niccini
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mercoledì 1 gennaio 2020
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film da far vedere a scuola
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Sicuramente un Checco Zalone diverso, con alcune lacrime che sostituiscono risate fragorose. Ma il personaggio è sempre lo stesso, i suoi 'valori' sono gli stessi dei precedenti film, lo sguardo però è su qualcosa che costringe a riflettere, quasi direi a schierarsi tra chi urla 'chiudiamo i porti' e chi invece 'restiamo umani'. E Checco, seppur non abbia fatto un film 'didattico', si capisce da che parte sta. E a mio parere si ritaglia un suo sfogo personale, vero, quando urla la sua indignazione e vergogna a bordo della nave in attesa di un porto, sebbene da comico di razza la chiude con una splendida battuta (che, capolavoro nel capolavoro, ha fatto indignare un 'politico' di Vibo Valentia).
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Sicuramente un Checco Zalone diverso, con alcune lacrime che sostituiscono risate fragorose. Ma il personaggio è sempre lo stesso, i suoi 'valori' sono gli stessi dei precedenti film, lo sguardo però è su qualcosa che costringe a riflettere, quasi direi a schierarsi tra chi urla 'chiudiamo i porti' e chi invece 'restiamo umani'. E Checco, seppur non abbia fatto un film 'didattico', si capisce da che parte sta. E a mio parere si ritaglia un suo sfogo personale, vero, quando urla la sua indignazione e vergogna a bordo della nave in attesa di un porto, sebbene da comico di razza la chiude con una splendida battuta (che, capolavoro nel capolavoro, ha fatto indignare un 'politico' di Vibo Valentia). Un film da far vedere a chi per pigrizia o limiti non va oltre gli slogan gridati sui social, anche se purtroppo buona parte di quest'ultimi non capirà il film, e si nota dai commenti che iniziano a circolare. Luca Medici è in un momento di grazia, con l'augurio che possa continuare a lungo.
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giurti
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giovedì 2 gennaio 2020
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geniale. divisivo. coraggioso. ma anche deludente.
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Geniale. Divisivo. Coraggioso. Ma anche deludente.
Geniale perchè prova ad accostare comicità e dramma (vedi vita è bella) rispetto a un tema attualissimo e difficile, l'immigrazione, che nessuno tratta, nessuno è capace di farlo e da cui tutti se ne stanno alla larga; rispetto agli altri, solo LUI PUO', lo fa e osa con coraggio, sfruttamdo e spendendo in modo non banale il credito guadagnato verso il suo pubblico con i film precedenti.
Divisivo come il tema che tratta. A metà del pubblico sicuramente non piacerà.
Coraggioso. Non prova ad accontentare tutti e si schiera apertamente rispetto al tema del film.
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Geniale. Divisivo. Coraggioso. Ma anche deludente.
Geniale perchè prova ad accostare comicità e dramma (vedi vita è bella) rispetto a un tema attualissimo e difficile, l'immigrazione, che nessuno tratta, nessuno è capace di farlo e da cui tutti se ne stanno alla larga; rispetto agli altri, solo LUI PUO', lo fa e osa con coraggio, sfruttamdo e spendendo in modo non banale il credito guadagnato verso il suo pubblico con i film precedenti.
Divisivo come il tema che tratta. A metà del pubblico sicuramente non piacerà.
Coraggioso. Non prova ad accontentare tutti e si schiera apertamente rispetto al tema del film. Anzì... sfida l'altra parte: nasconde il contenuto vero del film e fa un trailer non estratto da esso, usandolo come ESCA per attirare in sala proprio quella parte del pubblico a cui il film non piacerà; per poi 'trattarli' durante film come VERMI... e ancor più tali si tentiranno all'uscita dalla sala. Sarà difficile proiettarlo in TV.
Ma anche deludente. A livello di battute e risate è molto più debole rispetto ai precedenti. Da questo punto di vista è poco riuscito. Delude quella parte di pubblico che va a vederlo aspettandosi solo di ridere, e che invece verrà proiettato in uno psicodramma nazionale.
