Il capitale umano |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 gennaio 2014.
MYMONETRO
Il capitale umano
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ogni vita ha un prezzo diversodi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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mercoledì 29 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio) è un agente immobiliare e, come tale, non è uno sprovveduto in fatto di facili guadagni. Eppure il sogno di fare la grande svolta, grazie a una partita di tennis in doppio con Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), danaroso speculatore, e al fatto che sua figlia Serena (Matilde Gioli) amoreggia con il figlio di Giovanni, lo fa abboccare ad un affare che puzza di bruciato lontano un miglio. Bernaschi è uno squalo che non arretra davanti al crollo imminente del suo impero di carta, anzi raddoppia i rischi, come un consumato giocatore di poker, lasciando i malcapitati investitori che gli si sono affidati in braghe di tela. Da dove proverrebbe, se no, il lusso della villa in collina nel bellissimo paesaggio della Brianza, con piscina e campo da tennis? Il film procede a capitoli introducendo gli altri personaggi: la moglie di Giovanni, Carla (Valeria Bruni Tedeschi), ex-attrice impegnata nel recupero di un teatro, ormai reso inutile dal vuoto culturale del territorio, orientato alla speculazione delle lottizzazioni, e la moglie di Dino, Roberta (Valeria Golino), psicologa in una azienda pubblica; e poi i loro figli, Massimiliano (Guglielmo Pinelli) e Serena. Vengono così forniti gli elementi che precedono il fatto che influirà sulle vite di tutti: un cameriere di notte rientra a casa in bicicletta e in una strada di campagna viene investito dal Suv che appartiene a Massimiliano. Non si sa chi fosse alla guida dell’auto e la trama si tinge di giallo. Il racconto prosegue svelando meschinità e piccoli calcoli personali dei personaggi, fornendo un quadro abbastanza sconfortante sull’umanità di oggi. L’amara conclusione del film è che la vita umana è una merce traducibile in denaro: vale più oppure meno a seconda delle possibilità di guadagno delle persone nell’arco della loro vita. Paolo Virzì firma una eccellente regia ed anche la collaborazione, con Francesco Piccolo e Francesco Bruni, ad una attenta sceneggiatura del romanzo di Stephen Amidon con lo stesso titolo del film. La trasposizione dal Connecticut alla Lombardia è una scommessa riuscita: aspirazioni e desideri dei personaggi, il cinismo, la vigliaccheria e le menzogne che impregnano le loro vite sono caratteri universali. Il film è bello e ben costruito, recitato benissimo da tutti: non è possibile dire se sia più bravo Gifuni nella parte spietata affidatagli o Bentivoglio, credulone ed arrivista; se spicca di più la Bruni Tedeschi o Valeria Golino; anche i due ragazzi recitano bene, così come il giovane Luca (Giovanni Anzaldo), “terzo incomodo” tra i due; ed, infine, anche le parti di contorno - il sempre puntuale Luigi Lo Cascio, che impersona un intellettuale che sogna una storia d’amore con Carla, Bebo Storti, il commissario di polizia, e Gigio Alberti, nel ruolo dell’interessato tutore di Luca - sono disegnate a tutto tondo e perfettamente verosimili. Un ottimo film. Da non perdere.
Valutazione ****
FabioFeli
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