Rifkin's Festival

Film 2020 | Commedia, +13 92 min.

Regia di Woody Allen. Un film Da vedere 2020 con Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Christoph Waltz, Elena Anaya. Cast completo Genere Commedia, - USA, Spagna, 2020, durata 92 minuti. Uscita cinema giovedì 6 maggio 2021 distribuito da Vision Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 35 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 6 maggio 2021

Una coppia americana in viaggio in Spagna al Festival di San Sebastian. In Italia al Box Office Rifkin's Festival ha incassato 655 mila euro .

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,10
PUBBLICO 2,89
CONSIGLIATO SÌ
Una commedia 'aritmica' che ribadisce i fondamentali di Woody Allen fuori dal suo territorio.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 3 maggio 2021
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 3 maggio 2021

Mort Rifkin ha male al cuore da quando ha lasciato New York per accompagnare la moglie a San Sebastián. L'occasione, che farà la consorte ladra, è il celebre festival internazionale del cinema. Tra cocktail e proiezioni, il carosello festivaliero accelera la crisi in cui versa la coppia. Fermi a un bivio da troppo tempo, Mort e Sue non si intendono più. Lui, ex professore di cinema, prova a scrivere il romanzo della vita, lei, press agent, si lascia sedurre da un regista francese vanesio convinto di risolvere con l'arte il conflitto israelo-palestinese. A complicare le cose si aggiunge una cardiologa cinefila che cura l'ipocondria di Mort e lo risveglia dal torpore. Menzogne, tradimenti, conquiste, scacchi, la materia perfetta da discutere col proprio psicologo...

Il cielo sopra San Sebastián non smette di passare dall'arancio solare al nero dei temporali, che depositano sulle montagne attorno nuvole di ogni sorta di blu. Sfumature e passaggi di colori che farebbero la gioia di poeti e pastori e hanno fatto quella di Vittorio Storaro, direttore della fotografia e complice storico di Bertolucci, Coppola... e Woody Allen.

Quarto film insieme, Rifkin's Festival è stato girato nella rinomata località basca, una grande stazione balneare d'antan, una baia a forma di conchiglia affollata di turisti e fanfaroni che bevono birra, divorano polpi e masticano cinema col pimiento de Padrón. Il décor perfetto per l'eterna ricerca esistenziale di Woody Allen, che regola i suoi conti da lontano con l'establishment americano.

L'intrigo, un ménage a quattro che il regista governa con piglio e senza preoccuparsi di deviare da una trama convenzionale, fa fuoco sul positivismo guerriero di Hollywood (anche se rappresentato da John Ford a Howard Hawks) e manda un messaggio preciso agli autori europei sedotti dalle sirene degli studios e indifferenti alla loro eredità (Fellini, Truffaut, Lelouch, Godard, Bergman, Buñuel...). Come Philippe Germain, astro nascente del cinema francese, che ha capito tutto e trovato addirittura con un film la soluzione al problema israelo-palestinese. Ed è soprattutto contro il narcisista Philippe di Louis Garrel, che coltiva l'autoderisione alla faccia di chi lo considera sprezzante, che si concentra il biasimo del protagonista, bilioso, ipocondriaco ma sempre lucido contrappunto alle sue derive 'artistiche'.

Wallace Shawn, attore ricorrente nella filmografia di Allen, da Manhattan a Radio Days, passando per Melinda & Melinda, è lo straordinario avatar del regista che si ritrova più danneggiato in fondo al film di quanto lo fosse all'inizio. Non è la prima volta che l'autore newyorkese consegna il suo personaggio a un altro attore, lo aveva già fatto con Larry David (Basta che funzioni) e Kenneth Branagh (Celebrity), o lo reincarna in una versione più giovane, Jesse Eisenberg (Café Society) o Timothée Chalamet (Un giorno di pioggia a New York), che riprendono in mano la sua giovinezza e i suoi desideri, scivolando nel maschio newyorkese che Allen aveva sviluppato dal giorno in cui si attribuì il ruolo principale. Shawn si assume il peso apportando una rotondità bonaria all'ironia 'sottile' di Allen e confermando che ogni tourbillon o affanno è schermo all'inaffrontabile idea della morte, incarnata per l'occasione da Christoph Waltz. Più spermatozoo col paracadute alleniano (Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso...) che Bengt Ekerot bergmaniano (Il settimo sigillo), dispensa consigli per vivere più a lungo piuttosto che ricordare alle persone che devono morire. Perché nell'ultimo film di Woody Allen anche la Morte è stanca di giocare a scacchi con la vita.