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chipko
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giovedì 2 gennaio 2020
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un film assolutamente non banale
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Attenzione possibili spoiler
Ho trovato il film assolutamente geniale. Dopo circa i primi 20 minuti avevo già capito che la canzone del trailer non ci sarebbe stata nel film e già questo fa capire come il tutto sia stato costruito su un grande gioco di specchi. Il film infatti non è altro che un grande specchio che ci rimanda indietro la nostra immagine e ha il pregio di farlo con leggerenza e umorismo. Chi non ha apprezzato il film forse si prende troppo sul serio ed è incapace di ridere di se stesso.
Bellissima la presa per il culo di tutto il mondo dei giornalisti socialmente impegnati, la loro ipocrisia viene semplicemente messa alla berlina.
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Attenzione possibili spoiler
Ho trovato il film assolutamente geniale. Dopo circa i primi 20 minuti avevo già capito che la canzone del trailer non ci sarebbe stata nel film e già questo fa capire come il tutto sia stato costruito su un grande gioco di specchi. Il film infatti non è altro che un grande specchio che ci rimanda indietro la nostra immagine e ha il pregio di farlo con leggerenza e umorismo. Chi non ha apprezzato il film forse si prende troppo sul serio ed è incapace di ridere di se stesso.
Bellissima la presa per il culo di tutto il mondo dei giornalisti socialmente impegnati, la loro ipocrisia viene semplicemente messa alla berlina.
Bellisima la presa per il culo di questa ossessione per un presunto ritorno al fascismo.
Bellissima la presa per il culo dei razzisti, che alla fine davanti alla "gnocca" si sciolgono.
Ma al di là delle bellissime prese per il culo (ho notato che i commenti negativi al film in giro per il web venivano per lo più da utenti punti sul vivo) il film riesce a non dare soluzioni ed in questo forse sta la sua vera genialità.
Non c'è una soluzione pacificatrice (come nel finale di Quo Vado, dove tutto alla fine viene risolto), non c'è il mostro da incolpare (né a sinistra né a destra), i problemi rimangono reali (pur con le dovute differenze), ma non c'è quel moralismo buonista di sinistra per cui i neri sono buoni e i bianchi cattivi, né il film abbraccia la lettura semplicistica del trailer per cui gli immigrati sono approfittatori delle nostre risorse (la lettura leghista, se proprio vogliamo semplificare), quello che c'è è il fattore umano. Ci sono quei bambini che nascono in una parte del mondo che con loro è ingiusta, la cicogna che li porta in quella zona è una "puttana". Checco quasi stacca la spina di colpo spegnendo il film, come a dire "io posso dire solo che quello che accade lì è ingiusto ma non ho soluzioni da offrire", lasciando lo spettatore alle prese con la risposta. Dopo aver smascherato tanto a sinistra quanto a destra le "facili" soluzioni il film non ne propone di nuove, lasciando lo spettatore quasi come un pugno nello stomaco e con il compito, se vuole, di riflettere, non tanto per arrivare forse ad una soluzione, anche se una verità il film sottotraccia la dice, ovvero: "non esistono soluzioni semplici a problemi complessi".
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susanna mancinelli
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giovedì 2 gennaio 2020
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tolo tolo se lo dici forse avrai un successo
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CheccoZalone ha fatto un film che è una summa(almeno finora) di tutti i difetti e i pregiudizi degli Italiani e non solo, infatti anche l'amico Oumar mostra il suo lato negativo pressato dal bisogno . Il
pubblico abituato a un Checco che < fa ridere > rimane deluso ,ma o è un pubblico poco perspicace o nnon è il reale target di Zalone,perché dietro Checco c'è Luca Medici , intelligente,colto,ironico,istruito e attento agli archetipi negativi dell'essere umano. In tutti i suoi film ha affrontato le problematiche della diversità,del provincialismo,del maschilismo,della grettezza umana .Qui il tema è di cocente attualità ,un tema delicato e terribile che Checco affronta con la consueta intelligenza,parafrasando e citando altri film
(Riusciranno i nostri eroi.
