Titolo originale | Creed III |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, Sportivo, |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Al cinema | 155 sale cinematografiche |
Regia di | Michael B. Jordan |
Attori | Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Jonathan Majors, Wood Harris, Florian Munteanu Mila Kent, Phylicia Rashad, Selenis Leyva, Spence Moore II, Michelle Davidson. |
Uscita | giovedì 2 marzo 2023 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,92 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 marzo 2023
Argomenti: Creed
Il terzo capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre, osannato e mai dimenticato Rocky. Creed III è 7° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 19.581,00 e registrato 3.157 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
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Adonis è prossimo a ritirarsi, gli manca solo di vincere un ultimo incontro per uscire di scena nel modo più glorioso e poi dedicarsi alla famiglia - e proteggere la propria salute dalle fratture e dalle contusioni del ring. Del resto anche sua moglie, prossima a rischio di perdere l'udito come del resto la figlia non udente, ha lasciato la carriera di cantante e ora si limita a produrre i successi discografici di altri. Quando però Adonis incontra Damian, detto Dame, suo vecchio amico dei giorni in cui viveva in una casa famiglia, realizza di avere con lui un debito da pagare. Damian infatti era andato in galera nel corso di una rissa che proprio lui aveva scatenato, inoltre Adonis non gli è stato vicino negli anni di carcere. Damian sembra chiedere l'impossibile: un incontro di pugilato per il titolo dei pesi massimi, ma del resto lo stesso Adonis aveva avuto una analoga chance, quindi come potrà dirgli di no?
Michael B. Jordan è protagonista e pure regista di Creed III, dove dimostra una buona mano e qualche idea, ma non bastano a salvare un film di ottundente prevedibilità.
Creed III si apre su un flashback con Adonis ancora bambino, in una cameretta a casa Creed, decorata di immagini tratte dagli anime - ben riconoscibile, in particolare Naruto. Forse anche per questo, quando arriverà il momento dell'inevitabile faccia a faccia sul ring con Dame, la scena si tingerà di toni metafisici come se fossimo nella battaglia di un manga: il pubblico scompare nella tensione tra i due contendenti, che non vedono più nemmeno i rispettivi allenatori. Addirittura appaiono le sbarre di una prigione sul ring, trasformando l'incontro di pugilato in uno psicodramma che inscena la necessità di superare il passato di entrambi. Infatti l'esito somiglierà più a quello di una seduta di terapia che non di un incontro di boxe - e in questi giorni Michael B. Jordan va parlando di un "Creed Universe" dove implicitamente potremmo rivedere anche Dame.
Purtroppo questa spiazzante soluzione visiva è l'unico brivido in un film altrimenti risaputo dal primo all'ultimo minuto. È immediatamente ovvio quello che dovrebbe essere un colpo di scena rivelato a due terzi del film; è del tutto scontato come andranno i tre incontri di pugilato; e, quel che è peggio, è a dir poco manicheo il tratteggio del personaggio di Dame. Caricato d'odio da diciotto anni di prigione finisce per dimostrare di essere diventato più o meno un criminale, che si aggira con gangster armati di pistola e si comporta come un bullo non appena non ha più bisogno di Adonis.
Il mélo sportivo vive anche di faccia a faccia tra figure dello stesso calibro, magari anche segnate da un'amicizia fuori dall'agone, e qui quello che ha subito un grave torto è chiaramente l'antagonista. Il suo cammino sarebbe da figura tragica, ma l'accetta della sceneggiatura si abbatte più volte su di lui facendo tutto il possibile per renderlo disprezzabile e farci tifare per l'eroe, che invece è così nobile che lo combatte ma ha comunque i sensi di colpa e cerca soprattutto la riconciliazione. Mettiamoci pure che il combattimento di pugilato, al contrario di quelli di Rocky nonostante molti round di cazzotti in pieno volto, non sfigura i personaggi, che rimangono giovani e belli.
Ne viene insomma una versione esangue e predigerita dello sport, molto inferiore all'epica loser che ha segnato la carriera di Sylvester Stallone. E la sua assenza si fa sentire, perché senza di lui manca anche un po' di calore umano e humour, che Michael B. Jordan non riesce più a trovare dai tempi di quando era bambino sul set di The Wire.
