Charlie's Angels

Elena Houghlin è una scienziata brillante che ha inventato Callisto, una nuova tecnologia in grado di illuminare il mondo. Ma il progetto ha un'anomalia che rischia di farne un'arma letale. Elena fa rapporto e finisce nei guai. Decisi a lucrare su Callisto, i suoi superiori lo lanciano sul mercato e la lanciano nel fiume. Sopravvissuta grazie all'intervento degli Angeli di Charlie, praticamente un'agenzia internazionale di Bosley, Elena si unisce alla squadra per salvare il mondo in bilico sui tacchi e dentro un vestito lamé.

"Le donne possono fare tutto", è la prima battuta del film pronunciata da Kristen Stewart. Tutto, persino peggio degli uomini sulla 'natura femminile', che Sabina Wilson illustra al pollo di turno. Natura svilita, infantilizzata e gadgetizzata. Dopo il primo (e secondo) adattamento pop-femminista di McG (Charlie's Angels, Charlie's Angels - Più che mai), autore di video clip reclutato da Drew Barrymore, la nuova versione della serie culto prodotta in fondo agli anni Settanta è una caricatura dell'epoca #metoo.

Diretto da Elizabeth Banks, che ritaglia per lei il ruolo di capo della missione, a questo giro interscambiabile e incarnato dai due sessi, Charlie's Angels è un blockbuster senza prospettive, che gira il mondo per mascherare la mancanza d'azione e di ambizione.

Le eroine avanzano come in passerella per salvare il mondo dentro 'costumi' che sfidano il buon senso e il buon gusto, ricordandoci che quello a cui assistiamo è una farsa. Una farsa dove gli 'angeli' si arrestano in piena missione per esibirsi in una coreografia. Del resto non hanno carburante per andare da nessuna parte, nessun indizio di reale, nessuna melodia da suonare, al limite da ballare. Appunto. Charlie's Angels ricicla l'arsenale del genere e ha almeno una sorpresa: non imporre un trio di angeli stabilito e presentare la terza come novizia da proteggere. L'idea permette di produrre un po' di energia in un film dal ritmo moribondo e un cast di angels devitalizzato, lontano dal cuore e dagli uomini che finiscono tutti tritati o impalati.

Sotto i colpi di pistola e di una musica pop assordante ("Don't Call Me Angel"), gli angeli del 2019 sono apertamente rivendicatrici e rispondono a un Charlie donna con un harmonizer che gli 'trucca' la voce come in un vecchio successo di Giuni Russo. Accomodata tra due angeli trasparenti (Ella Balinska, Naomi Scott), Kristen Stewart vince facile e conferma sullo schermo il suo statuto carismatico.

Se Elizabeth Banks non riesce a dare forma femminile al cinema d'azione, la Stewart, angelo e angolo spigoloso del triangolo, ha il merito di introdurre da sola una nota vibrante: una coscienza politica naturale sotto il livello del maquillage. È lei che il pubblico attende. Punk iperossigenata, lesbica dichiarata, sexy e (dis)inibita, la sua performance appartiene a un'altra dimensione. In quella ordinaria si muovono invece le sue partner in crime e una commedia d'azione che biasima la misoginia ma poi flirta con una versione datata e dubbia della femminilità. Versione che ha un argomento marketing prima che una ragione d'essere. Un femminismo glamour e hollywoodiano che confonde l'empowerment con la venalità. 

Pronto per debuttare nei cinema americani il 15 novembre, il reboot di quest'anno 2019 di Charlie's Angels si dovrà confrontare nelle sale con un altro titolo "storico" molto atteso, il nuovo capitolo della saga di Terminator. Un mix tra azione spettacolare, femminismo, dialoghi brillanti e ottimi attori è la ricetta vincente che il nuovo action-comedy firmato da Elizabeth Banks è pronto a sfoderare per vincere la sfida con il franchise di Arnold Schwarzenegger prima e quella con il ricordo delle precedenti incarnazioni di Charlie's Angels poi (su tutte, quella dei primi anni 2000 con Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu).

Agli ordini della Banks, coinvolta nel film nella triplice veste di sceneggiatrice, regista e attrice - interpreta uno dei tanti Bosley - c'è un cast giovane che unisce già talento, esperienza e grande carisma.

Kristen Stewart non ha ancora trent'anni ed è una delle dieci attrici più riconoscibili del pianeta (la sua fama è ovviamente legata soprattutto alla saga di Twilight), Naomi Scott è in costante ascesa dopo essere apparsa nel film reboot Power Rangers del 2017 e, soprattutto, aver interpretato Jasmine nell'Aladdin in carne e ossa diretto da Guy Ritchie per Disney, uscito nella primavera del 2019. Infine, c'è anche Ella Balinska, qui al primo ruolo di rilievo ma attiva nel mondo del cinema e della televisione da quando aveva 18 anni (oggi ne ha quasi ventitré).

Assieme alle tre protagoniste e alla Banks, sono stati assoldati altri attori di livello come le certezze Patrick Stewart e Djimon Honsou (le altre due incarnazioni di Bosley oltre alla regista) mentre, per il pubblico giovane, è arrivato anche Noah Centineo, anche lui giovanissima star in ascesa nonché prossimo He-Man nel nuovo live-action dedicato ai Masters of The Universe. Completano il cast il cattivo Jonathan Tucker, Chris Pang, Nat Faxon e Luis Gerardo Méndez.

Kristen Stewart ha dichiarato a Variety: "Tutti ci chiedevano se la nostra versione sarebbe stata divertente e gli ho risposto: 'Ma certo ragazzi, è ovvio, è Charlie's Angels!'". L'attrice ha anche sottolineato l'ulteriore virata del franchise verso l'empowerment femminile: "Se devi fare questo film adesso, c'è bisogno di avere più di tre ragazze. Ci siamo dentro proprio tutte. Ci sono tutte le donne che, in tutto il mondo, si sostengono l'un l'altra. È molto ben instradato. Ed è divertente e anche strano, per cui spero che la gente si diverta a vederlo".