Dalla storia del cinema più completa in lingua italiana, una selezione di 9086 film da vedere, dal 1895 al 2025. Scopri le recensioni, trame, listini, poster e trailer. Ordina per:
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Un'opera perfettamente riuscita che è anche una dura denuncia nei confronti del carcere minorile. Drammatico, Italia1946. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Vita di strada, riformatorio e fuga di due piccoli lustrascarpe romani. Espandi ▽
Pasquale e Giuseppe sono due ragazzini che nella Roma liberata dagli americani vivono lucidando le scarpe in strada al grido di 'sciuscià', neologismo sintesi dell'inglese 'shoe shine'. Pasquale è orfano di entrambi i genitori mentre Giuseppe mantiene i suoi insieme al fratello maggiore che è in un giro di riciclaggio di oggetti rubati. Un giorno i due vengono coinvolti in uno dei traffici illegali e finiscono al carcere minorile. Lì le loro personalità fondamentalmente innocenti subiscono il peso di un ambiente negativo.
Il primo premio Oscar ad un film straniero assegnato nel 1947 offre ancora occasioni di riflessione. Il film è un'perazione perfettamente riuscita: indimenticabile la cavalcata dei due protagonisti per le strade di Roma con i compagni di lavoro che assistono ammirati e, in senso purtroppo opposto, nel finale.
Tutto ciò in un film che rappresenta una dura denuncia, anche se criticata all'epoca per alcuni risvolti ritenuti un po' troppo patetici, nei confronti del carcere minorile. Recensione ❯
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Una tragicommedia disperata e ispirata, metafora della divisione fratricida che segna l'Irlanda dagli anni della guerra civile. Drammatico, Irlanda, USA, Gran Bretagna2022. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due amici di una vita si trovano in una situazione di stallo quando uno interrompe bruscamente la loro relazione, con conseguenze allarmanti per entrambi. Espandi ▽
Irlanda, 1923. I migliori amici Pádraic e Colm s'incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all'amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia. Devastato e incapace di accettare la cosa, Pa'draic cerca l'aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest'ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Pa'draic non lo lascerà in pace. Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull'immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l'allontanamento di due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un'escalation di atrocità. Martin McDonagh riunisce la coppia protagonista del suo film d'esordio (In Bruges) e la blocca in un avamposto rurale e isolato, al largo della costa occidentale dell'Irlanda (le location reali sono le le isole di Inishmore e Achill), insieme ad una manciata di pochi altri abitanti incattiviti dalla solitudine, suggestionati dalle leggende, terrorizzati da una vita che spesso si traduce in quotidiana attesa della morte. Colin Farrell e Brendan Gleeson, ribaltamenti antieroici di Michael Collins e Eamon de Valera, sono gli strepitosi protagonisti di questa riflessione sui compromessi dell'amicizia e le diaboliche tentazioni dell'individualismo, annegata nello humour e investita di fascino e di libertà dall'ambientazione e dalla scelta dell'epoca. Recensione ❯
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Park Chan-wook sorprende con un romantico neo-noir che ha il respiro dei classici e il linguaggio del presente. Drammatico, Corea del sud2022. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Mentre indaga su un misterioso omicidio, un uomo comincia a provare dei sentimenti per la moglie della vittima. Espandi ▽
La capacità dei grandi autori è anche quella di comprendere quando una vena si è esaurita ed è tempo di voltare pagina e trovare nuovi stimoli. Da troppi anni, susseguenti alla cosiddetta “trilogia della vendetta”, Park Chan-wook è spesso stato vittima del proprio stile, innamorato di un manierismo incline a una certa stanchezza creativa. Una filmografia di eccessi e barocchisimi, tendente al grandguignol, che trova un brusco arresto in un film che pare l’esatto opposto del Park che eravamo abituati a conoscere. Con Decision to Leave si torna ad accogliere tra i maggiori autori in circolazione un nome amato dai cinefili, spesso oggetto di fanatismi mal riposti e accanimenti altrettanto inutili. Un Park rinnovato e talora quasi irriconoscibile, arresosi al potere di suggestione che è proprio solo degli amori irrealizzabili, mentre gira il film più romantico del 2022. Recensione ❯
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Shyamalan riesce ancora una volta a utilizzare il cinema di genere per indagare nella paura che attanaglia la specie umana. Thriller, Horror - USA2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Durante una vacanza, una ragazza ei suoi genitori vengono presi in ostaggio da sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di fare una scelta per scongiurare l'apocalisse. Tratto da un romanzo di Paul Tremblay. Espandi ▽
Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po' di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire.