Come il suo eroe, Rifkin's Festival è assediato dal mondo fuori e fiaccato dalla lontananza. Il cuore di Mort è in panne per amore, certo, quello che è stato e quello che non sarà mai, ma è soprattutto l'esilio da New York, la città-isola che Allen ci ha insegnato a vedere e a percorrere, a provocarne l'aritmia. La 'mancanza di ritmo' si accorda col racconto che frena, accelera e si arresta per 'accertamenti clinici' prima di ripartire e rilanciare con una domanda all'analista di cui non sentiremo mai la risposta perché dopotutto non ce n'è una. Secondo Allen, con i greci antichi condividiamo ancora gli stessi problemi emozionali: passione, gelosia, odio, solitudine, frustrazione.

Niente è cambiato, ci interroghiamo da secoli sulle stesse questioni e pazienza se come la ruota di Wonder Wheel non ci portano da nessuna parte. Non possiamo scendere e facciamo un altro giro, a Coney Island come nella baia di San Sebastián. Attraverso il suo alter ego, Allen dispensa riflessioni amare sullo stato deplorevole del mondo culturale e del cinema in particolare. Per illustrare, in maniera ludica, la frattura tra ieri e oggi semina il suo film di citazioni di capolavori della storia del cinema, dove i suoi attori reinterpretano le scene celebri di Jules e Jim, Il settimo sigillo, Il fascino discreto della borghesia... Omaggi ai modelli europei che hanno nutrito il suo cinema e al Vecchio Continente che non ha smesso di crederci. Se continua ad abitare a New York, dove ogni lunedì sera si esibisce come clarinettista al Café Carlyle, locale mitico dell'Upper East Side, il ragazzo di Brooklyn ha trovato rifugio cinematografico in Europa, per ragioni finanziarie, i suoi film non avevano più in America il successo conosciuto in passato, e di immagine, gli europei sono meno bigotti e più clementi con chi infrange l'ordine morale, qualunque sia la sua colpa.

Quello che conta da questa parte dell'oceano è l'opera dell'autore. Acufene, colesterolo, reflusso, dolori al petto, orticaria o fenomeni morbosi fantasiosi, il nostro resiste imperturbabilmente negli occhi e nel cuore. L'umorismo, elevato al rango di arma letale, porta via la tempesta di polemiche e i rinnovati scandali. Nei panni di Wallace Shawn, Allen non ha paura di soffiare sulle ceneri ribadendo i suoi fondamentali fuori dal suo territorio, oltre la linea dei grattacieli di New York.

alieno, estraneo a tutto, anche a se stesso. Ogni sua apparizione in Gran Bretagna come in Spagna, in Francia come in Italia, è anche una sparizione, come in Zelig, parabola di un paziente camaleonte 'senza un sé' curato proprio dalla psichiatra di Mia Farrow. Il film poggiava interamente su questa idea che fa dell'artista il luogo vivo della grandezza e della miseria umana, e dell'arte la chiave di un mistero inestinguibile. Ecco il prezzo del cinema di Allen, braciere eternamente riacceso di una storia intima, che chiama e sospende insieme il nostro giudizio.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 10 maggio 2021
Ghisi

