Thriller ambientato nel mondo dell'arte contemporanea, girato tra Roma e la provincia di Latina. Espandi ▽
Roma. Carlo Paris è un celebre critico d'arte, e la sua compagna è la bellissima ballerina Giada. Durante un vernissage Carlo si imbatte in Peter Drago che si tratterrà nella dependance della magnifica casa al mare che il critico possiede a Sabaudia. Ma diventa quasi subito evidente che fra Peter e Giada c'è un passato comune. Intorno a loro ci sono l'ambiente fatuo e spocchioso dell'arte contemporanea e le rivalità più o meno nascoste fra artisti, curatori, critici e direttori di musei, in una lotta per farsi notare.
Gioco pericoloso mette in scena anche un triangolo amoroso, approfittando della presenza seducente di Elodie che incarna il ruolo di Giada con il giusto mix di vulnerabilità e pericolo, confermando, a questa sua seconda prova d'attrice dopo Ti mangio il cuore, un talento in crescita.
La regia di Lucio Pellegrini procede per suggestioni che hanno più a che fare con l'aderenza alla forma del genere noir (come la pioggia incessante) che con un contenuto che dovrebbe funzionare come un congegno ad orologeria, e invece colleziona improbabilità. Recensione ❯
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Una commedia a tema matrimonio, con Reese Witherspoon e Will Ferrell. Espandi ▽
Jim è un vedovo con un'unica figlia adorata, Jenni, che vuole sposare lo storico fidanzato rapper. Il luogo del matrimonio sarà un resort di lusso nell'isola di Palmetto che può contenere un numero limitato di ospiti: dunque il resort è prenotabile per un solo matrimonio ogni weekend. Per Jim l'isola di Palmetto è legata al ricordo del suo matrimonio e dunque è l'unico luogo in cui può immaginare di celebrare quel rito che gli porterà via la figlia, con suo grande dispiacere.
Margot è una produttrice televisiva di successo ma priva di una vita sentimentale, che si è trasferita a Los Angeles anche per allontanarsi dalla famiglia di origine in Georgia. La donna ha un solo legame famigliare importante, quello con la sorella minore, che ha deciso di sposare uno spogliarellista dei Chippendales. E decide di occuparsi personalmente delle nozze prenotando un weekend proprio nel resort dell'isola di Palmetto. Ma per un disguido prenota lo stesso weekend già fissato da Jim. Le due famiglie dovranno dividersi la cerimonia, in un'escalation di rivalità e dispetti reciproci che non potrà che portare al disastro
Un matrimonio di troppo è una screwball comedy che sembra studiata a tavolino per inserire tutti gli elementi che hanno decretato il successo delle più recenti commedie romantiche americane da piattaforma. Ma è infarcito di banalità narrative e di svolte improbabili, retorica familista e gag puerili. Recensione ❯
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Operazione fiacca che punta alla natura artigianale del cinema di Robert Rodriguez e alla coreografie action di David Leitch. Commedia, USA2025. Durata 83 Minuti.
