Il capitale umano |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 gennaio 2014.
MYMONETRO
Il capitale umano
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sublime.di frontedelcinemaFeedback: 559 | altri commenti e recensioni di frontedelcinema |
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domenica 12 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sublime. Per sgombrare subito il campo dagli equivoci, non si tratta di “apparenze” come in “American Hustle”. Siamo decisamente fuori pista. Qui tutti i personaggi sono convinti di quello che fanno, eccetto le finzioni di cortesia, cui neanche noi alle volte possiamo sottrarci per non far del male a qualcuno. L’accento verosimilmente è stato posto in maniera divina sull’incapacità di un’intera classe dirigente. Non si salva nessuno: dai genitori agli imprenditori, dalla polizia alla stampa. E’ questo lo spaccato di una società mal gestita: una fotografia cruda e potente di chi dovrebbe essere in grado di gestire i rapporti sociali, ma non sa neanche cosa siano. Osserviamo una classe dirigente che genera continuamente errori su errori, al punto da farci scappare un morto. Chi osa sostenere che il morto è dipeso da un errore di gioventù, gli dico di vedere bene nei dettagli il film, perché, a parte l’assenza delle figure genitoriali nella cura del proprio figlio, se la madre fosse intervenuta in tempo, il morto non ci sarebbe scappato. Analizzando tutti i dettagli del film, si ha la conferma dell’esistenza di un’intera generazione che fa ricadere i suoi errori più clamorosi sui figli. Ma forse questa è la vita, nella quale gli adulti creano inconsapevolmente il destino dei loro figli con i suoi difetti, ma anche con i suoi pregi, perché un vero amore è sbocciato, autentico e contro ogni logica, contro i genitori che non sanno fare i genitori, contro una polizia incapace di fare indagini, contro una stampa già pronta a condannare, contro ogni prigione, ogni sbarra. Grandi gli attori nei loro ruoli: non sembrano recitare, sembrano i protagonisti di quell’ultimo filone di documentari che si fanno sulla strada. Per un attimo ho avuto la sensazione di assistere ad un documentario. Troppo vero, troppo bello. Maurizio Torelli
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