È ormai noto che Woody Allen non è più bene accetto negli USA dopo l’ennesima riproposizione mediatica del caso di presunte molestie a Dylan, la figlia adottiva avuta con Mia Farrow, pur avendo avuto nel 1993 un giudizio in cui le accuse non sembravano avere fondamenta credibili per andare a un processo (così le conclusioni dello Yale New Haven Hospital e dei servizi [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
angelo umana

 Scritto e diretto da Woody Allen, ma soprattutto parlato dallo stesso per interposta persona, il Rifkin anziano turista americano che si reca con la moglie discretamente più giovane e piacente al festival di San Sebastiàn. Lui è un appassionato di cinema, fortemente critico, soprannominato Grinch tra gli addetti ai lavori per i suoi giudizi sferzanti, lei addetta stampa di [...] Vai alla recensione »

martedì 4 maggio 2021
Eugenio

Allen fa cinquanta.... film e tra poco, il 6 maggio, mai stanco, festeggia questo importante anniversario  con una nuova pellicola, quarta collaborazione consecutiva con il direttore della fotografia tre volte premio Oscar Vittorio Storaro.  Rifkins Festivalè uno "standard" nella produzione del regista, una classica commedia alleniana con protagonista un uomo alle prese [...] Vai alla recensione »

domenica 16 maggio 2021
MAURIDAL

    Con i soldi si friscia  , con la miseria si piscia.  Una battuta  del discorso educativo fatto dai genitori di Morton quando era piccolo e che gli rimarrà in mente  anche da vecchio , ormai professore di cinema a NY , e che  troviamo suo malgrado , con  la bella e giovane moglie al festival del cinema di San Sebastian , per lavoro.

domenica 23 maggio 2021
JonnyLogan

Il docente di storia del cinema Mort Rifkin e sua moglie Sue, ufficio stampa di una casa di produzione cinematografica, si recano in Spagna per partecipare alla mostra internazionale del cinema San Sebastiàn. Durante il soggiorno entrambi si avvicineranno ad altre persone e al tempo stesso tracceranno il bilancio del loro rapporto.   L’ultima pellicola di Woody Allen guarda al passato [...] Vai alla recensione »

domenica 16 maggio 2021
Maramaldo

In nome dell'Arte ma con un ben presente intento filantropico la direttiva di un'immediata visione del film. Emanata durante una trasmissione televisiva dove spesseggiano personalità che , in passato modelli di glamour e di trasgressione, ora pressochè mineralizzate, si adattano ai domenicali sermoni di denuncia e di edificazione  eco-socio-umanitaria.

domenica 16 maggio 2021
Alessandro Spata

Io ho una passione per i film di Woody Allen. Non per tutti, s’intende. Solo per alcuni – Prendo a pretesto l’ultimo dibattuto film del regista americano per qualche considerazione di ordine più generale. Di fronte ai suoi film arriviamo sempre un po' “scissi” o forse scissi lo sono i suoi film o il regista stesso.

domenica 22 agosto 2021
Alessandro De Felice

Allen, ormai,quello che voleva dire lo ha detto; quello che doveva girare lo ha girato; quello che voleva che lo spettatore capisse di lui ha fatto in modo che lo abbia capito. Questo suo ultimo film verrà ricordato non certo per la sua genialità, ma per alcuni motivi cari al regista da sempre e non. Aspettatevi una serie di classici rivisti genialmente in cui, fateci caso, il bianco [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 maggio 2021
anna rosa

Per me il film non dice nulla di interessante: autoreferenziale e perciò noioso, con quell'improbabile corteggiatore di una donna molto più bella e giovane mentre la moglie, anche lei molto più bella e un po' più giovane, lo tradisce apertamente con un giovane regista in carriera: boh! Film americano: solito chiacchiericcio ininterrotto, peraltro di una voce sgradevole. [...] Vai alla recensione »

martedì 19 ottobre 2021
Felicity

Rifkin’s Festival è apparentemente il tipico film del regista con momenti divertenti ma più stanco rispetto ad altri. In realtà dietro la storia di Morty Rifkin se ne nascondono altre che raccontano molto di più. Il cinema diventa in Rifkin’s Festival una specie di cammino dantesco che riparte Welles di Quarto potere e prosegue attraverso film e registi amati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 settembre 2021
Alfio Squillaci

