Kenneth Macmillan firma la coreografia di questo balletto ispirato a fatti realmente accaduti. Espandi ▽
Mayerling è un classico del repertorio del Royal Ballet caratterizzato da profondità emotiva, immagini conturbanti e da uno dei ruoli maschili più impegnativi mai creati. Kenneth MacMillan ha ideato una complessa coreografia ispirata al tormentato erede al trono degli Asburgo: il principe Rodolfo. Fin dall'inizio del balletto, allo sfarzo della corte austro-ungarica si contrappone un sottofondo di intrighi sessuali e politici, in una storia che culmina con un tragico doppio suicidio. L'ampio cast dà vita a imponenti scene d'insieme, che si alternano a numerosi assoli dal carattere distintivo e a pas de deux dall'inquietante erotismo. Questo balletto traboccante di intensità, follia e passione dimostra che a volte la realtà è più scandalosa della finzione. Recensione ❯
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Le notti rossonere della UEFA Champions League. Espandi ▽
Cosa si può chiedere in genere al documentario sportivo, sottogenere sempre più gettonato in epoca di piattaforme streaming? Passione, immagini memorabili, aneddoti inediti dei dietro le quinte, nostalgia. Ma la chimica non riesce sempre alla perfezione, complici il personalismo dei protagonisti o l'esigenza di sovraccaricare il lato emozionale e trasformare il documentario in agiografia. Sfugge a queste trappole Stavamo bene insieme di Mattia Molinari, in virtù della forza di un'idea semplice ma efficace: privilegiare la testimonianza rispetto al materiale di repertorio e la spontaneità dei campioni che hanno fatto la storia di quel Milan.
Molinari pone Alessandro Nesta, Andrea Pirlo, Rino Gattuso, Massimo Ambrosini e Filippo Inzaghi, insieme al mentore Paolo Maldini, in un salottino al centro dello stadio di San Siro.
Sono campioni e sono amici, conoscono pregi e difetti dell'uno e dell'altro, oggi come ieri. Insieme sono stati un corpus unico che ha affrontato sfide impossibili e ne è uscito vincitore. Recensione ❯
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Scanzonato ma splatter, il film horror voluto e interpretato dai Foo Fighters. Commedia, Horror, Musicale - USA2022. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I Foo Fighters si trasferiscono in una villa di Encino, immersa nella macabra storia del rock and roll, per registrare il loro tanto atteso decimo album. Espandi ▽
La casa discografica propone ai Foo Fighters di registrare il decimo album in una villa abbandonata e sinistra, ideale per accogliere le vibrazioni desiderata. Dave Grohl e soci, però, non sanno che nello stesso luogo anni prima un'altra band, i Dream Widow, aveva finito con il massacrarsi a vicenda. In breve tempo Grohl fa delle scoperte inquietanti in merito a un'arcana canzone incompiuta e finisce per essere posseduto dallo spirito malvagio del leader dei Dream Widow.
Un'iniziativa curiosa e in qualche modo anacronistica quella orchestrata da Dave Grohl e soci: un film in cui i protagonisti sono una versione fittizia e caricaturale dei membri di una band reale, interpretata dalla band stessa.
L'autoironia trasforma i Foo Fighters in caricature esagerate delle rispettive personalità: Grohl viene deriso nel suo assurdo ottimismo da workaholic e nella sua autoindulgenza, Rami Jaffee è ritratto come un maniaco sessuale, Pat Smear come un eccentrico con manie e fissazioni infantili. Recensione ❯
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Tratto dai light novel di Reki Kawahara che hanno riscosso un enorme successo in tutto il mondo: circa 30 milioni di copie. Espandi ▽
Sono passati oramai due mesi da quando Asuna è rimasta intrappolata dentro il mondo di Sword Art Online (SAO). Lei e altri diecimila giocatori sono le pedine del folle piano di Akihiko Kayaba. L'unico modo per guadagnare la libertà è quello di finire i cento livelli che compongono Aincrad, ognuno con un'ambientazione, dinamiche e boss finali diversi l'uno dall'altro. Ed è quello che provano a fare Asuna, Kirito, Argo, Mito e tutti gli altri, procedendo livello dopo livello, cercando di tenere assieme le due principali gilde e scansando gli attacchi dei Player Killer...
Tra light novel, manga, serie tv e film, le avventure dentro il mondo di Sword Art Online continuano ad appassionare da oltre un decennio.