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CheccoZalone ha fatto un film che è una summa(almeno finora) di tutti i difetti e i pregiudizi degli Italiani e non solo, infatti anche l'amico Oumar mostra il suo lato negativo pressato dal bisogno . Il
pubblico abituato a un Checco che < fa ridere > rimane deluso ,ma o è un pubblico poco perspicace o nnon è il reale target di Zalone,perché dietro Checco c'è Luca Medici , intelligente,colto,ironico,istruito e attento agli archetipi negativi dell'essere umano. In tutti i suoi film ha affrontato le problematiche della diversità,del provincialismo,del maschilismo,della grettezza umana .Qui il tema è di cocente attualità ,un tema delicato e terribile che Checco affronta con la consueta intelligenza,parafrasando e citando altri film
(Riusciranno i nostri eroi. ad esempio con Sori e Manfredi) . La commedia umoristica deve far riflettere dietro un sorriso ,deve saper capovolgere una realtà scomoda .Straordinaria l'invenzione della cicogna strabica ...perché -appunto- il luogo in cui si nasce è CASUALE e lui lo dice ai bambini e a noi in una mongolfiera che ricorda sia Giulio Verne con il giro del mondo in 80 giorni,che Mary Poppins ,la tata che risolve tutti i
problemi a genitori un po' "assenti" o troppo distratti
Un ottimo Checco Zalone e i delusi studino ,si informino perché Zalone -Medici è un artista non un ciarlatano
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domenico maria
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lunedì 6 gennaio 2020
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copia-incolla(+ variante)
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MI trovo in grandissima parte in sintonia con la pagina di Paola Casella. Ho notato nel pubblico reazioni multicolori e di valutazioni diametralmente opposte, come fanno fede le decine di colonnine rosse per chiunque, o quasi, abbia osato esprimere un giudizio di almeno 3 stelle, figuriamoci i poveri sciagurati che hanno alzato la asticella a 4/5 stelle. Siamo quasi al linciaggio mediatico. Eppure, la critica, pure essa articolata, come riportato dal sito, ha mostrato molti apprezzamenti, e, anche nei distinguo una positiva predisposizione per questa pellicola: leggete appunto le pagine dei quotidiani, dedicando un po' di tempo almeno all'ascolto di chi cerca di far capire il proprio punto di vista.
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MI trovo in grandissima parte in sintonia con la pagina di Paola Casella. Ho notato nel pubblico reazioni multicolori e di valutazioni diametralmente opposte, come fanno fede le decine di colonnine rosse per chiunque, o quasi, abbia osato esprimere un giudizio di almeno 3 stelle, figuriamoci i poveri sciagurati che hanno alzato la asticella a 4/5 stelle. Siamo quasi al linciaggio mediatico. Eppure, la critica, pure essa articolata, come riportato dal sito, ha mostrato molti apprezzamenti, e, anche nei distinguo una positiva predisposizione per questa pellicola: leggete appunto le pagine dei quotidiani, dedicando un po' di tempo almeno all'ascolto di chi cerca di far capire il proprio punto di vista.Certo a fine pellicola, in sala ci stava molto sconcerto, e, come nelle più forti commedie all'italiana, "lo scopone scientifico","una Vita Difficile", "Un Borghese piccolo piccolo", fino al "Capitale Umano", i graffi e le unghiate all'italiano medio sono crudeli e sanguinanti, insieme al crollo della moralità, e alle infinite miserie, già allora dei nostri politicanti.(Claudio Gora che vuole pagare la libertà e la onestà di Alberto Sordi ne "Una vita Difficile"...1961, 30 anni prima del berlusconismo: ma ci stava allora una forza di reazione ancora vitale, nonostante lo stordimento collettivo del Boom...ultimi due minuti, finale del film con festa tra potenti, sottolineato come "Dignità". Andatelo a vedere sui nastri riportati su internet).
Io credo che Zalone sia un "Battitore libero" impossibile da inquadrare e da forzare verso qualsiasi ideologia vecchio stampo. Pesta tutti, nella sua allegra ferocia, senza pietà per nessuno. Si ride, verde,delle miserie e delle mostruose incoerenze e contraddizioni di un popolo di singoli, ovvero di un non popolo. E si ride, verde, fosforescente, a tonnellate.