L'uomo deve ancora una volta arrendersi all'inspiegabile e accettarlo, per ritrovare la fiducia e un fine ultimo nella comunità dei propri simili. La morale cristiana, sempre più ricorrente in Shyamalan, si mescola alla classicità greca e alla riproposizione del dilemma inestricabile che caratterizza Ifigenia in Aulide di Euripide in una riflessione che sa di definitivo sui pericoli del nostro presente e sulla totale inadeguatezza della nostra capacità di discernimento dei medesimi.
Tra le scelte felici di casting, impossibile non citare quella dell'ex wrestler Dave Bautista che incarna alla perfezione il ruolo da orco della fiaba, che irrompe a spezzare l'idillio della famiglia. In un film che si concentra sull'inganno delle apparenze la sua presenza e il suo ruolo sono semplicemente perfetti. Recensione ❯
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Seguendo la street artist Laika: un ritratto dal taglio efficace e inedito. Documentario, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un doc per rivivere gli anni di pandemia attraverso gli occhi e il talento di Laika, una donna che si
definisce "un'attacchina romana" e dimostra una profonda consapevolezza morale e artistica. Espandi ▽
Attiva dal 2019, Laika incolla i suoi poster sui muri di Roma. Senza chiedere permesso, come tanti altri artisti più o meno noti di lei, che usano all'incirca gli stessi strumenti per prendere voce, esprimere dal basso una posizione, soprattutto per conto di chi una voce non l'ha: migranti, donne, vittime della guerra, persone che in Italia non hanno cittadinanza.
È una voce critica del potere dei capi di Stato, ma esprime anche attaccamento a figure popolari, dai calciatori a persone molto meno famose. Spera, che presenta il suo film d'esordio in Freestyle alla Festa del cinema di Roma 2022, ha ottenuto la sua fiducia e disponibilità e può osservarla (ammesso che si tratti di una donna) anche durante l'isolamento del lockdown. La regia coglie i tratti essenziali del suo gesto - spirito antisistema, velocità di esecuzione, immediatezza e incisività del messaggio - e mutua alcuni stilemi del cinema di genere (accelerazioni, musica elettronica, ritmo, immaginario ma anche ironia metacinematografica da superhero movies) tramite i quali si tiene lontano dal rischio di uno scolastico profilo d'artista. Recensione ❯
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La storia di uomo che ha scontato più di sei anni in carcere e ora è pronto a ricomiciare. Espandi ▽
La regista esordiente Giulia D'Amato intreccia i propri ricordi di adolescente (con il padre da sempre militante e il fidanzato ultrà del Perugia) ai tragici fatti del G8 di Genova 2001. La memoria privata si mescola a quella collettiva, attraverso le testimonianze dell'autrice, dell'ultrà teramano Davide Rosci, condannato a sei anni e sei mesi di carcere per "concorso morale" in "devastazione e saccheggio" durante la manifestazione tenutasi a Roma nell'ottobre 2011, e di Mariapia Merzagora Parodi, madre di Edoardo, morto pochi mesi dopo l'amico Carlo Giuliani, ucciso da un proiettile sparato da un agente in piazza Alimonda a Genova, il 20 luglio 2001.
