Titolo originale | Les Parfums |
Anno | 2020 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Grégory Magne |
Attori | Emmanuelle Devos, Grégory Montel, Gustave Kervern, Sergi López, Zelie Rixhon Pauline Moulène, Fabrice Colson, William Sciortino, Fabien Tucci. |
Uscita | giovedì 10 giugno 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Satine Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,38 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 giugno 2021
Anne vende il suo talento e le sue fragranze ad aziende di tutti i tipi. Un giorno incontra sulla sua strada Guillaume. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office I profumi di Madame Walberg ha incassato 133 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Guillaume Favre è uno chauffeur separato dalla moglie e dal mondo. Il suo reddito, fluttuante come la sua vita, è appeso a un filo: ai tre punti che gli restano per non perdere la patente e la figlia, di cui la madre ha la custodia piena. Il suo capo preferisce assegnare vetture di lusso a conduttori che non rischiano di vedersi sospendere la licenza di guida da un momento all'altro. Ma un giorno, come una sfida, gli affida madame Walberg, cliente capricciosa e 'naso' reputato nel mondo dei profumi di lusso. Anne Walberg è capace di avvertire ogni genere di odore e di ricostruire un profumo in funzione di opportunità industriali o economiche. Egocentrica e maniacale, non riesce a scoraggiare Guillaume, determinato a resistere. Così, contro ogni logica, Anne e Guillaume finiscono per intendersi, producendo insieme una fragranza nuova.
I profumi di Madame Walberg appartiene alla commedia (umana) e riposa su una coppia antagonista che si completa, padrone e servitore, passeggero e conducente nello specifico. Ma il film di Grégory Magne, sensibile e segreto, ha altre risorse.
L'orizzonte del racconto non si lascia facilmente indovinare e gioca in maniera originale sul suo soggetto, uno chauffeur che aspira a una seconda occasione all'ombra della diva che moltiplica comportamenti curiosi: getta via il suo pacchetto di sigarette, gli domanda di cambiare le lenzuola dell'hotel dove soggiornano, si tiene risolutamente lontana dai suoi interlocutori.
Quello che cerca di proteggere mademoiselle Walberg, come vuole essere chiamata a dispetto del titolo italiano, è il suo olfatto, che si rivela uno strumento d'eccezione. La protagonista rifugge tutti quegli odori, tabacco o detersivi, che potrebbero compromettere le sue capacità prima di una perizia. Alle stranezze del mestiere si aggiunge un disprezzo congenito per l'altro, che appare sempre come un ostacolo o un mezzo. Ma seguendo i passi di Guillaume, ci appassioniamo progressivamente ad Anne e all'esercizio della sua arte, agli incarichi che le vengono proposti, alle traiettorie del suo talento e alla sua vulnerabilità.
Con sottigliezza, I profumi di Madame Walberg disegna l'incontro di due solitudini, un uomo e una donna in impasse, senza cedere mai alla facilità del romance. Se la relazione antagonista dimora classica, la nascita di un'affinità elettiva è fondata sulla creatività e non sull'attrazione sentimentale. I profumi del mondo permettono di incrociare due itinerari esistenziali e donano a due personaggi che tutto oppone una dimensione sensoriale da condividere. Un bouquet senza dominanza evidente ma rotondo nell'accordare i due componenti principali.
Emmanuelle Devos, sobria e sottile nel flirtare col cinema e il suo partner, compone una grande borghese che non riesce a dissimulare una ferita. Grégory Montel, di cui i fan di Dix pour cent (Chiami il mio agente!) conoscono bene la tenera bonomia, testimonia un'ammirevole umanità. Insieme fanno meraviglie come i loro personaggi, uniti in un matrimonio professionale. A contatto l'una dell'altro, Anne procederà verso la riconnessione interiore e Guillaume verso il suo pieno potenziale. Gustave Kervern, Sergi López e la giovanissima Zélie Rixhon si aggiungono all'equazione di questo film luminoso, dando voce a un sincero e delicato canto di speranza.