Non importa quanto ci provi, non puoi rompere con il passato. Espandi ▽
Milwaukee. Marvin Gable è un uomo dalla vita apparentemente normale. Lavora come agente immobiliare e i cartelli “Vendesi” con la sua faccia sono dappertutto. Inoltre ha appena ricevuto un prestigioso riconoscimento dal suo mentore e amico Cliff, quello di miglior agente immobiliare regionale dell’anno. Niente però è come sembra. Un giorno riceve una misteriosa busta rossa dove c’è scritto “With Love” e un foglio con la scritta “Sono tornata” che fa tornare a galla il suo passato di killer. A mandargliela è Rose, la donna che avrebbe dovuto far fuori per conto di suo fratello Alvin, a capo di un’organizzazione criminale, perché gli aveva sottratto un’enorme somma di denaro. Marvin però non ha portato a termine l’incarico perché si è innamorato di lei. L’ha così aiutata a fuggire e poi ha deciso di cambiare vita. Però adesso è tornato il momento per regolare per sempre i suoi vecchi conti in sospeso. Jonathan Eusebio, qui al primo lungometraggio, dopo essere stato regista della seconda unità di Deadpool 2 e aver diretto le scene d’azione in Fast & Furious 8, ripropone schematicamente i combattimenti che ha coordinato, per esempio, nella saga di John Wick e The Fall Guy. Ma al di là dell’indubbio mestiere dell’operazione non c’è inventiva e soprattutto è debole la parte comica, soprattutto nella rappresentazione degli spietati criminali e del boss interpretato da Alvin Wu. Peccato che la sceneggiatura non abbia valorizzato il personaggio interpretato da Ke Huy Quan. Recensione ❯
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Una ragazza cade vittima di un incantesimo. Espandi ▽
L'adolescente Jeanne vive in un orfanotrofio sulle montagne ma sogna di vedere il mondo. Decide quindi di scendere a valle per scappare verso l'avventura, ma è costretta ben presto a fermarsi nella notte piena di insidie, trovando rifugio come può. Quel luogo misterioso si rivela essere un set cinematografico, dove si tengono le riprese di un film basato su La regina delle nevi di Andersen. Nel ruolo principale c'è l'algida diva Cristina, che incrocia lo sguardo con Jeanne e la attira fatidicamente a sé.
La magia del grande schermo prende una piega macabra nel ritorno alla regia di Lucile Hadžihalilovic, che mette in scena una sinistra storia di attrazione in equilibrio precario tra artificio e fantasia. Gelido al punto tale da risultare quasi inerte, il quarto film della regista di Innocence ed Evolution fatica a trovare una coesione tra il regno del fantasy, della fiaba e del meta-cinema. Recensione ❯
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La vita perfetta di una donna nella pittoresca Holland, nel Michigan, crolla quando lei e un'amica scoprono un contorto segreto tra loro. Espandi ▽
Holland, Michigan, è una cittadina americana ispirata a un villaggio olandese del XVIII secolo, con tanto di mulini a vento, tulipani e case col graticcio. Per Nancy Vandergroot è un posto ideale dove crescere il figlio preadolescente e vivere nel modo più placido possibile il matrimonio con l'ottico Fred. Se non fosse che qualcosa comincia a stonare e che Nancy si sia convinta che il marito le nasconda un segreto. O forse è lei stessa che, desiderando tradire Fred con l'insegnante d'arte della scuola in cui lavora, ha immaginato tutto pur di giustificare il proprio desiderio. O forse c'è dell'altro ancora, nascosto dietro la patina di un mondo fin troppo perfetto.
Nicole Kidman riprende il ruolo già affrontato in La donna perfetta, remake del classico distopico inglese La fabbrica delle mogli, e rompe ancora una volta la cornice dell'American Way of Life. Holland si situa nel solco di film come American Beauty o il più recente Don't Worry Darling, che nel corso degli anni hanno raccontato il sogno americano come un incubo indistinguibile dall'idillio (o un idillio pronto a sfociare nell'incubo). Recensione ❯
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Il film racconta la vita di Rosa Ricci prima della sua condanna, esplorando i suoi trascorsi e le ragioni che l'hanno portata a finire in carcere. Espandi ▽
Di ritorno da una visita in carcere al fratello Ciro, Rosa Ricci e suo padre Don Salvatore si allontanano dall'Ipm di Napoli. Per distrarla, il padre decide di portarla alla festa del narcotrafficante sudamericano Augusthín, per farle conoscere sua figlia Angelica. È solo una trappola, Rosa verrà rapita e portata in una località remota e isolata da tutto. In attesa che arrivi il riscatto di venti milioni di euro la rampolla dei Ricci dovrà salvarsi da sola, mentre è controllata a vista dai suoi carcerieri.
