toty bottalla
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sabato 3 luglio 2021
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film poco divertente e un po'' noioso!
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Credo che nelle intenzioni del sempre bravo Checco Zalone, ci fosse l'idea di un cambiamento, una commedia meno statica e più avventurosa trattando argomenti già sfruttati in altre occasioni, Renato Pozzetto in "Mollo Tutto" Lo aveva già fatto e molto bene.
L'idea di cavalcare l'attualità in maniera quasi ossessiva secondo me, limita l'enorme talento dell'attore e musicista pugliese. In passato artisti grandi come Carlo Verdone svoltarono, "Compagni Di Scuola" Per esempio.
Tolo Tolo non mi è piaciuto, quelli che parlano bene saprebbero spigare con argomenti culturali e un lessico forbito il loro motivo, io mi regolo così: Se un film che ho visto e mi è subito piaciuto lo rivedo pi
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Credo che nelle intenzioni del sempre bravo Checco Zalone, ci fosse l'idea di un cambiamento, una commedia meno statica e più avventurosa trattando argomenti già sfruttati in altre occasioni, Renato Pozzetto in "Mollo Tutto" Lo aveva già fatto e molto bene.
L'idea di cavalcare l'attualità in maniera quasi ossessiva secondo me, limita l'enorme talento dell'attore e musicista pugliese. In passato artisti grandi come Carlo Verdone svoltarono, "Compagni Di Scuola" Per esempio.
Tolo Tolo non mi è piaciuto, quelli che parlano bene saprebbero spigare con argomenti culturali e un lessico forbito il loro motivo, io mi regolo così: Se un film che ho visto e mi è subito piaciuto lo rivedo più volte nel tempo, secondo me quello è un bel film, "Cado Dalle Nubi" Per esempio, ma al di là di quello che pensa un musicista sconosciuto come me di questo lavoro, credo che il grande Zalone farà certamente meglio e molto presto! Saluti!
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adriano emanuele librizzi
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sabato 4 gennaio 2020
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deludente!
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elgatoloco
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martedì 10 novembre 2020
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certo non disprezzabile, anzi
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Non conosco bene il resto della produzione del regista-attore-cantautore Checco Zalone(in realtà Luca Medici), qui anche regista e sceneggiatore con Paolo Virzì di questo"Tolo Tolo"(2019), ma mi sento di dire che è comico come lo è molta parte del cinema made in Italy à la Fabrizi e Sordi.Gassman Tognazzi, ossia con una morale magari non smaccatamente dichiarata, ma fatta intujire: qui il periplo-Odissea(sia detto cum grano salis, anzi metaforicamente)di Pierfrancesco-Checco(è anche proprio il nome dl personaggio-.protagonista , partendo dalla nativa Murgia ,, seguendo un suo amico e collega di ristorazione, va in Africa, vi incontra l'amore, ma anche la guerra(isamismo yahidista, versante quasi ISIS, anche se prudenza impone di non etichettare troppo.