Le performance di Devos e Montel non caricano mai le opposizioni socioculturali dei loro personaggi, lei borghese parigina ritirata nel suo immobile haussmaniano di lusso e pregiudizi, lui proletario che non arriva mai a fine mese e lotta contro una forma di ingiustizia amministrativa. Due paesi che si oppongono in un film che segna il ritorno di un cinema 'marxista' in un'epoca in cui gli scarti sociali non sono mai stati così rilevanti.
Grégory Magne lavora nelle zone grigie realizzando una commedia di cui pudore e leggerezza sono le principali qualità. Mai sarcastico, ama i suoi personaggi per cui adotta l'umorismo dentro un film orgogliosamente popolare, che fa bene al cuore e ci insegna qualcosa su un mestiere e le pressioni industriali che lo assediano e stravolgono. Una commedia 'a naso scoperto' che ai tempi della Corona suona quasi esotica. Da par suo, Emmanuelle Devos conferma (Sulle mie labbra) che i ruoli incentrati sui sensi le stanno a meraviglia.
Una delizia di film fatto con grazia, sapienza e competenza. Una narrazione leggera che procede per sottrazione. Tutto è accennato, mai insistito, mai esagerato, mai banale, mai prevedibile. Il cinema fa il suo mestiera e per tutta la durata della visione , la vita sembra un luogo dominato da armonia dove è bello stare.
La coppia di protagonisti che sulle prime non si sopportano ed imparano (rapidamente,nel nostro caso) ad apprezzarsi conoscendosi meglio è un copione classico. Lo è meno che il loro reciproco coinvolgimento non approdi a sesso o amore, tanto da lasciar lo spettatore un po' sorpreso. I due sono soli, attraenti (lei pare una versione più giovane della Deneuve) ed attratti, eppure [...] Vai alla recensione »
A spasso con Daisy" vinse pure un Oscar, con una certa sopravvalutazione della materia (però c' era un bravissimo Morgan Freeman, e Jessica Tandy era sufficientemente dotata di puzza sotto il naso, da vecchietta bianca con l' uomo nero al volante). Anche "Green Book" vinse il suo Oscar, altrettanto incautamente assegnato: l' autista era il bianco Viggo Mortensen, nel sedile dietro stava il musicista [...] Vai alla recensione »
L'impulsivo Guillaume sta divorziando, è in trattativa per l'affido della figlia e deve traslocare. Il suo lavoro come autista sembra essere l'unica certezza, soprattutto dopo esser diventato lo chauffeur personale dell'esigente, spesso maniacale, Madame Walberg, "naso" e profumiera di alto livello, nonché creatrice di una leggendaria fragranza di Dior, anche se ora il suo olfatto non è più quello [...] Vai alla recensione »
Un uomo e una donna che nulla accomuna, lui autista privato, lei cliente altera e esigente, vagano tra città e campagne imparando a conoscersi e rispettarsi; dunque finiscono con lo scoprire anche molte cose ognuno su di sé. Non sempre gradevoli ma tutte utili e alla fine positive. Già visto? Certamente sì. Da "A spasso con Daisy" a "Green Book", il sottogenere "sconosciuti in auto" è tra i più duraturi [...] Vai alla recensione »
Anne Walberg, pretende "mademoiselle", ha declinato i suoi interessi nella creazione dei profumi. Il suo "naso" le ha permesso di lavorare per le maggiori "maison", ma ora, dopo un incidente olfattivo, è richiesta soltanto da enti provinciali, supermarket, e negozi. Viaggia molto, e per trasferirsi ricorre ad un'agenzia che offre auto di lusso e autisti discreti.
