padre a domare un "cavallo matto" che Renato considera il suo veicolo di riscatto. Ma per il figlio quel cavallo è solo un'altra delle scommesse perse in partenza da quel genitore burbero e dispotico.
Brado è il nome del ranch di Renato, ma potrebbe essere anche il soprannome di Kim Rossi Stuart, regista e cosceneggiatore (qui con Massimo Gaudioso): quella qualità indomabile è sempre stata un suo pregio come artista perché gli impedisce di appiattirsi sui luoghi comuni di tanto cinema italiano.
Tutto il cast è all'altezza delle ambizioni di Rossi Stuart: a cominciare da Saul Nanni (il cui nome appare nei titoli di testa prima di quello del regista-attore), sempre credibile nel ruolo sofferto di Tommaso. Recensione ❯
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Un documentarista visionario come Cousins rilegge il periodo fascista attraverso l'occhio del cinema. Documentario, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Archivi inediti si affiancano al personaggio di Anna e insieme a lei ci accompagnano in un mondo di mascolinità tossica, isteria nazionale e fake news. Espandi ▽
Il 28 ottobre del 1922 i fascisti marciano sulla capitale, nell’evento che segna l’avvio del ventennio mussoliniano. Mark Cousins ripercorre le cause e le tappe di quel momento storico attraverso materiali dell’Istituto Luce e film dell’epoca come A noi! di Umberto Paradisi, o È piccerella di Elvira Notari. Le libere associazioni tipiche del regista diventano una meditazione sul fascismo dal punto di vista della cultura dell’immagine. Un documentario su Roma, sull’Italia e sul fascismo che si interessa alla semiotica e alla psicologia dei simboli che li pervadono. Lo firma Mark Cousins, voce fuori dal coro, autore sui generis, che i più conoscono per la serie-fiume sulla storia del cinema The story of film. Non tutto va preso alla lettera nei flussi cognitivi di Cousins, famoso per i suoi salti e le sue omissioni ma anche per gli esempi geniali di pensiero laterale che connettono fili inusuali della storia del cinema. Sono ispirazioni e suggestioni che rendono sempre fresco il suo lavoro, specialmente quando si applica a un soggetto solitamente circondato da un dibattito stantio e asfissiante. Recensione ❯
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Una coppia di modelli, Carl e Yaya, partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Espandi ▽
Ostlund ama indubbiamente mettere il dito nella piaga ma ancora di più ama osservare la piaga da una prospettiva originale, spesso contraria al comune senso di marcia. La sequenza iniziale del film, con la sfilata di modelli uomini interrogati sui loro diritti calpestati (guadagnano un terzo delle colleghe femmine) inaugura subito un gioco di ribaltamenti che continuerà con l’imposizione da parte della miliardaria russa di un bagno in mare a tutta l’equipaggio della nave e approderà definitivamente in superficie con l’episodio finale sull’isola e la presa del potere da parte di chi, nel mondo pre naufragio, era ultima fra gli ultimi. Ma ciò che rende speciale questo approccio è l’aggiunta dell’umorismo. Si ride moltissimo, infatti, in Triangle of Sadness, mentre va in scena, in maniera spettacolarmente orribile, la fine della civiltà occidentale. Una durata minore avrebbe dato più compattezza al film, più fulmineità (la terza parte è di gran lunga meno originale del resto) ma, nonostante ciò, si esce ritemprati dalla visione del film, felici che ci sia qualcuno che ci prende ancora ferocemente in giro e colpisce alla testa. Recensione ❯
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Un inno alla vita gentile, un po' ingenuo ma in definitiva piacevole grazie al suo variegato e convincente cast. Drammatico, Corea del sud2022. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Storie di personaggi accomunati tra loro dalle "baby boxes": luoghi dove i genitori coreani possono lasciare i bambini che hanno messo al mondo ma che non possono o non vogliono tenere con sé. Espandi ▽
Un affare di famiglia ha cambiato molte cose nella carriera di Kore-eda, che dopo il grande successo internazionale e la Palma d’oro a Cannes nel 2018 ha allargato i suoi orizzonti dal nativo Giappone con la tappa in Francia per Le verità. Con Broker racconta invece una storia coreana (che lo vede lavorare con star locali come il Song Kang-ho di Parasite) che inizia a Busan e diventa poi un road movie itinerante, pur rimanendo molto vicina ai temi tradizionali del suo cinema. Broker si chiede e fa chiedere ai suoi personaggi cosa sia più giusto, esaminando un caleidoscopio di casi da diverse prospettive durante il viaggio sgangherato di questa famiglia improvvisata. Dilemmi sui quali Kore-eda si schiera sempre dalla parte dell’empatia e dei buoni sentimenti, in quello che è un inno alla vita gentile e perfino un po’ ingenuo. Recensione ❯
