This Must Be the Place |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Irlanda 2011.
- Medusa
uscita venerdì 14 ottobre 2011.
MYMONETRO
This Must Be the Place
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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domenica 15 aprile 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per la rock star Cheyenne la vita si è fermata, come congelata, in quel giorno di maggio dell’88 quando i due fratelli Keogh, di Dublino, decisero insieme di suicidarsi dopo il suo ultimo concerto, svoltosi presumibilmente nello stadio che, simile ad una futurista astronave, fa da sfondo alle casette mono familiari in una delle quali vive la madre di Tony, della cui scomparsa, risalente a tre mesi prima, ella non riesce a darsi una ragione. Per questo da allora lei vive perennemente alla finestra della sua casetta di legno, con in grembo il telefono da cui attende una chiamata del figlio. Cheyenne dopo quel concerto non è più tornato a New York, ma si è trasferito con la moglie là dove per lui il tempo si è fermato, in un castello vecchio stile con una piscina vuota che serve loro da campetto per giocare a pelota. L’impressione è che i due abbiano acquistato la prima casa che si trovava (forse da anni ) in quel momento sul mercato immobiliare e che forse non interessava a nessun altro. Come il mestiere che la moglie decide di fare una volta trasferita a Dublino: il pompiere. Strano mestiere per una fumatrice incallita, che rischia di morire bruciata perché si addormenta con la sigaretta accesa e viene salvata da un marito molto più vigile di lei. A confermare che la pura casualità guidava (e guida) le scelte della moglie, quasi a voler dimostrare al marito, con cui è sposata da 35 anni, che quel suicidio era stato un fatto puramente casuale, non consequenziale, come lui crede, al suo concerto e al suo genere di musica. Fin qui la trama, che Sorrentino, dopo averla concepita, dipinge magistralmente ricorrendo a trovate originali, come quando, dopo aver perso alla pelota con la moglie, Cheyenne ribalta sul prato una sedia che si trovava sul suo cammino proprio mentre il sonoro, che si riferisce alla scena successiva non ancora inquadrata, è la voce della la moglie che gli comunica l’arrivo di una lettera di MTV che lo invita al prossimo Music Award. O come quando lei, alle prese con una finestra che non vuole aprirsi durante un intervento in veste da pompiere, intravvede il marito che la guarda. Una casualità, come il duplice suicidio, ma questa sua lucida consapevolezza è sufficiente a spiegare la triste espressione del suo volto, in contrasto con lo sguardo divertito del marito. Come quella finestra, così è il cuore di Cheyenne, che non vuole aprirsi al futuro, rappresentato dal gruppo “I pezzi di merda”, che il cantante rock prepensionato incontrerà ben tre volte sulla sua strada: al prima a un centro commerciale dove il gruppo si esibisce con il suo pezzo forte; la seconda quando il leader del gruppo viene a casa sua per proporgli di fargli da produttore; la terza quando sentirà per la seconda volta la canzone, ma alla radio e in viaggio per gli Stati Uniti d’America.
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