La compattezza di questo seguito è garantita dalla conferma in blocco del team creativo del precedente capitolo. Il concentrarsi sempre più sullo sviluppo di personaggi come Asuna e Mito, le dinamiche tra le gilde, l'ampliamento del world building e la costruzione narrativa e grafica di un boss di livello davvero efficace rendono il film un passaggio importante nel multi-mondo di SAO. Fino al prossimo livello. Recensione ❯
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L'imperdibile opportunità di vedere insieme sul palco una straordinaria lista di Primi ballerini, i più ricercati della Compagnia. Espandi ▽
The Royal Ballet: A Diamond Celebration festeggia i 60 anni degli Amici della Royal Opera House, regalando una serata di perle classiche e contemporanee che celebrano l'ampiezza e la varietà del repertorio della Compagnia. Il gala includerà la prima rappresentazione del Royal Ballet di For Four realizzata da Christopher Wheeldon, Artistic Associate della Compagnia, e tre prime mondiali: la prima è una coreografia di Pam Tanowitz, la seconda è di Joseph Toonga, uno dei coreografi emergenti del Royal Ballet, e la terza del Primo solista del Royal Ballet Valentino Zucchetti. La serata si concluderà con la rappresentazione di Diamonds, tratto da Jewels di George Balanchine. Recensione ❯
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Un balletto che conquista gli appassionati ma anche chi si avvicina per la prima volta al mondo del balletto. Espandi ▽
La produzione del Royal Ballet di Peter Wright rimane fedele allo spirito del balletto russo originale, con un mix di assoli e ensemble che mostrano la Compagnia al suo meglio. Creata nel 1984, ma sostanzialmente rielaborata da allora, questa versione de Lo Schiaccianoci è un'opera dalla magia duratura - musicata dall'irresistibile partitura di Tchaikovsky e caratterizzata da ampi paesaggi di neve, seducenti scenografie e una serie di danze eseguite nell'onirica Terra dei Dolci. Recensione ❯
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Una messa in scena fedele allo spirito dell'originale e più autentica nella sua rappresentazione del Giappone. Espandi ▽
Madama Butterfly è stata rappresentata dalla Royal Opera oltre 420 volte, il che la rende la nona opera più rappresentata nel repertorio della Compagnia. Dalla sua prima rappresentazione al Covent Garden nel 1905, un anno dopo la prima alla Scala di Milano, l'intramontabile storia di Puccini ha affascinato il pubblico. Con una partitura che include alcune delle musiche più strazianti che il compositore abbia mai scritto - dalla famosa aria di Butterfly, "Un bel dì, vedremo", al "Coro a bocca chiusa" - Madama Butterfly rimane oggi una delle opere italiane più popolari. Recensione ❯
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La vita di Tiziano, tra immagini speciali e tangibili. E con le testimonianze di accademici illustri. Arte, Italia2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Cinquecento di Tiziano con l'energia vivace e immediata dei colori "dell'emporio veneziano" Espandi ▽
Nella Venezia a cavallo tra due secoli giunge Tiziano Vecellio (1485/1490 - 1576) da Pieve di Cadore, il suo paese d'origine dove, giovanissimo, decide di non intraprendere gli studi di notaio sulle tracce del padre, ma di trasferirsi nella capitale internazionale del mercato, dell'arte e della bellezza. Venezia era speciale, preziosa, viva, ma anche molto competitiva. Di pittori ne giravano tanti, ma Tiziano, dopo un apprendistato iniziato in bottega a soli 12 anni, si impone subito, per talento e per quella pittura già riconoscibile, magnifica, personale.
Tiziano è il primo autore a chiamare un disegnatore per riprodurre le sue opere. Non come falsi, ma come documenti che attestavano la grandezza di ogni singolo dipinto.
I successivi Velazquez, Delacroix, Rubens... non potevano prescindere dalla pittura di Tiziano. Così come autori contemporanei che oggi lo citano ancora: lo dimostra Jeff Koons, uno dei protagonisti narratori del film. Recensione ❯
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L'ultima mostra in assoluto dedicata al tesoro perché per volere del governo egiziano ora questo patrimonio immenso diverrà inamovibile e potrà essere visitato solo nella sua sede del Cairo. Espandi ▽
Pochi rumori e un forte pathos, qualche roccia frantumata sotto scalpelli e altri accurati attrezzi del mestiere; la materia si apre pian piano ed ecco che si inizia ad intravedere uno spiraglio e, con una luce soffusa, qualche piccolo dettaglio. E la tomba di Tutankhamon: un grande scrigno sotterraneo sigillato e, talmente profondamente nascosto, da non essere stato trovato per migliaia di anni.
Una leggenda che ha portato anche, negli anni novanta, uno dei protagonisti del documentario di Ernesto Pagano, il cantautore Manuel Agnelli, l'intensa voce narrante del film, a visitare l'Egitto e, in particolare, la valle dei Re, luogo mitico e suggestivo.
Il regista ricostruisce il momento della scoperta grazie a documenti storici che testimoniano gli scavi (che erano aperti al pubblico, soprattutto nel giorno dello svelamento, molto scenografico, della tomba); materiali fotografici e video raccolti da luoghi come il Metropolitan Museum di New York e il Griffith Institute di Oxford; interventi di studiosi, archivisti, curatori di musei, conservatori e produttori e le immagini immersive dell'installazione e del dietro le quinte della più ampia mostra mai realizzata su Tutankhamon, presso il Museo Egizio di piazza Tahrir del Cairo. Recensione ❯
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La versione integrale della performance ideata nel 2021 per celebrare l'uscita dell'ultimo album del duo vincitore ai GRAMMY® Awards. Espandi ▽
Con venti minuti di filmati inediti approda su grande schermo la versione integrale della performance ideata dai Twenty One Pilots nel 2021 per celebrare l’uscita dell’ultimo album del duo vincitore ai Grammy Awards, “Scaled And Icy”, e trasmessa in live streaming in 200 nazioni. Chiamatelo fan service se preferite, ma è evidente il legame che unisce band e spettatori in un fenomeno di simbiosi legato così strettamente a una generazione da risultare, forse, del tutto incomprensibile per le altre. Nell’insieme è difficile considerare come un film vero e proprio, ancorché documentario, Twenty One Pilots Cinema Experience, attraversato dalle ambizioni più disparate ma obbligato a rientrare nel canone e nella cultura del videoclip. Recensione ❯
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