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Non conosco bene il resto della produzione del regista-attore-cantautore Checco Zalone(in realtà Luca Medici), qui anche regista e sceneggiatore con Paolo Virzì di questo"Tolo Tolo"(2019), ma mi sento di dire che è comico come lo è molta parte del cinema made in Italy à la Fabrizi e Sordi.Gassman Tognazzi, ossia con una morale magari non smaccatamente dichiarata, ma fatta intujire: qui il periplo-Odissea(sia detto cum grano salis, anzi metaforicamente)di Pierfrancesco-Checco(è anche proprio il nome dl personaggio-.protagonista , partendo dalla nativa Murgia ,, seguendo un suo amico e collega di ristorazione, va in Africa, vi incontra l'amore, ma anche la guerra(isamismo yahidista, versante quasi ISIS, anche se prudenza impone di non etichettare troppo...), finisce con altri amici(tutti africani)ostaggio di feroci guerrglieri , e il riscatto da parte degli Italiani(per Checco, personaggio che ha accessi di reazzismo-fascismo, dati dal nonno che esibisce ancora la camicia nera, rimpiange il"buon tempo passato" e scambia"Sushi"con"Duce"...)gli fa paura, ingolfato com'è di debiti con l'"Italian State"... Divertentissime le tirate sul fascismo, paragonato alla"candida", perché"con il sole e lo stress viene fuori", dove certo ideologicamente vi sarebbe non poco da obiettare... Divertenti che le situazioni nelle quali , unico bianco, porta"sfiga"in autobus tutto pieno di Africani di colore scuro, per non dire, naturalmente, delle tirate(giuste e comprensibili)contro una tassazione(quella made in Italy)che tartassa i piccoli imprenditori, mentre "premia"o quasi i"grandi"... Complessivamente non razzista, si direbbe(anche se non si sa quanto della reali convinzioni di Medici alias.Zalone"passino"nel film), tanto che è neutra anche la canzone famosa"Immigrato"lanciata molto prima dell'uscita effettiva del film nelle sale, per non dire della"première"in TV, il flm non sottace anche le violenze terroristiche che pervadono l'Africa(qui si parla del Kenya, in primis), per cui molti immigrati sarebbero effettivamente"politici"e comunque"profughi da situazioni belliche", capace di mostare l'amico africano(Souleymane Sylla sullo schermo, decisamente bravo)come molto più colto di lui, capace di citare Baudelaire sempre in modo opportuno, ma poi non esitante a mostrare gli Africani come superstiziosi, quasi gli Italiani, in specie del Sud, non avessero anche loro supersitizioni tali da rasenatre l'assurdo. Simpatiche le citazioni di canzoni italiane,da Modugno a ToTo Cutugno, di far recitare Nicola di Bari(ancora vivo, chiaramente), di porre Manda Touré, come "imprendibile oggetto d'amore". El Gato
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fabrizio friuli
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martedì 17 agosto 2021
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più dramma che commedia
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Dopo un' iniziativa finita male , Pierfrancesco Zalone ( alias Checco Zalone ) abbandona la penisola italiana è trova un lavoro come cameriere in una struttura alberghiera situata nel continente africano, tuttavia, le avversità dell' Africa metteranno a repentaglio la sua vita ed egli, nonostante sia il tipico meridionale italiano incolto, sopravvive ugualmente , grazie al supporto di altri personaggi che si trovano sulla stessa barca. Però, Checco Zalone non ha intenzione di tornare in Italia per via dei debiti contratti, e nemmeno la sua stessa famiglia lo vuole , a causa della situazione spiacevole causata dalla sua iniziativa ( l'apertura di un ristorante giapponese a Spinazzola ).
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Dopo un' iniziativa finita male , Pierfrancesco Zalone ( alias Checco Zalone ) abbandona la penisola italiana è trova un lavoro come cameriere in una struttura alberghiera situata nel continente africano, tuttavia, le avversità dell' Africa metteranno a repentaglio la sua vita ed egli, nonostante sia il tipico meridionale italiano incolto, sopravvive ugualmente , grazie al supporto di altri personaggi che si trovano sulla stessa barca. Però, Checco Zalone non ha intenzione di tornare in Italia per via dei debiti contratti, e nemmeno la sua stessa famiglia lo vuole , a causa della situazione spiacevole causata dalla sua iniziativa ( l'apertura di un ristorante giapponese a Spinazzola ).
Lo stile di Tolo Tolo è sicuramente diverso dalle altre commedie zaloniane , infatti il suo stile lo rende simile ai lungometraggi ambientati nelle località dove la vita è ardua per chiunque ( in questo caso il continente africano ) , ed è opportuno constatare che questa pellicola racchiude anche generi, ad esempio il sentimentale, l' avventura e il dramma, ed è quasi impossibile ritenere questo film una commedia, come il lungometraggio in bianco e nero intitolato il Conte Max del 1957 ( con protagonisti Alberto Sordi e Vittorio De Sica ) , ed anche se la prima parte può risultare uggiosa, il grande Checco Zalone ( alias Luca Pasquale Medici ) riesce comunque a rubare delle risate sincere a qualsiasi spettatore che visiona la pellicola , provvista di una sceneggiatura ben architettata, anche grazie alla collaborazione di Paolo Virgilio ed anche alla regia di Checco Zalone . Può darsi che molti spettatori si aspettavano una pellicola più divertente, ma è stato lecito voler girare un film diverso dal solito , in cui viene trattato il tema dell' immigrazione ed anche il difficile stile di vita della gente africana , per questo il lungometraggio italiano merita di essere valutato positivamente , sebbene non sia divertente come gli altri film che hanno preceduto Tolo Tolo . Inoltre, anche gli attori selezionati hanno saputo interpretare i loro ruoli ed anche le riprese cinematografiche sono ottimali , ed è molto originale la scena In cui coloro che devono stabilirsi in una località diversa vengono " sistemati " nei nuovi luoghi grazie ad un'operazione irreale " lotteria " , e poi , quando il protagonista giunge in Italia , vengono mostrati coloro che sono favorevoli o contrari all' accesso degli immigrati nella penisola italiana. Ed ecco il responso sul film : È quasi privo dell' humour, però, è provvisto di altre qualità che riescono a rendere Tolo Tolo un film di alto livello.