I ricordi personali diventano il racconto di un'epoca, attraverso uno sguardo d'insieme che a volte rischia di perdersi ma è sostenuto da una colonna sonora trascinante.
Particolarmente azzeccata ed originale la scelta musicale, che accompagna i filmati d'archivio con famosi brani del genere pop ("I migliori anni della nostra vita"), pop rock ("Total Eclipse of the Heart") e soprattutto dance: da "L'amour toujours", vero e proprio inno generazionale, romantico e disperato, di fine anni Novanta, alla hit dei primi Duemila "Dragostea Din Tei", fino a "Disco Samba". Recensione ❯
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Un'opera prima sfrontata e resa ancora più affilata dal rigore formale della regia di Mathieu Gérault. Drammatico, Francia2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
All'indomani di un'imboscata in Afghanistan che ha decimato la sua unità, il soldato Christian Lafayette ritorna in Francia. Espandi ▽
Christian è appena tornato dall’Afghanistan e subito finisce davanti ad un giudice per una rissa. Il soldato semplice è in difficolta, non riesce a stare al passo con quello che gli succede attorno. Tutto precipita quando la banda di gitani con a capo Abraham reclama l’oppio che gli era stato promesso da due sue commilitoni. Quante cose in questo film: soldati di ritorno dal fronte, periferie francesi, trafficanti di oppio, ospedali psichiatrici, rapinatori di gioiellerie, alberghi abbandonati. Nel percorso festivaliero del film era emerso proprio questo, ma virato sul versante più negativo: troppe le direzioni imboccate da Gérault e mai percorse fino in fondo. Però, e però, questa è solo l’ombra proiettata dal film. Perché a dare forma e consistenza non è la mano del Gérault sceneggiatore (assieme a Noé Debré e Nicolas Silhol) ma la mano del Gérault regista, capace di tenere assieme quei corpi e quelle linee, seguirne le traiettorie, le tangenti, le parabole senza mai perdere di vista il disegno finale. Recensione ❯
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Una riflessione sul tempo e sulla memoria attraverso le opere dell'artista israeliano Dani Karavan. Documentario, Israele2020. Durata 66 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film al contempo lineare e intricato, emozionante ma mai melodrammatico, doloroso quanto divertente e appassionato, su uno dei più importanti artisti contemporanei. Espandi ▽
Nato nel 1930, Dani Karavan è autore di circa settanta opere e installazioni disseminate per il mondo, tra land art e urbanistica. Il filmmaker Barak Heymann, con la complicità di Hava e Tamar, rispettivamente moglie e figlia di Karavan, pedina l’artista mentre controlla e verifica lo stato di manutenzione delle sue creazioni, che si tratti di una piazza o di un monumento, delle aiuole di un giardino o di un supposto canale d’acqua. Il documentario si svela in modo progressivo e paradossale come una riflessione sul tempo e sulla memoria. Mentre cerca di conservare nel miglior stato possibile le sue creazioni, perché perpetuino la traccia di riflessioni filosofiche e storiche, l’artista deve prendere atto della labilità del proprio corpo mortale, del suo limite. Recensione ❯
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Una commedia surreale che fa sorridere e sospirare, nella piena tradizione del cinema francese esistenziale. Drammatico, Francia2021. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nord della Francia. Un gruppo di piccoli delinquenti si troverà a che fare con alcuni incarichi particolari che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. Espandi ▽
In una cittadina del nord della Francia che si affaccia sul mare, un gruppo di scagnozzi affiliati a un giro di malavita portuale si trovano alle prese con alcuni incarichi particolari, che li metteranno di fronte a insolite questioni di bellezza, arte e poesia. Jeff, il boss poeta, corteggia una cassiera del supermercato con i suoi versi. Tutto ciò mentre sua moglie si strugge e sua figlia sta per festeggiare il compleanno. La coppia formata da Poussin e Jesus è incaricata di convincere i compagni di scuola della ragazza a presenziare. Nel frattempo, Jacky deve recuperare i soldi di un debito da un uomo, ma finisce per invaghirsi di sua moglie e della sua passione per il teatro. Recensione ❯
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Un film sulla guerra, sull'estremismo religioso, su due donne che hanno fatto scelte diametralmente opposte, sull'oppressione che le donne vivono in molte parti del mondo. Espandi ▽
