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Finalmente un regista italiano che fa il regista. Scene, inquadrature, soggetti, musiche e location mozzafiato. Un film forse troppo denso di significati che descrive la storia di una vecchia pop star che vaga per l'america alla ricerca di una guardia Nazista che umiliò il padre morto ad Auschwitz ed invece trova se stesso. Un incrocio di storie e personaggi bizzarri che cullano lo spettatore fino alla conclusione. Film che può sembrare dai ritmi lenti ma che si è preso il giusto tempo per trasmettere emozioni. Uno Sean Penn favoloso che dà vita ad un personaggio dalle movenze alla Ozzy ma con una profondità e una caratterizzazione fortissima. Questo film è una piacevole sorpresa. Forse il cinema italiano ha bisogno solo di attori all'altezza e non più di registi.
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