Discutibile anche l'interpretazione di Jonathan Majors, che sfoggia un fisico impressionante e sicuramente è meglio di Florian Munteanu nei panni del figlio di Ivan Drago dello scorso capitolo (e poco ci voleva), ma rimane un attore interlocutorio, che calca tantissimo le espressioni facciali, trasfigurando spesso l'empatia in una smorfia. A volte funziona come maschera grottesca, che per esempio è quello che gli richiede il ruolo di Kang alla Marvel, ma qui non aiuta una scrittura già di suo farraginosa.
A tre anni di distanza dall’ultimo combattimento per il titolo dei pesi massimi, Adonis Creed è ormai un manager che gestisce la sua palestra assieme al suo vecchio allenatore Duke. A fargli visita appena uscito dal carcere, e proveniente da un passato molto remoto, un amico dei tempi in cui risiedeva in una casa famiglia con un passato promettente di pugile ormai dietro le spalle. Vai alla recensione »
Questo nuovo Creed mi è piaciuto molto, gli incontri sono ben fatti (lo dico comunque da profano della box), la recitazione è di ottimo livello e il film è godibile. A livello di trama, sembra un remake di Rocky 5, dove il campione ormai ritiratosi torna per sistemare una questione personale. Benchè "l'antagonista" sia molto superiore come interpretazione a [...] Vai alla recensione »
Fin dal suo esordio nel 2015, la saga di Creed ha sempre scontato una peculiare differenza con quella maestra di Rocky, ovvero la mancanza di una corrispondenza piena fra interprete e autore. A far da guida nel primo capitolo era infatti Ryan Coogler, regista e sceneggiatore, che raccontava di aver messo a frutto la nostalgia per la saga attraverso la passione trasmessagli dal padre.
Stallone Rocky non ce l'hanno voluto, e lui non l'ha presa bene. Però: tutti i film che ha girato negli ultimi dieci anni di che parlavano se non del passaggio del testimone fra la vecchia generazione (la sua) e la giovane? Sto testimone era tempo di mollarlo, dai. Faccia altro, ci sorprenda. Il punto è che Michael B. Jordan non ha le spalle abbastanza larghe per reggere il peso della baracca da solo, [...] Vai alla recensione »
Le cose più interessanti di Creed III sono quelle accadute fuori campo, e in particolare sui diversi social media attraverso i quali si è raccontato della disputa di Sylvester Stallone con Irwin Winkler e gli eredi di Robert Chartoff, detentori dei diritti di Rocky. Pur figurando come produttore, Sly non compare come mentore di Creed, e questo fa tutta la differenza del mondo: efficace e teso, il film [...] Vai alla recensione »
È un pregio che un film con una sceneggiatura così prevedibile da far intuire con largo anticipo tutto quello che accade si faccia seguire d'un fiato senza annoiare, anzi rimanendo avvincente per l'intera durata e facendo addirittura crescere la tensione. Trattasi di scampoli di Rocky, infatti il produttore è Sylvester Stallone, ma Michael B. Jordan si fa onore come regista e come interprete, i combattiment [...] Vai alla recensione »
C'era molto scetticismo quando il progetto di "Creed" cominciò a girare fra gli studi di Hollywood. L'idea di Sylvester Stallone di continuare il franchise di "Rocky" trasformando in protagonista il figlio di Apollo Creed non riusciva a conquistare i puristi. E invece, dopo otto anni e due ottimi capitoli, "Creed 3" (il primo senza Stallone) chiude la trilogia in modo più che dignitoso dimostrando [...] Vai alla recensione »
C'è sempre il sangue, d'accordo. Ci sono sempre il sacrificio, il dolore, il desiderio di rialzarsi a qualunque costo, anche quando sembra impossibile. In più stavolta c'è la fratellanza: una fratellanza interrotta, ritrovata, tradita, offesa, violata. Sul ring non salgono realmente i campioni di oggi, domani e ieri: salgono invece gli amici di un tempo, quelli di una gioventù bruciata in una casa [...] Vai alla recensione »
Adonis Creed (Michael B. Jordan, che stavolta è anche regista del film) si gode il successo con la sua famiglia quando la ricomparsa di un vecchio amico, Dame (Jonathan Majors), lo costringe a fare i conti con il passato. Dame ha passato gli ultimi diciotto anni in prigione e ora è deciso a prendersi quello che secondo lui gli è stato negato. Inizialmente Adonis gli offre aiuto, ma ha evidentemente [...] Vai alla recensione »