Dopo Border, girato anch’esso nella Siria del conflitto, e dopo il pugno nello stomaco (e l’ottimo successo di pubblico e di critica) Sulla mia pelle che raccontava il caso Cucchi, Alessio Cremonini torna a parlare di attualità (e soprusi) con il suo caratteristico stile documentario, rigoroso e fortemente concentrato, refrattario a qualunque edulcorazione della verità. Al centro della storia questa volta ci sono due personaggi femminili forti, e le due interpreti – Jasmine Trinca nel ruolo di Sara, l’italo-iraniana Isabella Nefar in quello di Nur – si tengono testa a vicenda, e tengono testa allo sguardo dello spettatore. Il punto di contatto con Sulla mia pelle sta nel cercare il punto di rottura dell’animo umano in condizioni degradanti della propria dignità. Ciò che resta è un approccio radicale ad una vicenda contemporanea e un’esposizione di due scelte di vita diametralmente opposte, che sono anche due modi antitetici di concepire il femminile. Recensione ❯
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Un decennio della vita del grande autore russo raccontato con sensibilità e attenzione alle relazioni familiari. Biografico, Drammatico, Storico - Francia2015. Durata 96 Minuti.
Nel 1890, lo scrittore russo Anton Chekov scrive racconti sui giornali per sfamare la sua famiglia. Espandi ▽
Anton Cechov è un giovane medico di campagna che scrive, con pseudonimo, dei racconti. Uno di questi viene letto e apprezzato dall'editore Aleksej Suvorin e dal famoso critico Dmitrji Grigorovic che lo spingono ad affrontare seriamente la scrittura. Inizialmente Anton vede nella loro offerta un modo per contribuire all'economia della numerosa famiglia a cui appartiene ma progressivamente la letteratura diventa la sua attività principale al punto da fargli sospendere le prestazione mediche per compiere un'inchiesta in favore del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti nel penitenziario dell'isola di Sachalin.
René Fèret è uno di quei registi che sono apprezzati in patria ma che fanno fatica a passare la frontiera di Ventimiglia anche in tempi di libera circolazione delle opere dell'intelletto.
Fèret ci accompagna nella vita di uno dei più importanti autori della letteratura mondiale mostrandoci con delicatezza anche le intime contraddizioni di un uomo che si sentiva più medico che scrittore ma che non poteva negare, salvo mettere in gioco una falsa modestia, il proprio talento. Recensione ❯
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Un saggio sublime di cinema documentario. Con un lascito al mondo e un finale luminoso. Documentario, Polonia2021. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dialogo tra Roman Polanski e Ryszard Horowitz, amici separati dalla persecuzione nazista. Espandi ▽
Roman Polanski e Ryszard Horowitz, circa sei anni di differenza, hanno frequentato lo stesso liceo artistico a Cracovia. Polanski (1933) è nato a Parigi, Horowitz (1939) a Cracovia. Entrambe le loro famiglie sono state testimoni della costruzione del ghetto e delle deportazioni nei campi di concentramento dalla città polacca. A fine anni Cinquanta entrambi hanno lasciato la Polonia, trovando affermazione professionale rispettivamente l'uno come regista, l'altro come fotografo (o meglio photocomposer, come si dichiara) negli Stati Uniti (Polanski prima in Europa). Da allora non sono più tornati insieme nella loro città natale, dove, a oltre sessant'anni di distanza, si danno appuntamento. È l'occasione per ricordare, anche quando non si vorrebbe, per ovvi motivi. Recensione ❯
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Il thriller libero ed originale che ha rivelato il talento di Takashi Miike al pubblico occidentale. Horror, Giappone, Corea del sud1999. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Takashi Miike, prolifico regista giapponese dalla media di quattro produzioni l'anno, è una mina vagante pronta ad esplodere con violenza pur di comunicare il proprio messaggio. Espandi ▽
Sette anni dopo essere rimasto vedovo, il produttore televisivo Shigeharu Aoyama decide di cercare nuovamente moglie, specie dopo l'insistenza del figlio adolescente Shigeiko. Un'occasione la fornisce l'amico e collega Yoshigawa, che gli propone di indire una finta audizione per cercare nuove attrici per un film che non si realizzerà mai. Un mero pretesto per valutare un po' di candidate come compagna ideale. Aoyama la individua nella giovane Asami, timida e riservata. Anche quando le informazioni del suo curriculum si rivelano totalmente false, Aoyama non rinuncia all'idea di frequentarla pur di conoscerla meglio.