Forse non siamo ai vertici degli anni '50/70 della commedia all'italiana. Ma secondo me, questa coraggiosa libertà ed elasticità mentale va riconosciuta. Ultima riflessione. 8 Milioni di incasso abbondanti il Primo giorno, in 24 ore quasi 1 milione e duecentomila spettatori, e decine di colonne rosse per chi non censura e stronca....ma allora la censura è viva, vegeta e rigogliosa, nelle menti degli eterni scontenti,insoddisfatti,depressi e repressi. Come diceva un grande: parlate di me sempre, anche solo per insultarmi, ma alla fine non riuscite altro che a (s)parlare sempre di me. Quindi,nel vostro disprezzo, sconfinato, è la mia sconfinata vittoria.
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giurg 63
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domenica 19 gennaio 2020
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coraggioso e grande checco!
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Confesso di essere andato a vedere "Tolo Tolo" alquanto prevenuto poiché, il giorno seguente l'uscita del film avevo letto su un noto quotidiano recensioni piuttosto negative, come quella in cui si scriveva che il film sembrava diretto da Virzì e non da Luca Medici e che si rideva poco.
Io credo che gli autori di quelle critiche o hanno visto un altro film oppure non sono riusciti a cogliere gli innumerevoli spunti ironici e autoironici che Checco ha saputo disseminare nella sua ultima fatica.
Checco Zalone è stato coraggioso poiché con il suo intelligente umorismo, mai superficiale e scontato come quello dei soliti, sparuti attori e registi italiani presenti al cinema in questi giorni postnatalizi, ha saputo toccare un tema attualissimo e scottante come quello del fenomeno migratorio.
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Confesso di essere andato a vedere "Tolo Tolo" alquanto prevenuto poiché, il giorno seguente l'uscita del film avevo letto su un noto quotidiano recensioni piuttosto negative, come quella in cui si scriveva che il film sembrava diretto da Virzì e non da Luca Medici e che si rideva poco.
Io credo che gli autori di quelle critiche o hanno visto un altro film oppure non sono riusciti a cogliere gli innumerevoli spunti ironici e autoironici che Checco ha saputo disseminare nella sua ultima fatica.
Checco Zalone è stato coraggioso poiché con il suo intelligente umorismo, mai superficiale e scontato come quello dei soliti, sparuti attori e registi italiani presenti al cinema in questi giorni postnatalizi, ha saputo toccare un tema attualissimo e scottante come quello del fenomeno migratorio.
In fondo è lo stesso coraggio che spronò Roberto Benigni a girare "La vita è bella," rischiando di attirarsi le critiche del mondo ebraico, e non solo, per aver osato fare dell'ironia all'interno di un tema delicatissimo come quello dell'olocausto.
"Tolo Tolo," indubbiamente, non è un capolavoro ed è ben distante dal film di Benigni, tuttavia in esso Zalone, con la sua graffiante satira, rivolge critiche a sé stesso, ai politici, al nostro disastrato paese (vedasi quando, trovandosi tra i disperati compagni di viaggio sull'imbarcazione dell'ong spagnola dice che, se l'unico porto cui poter attraccare è quello di Vibo Valentia, tanto vale fare ritorno a Tripoli) e anche all'Europa (vedasi l'assurdo sistema "ruota della lotteria" con cui si tira a sorte in quali paesi europei trovare asilo.)
Mi è particolarmente piaciuto il finale in cui Checco risponde al perché molti bambini hanno la fortuna di nascere in zone felici e molti altri, come quelli africani, in aree ben poco ospitali e da cui sono costretti a fuggire; é tutta colpa della "cicogna strabica," cioè del destino e basta!
Il destino, la sorte che, anche in Italia, come recita la canzone "favorisce un bambino nato in Val di Susa a scapito di un altro nato a Siracusa."
Tutti i bambini del mondo dovrebbero vivere nelle condizioni per poter crescere felici e sviluppare in pieno le proprie potenzialità.
"Tolo Tolo," al di là di quelle che possono essere le nostre posizioni sul fenomeno migratorio (chiusura dei porti o accoglienza), ci obbliga a riflettere e credo che proprio questo sia stato l'obiettivo di Luca Medici e degli altri autori della pellicola.
Bentornato Checco! Non importa se ti farai nuovamente attendere per un biennio; ciò che conta è che tu, con il tuo inimitabile stile, sempre rimanga te stesso.
Giurg 63.