Un film sulla perdita dell'innocenza di una ragazza a cui ne capitano di tutti i colori. È Io sono Rosa Ricci, opera seconda di Lyda Patitucci che aveva già dimostrato di saper girare e firmare un film di genere con Come pecore in mezzo ai lupi. Per questo prequel/spin-off di Mare Fuori sceglie di mescolare azione, thriller, kidnap, gangster e revenge movie, senza tralasciare un tocco di melò nelle relazioni. Su tutte, quella tra Rosa e suo padre, nuovamente interpretati come nella serie da Maria Esposito e Raiz. La chimica tra loro è ormai nota, risultano sempre convincenti e credibili anche nelle scene che hanno dell'incredibile. Recensione ❯
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Ethan Coen mette in scena una commedia queer, con Margaret Qualley iper-sessualizzata e forzatamente canaglia. Commedia, USA, Gran Bretagna2025. Durata 90 Minuti.
Una dark comedy su Honey O'Donahue, investigatrice privata di una piccola città, che indaga su una serie di morti misteriose legate a una chiesa. Espandi ▽
L'incidente mortale (e affatto accidentale) di una coppia di Bakersfield (California), attira l'attenzione della detective Honey O'Donahue, che finisce per indagare su una setta devota a padre Dean, pastore carismatico e criminale, col vizio del sesso e della manipolazione. Nella vita di Honey, intanto, irrompono un vecchio padre, a cui non perdona un'infanzia di abusi, e una poliziotta, con cui comincia una torrida relazione. Tra ufficio, casa e chiesa, Honey avrà la meglio sui cattivi di turno senza alzare un dito, o quasi. Recensione ❯
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Statham al suo massimo in termini di efferatezze, ma la sceneggiatura è approssimativa, anche per gli standard di un action sopra le righe. Azione, Thriller - Gran Bretagna, USA2025. Durata 116 Minuti.
Levon Cade si è lasciato alle spalle una carriera nelle operazioni militari segrete per vivere una vita tranquilla. Quando la figlia del suo capo viene rapita scopre un mondo di corruzione molto più grande di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Espandi ▽
Levon Cade, vedove e padre di una ragazzina, lavora come operaio edile e nasconde la sua identità di ex Royal Marine e agente speciale antiterrorismo. Almeno finché non viene rapita Jenny, la figlia del suo capo, da malviventi affiliati alla mafia russa. Levon decide di rimettersi in azione e comincia a collezionare cadaveri sul suo cammino, pur di tenere fede alla promessa fatta: riportare Jenny sana e salva tra le braccia dei suoi cari.
Il titolo alla Ken Loach non inganni: siamo in un film con Jason Statham, e sono sufficienti pochi minuti perché i panni dell'empatico capomastro edile siano abbandonati in favore di quelli dell'ex Royal Marine ammazzacattivi. Statham non si tira indietro e in questo senso A Working Man eccelle.
Statham però rinuncia quasi totalmente alla sua ostentata britishness, appiattendosi in un ruolo da Jack Reacher o da Punitore, che strizza l'occhio in ogni modo all'orgoglio redneck di chi sventola stelle e strisce anziché l'Union Jack (piacerà agli elettori di Trump, questo è certo). Recensione ❯
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Una psicocommedia riuscita a metà, in cui Matilde Gioli ricorda Mrs Doubtfire. Commedia, Italia2025. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia con Matilde Gioli nei panni di una psicoterapeuta che ricorda Mrs Doubtfire. Tutto per riconquistare un amore perduto. Espandi ▽
Sandra è una giovane psicoterapeuta che viene mollata un giorno senza motivo apparente dal suo compagno convivente Stefano. Per un problema del sistema informatico se lo ritroverà come paziente - è stata appena assunta da un servizio di psicoterapia online - e per non farsi riconoscere assumerà le sembianze di una collega più anziana, mascherandosi ogni giorno. Ad aiutarla, l'amica scapestrata Benedetta e Marco, un investigatore privato che saprà consigliarla e starle accanto.
Matilde Gioli possiede una cifra da attrice brillante che funziona, e che dopo una serie di commedie interpretate le abbiamo già visto esprimere ed esplorare abbondantemente. Qui osa il salto mortale del ruolo duplice, e le viene abbastanza bene.