 Proprio l'altro ieri visto l'ultimo film di Woody Allen "Rifkin's Festival". Allen non ha più nulla da dire, le solite battutine su Dio o il milieu ebraico newyorchese, su quei meravigliosi angolini di Central Park, sulla bonazza svanita che viene adulata dal produttore ("potresti interpretare Hannah Arendt!"), sull'intellò parigino che vorrebbe [...] Vai alla recensione »

domenica 12 settembre 2021
Steffa

puro frivolo intrattenimento dal clichè ritrito ma ben realizzato e sponsorizzato dalla proloco di San Sebastian, che c'è di male ++++

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 6 maggio 2021
Gabriele Niola
Wired

C'è qualcosa nelle città europee che non c'è a Londra e soprattutto che non c'è a Manhattan. I film che Woody Allen viene a girare in Europa (l'Europa continentale) come Vicky Christina Barcelona, To Rome With Love e Midnight in Paris hanno sempre al centro qualcuno che si muove lungo una città, sono storie di strada e non di interni, in cui si sogna, si viaggia con la mente o nei ricordi (come faceva [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 giugno 2021
Vera Mandusich
Cinequanon

L'anziano Mort (Wallace Shawn) è un ex insegnante di cinema, con l'idea fissa del romanzo della vita. Segue sua moglie Sue (Gina Gershon), parecchio più giovane di lui, a San Sebastian, dove, in occasione del festival di cinema, lei fa da ufficio stampa per un film di un regista emergente francese molto apprezzato dalla critica (Louis Garrel). Il rapporto tra i due sembra logoro, tanto che lei cede [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 maggio 2021
Dario Gigante
Filmidee

L'anima grave, dolente di un'allemanda nel corpo lieve, brioso di una bagatella. E dove sta la novità? Non c'è, ma Woody Allen, francamente, se ne infischia, coniando, con Rifkin's Festival, un'appagante, adorabile commedia che, nella consueta ora e mezza racchiusa fra i titoli in Windsor con il loro swing di sottofondo, propone l'ennesima riaffermazione di un'antropologia e di una Weltanschauung consolidat [...] Vai alla recensione »

sabato 15 maggio 2021
Paolo Zelati
La Voce di Mantova

"Rifkin's Festival" non è un film riuscito e, di sicuro, non sarà fra i titoli da ricordare nella filmografia di Woody Allen. Ma, all'interno della storia personale dell'86enne autore newyorkese è un film che ha senso. Il film comincia con il protagonista, Mort Rifkin (Wallace Shawn), che è in seduta con lo psicanalista. Ha dovuto interrompere il suo romanzo per accompagnare la moglie Sue (Gina Gershon), [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 maggio 2021
Tonino De Pace
Duels.it

Il problema di Woody Allen è che ama maledettamente la vita, l'altro problema sono i suoi anni ed essendo nato nel 1935, oggi ne ha 86. Il suo ultimo film Rifkin's festival si fa interprete anche di questo sentimento e di molti altri in verità che, affastellati l'uno dentro o accanto all'altro, ricompongono il suo sguardo oscillante tra il malinconico e il divertito, diviso tra un desiderio di senile [...] Vai alla recensione »

domenica 9 maggio 2021
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

«Quando sarò vecchio, spero di potermi guardare alle spalle e dire: Ho fatto cinquanta film, alcuni erano eccellenti, altri non tanto buoni e altri ancora divertenti». Così diceva un ancor giovane Woody Allen. E il suo cinquantesimo film è Rifkin' s Festival (Spagna, Usa e Italia, 2020, 92'). Oltre alle sceneggiature di Ciao, Pussy Cat (1965) e di Provaci ancora, Sam (1972), alla coregia di Che fai, [...] Vai alla recensione »