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wirpool92
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venerdì 24 gennaio 2020
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vale.. eccome se vale
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Siamo nel 1997 e nelle sale di tutta Italia esce un nuovo film di Benigni, Roberto ci aveva abituati alla sua comicità con film come il piccolo diavolo, il mostro e johnny stecchino, in sala ci siamo ritrovati davanti la vita è bella, che ha in sé una certa comicità, diversa dai film precedenti, ma non è la cosa fondamentale (premetto che a parer mio non esisterà mai in Italia un film più bello o in grado di eguagliare minimamente la Vita è bella).
Non voglio paragonare i due film, perché quello di Benigni è un capolavoro, quello che cerco di dire è che se andavi al cinema consapevole che non stavi guardando uno dei soliti film di Checco, il risultato sarebbe stato molto gradevole.
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Siamo nel 1997 e nelle sale di tutta Italia esce un nuovo film di Benigni, Roberto ci aveva abituati alla sua comicità con film come il piccolo diavolo, il mostro e johnny stecchino, in sala ci siamo ritrovati davanti la vita è bella, che ha in sé una certa comicità, diversa dai film precedenti, ma non è la cosa fondamentale (premetto che a parer mio non esisterà mai in Italia un film più bello o in grado di eguagliare minimamente la Vita è bella).
Non voglio paragonare i due film, perché quello di Benigni è un capolavoro, quello che cerco di dire è che se andavi al cinema consapevole che non stavi guardando uno dei soliti film di Checco, il risultato sarebbe stato molto gradevole.
Tolo tolo tratta un tema delicato, ma ci mette davanti la realtà, nella scena della guerra, mentre tutto intorno a lui crolla, Checco pensa che la tragedia è pagare le tasse e l'ex moglie che chiede i soldi.. Durante il viaggio apre il panino donato da una signora di colore e lo butta perché è condito con cose improbabili, lo stesso panino poi lo mangerà per la fame.
La famiglia che lo vuole morto per pagare i debiti.
Il viaggio del sogno di quei poveri esseri umani e l'Italia spaccata in due.
Siamo noi. Gli Italiani.
A me personalmente Tolo Tolo è piaciuto, a mio parere stonavano leggermente i sogni ad occhi aperti di Checco, il cui concetto poteva essere spiegato in un modo diverso. Alcune cose forse sono troppo estremizzate, ma è pur sempre un film comico.
Il ritratto degli Italiani è estremamente e paurosamente realistico.
Non è il solito film di Checco, ma è un bel film.
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no_data
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domenica 26 gennaio 2020
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luca medici ha dato il meglio di sé. un capolavoro
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Come Benigni ha fatto il salto di qualità con "La vita è bella" (giuro che prima di andare al cinema credevo che il paragone fosse esagerato, e invece no!) Checco l'ha fatto con questo film. A differenza di altri attori comici italiani, i suoi film sono sempre stati impegnati su un fronte politico o sociale, e questo, già in passato, faceva della sua comicità solo il mezzo per raggiungere un ben più alto scopo, non solo di mero intrattenimento del pubblico ma di seria riflessione e critica. Ovvio che "a buon intenditor poche parole".. di conseguenza: a tutto il pubblico che non ha capito il reale intento (Geniale) di Checco e che si è lamentato che "il film non fa ridere", consiglio di andare a vedere, nel migliore dei casi Aldo Giovanni e Giacomo o, nel peggior caso, per i più delusi, qualche cinepanettone.
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Come Benigni ha fatto il salto di qualità con "La vita è bella" (giuro che prima di andare al cinema credevo che il paragone fosse esagerato, e invece no!) Checco l'ha fatto con questo film. A differenza di altri attori comici italiani, i suoi film sono sempre stati impegnati su un fronte politico o sociale, e questo, già in passato, faceva della sua comicità solo il mezzo per raggiungere un ben più alto scopo, non solo di mero intrattenimento del pubblico ma di seria riflessione e critica. Ovvio che "a buon intenditor poche parole".. di conseguenza: a tutto il pubblico che non ha capito il reale intento (Geniale) di Checco e che si è lamentato che "il film non fa ridere", consiglio di andare a vedere, nel migliore dei casi Aldo Giovanni e Giacomo o, nel peggior caso, per i più delusi, qualche cinepanettone. Per chi ha capito il reale intento del regista-attore invece, il film ha centrato in pieno l'obiettivo facendoci ridere, sorridere e stringere il cuore in petto (la scena del barcone è stata realmente toccante e inserire una canzoncina in un momento così drammatico del film mi ha veramente ricordato il momento in cui benigni fa la "traduzione" di ciò che dice il soldato tedesco). Non è da tutti essere in grado di affrontare un argomento così drammatico con leggerezza, comicità e serietà al tempo stesso. E Checco c'è riuscito pienamente!