Anne Walberg è una maestra nel campo delle essenze profumate. Crea fragranze e le rivende a molte aziende. Per il suo carattere fumantino da prima donna, nessuno osa contraddirla. Guillaume, il suo nuovo autista, è l'unico che però la affronta sempre con schiettezza e proprio per questo motivo lei se lo tiene stretto. Il connubio naturale tra la Francia e i profumi ha sempre avuto una facile presa [...] Vai alla recensione »
Guillaume, che sta vivendo una profonda crisi famigliare, diventata lo chauffeur personale dell'esigente Madame Walberg, naso e profumiera di alto livello, creatrice di una leggendaria fragranza di Dior. Ma il suo olfatto non è più quello di una volta. I due non potrebbero essere più diversi ma poco a poco, incoraggiandosi a vicenda, riprenderanno in mano la propria vita e l'iniziale ostilità lascerà [...] Vai alla recensione »
Al cinema gli odori, o se volete i profumi, non si possono apprezzare, solo evocare. Anche se John Waters con Polyester aveva escogitato un rapporto olfattivo con lo spettatore. Nonostante questo sullo schermo abbiamo visto Profumo di donna, Profumo storia di un assassinio, Il profumo del mosto selvatico, a riprova del fatto che il profumo è rappresentabile.
Madame Walberg non è più l'osannato «naso» di Dior, ma con le fragranze ha gusto e vuol tornare in auge. I suoi passi incrociano quelli di Guillaume, chaffeur divorziato che deve cambiare casa per ottenere l'affidamento della figlia. I dues ono agli antipodi, ma un buon bouquet mischia sostanze diverse. E nella vita si chiamano «opposti che si attraggono».
Grégory Magne, dopo l'esordio dietro la macchina da presa con L'air de rien, dirige un film che esplora le dinamiche quotidiane di una donna immersa nel mondo dei profumi. Il personaggio, interpretato da Emmanuelle Devos, emana un'aria altezzosa e dunque appare impossibile entrare all'interno del suo castello mentale. Le sue capacità olfattive le permettono di vendere prodotti a varie aziende rendendola [...] Vai alla recensione »
Anne Walberg (Emmanuelle Devos) in I profumi di Madame Walberg di Grégory Magne è ricca, raffinata, solitaria: ha costruito la sua fortuna e la fama su uno straordinario olfatto, la capacità di sentire odori, fragranze e sfumature di aromi di cui gli esseri umani normali - che non possiedono un "naso" come il suo - nemmeno immaginano l'esistenza. Grazie a tali inconsuete abilità ha passato gli anni [...] Vai alla recensione »
La stretta relazione che viene a crearsi tra un autista e il suo passeggero abituale al cinema funziona. Lo hanno dimostrato negli anni numerosi film di successo da A spasso con Daisy di Bruce Beresford (1989, con Morgan Freeman e Jessica Tandy) al più recente Green Book di Peter Farrelly (2018 con Viggo Mortensen e Mahershala Ali), passando per Collateral (2004) di Michael Mann (con Jamie Foxx e Tom [...] Vai alla recensione »
La Francia, i profumi, il tempo perduto, l'incontro, forse l'attrazione, tra due persone sole e solitarie. C'è una miscela che gli artisti transalpini sanno come far funzionare. È il caso di I profumi di Madame Walberg, secondo film del regista Grégory Magne che sceglie di raccontare quasi un A spasso con Daisy (1989) al contrario e con un sapore decisamente più intimo.
Sono passati dieci anni dal caso Quasi amici - Intouchables e da quei prodigiosi 19 milioni di biglietti staccati in Francia. Eppure, come un santo protettore invocato ad auspicio della benevolenza del pubblico, eccone riaffiorare il canovaccio, riveduto e corretto, in I profumi di madame Walberg: certo, qui l'irritante cerchiobottismo del film di Nakache & Toledano scende di un'ottava, poiché la sgangherat [...] Vai alla recensione »
«Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, penetra in noi come l' aria ci riempie, ci domina totalmente»: così Patrick Suskind che sul bestseller Il profumo, tradotto in 40 lingue, ha costruito una fama planetaria. Ambientato nel regno fugace degli odori, anche I Profumi di Madame Walberg ha per protagonista un reputatissimo «naso», e tuttavia il film di Gregory Magne, regista francese [...] Vai alla recensione »