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frascop
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giovedì 2 gennaio 2020
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luca medici finalmente in un vero film
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Se ci fosse ancora Rodolfo Sonego, lo sceneggiatore di tanti film di Alberto Sordi, Luca Medici avrebbe potuto affidarsi a lui per inventare storie sul personaggio "Checco Zalone". Ma oggi Luca Medici, per costruire un nuovo film ha intelligentemente pensato a Paolo Virzì, l'unico che ha a che fare con la commedia all'italiana. Virzì però non firma la regia perchè Zalone in un film di Virzì sarebbero stati massacrati da alcuni cinefili pretenziosi. Tutta questa premessa per dire che finalmente Luca Medici nuota tolo tolo, ha fatto un vero film ( non una serie di sketch di 8 minuti l'uno attaccati) con un intreccio, un montaggio, inserti musicali, dialoghi, location propri di un film vero per il cinema.
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Se ci fosse ancora Rodolfo Sonego, lo sceneggiatore di tanti film di Alberto Sordi, Luca Medici avrebbe potuto affidarsi a lui per inventare storie sul personaggio "Checco Zalone". Ma oggi Luca Medici, per costruire un nuovo film ha intelligentemente pensato a Paolo Virzì, l'unico che ha a che fare con la commedia all'italiana. Virzì però non firma la regia perchè Zalone in un film di Virzì sarebbero stati massacrati da alcuni cinefili pretenziosi. Tutta questa premessa per dire che finalmente Luca Medici nuota tolo tolo, ha fatto un vero film ( non una serie di sketch di 8 minuti l'uno attaccati) con un intreccio, un montaggio, inserti musicali, dialoghi, location propri di un film vero per il cinema. Un film interessante che può piacere a chi ama il cinema e magari io non comprendo come possa piacere anche ai ragazzini, nonostante il finale "animato" strizzi l'occhio ai bambini. Ma se avrà successo, se lo merita, perchè Medici è coraggioso, non dorme sugli allori e ha capito una cosa semplice. Così come Troisi era Troisi in tutti i film che ha diretto ma non era etichettabile politicamente (anche se era di sinistra è ovvio), così Checco non è etichettabile. Si usa dire che è politicamente scorretto: per quanto mi riguarda vedere Nichi Vendola nel film che parla come parla Vendola, cioè vedere raffigurata la verità, forse nell'Italia del 2020 è da considerarsi una cosa estremamente scorretta. Ma la politica finalmente non sta più al primo posto, come si diceva una volta, e si può andare al cinema con la famiglia per godere di uno spettacolo. Se poi uno si aspetta che si rida a crepapelle, ha sbagliato film. Tutto qui.
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roby 82
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lunedì 20 gennaio 2020
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scappo a casa 2
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Il film di per se non è male. E' un buon film con un ottimo Zalone che con moltissima bravura racconta i difetti della cattiva coscienza degli Italiani. E si sa la cattiva coscienza fa avere molti mal di pancia. Ma in tutto questo c'è solo un piccolo difetto. Quello di risultare non originale. Anzi il film per moltissimi tratti ricorda "Scappo a casa" film del 2019 regia di Enrico Lando con protagonista un insolito Aldo Baglio ritrovatosi tra i migranti che affronta il viaggio della sperazna con tutti i nessi e i connessi. Una spalla di colore, e una bella ragazza di cui innamorarsi, E il lieto fine è servito.
