Il capitale umano |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 gennaio 2014.
MYMONETRO
Il capitale umano
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un imperdibile prova d'autore.di romifranFeedback: 1376 | altri commenti e recensioni di romifran |
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lunedì 13 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' solo una forma di incontenibile pudore a trattenere il pubblico dall'applauso, quando lo splendido film di Paolo Virzì si conclude con le tre parole che gli danno il titolo "Il capitale umano". E' il valore che le compagnie assicurative attribuiscono al risarcimento da destinare ai congiunti del defunto, in base alle sue potenzialità lavorative, alla sua età anagrafica e al suo stato di salute, agli affetti che lascia in questa vita. E' dunque ben misero il compenso di poco più di 218.000 euro per la vita di un uomo semplice, un cameriere a chiamata, che lavorava sodo, che aveva figli piccoli (come si intuisce dalle affermazioni della futura vedova, durante l'agonia in ospedale); che, come unico mezzo di locomozioone disponeva di una bicicletta che sarà la sua condanna. Sparisce, quest'uomo semplice e onesto che ha appena finito di servire ai tavoli del ricco banchetto della premiazione della snobissima scuola privata frequentata dai rampolli dell'alta borghesia brianzola. Non è nessuno. E vale niente. E niente valgono il "frocio" e la "negra" che competono con il figlio di papà, il viziatissimo e "blasé" Massimiliano Bernaschi, che non vince il premio e mal accetta la sconfitta. Massimiliano ha un padre ingombrante e disonesto - che odia - una madre distratta e isterica - che detesta -, che inducono il ragazzo (che ha tutto, ma che, in realtà, non ha nulla) a illudersi di poter vantare la sua pur modesta rivincita tramite un premio che non gli viene assegnato. Se Massimo Troisi fosse stato vivo, avrebbe di sicuro affermato che i Bernaschi avrebbero fatto meglio a chiamarlo Ugo! In un gioco sapiente di chiaroscuri, Paolo Virzì conduce l'intricata vicenda attraverso i punti di vista di Dino Ossola, ambizioso operatore immobiliare che rischia il tutto per tutto per tentare il colpo grosso della sua vita e che mercanteggia il suo denaro con la vita di un ragazzo - che dalla vita non ha avuto nulla; di Carla Bernaschi che non sa come spendere i suoi soldi, che non riesce ad instaurare un dialogo con suo figlio e che scende al compromesso più abbietto: comprare una vita umana; di Serena, una ragazza normale, nonostante il padre "mostruoso" che l'ha generata, che non si lascia incantare dal lusso e dalle comodità, ma guarda, con naturale lucidità, ai valori veri della vita: la forza dell'amore, il peso del dolore, la gioia degli affetti autentici, la possibilità di riscatto che va garantita ad ogni essere umano. Bravissimi, tutti. Un cast straordinario che non ha un solo attimo di cedimento. I brianzoli fanno una severa levata di scudi contro il ritratto spregevole che vien fuori, attraverso tutto il film, di una società operosa, ma incapace di provare sentimenti e di dimostrare rispetto. Sarebbe dispiaciuto anche a me. Tuttavia, proverei a dimenticare l'etichetta "regionalistica" (ognuno di noi ha i suoi scheletri nell'armadio!) e guarderei alla possibilità che analoghe situazioni si possano verificare anche altrove (non dimentichiamo che il soggetto è tratto da un romanzo americanno, ambientato in Connecticut). Virzì è ligure, è un uomo del nord e non credo volesse offendere nessuno. Mi sembra, invece, che restituisca alla bellissima Brianza lo splendore dei suoi paesaggi mozzafiato e quel concetto di operosità e di capacità imprenditoriale che l'hanno fatta ricca. Purtroppo, nella luce abbagliante di questi scenari da cartolina si consuma il "male" e in una stanza semibuia, disordinata e sporca, fiorisce l'amore di due ragazzi che non hanno nulla in comune, se non la loro sana voglia di vivere e l'urgenza di sperimentare l'incontro di due anime assetate di consolazione e di rispetto. Un film ineccepibile!
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