domenica 9 maggio 2021
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Come ogni autore prolifico, Woody Allen non si pone nemmeno il problema della ripetizione. Quasi tutti i suoi film sono variazioni più o meno riuscite, complesse o sorprendenti su temi e figure che definiscono il suo mondo da quando scriveva racconti e pastiche, ancor prima di fare cinema. A cambiare, nel tempo, è il punto di vista del narratore, fattosi via via sempre più distaccato e disilluso. Vai alla recensione »

domenica 9 maggio 2021
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Woody in esilio europeo segue un copione consolidato. Da sempre stimato nel Vecchio Continente più ancora che negli States, Allen vi ha messo radici da quando i produttori americani gli hanno voltato le spalle - al pari di parecchi divi che in passato facevano la fila per lavorare con lui - inconseguenza dei rinnovati attacchi dell'ex moglie Mia Farrow, amplificati dal #MeToo.

domenica 9 maggio 2021
Alberto Cattini
Gazzetta di Mantova

La storia dell'ultimo Woody Allen ha per cornice una seduta psichiatrica di un anziano signore, Mort Rifkin, che all'analista racconta la vacanza al festival di San Sebastian, al seguito di Sue, la bella moglie direttrice di un'agenzia pubblicitaria. Sospettava che avesse una relazione con il regista francese del film che doveva promuovere. E difatti, ritrovandosi, i due non nascondono la passione, [...] Vai alla recensione »

sabato 8 maggio 2021
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Credo che il mio prossimo film possa dare un contributo alla pace tra israeliani e palestinesi", annuncia il regista, perfetta caricatura del cretino cinematografico politicamente impegnato. "Non sapevo che volessi fare un film di fantascienza", ribatte il critico anzi il professore di cinema: uno convinto che dopo la Nouvelle Vague non esista più nulla, i grandi -maschi, bianchi, neanche a dirlo estinti [...] Vai alla recensione »

sabato 8 maggio 2021
Serena Nannelli
Il Giornale

Quale migliore occasione di Rifkin's Festival, il nuovo film di Woody Allen, per riassaporare il piacere della sala cinematografica? La decisione di renderlo fruibile soltanto al cinema appare perfetta. Difficile, infatti, immaginare un vessillo migliore per chi intenda tenere vivo il tempio cittadino deputato alla settima arte. "Rifkin's Festival", cinquantesimo film di Allen, è un condensato di [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Maurizio Acerbi
Il Giornale

È un po' come l' amico che si ritrova dopo il periodo di lockdown. Hai piacere di rivederlo perché, pur sapendo ciò che ha da raccontarti, lo sa fare talmente bene che sei disposto a riascoltare, ancora una volta, la sua storia, pur avendola sentita in tante altre occasioni. Ecco, Woody Allen è quel tipo di amico. I suoi film, soprattutto gli ultimi, difficilmente finiscono col sorprenderti per la [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Valerio Caprara
Il Mattino

Un film scritto e diretto per il cinema che esce nelle sale al tempo delle attuali e circospette riaperture è un ottimo segnale. Se a firmare «Rifkin' s Festival» è un geniale ottantacinquenne giunto al quarantottesimo titolo, il conforto si espande. Capendo, poi, che Woody Allen può reagire solo così alla campagna d' odio scatenatagli contro dalla deriva del #MeToo, l' importanza dell' evento diventa [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Jonathan Romney
The Guardian

Vedere un film ambientato in un festival, San Sebastián, che inaugura lo stesso festival è strano, quasi cinema site specific. Siamo comunque in un territorio molto familiare a Woody Allen. Mort Rifkin (Wallace Shawn), studioso di cinema, scrittore frustrato e nevrotico, è ospite riluttante del festival. Accompagna la moglie Sue (Gina Gershon) che segue la promozione del film di uno stimato autore [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Nicola Falcinella
L'Eco di Bergamo

