Spike Lee rielabora la vicenda di Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa. Espandi ▽
L'industria discografica non è più quella dell'era pre-Spotify, ma David King, detto "King David", rimane leggendario: lo scopritore di talenti della musica nera, che resiste ai tentativi di svendere la sua etichetta Stackin' Hits. Proprio mentra sta per impegnarsi in un investimento cospicuo, viene raggiunto da una telefonata drammatica: il figlio Trey è stato rapito, il riscatto richiesto è di 17,5 milioni di dollari. Quando si scopre che i rapitori anziché Trey hanno preso Kyle, migliore amico del ragazzo, King è dubbioso sul fatto di pagare la somma.
Dovrebbe essere il confronto di un uomo con il proprio doppio, o con quel che avrebbe potuto diventare se la fortuna non avesse arriso, ma il presunto climax rimane sulla carta, senza che scatti la minima empatia.
Ma se è noto che le doti di Lee non siano quelle del fine dicitore, è sui suoi tipici punti di forza che
Highest 2 Lowest scivola in maniera sconcertante. In primis la regia - in genere salda e audace, quando non sperimentale - si fa piatta, quasi si trattasse di una soap opera altoborghese.