Fatti vedere resta quindi una commedia riuscita a metà, capace senz'altro di distrarre dai problemi quotidiani e strappare qualche sorriso, ma senza l'efficacia e il mordente delle opere che arrivano ad essere davvero emozionanti (o esilaranti) e memorabili. Recensione ❯
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La formula di De Maistre si arricchisce di una quarta variazione ma
la modalità del racconto appare la medesima se non impoverita. Avventura, Commedia, Family - Francia2025. Durata 100 Minuti.
In Cina, il dodicenne Tian viene mandato con la sorella a stare con la nonna sulle montagne del Sichuan. Lì, fa un incontro sorprendente con Moon, un cucciolo di panda. Espandi ▽
Tian non è il figlio che suo padre vorrebbe. A differenza di sua sorella Liya, virtuosa a scuola e nella danza col ventaglio, Tien è l'ultimo della sua classe per rendimento, non ha amici e passa il suo tempo attaccato alla consolle dei videogiochi. Come se non bastasse, sua madre e suo padre (Liu Ye) si vedono poco e male, litigano spesso e non vanno d'accordo sull'educazione dei figli. L'unica figura di riferimento, per il giovanissimo Tian, è la nonna, la quale sembra capirlo e sapere di cosa ha bisogno. Ed è proprio durante il periodo di vacanza che Tian e la sorella trascorrono nella casa di Nai Nai, immersa nelle foreste di bambù del Sichuan, che il bambino incontra per caso il suo primo e unico amico: un cucciolo di panda. Il contatto con la natura rimette le cose nella giusta prospettiva, ridimensionando i problemi quotidiani degli esseri umani e dando voce alla meraviglia di un mondo che non ruota solo attorno a loro, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Recensione ❯
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Una storia fantasiosa di due sconosciuti e dell'incredibile viaggio che li unisce. Espandi ▽
David è un single incallito e al matrimonio di un amico - a cui va guidato dal navigatore speciale di una altrettanto speciale agenzia di autonoleggio - incontra Sarah. Single anche lei da molto tempo, per un guasto dell'auto si ritroverà a viaggiare insieme a David. Non sarà un viaggio qualsiasi: i due incontreranno, a loro insaputa, una serie di porte capaci di trasportarli in momenti cruciali dei rispettivi passati. Avranno la chance di rivivere, insieme, quei momenti e apportare decisivi cambiamenti ai loro comportamenti.
Un bel soggetto cinematografico che, nel trasformarlo in film, diventa un pasticcio. È A Big Bold Beautiful Journey, che parte da una storia sulla carta ambiziosa e dall'idea suggestiva delle porte come portali di memoria, ma sullo schermo smarrisce la strada nell'alternare fantasia e realtà, passato e presente.
Il risultato è un melò piuttosto kitsch, pasticciato, che "spreca" i grandi interpreti e il notevole budget a disposizione perdendo la bussola e finendo per confondere chi guarda. Recensione ❯
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Un esordio formalmente ineccepibile ma che della storia potenzialmente interessante attraversa solo la superficie. Drammatico, Italia2025. Durata 107 Minuti.