Uscito nel 1999, quando il nome di Takashi Miike non è ancora divenuto sinonimo di culto per nerd cinefili e amanti delle forme estreme di genere, Audition è il film che rivela al mondo occidentale il talento del prolifico regista giapponese.
L'adattamento di Miike aggiunge una sfumatura hitchcockiana al personaggio di Aoyama, è libero e originale, come d'abitudine per uno spirito libero, intento, soprattutto negli anni migliori della sua carriera, a reinventare costantemente fonti eterogenee con un linguaggio unico e personale. Recensione ❯
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Una narrazione efficace e senza fronzoli dei flussi migratori. Che non ha paura di chiedere conto alle istituzioni. Documentario, Italia2023. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il confine tra Italia e Slovenia è sulle colline, sopra Trieste. Per qualcuno è l'inizio di un sogno, per altri di un incubo. Espandi ▽
Uno sguardo alle storie e ai percorsi attraverso cui si dipana l'immigrazione nord-orientale verso l'Italia. Agli occhi di chi proviene dall'Iran e dal Medio Oriente in cerca di asilo, e attraverso la Turchia risale verso nord al di là dell'Adriatico, il punto di arrivo della Slovenia è quello che prelude all'ingresso in Italia e alla vista di Trieste, "bella di notte" con le luci sul porto. Una volta arrivati, però, i profughi si scontrano con politiche di accoglienza in costante cambiamento, tra equilibri europei, "riammissioni informali" e illegali, e una polizia che "fa il suo lavoro". Recensione ❯
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Il tragico destino della comunità ebraica di Nasielsk attraverso un breve filmato amatoriale in 16 mm trovato per caso in un armadio. Espandi ▽
Un filmato amatoriale di poco più di 3 minuti viene ritrovato da Glenn Kurtz in un armadio a casa dei suoi genitori in Florida. Risulta essere il frutto di riprese realizzate dal nonno David, un ebreo che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti e che era tornato nel 1938 con la moglie in quella parte di Europa che aveva dato loro i natali. Il filmato, in condizioni non buone, viene mandato ad un laboratorio che riesce a restaurarlo. Ulteriori ricerche consentiranno di accertare che il luogo delle riprese è la cittadina polacca di Nasielsk con 7000 abitanti di cui 3000 ebrei. Solo un centinaio sopravvisse all’Olocausto. Tre Minuti è un documentario che andrebbe mostrato, con grande profitto, in tutte le scuole di cinema, perché elabora un saggio sull’immagine cinematografica affrontandone i diversi aspetti, senza didatticismi ingombranti e con grande chiarezza ed immediatezza. È, in definitiva, una vera e propria detection quella che ci viene presentata. Ci porta, minuto dopo minuto a partire dagli iniziali tre, a scoprire appunto non solo una comunità ma anche le innumerevoli potenzialità del linguaggio cinematografico. Spingendoci così a passare dal vedere al guardare. Recensione ❯
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