Cosa c'è di meglio di un bel film di Woody Allen per tornare al cinema? Dopo il premio Oscar "Nomadland", "Rifkin's Festival" è la novità di maggior richiamo in sala, anche se non mancano altri titoli interessanti come il franco-italiano "Due" di Filippo Meneghetti e il polacco "Corpus Christi" di Jan Komasa. L'ottantacinquenne regista newyorchese, che ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Arrivato a metà dei suoi 80 anni, Woody Allen continua a parlarci di sé e, con leggerezza, dei suoi problemi, di un uomo sul quale gravano da tempo accuse gravi sempre respinte, che gli sono costate immagine, affetti familiari, relazioni professionali, riassunti magnificamente in quell'esilarante, sofferta e imperdibile autobiografia che è "A proposito di niente"; e di un regista che "usa" il fare [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Andrea Chimento
Cineforum

Tra i titoli più importanti disponibili nelle sale c'è «Corpus Christi» di Jan Komasa, lungometraggio polacco che lo scorso anno era arrivato a competere nella cinquina degli Oscar per i migliori prodotti internazionali. Al centro della trama c'è Daniel, un ragazzo che sogna di diventare prete: il suo desiderio sembra però impossibile da realizzare a causa dei reati commessi che l'hanno condannato [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 maggio 2021
Beatrice Fiorentino
Il Piccolo

New York, Parigi, Venezia, Roma. L'ultima cine-cartolina di Woody Allen approda stavolta sulla costa cantabrica fermandosi a San Sebastian, dove il regista di Manhattan ha scelto di ambientare "Rifkin's Festival", leggero e di gusto cinephile, titolo più che mai appropriato per l'attesa ripartenza delle proiezioni in sala dopo il lungo stop imposto dalle normative anti-Covid.

venerdì 7 maggio 2021
Piero Zardo
Internazionale

La riapertura delle sale ha mostrato una maggiore reattività tra i distributori più piccoli - che forse sono anche quelli che hanno più sofferto della lunga chiusura - rispetto ai mastodonti che di solito dominano le uscite settimanali. Prendendo come punto di riferimento le grandi città, c'è una discreta scelta di film che si possono considerare "d'autore", mentre ancora mancano all'appello pellicole [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 maggio 2021
Mattia Pasquini
Ciak

Da troppo tempo si parla di Woody Allen per motivi altri rispetto a quelli cui siamo abituati, e che preferiamo. Nel bene o nel male, La lunga e interminabile querelle con la ex Mia Farrow, rinfocolata dalla docuserie HBO 'Allen v. Farrow', e l'uscita italiana della sua autobiografia 'A proposito di niente' hanno rischiato di farci perdere di vista ciò che è sempre stato - è, e sarà - l'indiscutibile [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 maggio 2021
Marina Visentin
Cult Week

Mort Rifkin (Wallace Shawn), protagonista di Rifkin's Festival, l'ultimo film di Woody Allen ora in uscita in sala in Italia - ma tuttora inedito negli Stati Uniti - è soprannominato "il Grinch" e naturalmente rappresenta in qualche modo un alter ego del suo autore. Intellettuale newyorchese tipico, anzi tipicissimo, ha deciso di allontanarsi dalla sua amata città per accompagnare la moglie Sue (Gina [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 maggio 2021
Cristina Piccino
Il Manifesto

I festival cinematografici non sono più quelli di una volta chiosa al suo interlocutore Morton Rifkin, scrittore e docente di cinema con passione molto esigente per le Nouvelle vague e i grandi autori - Fellini, Bergman, Kurosawa. E ancora non c' era stata la pandemia che oggi, davanti a ore e ore accumulate online sul solitario divano di casa a parte whatsapp con qualche amico o sporadico compagno [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 maggio 2021
Anton Giulio Onofri
Close-Up

