E' sicuramente più impegnato degli altri film ma purtroppo non si ride; forse si sorride, ma poco. Clima in sala decisamente mesto. Si ride di più nei primi 10 minuti di Quo Vado? (alla decima visione) che in tutto questo Tolo Tolo. Manca completamente dei meccanismi che dovrebbero far scaturire una sana risata. Si punta tutto sul contrasto tra la maschera di Checco e la drammaticità dell'ambiente in cui si muove, ma più di qualcosa non funziona. Lui è ben distante dagli stereotipi perfetti dei primi film; un po' troppo "ripulito" e poco credibile nell'avversione alla burocrazia e la passione per la cosmesi. Quasi completamente girato all'estero, non può "dipingere" a modo sul il Bel paese e già qui perde tantissimo rispetto ai precedenti. Fa un viaggio lunghissimo ma nel personaggio non c'è nessuna crescita, nessun cambiamento. E quando infilano un viaggio nella sceneggiatura c'è da aver paura e infatti la trama è inesistente e le gag (banali) qualche volta sono veramente forzate. Tanto gira attorno al tema burocrazia che stanca subito o sulla cosmesi (mal riuscito e troppo ricorrente). Si sente tantissimo la mancanza di spalle comiche o dei controaltari creati nei precedenti film: Papaleo, Marescotti, Solenghi, Erbert Ballerina, la Michelini, Troiano, Abbrescia e tanti altri. Qui gli ruotano attorno principalmente tre personaggi di cui uno è decisamente non credibile e gli altri due quasi non parlano. Le canzoni non lasciano il segno. Finale incomprensibile ma almeno è arrivato presto.
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