Non di soli pugni si vive a questo mondo, e nel 2023 è bene sapere la lezione se no oltre alla figura dell'incivile fai pure quella del retrogrado che, in termini artistici, porta dritto al ridicolo. Creed III afferra il concetto e Michael B. Jordan, alla sua prima regia, confeziona un film piacevole e avvincente con qualche sbavatura in eccesso e il sincero tentativo di ridimensionare quella mascolinità [...] Vai alla recensione »
Adonis Creed si è ritirato da campione del mondo di pugilato. Quando l'amico d'infanzia Damian esce di prigione e lo contatta per combattere per il titolo, Adonis lo aiuta nel suo proposito. Però, i due covano un segreto che va risolto. Primo capitolo del franchise nato dalla costola di Rocky, senza però Sylvester Stallone. E si sente. Il film ha una trama troppo prevedibile, senza guizzi, e anche [...] Vai alla recensione »
Nel 2002 Adonis Creed è un pischello stanziato in orride case famiglie con l'amico più grande Damien "Dame" Anderson che lo protegge e va pure in galera per lui dopo una scazzottata. Passano 20 anni e "Dame" va a ritrovare un arrivato Adonis "dove vive quella famiglia nera" tra le colline dei villoni dei bianchi a Los Angeles. Genuina carrambata o c'è qualche rancore? L'OMAGGIO A STALLONE Creed III, [...] Vai alla recensione »
La domanda principale che riguarda Creed III non può che essere scontata: il film riesce a funzionare anche senza l'empatia e il carisma del suo eroe principale? In breve, l'epopea del delfino di Rocky Balboa è ancora uno spin-off oppure è diventato un franchise autosufficiente? Sul piano narrativo, la risposta è interlocutoria. Infatti, il polemico allontanamento di Sylvester Stallone dalla sua saga [...] Vai alla recensione »
Esce al cinema il 2 marzo Creed 3 debutto alla regia di Michael B. Jordan che torna nel ruolo di Adonis Creed nel terzo capitolo del celebre franchise. Il film è interpretato anche da Tessa Thompson, Jonathan Majors, Wood Harris, Florian Munteanu, l'esordiente sul grande schermo Mila Kent e Phylicia Rashad. La pellicola è la prima del franchise di Rocky ad essere orfana di Sylvester Stallone.
È il cuore che è importante, non i muscoli. Questo l'insegnamento - semplice quanto efficace - trasmesso dal Mickey di Burgess Meredith a Rocky e che ne attraversa tutta la saga. Ed è questo stesso insegnamento che Rocky trasmetteva a Creed, allenandolo nei primi due capitoli. Il cuore, ovvero il coraggio, che con cuore condivide la stessa radice. Sapere per cosa si combatte dà coraggio.
Terzo Sequel - Spin-off della saga di Rocky (che ha incollato il suo pubblico alle poltroncine del cinema per 6 gloriosi film dal 1976 al 2006), Creed III (il primo è del 2015, il secondo del 2018) è diretto dal debuttante alla regia Michael B. Jordan, ma sente drammaticamente la mancanza nella sceneggiatura di Sylvester Stallone, che resta solo tra i produttori.
Michael B. Jordan torna ad interpretare il pugile Adonis Creed nel terzo capitolo della saga cinematografica sequel dei film di Rocky, che videro protagonista il grande Sylvester Stallone. Questa volta, oltre che come protagonista si cimenta anche dietro alla macchina da presa come regista. Ed è proprio per divergenze di opinioni circa la direzione (più cupa e introspettiva) intrapresa dalla regia [...] Vai alla recensione »
Con questo Creed III, atteso con curiosità anche per l'esordio dietro la macchina da presa per il protagonista Michael B. Jordan, la saga sportiva nata come spin-off di quella di Rocky inizia a camminare davvero sulle sue gambe. O, almeno, questo è ciò che evidentemente si propone questo terzo episodio, il primo orfano della presenza - non solo simbolica - di Sylvester Stallone nel suo storico ruolo. [...] Vai alla recensione »
Rocky (Sylvester Stallone) non c'è più e la saga di Creed tenta inevitabilmente di intraprendere un nuovo corso. Dopo i primi due capitoli, diretti da Ryan Coogler e Steven Caple Jr., il testimone passa stavolta allo stesso protagonista del franchise, Michael B. Jordan, che esordisce alla regia e - lo diciamo subito - firma il capitolo meno riuscito dei tre.