Un film che racconta la possibilità di scegliere del proprio futuro dopo la maturità: un momento cruciale della vita di tutti noi. Espandi ▽
Max, un ragazzo di 19 anni che vive in un paesino del Veneto, ha appena finito gli esami di maturità e si prepara a partire in Spagna. All’improvviso però riceve una proposta inaspettata. Robert Price, imprenditore nel campo delle start up, gli propone di sviluppare l’app che ha creato per aiutare gli studenti a scegliere la facoltà universitaria e di trasferirsi a Roma. Dopo averne parlato con i genitori e i suoi amici accetta la proposta. Dal viaggio spensierato agli squali in affari il passo è breve. Diretto da Daniele Barbiero, qui al suo primo lungometraggio, Squali attraversa la provincia veneta senza entrare nelle sue radici e ribalta un ritratto generazionale in una specie di thriller tecnologico freddo e senz’anima. È un cinema che segue regole che vengono percepite come infrangibili, formalmente anche ineccepibile ma mai in grado di entrare in profondità nella storia e di sviluppare adeguatamente i personaggi. Recensione ❯
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A Perugia, la giovane moldava Rosa Lazar viene trovata viva dopo atroci violenze. Un procuratore e uno psicologo indagano su un caso che svela orrori e verità interiori. Espandi ▽
Periferia di Perugia. In un fosso viene ritrovata una ragazzina che indossa un completo d’alta moda. La polizia sta per portare via il corpo, quando un sospiro la svela ancora viva: si chiama Rosa Lazar, è moldava e non ha nemmeno 16 anni. La sostituta procuratrice Cristina Camponeschi e lo psicologo Stefano Mangiaboschi sono immediatamente chiamati a occuparsi del caso. L’indagine è più complicata del previsto. Apparentemente Illusione è un peculiare detour nella filmografia di Francesca Archibugi ma il focus sulla misteriosa personalità della protagonista adolescente è sicuramente un altro tassello della sua personale affezione al racconto del mondo giovanile ispirato stavolta a un fatto realmente accaduto. Certo a spiazzare è la complessità della narrazione e dei registri utilizzati perché il tentativo, non proprio riuscito, è quello dell’apologo morale attraverso tre (o più?) diverse linee narrative. Recensione ❯
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Il film racconta la storia di una coppia alla disperata ricerca di un figlio che partirà per la Spagna per andare in una clinica specializzata nella fecondazione assistita. Espandi ▽
Angelo e Marta, lui maestro elementare, lei psicoterapeuta e figlia di un colonnello dei Carabinieri, sono sposati da anni, e da anni cercano di avere un figlio. Le hanno provate tutte, ma quando i dottori diagnosticano a Marta un'endometriosi che renderebbe quasi impossibile rimanere incinta i due decidono di seguire il consiglio di Andrea, un amico di Angelo che fa l'infermiere. Andrea suggerisce loro di recarsi a Barcellona dove un luminare pare sia stato in grado di risolvere i problemi di infertilità di innumerevoli coppie.
Ma il luminare conferma a Marta che il suo utero è inospitale, e propone loro una soluzione: una giovane donna catalana è disposta ad ospitare nel suo utero il seme di Angelo e l'ovaio di Marta, per poi portare avanti la gravidanza in Italia accanto alla coppia.
Il cast è di buon livello, a cominciare da Angelo Pintus che si ritaglia un ruolo da attore brillante. Anche i cammei di Tullio Solenghi e Imma Piro e quello di Antonio Catania funzionano, ma in virtù della loro capacità recitativa, non dei ruoli che sono chiamati a interpretare. Quel che è peggio è che per tutta la durata del film al massimo si sorride, mentre più spesso si prova quella sensazione di disagio e di imbarazzo che risultano letali per una commedia. Recensione ❯
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Un uomo pianifica la propria vendetta dopo esser stato mandato in galera ingiustamente. Espandi ▽
Nella Detroit di fine anni settanta, John Miller cerca di affrancarsi da un passato fatto di giri di droga e ambienti criminali. Sembra riuscirci grazie anche all'incontro con Sophia, una cameriera che gli ruba il cuore. Ma Reynolds, il trafficante da cui l'ha difesa una sera nel vicolo dietro a un locale, non ha intenzione di farsi da parte e incastra Miller con l'aiuto di un poliziotto corrotto, condannandolo a venticinque anni di carcere e riprendendosi la donna.
Dimenticabile action in salsa anni settanta, la terza regia di Potsy Ponciroli riprende l'essenzialità violenta del suo esordio, Old Henry, che era un western crepuscolare senza tanti fronzoli ma non privo di una sua dignità.
Peccato che nell'entusiasmo della trovata formale, gestita in modo peraltro non malvagio a livello filmico, ci si sia dimenticati di tutto il resto: è vero che i dialoghi in un film di genere sono spesso triti e ritriti, ma nel silenzio della loro assenza si amplifica enormemente il vuoto di una vicenda che vive di cliché, ultraviolenza e poco altro. Recensione ❯
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