Attenzione possibili spoiler
Ho trovato il film assolutamente geniale. Dopo circa i primi 20 minuti avevo già capito che la canzone del trailer non ci sarebbe stata nel film e già questo fa capire come il tutto sia stato costruito su un grande gioco di specchi. Il film infatti non è altro che un grande specchio che ci rimanda indietro la nostra immagine e ha il pregio di farlo con leggerenza e umorismo. Chi non ha apprezzato il film forse si prende troppo sul serio ed è incapace di ridere di se stesso.
Bellissima la presa per il culo di tutto il mondo dei giornalisti socialmente impegnati, la loro ipocrisia viene semplicemente messa alla berlina.
Bellisima la presa per il culo di questa ossessione per un presunto ritorno al fascismo.
Bellissima la presa per il culo dei razzisti, che alla fine davanti alla "gnocca" si sciolgono.
Ma al di là delle bellissime prese per il culo (ho notato che i commenti negativi al film in giro per il web venivano per lo più da utenti punti sul vivo) il film riesce a non dare soluzioni ed in questo forse sta la sua vera genialità.
Non c'è una soluzione pacificatrice (come nel finale di Quo Vado, dove tutto alla fine viene risolto), non c'è il mostro da incolpare (né a sinistra né a destra), i problemi rimangono reali (pur con le dovute differenze), ma non c'è quel moralismo buonista di sinistra per cui i neri sono buoni e i bianchi cattivi, né il film abbraccia la lettura semplicistica del trailer per cui gli immigrati sono approfittatori delle nostre risorse (la lettura leghista, se proprio vogliamo semplificare), quello che c'è è il fattore umano. Ci sono quei bambini che nascono in una parte del mondo che con loro è ingiusta, la cicogna che li porta in quella zona è una "puttana". Checco quasi stacca la spina di colpo spegnendo il film, come a dire "io posso dire solo che quello che accade lì è ingiusto ma non ho soluzioni da offrire", lasciando lo spettatore alle prese con la risposta. Dopo aver smascherato tanto a sinistra quanto a destra le "facili" soluzioni il film non ne propone di nuove, lasciando lo spettatore quasi come un pugno nello stomaco e con il compito, se vuole, di riflettere, non tanto per arrivare forse ad una soluzione, anche se una verità il film sottotraccia la dice, ovvero: "non esistono soluzioni semplici a problemi complessi".
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