Il capitale umano |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio.
continua»
Thriller,
durata 109 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 gennaio 2014.
MYMONETRO
Il capitale umano
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il noir senza pietà.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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domenica 4 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un cameriere, all'uscita da una festa in cui ha servito i tavoli, viene investito da un grosso fuoristrada mentre, in bicicletta, fa ritorno a casa. Nel tentare di scovare il colpevole della malefatta, Virzì disegna la sua storia noir dividendola in tre capitoli, ognuno incentrato su un diverso personaggio che ci accompagnerà con i suoi punti di vista. La scelta vincente del regista è innanzitutto questa: intanto per la struttura gialla del racconto, in quanto consente allo spettatore di partecipare al gioco degli autori e a cercare il colpevole, grazie a un trama che svela i suoi segreti con parsimonia. Ne guadagna anche il ritmo, in certi frangenti vicino a quello di una commedia, che risulta pimpante e divertente da seguire. Ma l'aspetto che viene più premiato da questa scelta narrativa è l'ambientazione, che grazie anche all'apporto importante del comparto recitativo, fornisce un quadro ben definito del mondo con cui abbiamo a che fare. E probabilmente è proprio la descrizione spietata che il regista fa dei suoi protagonisti ad essere il motore del film, trasformandolo in un noir solido, ricco di personaggi realistici e grotteschi allo stesso tempo. I caratteri in campo sono ben delineati e non sorprende che nessuno di loro sia effettivamente positivo e risolutore. Virzì si affida ai tempi che viviamo, giocando con elementi come crisi e avidità, popolando la storia di persone poco affidabili, tutte cariche, a loro modo, di ambizioni e scariche di vera umanità. E' un mondo dove impera la ricchezza e la voglia di esibirla, dove prevale la falsità dei comportamenti e la stupidità nel metterli in atto. A dare forma e sostanza a questo universo ci sono attori davvero indovinati. A partire da Bentivoglio, che carica il suo fallito Ossola in modo talmente plateale da farlo diventare subito riconoscibile. Oppure a Gifuni, in cui non è difficile distinguere la figura falsa e spietata che vuole portare in scena. O la storditissima moglie del capitalista, portata sullo schermo da Bruni Tedeschi, talmente vacua da non capire nemmeno cosa le succede attorno. Tutta questa impalcatura, fatta di ambientazioni patrizie, piccoli paesi e personaggi che ci si trovano dentro a meraviglia, regge il gioco al corpo pulsante della vicenda, che rimane comunque quello di un noir in stile classico, con tanto di mistero da scoprire. Insomma, un film che non ne sbaglia una, che funziona da qualsiasi lato lo si guardi e che utilizza il genere per disegnare uno spaccato impietoso di certi ambienti che sono dorati solo all'esterno. Da vedere.
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