La sala prove del dopolavoro FS, alla Stazione Termini di Roma, è un luogo di opportunità: perse, colte, rimandate, sfruttate, ignorate. Espandi ▽
La sala prove del dopolavoro ferroviario, nei sotterranei della Stazione Termini di Roma, è un luogo di
opportunità: perse, colte, rimandate, sfruttate, ignorate. È qui, infatti, che l'Associazione Ali Onlus, nata
circa cinque anni fa grazie alla caparbia volontà di Angela Cocozza, una coreografa e ballerina attiva nel
sociale, ha iniziato ad accogliere i "suoi" ragazzi. Adolescenti o poco più, prevalentemente di origini non
italiane, alcuni poco integrati con il resto della città: per loro i sotterranei di Termini sono diventati una
tappa fissa. Angela insegna hip-hop e break-dance, ma anche le regole della convivenza, della tolleranza,
del rispetto reciproco e del lavoro offrendo opportunità di crescita e inserimento sociale. Con loro ha
iniziato un percorso di integrazione alla pari attraverso l'hip-hop creando così un vero e proprio corpo di
ballo di danza urbana. Il documentario segue la preparazione dell'ultimo spettacolo realizzato dal gruppo
(da ottobre 2009 a giugno 2010): l'Eneide di Virgilio, rappresentato il 10 giugno 2010 al Teatro Palladium di
Roma con grande successo di pubblico e stampa. La storia del naufragio dell'eroe troiano sulle coste
italiche è messa in scena da questi ragazzi provenienti da ogni parte del mondo attraverso quadri di danza
hip-hop, break-dance, immagini video e brani recitati. Ma la vita e i problemi quotidiani dei ragazzi
entrano prepotentemente in quella sala sotto i binari della stazione: questioni di cuore, l'urgente
necessità di trovare un lavoro che permetta il rinnovo del permesso di soggiorno, la richiesta di
cittadinanza, la necessità di una casa, il bisogno di un avvocato per chi si è messo nei guai, la voglia di
partire in cerca di un futuro migliore. È il gruppo che si attiva, che reagisce, che aiuta e che sostiene. Ed
è il gruppo, con le sue dinamiche, il protagonista di questo documentario che ha una sostanziale unità di
luogo: le riprese, infatti, sono quasi esclusivamente sotterranee. Sotto il cavalcavia i ragazzi trovano
rifugio dall'esterno, una Roma sempre meno accogliente e sempre più indifferente. Nella sala del
dopolavoro, provando e riprovando la storia di Enea, "profugo per volere del Fato", crescono, stanno
insieme e immaginano un futuro possibile.