Il falò delle vanità |
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Un film di Brian De Palma.
Con Melanie Griffith, Bruce Willis, Tom Hanks, Kim Cattrall, Saul Rubinek.
continua»
Titolo originale The Bonfire of the Vanities.
Drammatico,
durata 126 min.
- USA 1990.
MYMONETRO
Il falò delle vanità
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Be decent!di RescartFeedback: 8315 | altri commenti e recensioni di Rescart |
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sabato 9 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E'questo l'appello ripetuto all'interno del suo lungo discorso di risposta che il giudice (Morgan Freeman) incaricato di decidere sul caso del giovane broker accusato di omissione di soccorso del giovane afro americano investito non si sa da chi su una strada del Bronx, fa al pubblico che inveisce contro di lui a seguito dell'assoluzione emessa a favore dell'imputato. Si sarà ispirato a questo film Vasco Rossi per la frase del testo della sua canzone “Gli spari sopra”: “la vostra dignità quando l'avete persa”? Tratto dall'omonimo bestseller di Cox, il film di De Palma incentra la sua chiave di lettura del romanzo su questo punto. Come quando Fawley, l'ambizioso giornalista responsabile di aver sollevato il caso e riaperto il processo contro l'agente di borsa, prima di dare fuoco alle polveri mediatiche si informa presso l'insegnante del ragazzo in coma su quale tipo di studente questi fosse. La risposta che ne ottiene è strabiliante: intento a pulire la sua Ferrari rossa, l'insegnante ricorda al giornalista che l'alunno in questione apparteneva a quella parte dei sessantacinque studenti a cui doveva badare che non gli pisciava letteralemente addosso. Evidentemente in questo caso il comportamento dignitoso del ragazzo non sarebbe stato comunque sufficiente a fargli ottenere giustizia post mortem. Non se questo avrebbe richiesto di condannare un altro innocente. O meglio un uomo che tradiva la moglie e si lasciava portare dove la sua amante voleva. Ma anche dove la conuetudine sociale lo portava, come quando, il giorno prima del suo arresto, pur essendone a conoscenza si recò imperturbabile alla prima dell'opea lirica per poi scaricare la sua frustrazione contro i malcapitati ospiti. A qualcosa per un volta sono serviti tutti i soldi spesi in armi e fucili custoditi nell'armadio che ogni buon americano può usare liberamente quando è a casa sua. Un profetico presagio delle odierne sparatorie metropolitane e dei morti afroamericani per mano della polizia. Tanto poi per scampare dalla “ingiusta” condanna basta dire un'innocente bugia. E così la dea bendata può per l'ennesima volta sparare sul mucchio come fa il giudice del film.
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