Nessuno sa se Rifkin's Festival sarà o non sarà l'ultimo film di Woody Allen. Stando a quanto afferma lo stesso Woody, esacerbato dalle controversie esplose dopo che il MeToo e uno sciagurato docudrama prodotto dalla HBO hanno riaperto a distanza di quasi trent'anni il caso delle supposte molestie alla figlia adottiva della sua compagna di allora, Mia Farrow, l'amarezza di ritrovarsi in patria rinnegato [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 maggio 2021
Raffaele Meale
Quinlan

Chissà se Mort Rifkin, il protagonista di Rifkin's Festival, ha mai incontrato a New York (la sua città) Harry Block, il romanziere in crisi creativa attorno a cui ventitré anni prima ruotava Harry a Pezzi; entrambi con un blocco creativo da affrontare - per Rifkin l'idea di pubblicare un romanzo serve a scrollarsi di dosso il peso di aver sempre scritto, in qualità di critico cinematografico, sul [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 maggio 2021
Francesco Costantini
Asbury Movies

Esce in sala il 6 maggio, saltato novembre, Rifkin's Festival. Ultimo film di Woody Allen, e c'è la possibilità che stavolta l'aggettivo contenga verità ulteriore. La carriera di Woody ha un problema e non si tratta dell'evidente condizionamento anagrafico (1935) che pure ha un suo ruolo. L'onda lunga delle controversie decennali tra Allen e il clan Farrow, per le ben note accuse di molestie sessuali [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 maggio 2021
Roberto Baldassarre
Cineclandestino

Nel recente passato di Woody Allen le principali notizie che lo riguardavano non erano inerenti al prossimo film in uscita, che per tradizione ha cadenza annuale, ma sulle vicissitudini legali tra lui e gli Amazon Studios, terminate con la recessione del contratto dopo la mancata distribuzione - negli Stati Uniti - di Un giorno di pioggia a New York, e le beghe giudiziarie che continuano, da quasi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 maggio 2021
Stefano Giani
Il Giornale

Al festival di San Sebastiàn, il critico e docente cinematografico Mort Rifkin era andato solo per stare alle costole della moglie, in odore di adulterio, stregata dal giovane regista di cui doveva promuovere il film. Inutile dire che lui, Mort, non era più... competitivo, per così dire. Ma, come spesso accade, e come sempre accade nei film di Woody Allen tutto si capovolge e si complica.

martedì 4 maggio 2021
Alberto Pezzotta
Film TV

È possibile vedere un film di Woody Allen ignorando la isterica, irrazionale campagna d'odio di cui è vittima, la persecuzione, i sabotaggi? Secondo alcuni, i suoi film si dovrebbero rimuovere, specie se sembrano portare le tracce di ciò di cui lo si accusa - come Manhattan. È inevitabile che anche con Rifkin's Festival succeda un po' così. Dopotutto Mort Rifkin (Wallace Shawn, classe 1943), docente [...] Vai alla recensione »

martedì 4 maggio 2021
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

I colori sono quelli caldi di Vicky Cristina Barcelona. Ma in 13 anni tutto è cambiato per Woody Allen e non solo per la luce che allora era di Javier Aguirresarobe e ora di Vittorio Storaro. Tutto è cambiato per la sua vita. C'è in mezzo una bellissima autobiografia dai contorni horror (Woody Allen. A proposito di niente edita in Italia da La nave di Teseo) che porta a vedere questo nuovo film sotto [...] Vai alla recensione »

martedì 4 maggio 2021
Teresa Marchesi
Huffington Post

Tanto peggio per gli spettatori americani se per via delle gogne sciaguratamente modaiole di casa loro saranno esclusi dai piaceri dell'ultimo Woody Allen. Noi che in Italia siamo meno inclini ai roghi talebani decretati negli Usa da MeToo ( o anche da Black Lives Matter, ammettiamolo, nelle sue accezioni più fondamentaliste ) possiamo vedere in sala "Rifkin's Festival" dal 6 maggio, e godere del più [...] Vai alla recensione »