Facile capire a chi il film piacerà e a chi no.
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Il film di per se non è male. E' un buon film con un ottimo Zalone che con moltissima bravura racconta i difetti della cattiva coscienza degli Italiani. E si sa la cattiva coscienza fa avere molti mal di pancia. Ma in tutto questo c'è solo un piccolo difetto. Quello di risultare non originale. Anzi il film per moltissimi tratti ricorda "Scappo a casa" film del 2019 regia di Enrico Lando con protagonista un insolito Aldo Baglio ritrovatosi tra i migranti che affronta il viaggio della sperazna con tutti i nessi e i connessi. Una spalla di colore, e una bella ragazza di cui innamorarsi, E il lieto fine è servito.
Facile capire a chi il film piacerà e a chi no. Il film farà storcere molti nasi nazionalisti e ai schierati politicamente a destra. Ma la verità non conosce oppinieni politiche, e il film racconta la realtà di ogni sacrosanto giorni in mezzo al mare, nei deserti e in tanti altri sperduti posti nella quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Voto 6 1/2 al film, voto 9 a Zalone che strappa sempre qualche risata!
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vince mas
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martedì 7 gennaio 2020
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la meta-recensione: quando zalone piace più alla critica che al pubblico
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Negli anni i film di Checco Zalone hanno sempre entusiasmato il pubblico, mentre più di una volta hanno fatto storcere il naso alla critica. Con Tolo Tolo sembra invertirsi questa tendenza, inaugurata nel lontano 2009 con Cado dalle nubi. Sì, perchè mentre il pubblico (basti guardare il Mymonetro) sembra incline a una certa polarizzazione nei giudizi, la critica tributa quasi unanimemente un plauso all'ultimo lavoro del comico pugliese. Questo trend, in parte già riscontrato con Quo vado, sembra trovare un riscontro anche nell'andamento al botteghino del film. Analizziamo lo storico dei film di Zalone al boxoffice: si inizia con la sorpresa dei 14 milioni di Cado dalle nubi, poi arriva la clamorosa conferma con i 43 milioni di Che bella giornata, si grida al miracolo con i 51 milioni di Sole a catinelle e si va oltre ogni aspettativa con i 65 milioni di Quo vado.
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Negli anni i film di Checco Zalone hanno sempre entusiasmato il pubblico, mentre più di una volta hanno fatto storcere il naso alla critica. Con Tolo Tolo sembra invertirsi questa tendenza, inaugurata nel lontano 2009 con Cado dalle nubi. Sì, perchè mentre il pubblico (basti guardare il Mymonetro) sembra incline a una certa polarizzazione nei giudizi, la critica tributa quasi unanimemente un plauso all'ultimo lavoro del comico pugliese. Questo trend, in parte già riscontrato con Quo vado, sembra trovare un riscontro anche nell'andamento al botteghino del film. Analizziamo lo storico dei film di Zalone al boxoffice: si inizia con la sorpresa dei 14 milioni di Cado dalle nubi, poi arriva la clamorosa conferma con i 43 milioni di Che bella giornata, si grida al miracolo con i 51 milioni di Sole a catinelle e si va oltre ogni aspettativa con i 65 milioni di Quo vado. Dopo questa escalation clamorosa è lecito prevedere una decrescita, seppur minima, al botteghino. Il successo rimarrà comunque stellare, ma, lato pubblico, il film dividerà molto più di quanto non abbiano fatto le precedenti pellicole. Perchè? Perchè Zalone ha scelto un tema politico forte, anzi, il tema politico per eccellenza dell'ultimo decennio italiano, e il pubblico, ormai abituato a dividersi su qualsiasi questione sui social, non riesce a essere unanime nel giudizio. Trattandosi di un film di Zalone, avvezzo a mettere quasi tutti d'accordo, il fatto ha del clamoroso. C'è qualcosa di disturbante in questa storia, in cui lo Zalone regista, pur mantenendo altissimo il suo livello di comico dissacrante e irriverente, fa i conti con il bipolarismo manicheo di quanti sui temi politici tendono a giudicare secondo la lente ideologica. C'è da dire che Zalone, nel raccontare questa storia, più che schierarsi da una parte o dall'altra, sembra voler dare una semplice e ovvia risposta a una domanda banale per alcuni e naif per altri: e se fossimo nati noi dall'altra parte? Le scene di animazione con la cicogna, pur didascaliche, sembrano confermarlo. Il regista, con leggerezza e senza mai perdere il suo tratto distintivo, si mette nei panni degli altri per ribaltare punti di vista troppo scontati e poco meditati. Dal punto di vista della narrazione, si avverte qualche problema nella parte iniziale, dove forse l'antefatto è narrato troppo sbrigativamente e attraverso un montaggio eccessivamente serrato. Poi pian piano il film si scioglie, non mancano trovate apprezzabili e, anche dal punto di vista della risata, si rientra spesso nei canoni zaloniani. E anche questa volta, nel finale, il film di Zalone riesce a raggiungere un'intensità emozionale per niente scontata: insomma, si ride alla grande, qualche volta si sorride amaro e alla fine pur ci si commuove.