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Una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, tra rimandi epici e digressioni liriche. Commedia, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia. Lì incontrerà Stefania e si innamora. Espandi ▽
Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia. L’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza. Gianni Di Gregorio riporta sullo schermo il suo personaggio romano chiamato archetipicamente “il professore”. Il regista non nasconde niente sotto le borse degli occhi, le rughe della vita, il desiderio che lo assilla e che finalmente soddisfa fuori dalle mura di Roma. Se il regista infonde al suo avatar la stessa nonchalance bonaria, costruendo il suo film su una pacata verve dialogica, Stefania Sandrelli impone ancora la sua bellezza di vergine siciliana, sedotta ma non abbandonata perché Astolfo la porta via con sé. Al ritmo calmo e tranquillo della sua Panda bianca. Recensione ❯
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Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa impostando un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi del Papa, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Espandi ▽
A nove anni dall’inizio del suo pontificato, Papà Francesco ha compiuto trentasette viaggi, dal primo a Lampedusa agli ultimi in Medio Oriente e in Canada. Gianfranco Rosi ripercorre le missioni del Pontefice facendo dialogare le immagini ufficiali con i filmati d’archivio, alcuni frammenti dei suoi film e riprese effettuate per l’occasione. Da documentarista Rosi osserva, confronta, amplia la prospettiva e usa le immagini per confrontarsi con il proprio soggetto. Il suo racconto non sta dalla parte di Francesco, bensì dietro, o di fronte, provando a scorgere debolezze e incertezze che sovente spezzano l’ufficialità dei discorsi scritti e delle riprese ufficiali. Grande comunicatore, Papa Francesco non si tira indietro di fronte ai problemi, soprattutto quando è lui ad avere la parola. E anche Rosi dunque non si tira indietro, accettando l’idea che il suo film prosegua in modo meccanico, di viaggio in viaggio, in modo piuttosto compilativo e didascalico, ma in questo modo riuscendo contestualizzare e verificare le parole del Papa. Recensione ❯
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I giochi metatestuali di Hazanavicius raggiungono nuove vette di sfacciataggine per celebrare di nuovo il cinema come sforzo collettivo. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia si svolge sul set di un film di zombie che vira verso il disastro. Mentre si preparano a girare una scena, vengono sconvolti dall'arrivo dei veri morti viventi. Espandi ▽
Per il regista premio Oscar, autore di The Artist e dei primi due episodi della saga dell’agente speciale 117, mimare e ri-contestualizzare i codici dei generi cinematografici è diventata una missione, che con Coupez! raggiunge forse nuove vette tanto di sfacciataggine quanto di ri-appropriazione. Si tratta infatti di un remake di un piccolo film giapponese ormai di culto (One cut of the dead) a sua volta ispirato a uno spettacolo teatrale, quindi di originale c’è molto poco. Nulla di nuovo, diranno i detrattori di Hazanavicius che gli contestano quel modo di lucidare l’argenteria altrui e spacciarla per sua. Al tempo stesso, però, chi meglio di lui per adattare una trovata così, celebrazione ultima dell’artificio e dell’arrangiarsi prendendo dove si può? “Rapido, poco caro e dignitoso” è la filosofia del cinema di Remi, regista-protagonista che si situa a metà tra la creatività improvvisata dell’autore originale Shin'ichiro Ueda e quella inevitabilmente più curata e meno spontanea di Hazanavicius. Non c’è dubbio che la comicità e l’astuzia di questo doppio sguardo, davanti e dietro la macchina da presa, funzioni centrando in pieno tanto l’aspetto cameratesco delle relazioni sul set quanto la celebrazione del cinema come sforzo collettivo. Recensione ❯
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Una storia di solidarietà e amore fra (cuccioli di) uomo e animale senza sentimentalismi o piaggeria. Avventura, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una storia ricca d'avventura ed emozioni che riflette sulla sempre più urgente questione della scomparsa delle tigri di cui restano solo 3900 esemplari in libertà Espandi ▽
Balmani è un 12enne che ha perso la madre nel terremoto che ha devastato il Nepal, ed è stato mandato in un orfanotrofio lontano da casa, l'Ananadita Children's Home. Ma il ragazzino vorrebbe tornare nella sua Katmandu, e a nulla valgono le attenzioni che Hanna, capostruttura dell'orfanotrofio, gli riserva, immedesimandosi nel suo smarrimento: anche lei infatti è un'orfana, e ha la missione di aiutare chi ha subìto la sua stessa sorte. Nella zona alcuni bracconieri uccidono una tigre del Bengala e le sottraggono il piccolo, ma Balmani, in fuga dall'orfanotrofio, vede il cucciolo e lo libera, portandolo con sé.
