This Must Be the Place

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Un film di Paolo Sorrentino. Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
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Drammatico, durata 118 min. - Italia, Francia, Irlanda 2011. - Medusa uscita venerdì 14 ottobre 2011. MYMONETRO This Must Be the Place * * * 1/2 - valutazione media: 3,62 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
jaylee domenica 16 ottobre 2011
alla ricerca del tempo perduto Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Paolo Sorrentino, dopo Il Divo che lo ha di fatto reso noto al pubblico internazionale, scrive e dirige il suo primo film internazionale, che si estende dall’Irlanda agli Stati Uniti. Lo fa con un film di ricerca, nel senso che la pellicola narra di un ex pop star (interpretato da Sean Penn ed ispirato nel look a Robert Smith dei Cure), intrappolato nel suo personaggio (ed ossessionato dal suicidio di due suoi fan) ed ormai ritiratosi dalle scene da 20 anni, che scopre l’ossessione del padre appena morto: l’umiliazione ricevuta da un gerarca nazista durante la sua prigionia nel lager nazista. Decide così di chiudere il cerchio che il padre, con il quale non parlava da 30 anni, non era riuscito a chiudere ovvero, trovare il criminale nazista e vendicarsi…
 
Prende così vita la storia di Cheyenne, malinconica maschera che attraversa gli Stati Uniti più rurali ed impervi, con il suo trolley (simbolo di tutto il peso di rimorsi e rimpianti di una vita) alla ricerca della nemesi di suo padre, ed incontra i personaggi più disparati, ognuno con una sua visione delle cose… ed accompagnato da una voce fuoricampo che sarà rivelatrice alla fine. [+]

[+] mi è rimasto un sassolino nella scarpa...... (di croccodrilerockc)
[+] sfuma la parola verso un salto non dimensionale (di weach)
[+] il film nella sua dimensione non assimilabile (di weach )
[+] aiuto (di deadman)
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pepito1948 venerdì 21 ottobre 2011
la maschera ed il suo trolley Valutazione 4 stelle su cinque
87%
No
13%


Cheyenne, un cinquantenne straboccante di soldi guadagnati quando era una famosa rockstar, srotola lentamente la sua vita portandosi appresso un carrello pieno di un glorioso vissuto (o carico del suo vuoto presente). Nascondendosi dietro la maschera di cerone, rossetto e parrucca, passa il tempo pigramente, vive in una splendida casa con la moglie che è il contrario di lui ma è felice di condividere le loro diversità, va a fare la spesa per rendersi utile, offre agli scettici così come agli amici comprensivi la sua ambigua eccentricità, in attesa di nuovi stimoli che lo spingano ad uscire da una dimensione di infantile ingenuità e da una galoppante depressione da carenza motivazionale. [+]

[+] sinergie risonaze fra immagini e suoni (di weach)
[+] toc ...toc, si può???????? (di weach )
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weach venerdì 6 gennaio 2012
e dio prima creò il sogno a stento seguì la realtà Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

This must be the Place
di Paolo Sorrentino-anno di produzione 2011
Parliamo di sensibilità allo stato puro senza spazio per l'intelletto ?
Forse di un movimento energetico che ci rapisce nel suo inteso "rumore d'amore"?
Sono solo due ore armoniche, malinconiche, appassionate,struggenti?
Il protagonista è alla ricerca dell'amore che non ha potuto avere o dare mentre ascolta un silenzio esistenziale ricolmo di dolore fisco e materiale?
Si intravede sullo sfondo una società arida , senza ethos ne pathos , dove si contrappone una spiritualità battagliera che non accetta di essere fagocitata da un motu di dissoluzione  ; una spiritualità che   si aggrappa ad un valore non manipolabile “ la capacità di "sentire ". [+]

[+] alla ricerca di una vibrazione interrotta (di weach )
[+] ascolta quella musica (di weach )
[+] mi complimento con il forum (di weach )
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immanuel mercoledì 19 ottobre 2011
occidente estremo Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

Sean Penn interpreta una ex stella della musica popolare moderna, "Cheyenne", compositore di canzoni dal fascino decadente, capaci di avere effetti negativi sulle fragili menti di piccoli ammiratori (tando da portare alcuni di essi a gesti estremi). Cheyenne è un pupazzo, i suoi tratti volutamente farseschi ricordano il trucco dei pagliacci da circo. Il pallore dei viso riempito di cipria, il rossetto, gli occhi turgidi e languidi, i capelli incolti scomposti dal vento, il fascino sinistro del clown assassino di Stephen King. Sean Penn incarna la degradazione di alcune tragiche subculture moderne, ma è anche l'immagine della crisi dell'uomo occidentale. Depresso, infelice, insoddisfatto, fatuo, scimmia di se stesso. [+]

[+] la tua lettura: eccellente!!!!!!!!!!!!!!! (di weach)
[+] mi commuovela tua lettura sempre efficace (di weach)
[+] sono daccordo con te (di immanuel)
[+] rinnovo il profondo piacere (di weach )
[+] resta la recensione che prediligo (di weach )
[+] buon anno (di weach )
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amazz lunedì 17 ottobre 2011
non è mai troppo tardi Valutazione 4 stelle su cinque
65%
No
35%