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niccini
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mercoledì 1 gennaio 2020
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film da far vedere a scuola
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Sicuramente un Checco Zalone diverso, con alcune lacrime che sostituiscono risate fragorose. Ma il personaggio è sempre lo stesso, i suoi 'valori' sono gli stessi dei precedenti film, lo sguardo però è su qualcosa che costringe a riflettere, quasi direi a schierarsi tra chi urla 'chiudiamo i porti' e chi invece 'restiamo umani'. E Checco, seppur non abbia fatto un film 'didattico', si capisce da che parte sta. E a mio parere si ritaglia un suo sfogo personale, vero, quando urla la sua indignazione e vergogna a bordo della nave in attesa di un porto, sebbene da comico di razza la chiude con una splendida battuta (che, capolavoro nel capolavoro, ha fatto indignare un 'politico' di Vibo Valentia).
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Sicuramente un Checco Zalone diverso, con alcune lacrime che sostituiscono risate fragorose. Ma il personaggio è sempre lo stesso, i suoi 'valori' sono gli stessi dei precedenti film, lo sguardo però è su qualcosa che costringe a riflettere, quasi direi a schierarsi tra chi urla 'chiudiamo i porti' e chi invece 'restiamo umani'. E Checco, seppur non abbia fatto un film 'didattico', si capisce da che parte sta. E a mio parere si ritaglia un suo sfogo personale, vero, quando urla la sua indignazione e vergogna a bordo della nave in attesa di un porto, sebbene da comico di razza la chiude con una splendida battuta (che, capolavoro nel capolavoro, ha fatto indignare un 'politico' di Vibo Valentia). Un film da far vedere a chi per pigrizia o limiti non va oltre gli slogan gridati sui social, anche se purtroppo buona parte di quest'ultimi non capirà il film, e si nota dai commenti che iniziano a circolare. Luca Medici è in un momento di grazia, con l'augurio che possa continuare a lungo.
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giurti
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giovedì 2 gennaio 2020
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geniale. divisivo. coraggioso. ma anche deludente.
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Geniale. Divisivo. Coraggioso. Ma anche deludente.
Geniale perchè prova ad accostare comicità e dramma (vedi vita è bella) rispetto a un tema attualissimo e difficile, l'immigrazione, che nessuno tratta, nessuno è capace di farlo e da cui tutti se ne stanno alla larga; rispetto agli altri, solo LUI PUO', lo fa e osa con coraggio, sfruttamdo e spendendo in modo non banale il credito guadagnato verso il suo pubblico con i film precedenti.
Divisivo come il tema che tratta. A metà del pubblico sicuramente non piacerà.
Coraggioso. Non prova ad accontentare tutti e si schiera apertamente rispetto al tema del film.
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Geniale. Divisivo. Coraggioso. Ma anche deludente.