sabato 1 maggio 2021
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Un film di Woody Allen è buona cosa: perché è di Woody Allen e perché, non raramente, è un buon film. Rifkin' s Festival soddisfarebbe entrambe le condizioni, se nella seconda parte non si sfaldasse un po', e se al posto di Elena Anaya ci fosse un' attrice meno insignificante. Nondimeno, un film di Woody Allen al cospetto dell' ostracismo di cui è fatto oggetto nella deriva del #MeToo è una buonissima [...] Vai alla recensione »

sabato 1 maggio 2021
Alessandra Levantesi
La Stampa

Ci si trova alla proiezione stampa di Rifkin' s Festival, dal 6 maggio in sala, con una sorta di euforia da riapertura e una doppia apprensione: «Vuoi vedere che la gente si è abituata al cinema in casa?»; e «Vuoi vedere che questo Woody Allen, magari l' ultimo considerata l' età, non è riuscito?». Partono i titoli di testa, quelli tipici del maestro newyorkese: scritte bianche su fondo nero e l' [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 aprile 2021
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Cinema e psicanalisi. Cinema e sogno. L'86enne Woody Allen ci ha costruito un'intera, lunghissima, gloriosa filmografia. Con Rifkin's Festival - finalmente nelle sale italiane dal 6 maggio, grazie a Vision Distribution - il regista di Manhattan e Io e Annie sembra voler catturare l'essenza di un percorso, irrimediabilmente segnato dalle influenze dei "grandi maestri europei" e dall'ipocrisia di un [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 maggio 2021
Emiliano Morreale
La Repubblica

Il nuovo film di Woody Allen sembra appartenere al versante "turistico" della sua produzione: commedie romantiche in luoghi ameni d' Europa. La storia d' amore e di disillusione, certo, è la solita di molti film del regista, con un tocco in più di quella malinconia stoica che caratterizza i suoi ultimi lavori, e soprattutto con un versante cinefilo particolarmente pronunciato.

NEWS
BOX OFFICE
martedì 18 maggio 2021
Andrea Chirichelli

Solo 2mila euro separano i due film. Tra le news entry di questa settimana anche The Father, con Anthony Hopkins. Scopri la classifica »

BOX OFFICE
domenica 16 maggio 2021
Andrea Chirichelli

Negli USA buona partenza per Spiral: L'eredità di Saw, che debutta con più di 3,7 milioni di dollari. Scopri la classifica »

BOX OFFICE
martedì 11 maggio 2021
Andrea Chirichelli

Nomadland perde terreno ma rimane saldamente in testa alla classifica. Entra in top ten The Rider di Chloé Zhao. Scopri la classifica »

BOX OFFICE
venerdì 7 maggio 2021
 

Box Office Italia del 6/05/2021 1. Nomadland: Euro 32.460 2. Rifkin's Festival: Euro 12.985 3. In the Mood for Love: Euro 5.116 4. Minari: Euro 4.700 5. Due: Euro 2.460 6. Est - Dittatura Last Minute: Euro 1.

TRAILER
giovedì 15 ottobre 2020
 

Regia di Woody Allen. Un film con Gina Gershon, Christoph Waltz, Elena Anaya, Wallace Shawn, Louis Garrel. Guarda il trailer »

NEWS
martedì 27 aprile 2021
 

Una coppia americana in viaggio in Spagna al Festival di San Sebastian. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 11 settembre 2020
 

Regia di Woody Allen. Un film con Gina Gershon, Christoph Waltz, Elena Anaya, Wallace Shawn, Louis Garrel. Guarda il trailer »

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giovedì 3 settembre 2020
 

Una coppia americana sposata va al Festival di San Sebastian e si lascia coinvolgere dalla magia dell'evento, dalla bellezza e dal fascino della città e dalla fantasia dei film.

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