L'ispettrice della mobile di Genova Petra Delicato è tornata in azione. Espandi ▽
L'ispettrice di polizia Petra Delicado torna a risolvere una serie di casi, ogni volta riponendo in una scatola l'oggetto simbolo del caso appena risolto: e si tratterà di comunità altoborghesi con troppi segreti, di Alzheimer, di ricatti fra liceali, di centri di accoglienza e baby gang, di naziskin e pedopornografia. Petra e il fido Antonio Monte affronteranno ogni demone sociale con professionalità, ma con sempre meno distacco emotivo, e saranno entrambi coinvolti in relazioni amorose con o senza futuro. Anche il rapporto fra di loro si stratificherà, talvolta in modi inaspettati, entrando nella reciproca intimità e scavando nelle reciproche paure.
Cortellesi appare più a suo agio nel ruolo, e dunque non ha più bisogno di estremizzare la sua interpretazione, regalandole momenti di dubbio e fragilità.
Ma è soprattutto la regia di Tognazzi a tenere le fila di un percorso identitario di serie che si fa sempre più netto, andando a consolidare ciò che ha funzionato e limando ciò che era meno riuscito: un lavoro di consolidamento paziente ed efficace che armonizza gli elementi della narrazione.