Geniale perchè prova ad accostare comicità e dramma (vedi vita è bella) rispetto a un tema attualissimo e difficile, l'immigrazione, che nessuno tratta, nessuno è capace di farlo e da cui tutti se ne stanno alla larga; rispetto agli altri, solo LUI PUO', lo fa e osa con coraggio, sfruttamdo e spendendo in modo non banale il credito guadagnato verso il suo pubblico con i film precedenti.
Divisivo come il tema che tratta. A metà del pubblico sicuramente non piacerà.
Coraggioso. Non prova ad accontentare tutti e si schiera apertamente rispetto al tema del film. Anzì... sfida l'altra parte: nasconde il contenuto vero del film e fa un trailer non estratto da esso, usandolo come ESCA per attirare in sala proprio quella parte del pubblico a cui il film non piacerà; per poi 'trattarli' durante film come VERMI... e ancor più tali si tentiranno all'uscita dalla sala. Sarà difficile proiettarlo in TV.
Ma anche deludente. A livello di battute e risate è molto più debole rispetto ai precedenti. Da questo punto di vista è poco riuscito. Delude quella parte di pubblico che va a vederlo aspettandosi solo di ridere, e che invece verrà proiettato in uno psicodramma nazionale.
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chipko
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giovedì 2 gennaio 2020
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un film assolutamente non banale
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Attenzione possibili spoiler
Ho trovato il film assolutamente geniale. Dopo circa i primi 20 minuti avevo già capito che la canzone del trailer non ci sarebbe stata nel film e già questo fa capire come il tutto sia stato costruito su un grande gioco di specchi. Il film infatti non è altro che un grande specchio che ci rimanda indietro la nostra immagine e ha il pregio di farlo con leggerenza e umorismo. Chi non ha apprezzato il film forse si prende troppo sul serio ed è incapace di ridere di se stesso.
Bellissima la presa per il culo di tutto il mondo dei giornalisti socialmente impegnati, la loro ipocrisia viene semplicemente messa alla berlina.
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Attenzione possibili spoiler
Ho trovato il film assolutamente geniale. Dopo circa i primi 20 minuti avevo già capito che la canzone del trailer non ci sarebbe stata nel film e già questo fa capire come il tutto sia stato costruito su un grande gioco di specchi. Il film infatti non è altro che un grande specchio che ci rimanda indietro la nostra immagine e ha il pregio di farlo con leggerenza e umorismo. Chi non ha apprezzato il film forse si prende troppo sul serio ed è incapace di ridere di se stesso.
Bellissima la presa per il culo di tutto il mondo dei giornalisti socialmente impegnati, la loro ipocrisia viene semplicemente messa alla berlina.
Bellisima la presa per il culo di questa ossessione per un presunto ritorno al fascismo.
Bellissima la presa per il culo dei razzisti, che alla fine davanti alla "gnocca" si sciolgono.
Ma al di là delle bellissime prese per il culo (ho notato che i commenti negativi al film in giro per il web venivano per lo più da utenti punti sul vivo) il film riesce a non dare soluzioni ed in questo forse sta la sua vera genialità.
Non c'è una soluzione pacificatrice (come nel finale di Quo Vado, dove tutto alla fine viene risolto), non c'è il mostro da incolpare (né a sinistra né a destra), i problemi rimangono reali (pur con le dovute differenze), ma non c'è quel moralismo buonista di sinistra per cui i neri sono buoni e i bianchi cattivi, né il film abbraccia la lettura semplicistica del trailer per cui gli immigrati sono approfittatori delle nostre risorse (la lettura leghista, se proprio vogliamo semplificare), quello che c'è è il fattore umano. Ci sono quei bambini che nascono in una parte del mondo che con loro è ingiusta, la cicogna che li porta in quella zona è una "puttana". Checco quasi stacca la spina di colpo spegnendo il film, come a dire "io posso dire solo che quello che accade lì è ingiusto ma non ho soluzioni da offrire", lasciando lo spettatore alle prese con la risposta. Dopo aver smascherato tanto a sinistra quanto a destra le "facili" soluzioni il film non ne propone di nuove, lasciando lo spettatore quasi come un pugno nello stomaco e con il compito, se vuole, di riflettere, non tanto per arrivare forse ad una soluzione, anche se una verità il film sottotraccia la dice, ovvero: "non esistono soluzioni semplici a problemi complessi".
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