Il capitale umano |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 gennaio 2014.
MYMONETRO
Il capitale umano
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La rovina di questo Paese secondo Virzìdi andyZeroSetteSetteFeedback: 1377 | altri commenti e recensioni di andyZeroSetteSette |
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lunedì 13 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con Il capitale umano, Virzì conferma di essere a suo agio anche quando esce dal genere della commedia che finora gli è stato più congeniale. Già nel 2008 con Tutta la vita davanti, in quel caso puntando anche sul grottesco, si era spinto a una critica piuttosto decisa di alcuni meccanismi perversi della società contemporanea, nello specifico la precarietà del lavoro giovanile e la progressiva svalutazione sociale del lavoro intellettuale. In questo caso, confezionando un vero e proprio dramma a tinte noir di ambientazione alto-borghese, il regista livornese punta deciso il dito contro il cinismo e il vuoto di valori che caratterizzano alcuni tipi umani tutt'altro che infrequenti nell'Italia contemporanea, e in particolare nel mondo della finanza e in un contesto sociale upper class. Nell'ambito di una sceneggiatura convincente e mai banale il cui punto forte è la scelta di mostrare la stessa storia vista dal punto di vista di tre diversi personaggi, e di un cast complessivamente di ottimo livello, Fabrizio Bentivoglio conferma il suo versatile talento interpretando Dino Ossola, un personaggio tragicomico che riassume in sè una gran quantità di stereotipi negativi spesso attirbuiti alla versione più cafona dell'italiano medio, in questo caso nella variante milanese: arrivista, ambizioso, parvenu, insensibile, mai autocritico, privo di scrupoli e soprattutto inconsapevolmente ridicolo, con una sorta di beffardo sorriso stampato sempre fuori luogo. Anche se con uno spazio decisamente minore, il personaggio femminile di Roberta, compagna di Ossola, ne è il contraltare essendo l'unico adulto "positivo" della storia. Piace anche Fabrizio Gifuni, capace di usare anche una certa fisicità per costruire il carattere freddo e cinico di Giovanni Bernaschi, che mette il denaro, l'ambizione (e la difesa della reputazione familiare) in cima alla propria scala di valori, e lo fa con la naturalezza di chi si sta semplicemente adeguando alla posizione che ricopre nella società . A Valeria Bruni Tedeschi, abituata a interpretare donne borghesi fragili e instabili, il ruolo della tormentata Carla Bernaschi sembra decisamente cucito addosso: colta, sensibile, idealista e per questo in parte fuori posto nel mondo materialista dominato dalle logiche della finanza e del capitale in cui sguazza invece senza problemi il marito, a conti fatti però non riesce a rinunciare alla prigione dorata che si è costruita barattando i proprio ideali e le proprie aspirazioni con la sicurezza di far parte di una famiglia e di una classe sociale di successo. Non è un caso che venga messa in bocca al suo personaggio la frase, amara e in parte autocritica, che forse riassume il senso complessivo della storia, o almeno il suo collegamento con l'attualità dell'Italia al tempo della crisi: "Avete scommesso sulla rovina di questo paese, e avete vinto".
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