Brando Quilici, figlio dell'indimenticato documentarista Folco, mette a frutto la sua lunga esperienza come regista di speciali del National Geographic e del Discovery Channel per narrare attraverso immagini sontuose l'avventura di Il ragazzo e la tigre che trae ispirazione da una leggenda popolare, portando gli spettatori in luoghi inaccessibili e incontaminati e facendocene scoprire tutta la meraviglia.
Quilici riesce a raccontare non solo la magnificenza della natura ma anche la profondità dei sentimenti degli esseri umani che popolano quei luoghi. Recensione ❯
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Una storia di mascolinità contemporanea un po' commedia degli equivoci, un po' buddy movie sulle montagne. Commedia, Danimarca2021. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ritorno alle origini per sconfiggere i mali dell'anima. Espandi ▽
Martin dà la caccia agli animali nella natura selvaggia di una foresta norvegese, ma in realtà viene dalla Danimarca, è un uomo dalla vita normalissima e ha una moglie preoccupata che lo sta cercando. Mentre si ritrova inseguito dall'agente di polizia Øyvind per un catastrofico tentativo di baratto in un alimentari, Martin incontra Musa, un criminale ferito a una gamba dopo un incidente che porta con sé una borsa piena di denaro. Insieme si mettono alla ricerca di un villaggio vichingo isolato dal mondo.
Una storia di mascolinità contemporanea, incerta e ferita, che cerca invano di riaffermarsi attraverso l'utopico prisma del cacciatore autosufficiente che rifiuta i compromessi della vita civile.
Un po' commedia degli equivoci, un po' buddy movie sulle montagne che a tratti sembra evocare i Coen, il film di Daneskov riesce a tenere insieme i suoi elementi grazie anche alla prova attoriale di Rasmus Bjerg, al quale va il compito di mantenere apprezzabile un uomo egoista e all'apparenza fuori di testa. Recensione ❯
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Un film che riflette sulla costruzione dell’identità tra materialità, virtualità e memoria. Fantascienza, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna si sveglia in un luogo deserto e comincia ad avvertire strane sensazioni dagli oggetti. Espandi ▽
Una giovane donna si risveglia nuda su una spiaggia deserta. Rivestitasi con una rete prende a vagare imparando presente e passato attraverso oggetti a cui è in grado di ridare energia. Trovato uno smartphone inizia a vedere i video in esso contenuti e impara a conoscerne i soggetti. Sono una coppia di fidanzati: Arianna e Leonardo che hanno filmato i momenti più diversi della loro vita in comune. Recensione ❯
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Un genuino, sincero e semi-artigianale racconto d'avventura, che funziona a pieno e ad ogni livello. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è tratto dall'omonima graphic novel di Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Espandi ▽
Balcani, 1992. Arrivati nel villaggio di Yorvolak, il comandante Kurjak e i suoi uomini arrivano trovano tutti gli abitanti trucidati in modo brutale da un nemico senza nome né volto. Decidono così di accamparsi nel villaggio per scoprire cosa davvero sia successo, ma l’unica soluzione sembra essere quella di chiamare un dampyr, che nelle leggende balcaniche è il figlio di un vampiro e di un’umana… Frutto di un lavoro a più teste con Brandon Box e Eagle Pictures, Dampyr è la prima, vera, incursione cinematografica della Bonelli interamente seguita passo dopo passo dall’editore milanese, che ancora pronta a digrignare i denti davanti ai passi falsi del passato – sì, il Dylan Dog di Kevin Munroe –, stavolta ha fatto le cose con la cura e l’attenzione che ha sempre riversato su ogni singola pagina a fumetti: budget da 15 milioni di dollari, set in Romania, cast internazionale e girato in inglese. Il risultato è un film che funziona a pieno e ad ogni livello, e se lo fa è perché riesce nel suo intento di essere una copia non conforme della saga a fumetti, prendendo quel molto di cinematografico che già c’era per adattarlo e lasciarlo vibrare in questa sua nuova forma. Recensione ❯
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Una favola contemporanea altamente improbabile, ma tracimante buonumore e possibilità immaginifiche. Animazione, Avventura, Commedia - USA2022. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Film tratto dal libro per bambini su un coccodrillo che vive a New York City. Espandi ▽
Il prestigiatore Hector P. Valenti è pieno di debiti e a corto di nuove idee per restituire sprint al suo spettacolo, finché non si imbatte in un piccolo miracolo: Lyle, un coccodrillo che canta magnificamente. Peccato che, davanti ad un pubblico pagante, Lyle si paralizzi e non gli esca di bocca nessun suono. Valenti allora lo abbandona nella soffitta di un appartamento newyorkese e va in cerca di denaro. Qualche tempo dopo la famigliola Primm si trasferisce nell'appartamento e il membro più giovane, il timido e spaesato Josh, scopre l'esistenza del coccodrillo. Da allora Josh e Lyle formano una coppia inseparabile, pronta ad affrontare ogni sfida.