Una storia gradevole e nient'affatto noiosa, almeno a mio parere. Certo ricorda tanti altri film in cui il protagonista parte per un viaggio, se ci pensate ve ne verranno in mente diversi. Purtroppo tutta la prima parte del film è adoperata per descrivere il personaggio principale e tutta la sua cerchia familiare e di amicizie, a volte appena accennado ai personaggi secondari e di contorno, (chi è Mary? chi è Tony?), lasciando allo spettatore questi interrogativi fino alla fine del film. Cheyenne oltre che essere un bizzarro cinquantenne che può permettersi di vivere di rendita è anche un eterno bambino, la scena del supermarket mostra in maniera inequivocabile la sua indole. Ma un giorno la sua monotonia quotidiana viene stravolta da una notizia che ogni figlio non vorrebbe mai veder arrivare, il padre è in fin di vita e siccome vive a New York lui deve partire. [+]

[+] allora. (di mcfly)
[+] concerto ineccepibile (di areknames69)
[+] che bello vedere altro.......... (di weach)
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w smith venerdì 18 novembre 2011
cheyenne e il viaggio alla ricerca di se stesso Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Nella prima parte del film Cheyenne si muove entro i margini di una vita fatta di appuntamenti (quelli con la sua giovane amica), rituali (la visita settimanale al cimitero dove sono sepolti i due giovani fan), divertimenti (la pelota o il sesso con la moglie) che si ripetono ciclicamente divenendo gli ingranaggi di una monotonia che sfocia nella noia e in una conseguente pseudo-depressione. La prigione dorata della sua villa rappresenta fisicamente lo spazio della tranquillità e della sicurezza di una vita che scorre lineare ma che non ha più la verve di un tempo.
Arriva però il deus ex machina, l'elemento che va a scardinare l'ordine precostituito irrompendo nella ciclicità delle azioni quotidiane di Cheyenne: l'imminente morte del padre che lo condurrà oltreoceano (forte l'analogia con l'ingresso della donna nella monotona vita del protagonista Titta De Girolamo in "Le conseguenze dell'amore" dello stesso Sorrentino). [+]

[+] bravo (di weach )
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osteriacinematografo sabato 3 marzo 2012
la rinascita onirica di cheyenne Valutazione 3 stelle su cinque
94%
No
6%

 John Smith, più noto semplicemente come Cheyenne, è una rock star in pensione, che raggiunse l’apice del successo negli anni ottanta come front man del gruppo “Cheyenne & The Fellows”. Vive di rendita con la moglie in una ricca magione irlandese, curando le sue azioni in borsa e la vita sentimentale di una fanciulla. Il suo aspetto è rimasto quello degli anni 80, indossa abiti e occhiali neri ha il volto truccato e una folta chioma scomposta; attraversa un tempo lento e compassato come i suoi stessi micromovimenti, che si producono al fianco di un carrello della spesa lo accompagna come un’ombra meccanica. [+]

[+] piacere di leggerti (di weach )
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lunetta mercoledì 19 ottobre 2011
"qualcosa mi ha disturbato.... Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

....non so bene cosa, ma mi ha disturbato". E' una frase ricorrente che il protagonista, un lento apparentemente assente, ma riflessivo Sean Penn, ripete spesso per indicare un disagio, di varia natura, nulla più. E' una frase che ho fatto già mia.
Bellissimo film, pacato, lento, mai noioso, sulla vita di una matura ex-rockstar, ricco pur senza lavorare più, sbandato o meglio spaesato in una vita che gli è passata avanti, e lui sapeva solo truccarsi, ogni mattina, e cantare, canzoni tristi, perchè le voleva così il pubblico. E   continua ogni giorno a truccarsi con estrema attenzione : "un velo di cipria sulle labbra e il rossetto terrà fino a sera". [+]

[+] toc , toc disturbo!!!!!!!!!!! (di weach )
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lettidude lunedì 17 ottobre 2011
sorrentino restituisce agli italiani il cinema Valutazione 5 stelle su cinque
69%
No
31%

Lo so che sarebbe inopportuno dare voti massimi, si rischia di essere trascinati dall'emozione, ma con cinque stelle voglio onorare questo lavoro con la meritata eccellenza. Sorrentino con questo film raggiunge un livello di maturità che lo posiziona alla pari dei grandi registi Italiani di sempre. Riesce con maestria a creare un'opera moderna che non scimmiotta il verso di altri blasonati registi ma si contraddistingue con una sua personalità unica.
Sorrentino ci mette del suo e non si fa spaventare dalle "celebrità", non scende a compromessi e si diverte nel creare cinema, vero cinema dove l'espressione dell'artista viene prima di tutto. [+]

[+] sono con te ,completamente (di weach)
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olgadik martedì 18 ottobre 2011
un film che fa riflettere Valutazione 5 stelle su cinque
61%
No
39%

  Realista-visionario: un ossimoro per inquadrare un regista, creatore di immagini indimenticabili. Se poi la specificità del linguaggio è esaltata da una interpretazione come quella di Sean Penn, ricca di sfumature, difficile da mantenere in equilibrio senza cadere nel grottesco e intensa fino al drammatico, si ha un’idea della forza di questo film. Né si può tacere dei comprimari eccellenti: una per tutti Frances McDormand nel ruolo della moglie del protagonista, donna concreta, pronta al sorriso e all’empatia, in netto contrasto con la lentezza triste del marito. Ci sono poi altri due elementi che contribuiscono a rendere quest’opera difficile da dimenticare. [+]

[+] olgadik, (di marezia)
[+] non sa proprio scrivere, sa? (di marezia)
[+] olgadik, (di marezia)
[+] ottima splendente (di weach)
[+] che maleducata marezia ma che maleducata (di luana)
[+] perdonarsi e perdonare (di weach )
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