5 Stelle piene!!!!!! Attendiamo altri film così !!!!
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rmarone
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mercoledì 1 gennaio 2020
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zalone intrattiene e fa riflettere
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Da sempre giudico un film dalle sensazioni positive o negative che questo ti trasmette nell immediato all uscita dalla sala cinematografica e subito dopo. Per questo giudico tolo tolo un film riuscitissimo perché intrattiene e fa riflettere, uno specchio dei nostri tempi un argomento attualissimo che unisce e divide come credo unisca e divida gli spettetori a cui questo film potrà piacere o meno. Memorabili gli ultimi 10 minuti. Non era facile ripetersi dopo quo vado ed in effetti tolo tolo manca della verve, delle battute, della caratterizzazione dei personaggi che aveva il suo predecessore ma ha altri pregi. Un argomento delicato come L immigrazione e non solo perché Zalone svaria a 360 gradi sui pregiudizi sui problemi di un italia in difficoltà non solo economica ma ideologica.
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Da sempre giudico un film dalle sensazioni positive o negative che questo ti trasmette nell immediato all uscita dalla sala cinematografica e subito dopo. Per questo giudico tolo tolo un film riuscitissimo perché intrattiene e fa riflettere, uno specchio dei nostri tempi un argomento attualissimo che unisce e divide come credo unisca e divida gli spettetori a cui questo film potrà piacere o meno. Memorabili gli ultimi 10 minuti. Non era facile ripetersi dopo quo vado ed in effetti tolo tolo manca della verve, delle battute, della caratterizzazione dei personaggi che aveva il suo predecessore ma ha altri pregi. Un argomento delicato come L immigrazione e non solo perché Zalone svaria a 360 gradi sui pregiudizi sui problemi di un italia in difficoltà non solo economica ma ideologica.
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lordbills0970
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venerdì 3 gennaio 2020
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tolo tolo un film diverso, un bel 7,5
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Checco Zalone in questo film tratta un argomento serio. Probabilmente il pubblico dell'attore si aspettava altro avendo visto i precedenti film. L'esitazione del pubblico avviene all'uscita del video della canzone "IMMIGRATO", che alla fine col film centra poco e niente, ma in pochi forse hanno capito che la canzone "IMMIGRATO" è soltanto la colonna sonora del film e non il trailer del film. Infatti all'uscita di essa, Checco Zalone venne anche criticato per razzismo, quando poi vedendo il film è tutto il contrario, per questo non si giudica mai un libro da una copertina. Detto questo, personalmente a me il film è piaciuto, su una scala da 1 a 10 lo valuto un 7,5.
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Checco Zalone in questo film tratta un argomento serio. Probabilmente il pubblico dell'attore si aspettava altro avendo visto i precedenti film. L'esitazione del pubblico avviene all'uscita del video della canzone "IMMIGRATO", che alla fine col film centra poco e niente, ma in pochi forse hanno capito che la canzone "IMMIGRATO" è soltanto la colonna sonora del film e non il trailer del film. Infatti all'uscita di essa, Checco Zalone venne anche criticato per razzismo, quando poi vedendo il film è tutto il contrario, per questo non si giudica mai un libro da una copertina. Detto questo, personalmente a me il film è piaciuto, su una scala da 1 a 10 lo valuto un 7,5. Il film parlando di un argomento attuale quello dell'immigrazione è ovviamente diverso dai classici di Zalone, l'attore stesso è riuscito però a far divertire con la sua ironia un'argomento serio, che nessuno ha provato a trattarlo e proprio per questo faccio i miei complimenti a Checco Zalone per il film e al cast che sono stati veramente bravi nelle interpretazioni. Come fa ridere lui con la sua simpatia lo sanno far pochi. Attendiamo il prossimo film.
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