Il talento di Mr. Crocodile è un film per famiglie che ha il sapore dei live action Disney anni Settanta: altamente improbabile, ma tracimante buonumore e possibilità immaginifiche.
Ma non solo. Si tratta anche di una favola contemporanea con qualche spunto di riflessione in più di quanto il Disney movie anni Settanta avrebbe consentito, e mostra un lato di Bardem inedito davvero sorprendente. Recensione ❯
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Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. É la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche. Espandi ▽
Amanda è una ragazza di 25 anni che non ha amici e forse non li ha mai avuti. Un giorno rivede una sua coetanea, Rebecca, con cui da bambina trascorreva molto tempo insieme. Ora anche Rebecca è spesso isolata. Riusciranno, insieme, ad essere meno infelici? Non è solo un film sull’isolamento ma su uno straniamento esistenziale. Amanda, opera prima di Carolina Cavalli che ha scritto anche la sceneggiatura, segue la protagonista nel suo nervoso nomadismo fisico ed esistenziale. Sorretto dalla convincente interpretazione di Benedetta Porcaroli che rende il suo personaggio malinconico, disperato, rabbioso ma anche ironico, il film mette a fuoco tutti gli altri personaggi quasi esclusivamente attraverso la sua protagonista. Forse è questo uno dei limiti del film, incapace di far respirare in pieno la storia perché troppo concentrato su Amanda. Recensione ❯
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Esuberante, nel bene e nel male, David O. Russell fa lezione di storia in chiave di commedia. Drammatico, USA2022. Durata 134 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Racconto affascinante e intricato che fonde brillantemente fatti storici e finzione per un'esperienza cinematografica attuale. Espandi ▽
New York, 1933. Il dottor Burt Berendsen e l'avvocato Harold Woodman sono amici fraterni e colleghi di lavoro, dal giorno in cui il generale Meekins li ha fatti conoscere, sul fronte europeo, durante la prima guerra mondiale. Ed è proprio al cospetto del cadavere di Meekins, con ogni probabilità dovuto ad avvelenamento, che i due si trovano a dover nuovamente guardarsi le spalle, perché qualcuno li vuole morti, o per lo meno al fresco. Determinati a vendicare il loro superiore, Burt e Harold finiscono nella ricca tenuta dei Voze, dove incontrano Valérie, ex infermiera di guerra e grande amore di Harold, sparita nel nulla dodici anni prima.
Il film di David O. Russell è un profluvio di parole, oggetti di scena, personaggi, che tutto impasta ed esibisce.
Il divertimento e la convinzione che Christian Bale mette nel suo personaggio e il magnetismo di Margot Robbie confermano che motivi di interesse e di intrattenimento ci sono. Il film pecca di logorrea e di entusiasmo, ma ci sono peccati peggiori. Recensione ❯
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Una macchina ben oliata - con dialoghi fortemente letterari e illustrazioni da storyboard. Peccato per il rumore degli ingranaggi. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Lago di Como. Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura e alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare. Poi c'è una madre cerca di proteggere le donne del luogo, una tredicenne con un ciuffo viola che ha un rapporto conflittuale con i genitori. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
Carrisi è maestro nel tenere alta la curiosità e la tensione, e si diverte a creare meccanismi ad orologeria. Tuttavia sembra davvero che giochi a "fare come se", attingendo, oltre che ai suoi studi di Criminologia, a tutti gli stilemi (e talvolta i cliché) del cinema e della serialità d'oltreoceano, a scapito di una cifra autoriale originale e di uno spontaneo slancio narrativo.
Così i dialoghi restano fortemente letterari, le inquadrature rimangono illustrazioni da storyboard (con una preferenza per il piano inclinato laddove si vuole rappresentare la mente deviata del protagonista), gli attori appaiono come simulacri di verità, i rapporti fra i personaggi si confermano rotelle del meccanismo narrativo. In altre parole la macchina è ben oliata, ma si sente il rumore degli ingranaggi. Recensione ❯
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